Question Time del 9 maggio 2018

Indice:
Comunicazione del Presidente
Problematica criminalità, pubblica sicurezza e rischio per i cittadini
Problematiche trasporto pubblico Benevento - Napoli
Fondo di Sviluppo e Coesione 2014/2020. Stato di attuazione, programmazione e finanziamenti per la mitigazione del rischio idrogeologico
Piano di ristrutturazione della società in house Sviluppo Campania Spa
Fondi Europei - Rischio disimpegno
Interventi regionali in materia di politiche giovanili
Gara per l'affidamento dei servizi di pulizia e vigilanza nelle AA.SS.LL. e AA.OO
Inattività della centrale operativa del 118 di Caserta il 3 e 4 maggio 2018
Comunicazione del Presidente
PRESIDENTE (Casillo T.)

Buongiorno. Dichiaro aperta la seduta di Question Time. Prima di iniziare con la prima interrogazione do la parola al consigliere Gambino, prego

GAMBINO (Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale)

Grazie signor Presidente. Avevo chiesto la parola perché da un po' di settimane, da qualche mese, sono già 3 sedute di Question Time che una mia interrogazione che riguarda centinaia di famiglie della nostra Regione, centinaia di dipendenti dell'Acer Iacp non approda in Aula. Quindi, di conseguenza, vorrei, se è possibile, far sì che il Vicepresidente della Giunta regionale, assessore Bonavitacola, si possa far carico, in questo caso, della Presidenza del Consiglio regionale, affinché alla prossima seduta, nonostante le difficoltà che immagino possa avere il Vicepresidente, si possa discutere di questa problematica che è di grande attualità, quindi mi auguro si possa trovare presto una risposta.

PRESIDENTE (Casillo T.)

Consigliere Gambino, sono in grado di poterle dare anche una risposta, perché proprio ieri, a margine della Conferenza dei Capigruppo, abbiamo parlato proprio della necessità di riarticolare un attimo anche il calendario dei Question Time, proprio perché il mercoledì, in genere il mercoledì è il giorno settimanale dove si svolge questa seduta, il Vicepresidente Bonavitacola che, tra l'altro, oltre a rappresentare il Presidente della Conferenza Stato Regioni, assume in se un insieme di deleghe significative. Possiamo dire che nell'ambino della Giunta è la figura anche un po' più politica, per cui, lui è uno e solo, quindi dovremmo cercare di prevedere le sedute di Question Time per avere la garanzia della presenza del Vicepresidente in un altro giorno. Il Vicepresidente è evidente che ci tiene ad essere presente anche sulla scorta delle richieste d'interrogazione, come la sua, in modo specifico, perché oggettivamente mi sembra che sia la terza volta che viene richiesto un intervento del genere, ma non c'è assolutamente - lo voglio precisare - una volontà a non essere presente a questa seduta ma c'è un impedimento. Allora abbiamo deciso che la Presidente del Consiglio con i Capigruppo farà un calendario dove si dovrebbe concordare di spostare il giorno della seduta di Question Time probabilmente il lunedì, il martedì e il venerdì, in questo caso avremo sicuramente la presenza del Vicepresidente. Comunque, su questa questione specifica, è evidente che mi farò carico di rapprensare al Vicepresidente che la prossima seduta, qualunque sarà il giorno dovra garantire la sua presenza. Grazie.

Problematica criminalità, pubblica sicurezza e rischio per i cittadini
PRESIDENTE (Casillo T.)

Interrogazione: "Problematica criminalità, pubblica sicurezza e rischio per i cittadini" Registro Generale n. 158/2, presentata dal Consigliere Carmine De Pascale (De Luca Presidente), già depositata in Aula.

DE PASCALE (De Luca Presidente)

Questa mia interrogazione riguarda la criminalità diffusa sul territorio regionale, in particolare nella città di Napoli e nei Comuni di Napoli, questo perché ormai è assodato che vi sono delle criticità del territorio, anche per la diffusa illegalità che noi possiamo riscontrare sul territorio, ma adesso si sta affacciando un nuovo scenario dovuto alle scorribande di bande giovanili che hanno modificato il classico scenario della sicurezza e della criminalità su questo territorio, non solo nei Comuni, nella Regione, ma in particolare anche nel centro di Napoli dove si è riscontrata anche la presenza di queste bande dove a mano armata hanno seriamente messo a repentaglio la sicurezza dei cittadini. Quello che stamattina mi trovo a chiedere è che venga messa in atta un'azione coordinata dai vari soggetti istituzionali, affinché si possa affrontare questo fenomeno della criminalità, della sicurezza e della correlata incolumità dei cittadini in una maniera sistematica e integrata. In particolare chiedo se sia stata mai ipotizzata l'assunzione di un ruolo della Regione Campania che sia incisivo, nel senso che possa produrre un coordinamento e dare luogo ad un'analisi di questo fenomeno della criminalità, in particolare delle scorribande, delle bande giovanili nella città di Napoli e si possa pervenire a dei risultati. Risultati che devono poi produrre delle azioni politiche, operative e sociali laddove questo fenomeno ha origine e quindi se sia stato mai ipotizzato un ruolo del genere oltre a ciò che è stato fatto, e non è poco ciò che è stato fatto dalla Regione Campania. Credo che sia giunto il momento di pensare che la criminalità, la diffusa criminalità, in particolare quella giovanile, non si fronteggia solamente con la presenza dello Stato sul territorio, cioè con la Polizia e Carabinieri ma anche con altre figure istituzionali. Che si dia luogo soprattutto a delle politiche educative che sono alla base del vivere civile. Grazie.

ANGIOLI, Assessore

a prescindere dal traffico avevamo una sopraggiunta convocazione alla corte dei conti che ci ha trattenuto qualche minuto in più. Rispondo per nome del Presidente alle questioni poste. Nel premettere che la materia della sicurezza e dell'ordine pubblico è materia di esclusiva competenza Statale, questo non esime la Regione dall'assumere e svolgere il proprio ruolo, in particolare in quella parte di competenze che riguardano soprattutto la correlazione tra le politiche di sicurezza e quelle di sviluppo economico - come lei ha accennato - qualità della vita dei cittadini, sicurezza e coesione sociale. La competenza, le azioni e gli atti di indirizzo posti in essere dalla Regione Campania si inquadrano in questi termini di riferimento. Cos'è stato fatto dalla Giunta De Luca ad integrazione e completamento di quanto alcune normative regionali già esistenti su casi specifici, come l'antiracket e cose varie, già prevedevano? Con la Giunta De Luca, tramite la delibera di giugno 2016, la 305, è stato approvato il Piano regionale di sicurezza e legalità. Questo Piano regionale si attua attraverso un tavolo tecnico presieduto dal commissario regionale antiracket, che è il senatore Francesco Malvano. In quella direzione, la materia, prevalentemente dell'antiracket, è affrontata. Inoltre, nello stesso anno, nel 2016, con delibera 377 è stato costituito un ufficio dei sistemi territoriali e della sicurezza integrata. Questo ufficio ha la vocazione e la competenza a gestire le politiche integrate di sicurezza e legalità e ha come ambito di intervento specifico il sostegno alle vittime innocenti di criminalità, la questione che afferisce al racket e in particolare i beni confiscati. La delibera, con questo chiudo come atti di indirizzo che hanno anche un impatto gestionale, quella del febbraio 2017, la n. 73, con la quale è stata prevista la sigla, forse questa è quella più coerente e, più mirata a dare risposta al Consigliere, che riguarda il protocollo d'intesa per la sicurezza, per la realizzazione di legalità e sicurezza integrata, e ci vede cooperare con il Ministero dell'Interno, in particolare con la messa in comune di interventi che hanno la matrice di finanziamento dei fondi europei. Per cui PON Legalità, PON FES e PON FESR identificato l'ambito di intervento da coordinare in territorio campano e questo ha permesso di realizzare già un primo bando che ha avuto per oggetto i beni confiscati ed è stato un bando a seconda delle loro competenze, intervenendo sul territorio campano. Il valore di questo protocollo complessivo è di 98 milini di euro dei quali 34 milioni destinati ai beni confiscati e di essi 18 milioni di competenza regionale. Il bando è stato espletato e la graduatoria è stata pubblicata recentemente. Rispetto alla questione della sicurezza dei cittadini (arrivo alla parte giovanile, quindi tutto ciò che riguarda repressione, prevenzione e sicurezza e, in particolare, la gravità della questione giovanile), la Regione è intervenuta con un altro bando di 8 milioni di euro per la scuola di comunità, gestito da due uffici della Regione, quello di cui sopra più coloro che si occupano del sociale. Il terzo intervento massiccio che la Regione ha finanziato d'intesa con il Ministero degli Interni è la strumentazione localizzata delle videocamere e di altri tipi di rilevazione delle camere e installazioni mirate che hanno avuto ad oggi nel territorio della città di Napoli due ambiti specifici, Decumani e quartiere Sanità. Questo è già stato realizzato attraverso i fondi FSC. Un terzo blocco di fondi a totale competenza regionale e in fase di definizione e d'intesa delle localizzazioni (vale circa 600 mila euro) riguarderà altre zone, quali Scampia, Vomero e altre che stiamo concordando con le forze dell'ordine. Cito l'ultimo grande tema a completamento di questi interventi strutturali che hanno messo in campo una cosa come quintadue telecamere nei decumani e una settantina nella parte delle installazioni per motorini o altre forme di videosorveglianza e una settantina di strumentazioni sono nel quartiere sanità. Quello al quale lei faceva più specifico riferimento, la sede preposta è la Prefettura di Napoli che ha costituito un tavolo interistituzionale al quale la Regione partecipa e si è concordato di fare un intervento pilota nel quartiere sanità che sarà di riferimento anche per altre cinte dell'area metropolitana gravi dove si interviene, in particolare, proprio sulla devianza, criminalità giovanile e prevenzione dell'evasione scolastica che spesso è la fase precedente ai percorsi di devianza e criminalità. Lì è messo in campo un intervento condiviso che vede allo stesso tavolo la giustizia, la prefettura, la Regione Campania, il Comune di Napoli, il municipio e la Direzione regionale scolastica e questo è un intervento che a breve sarà reso pubblico. È già stato reso pubblico un po' dal Ministro Minniti, ma le varie declinazioni saranno definite. Il ruolo che mi ha riguardato per le questioni giovanili è stato quello di utilizzare questo approccio anche per le altre diciannove città che si trovano nella situazione simile e hanno over 50 mila abitanti con criticità analoghe. Per quello che è trasportabile (non tutto è esportabile) lo porteremo anche nelle altre città allo scopo di prevenire, pertanto in parallelo al rafforzamento delle forze dell'ordine è stato messo in campo questo rilevante intervento che credo vada intorno ai 5 milioni di euro solo per il Quartiere Sanità e le città metropolitane in generale con l'attivazione della presa in carico dei ragazzi, operatori di strada, maestri di strada eccetera. Chiudo il mio intervento dicendo gli altri due elementi meno incisivi, ma non meno importanti, sempre sul contesto della criminalità che vede la Regione coordinare di propria iniziativa grazie al lavoro condiviso con il Consiglio che ha portato alla legge sul cyberbullismo: da poco è stato istituito il tavolo coordinato e presieduto dall'Assessore alla Formazione, al quale collaboriamo tutti, e sta partendo un'iniziativa anche di intesa - mi preme dirlo - col Corecom. Iniziative mirate su tutto quello che riguarda il cyberbullismo perché è un'altra fonte della microcriminalità, violenza e devianza giovanile.

DE PASCALE (De Luca Presidente)

Non c'è nessuna replica. Grazie per la risposta.

Problematiche trasporto pubblico Benevento - Napoli
PRESIDENTE (Casillo T.)

Interrogazione: "Problematiche trasporto pubblico Benevento - Napoli" Reg. Gen. 159/2, presentata dal consigliere Erasmo Mortaruolo (PD), già depositata in Aula

MORTARUOLO (PD)

Grazie Presidente. Premesso che è compito dell'Amministrazione regionale creare e mantenere le condizioni affinché vengano garantiti i servizi essenziali alla popolazione residente in Campania e che da questa Amministrazione regionale è stata confermata l'attuazione di una "rivoluzione" in materia di trasporto pubblico locale per garantire a tutti i cittadini della Campania, in particolare a quelli delle aree interne, come il Sannio e l'Irpinia, il necessario diritto alla mobilità. Tenuto conto che: In queste ultime settimane i disagi riscontrati dai cittadini hanno subito una escalation non trascurabile che richiede l'adozione di urgenti misure e interventi risolutivi; Le numerose criticità registrate dai pendolari lungo la tratta ferroviaria in più occasioni sono state sottoposte, dal sottoscritto, all'attenzione del Presidente della Commissione Trasporti e al Governatore regionale per attuare insieme percorsi sinergici volti alla rimozione delle criticità; Il 27 gennaio 2017 si è tenuto presso la Direzione Mobilità un incontro che ha visto la presenza dei sindaci e dei dirigenti sia del Settore mobilità che di EAV; Nel corso dell'incontro - parliamo sempre di gennaio 2017 - veniva confermata l'immissione in servizio a metà febbraio del primo dei sette treni previsti sulla linea ferroviaria Napoli - Benevento, e così via gli altri sei, con cadenza mensile, tutti in esercizio entro l'anno 2017; Nel corso dell'incontro veniva altresì confermato il poderoso investimento per la sicurezza ferroviaria per tutta la rete e l'attivazione di un tavolo tecnico tra EAV e RFI per un primo adeguamento delle tratte della linea immediatamente adiacenti quelle di RFI risolvendo tutte le problematiche inerenti i passaggi a livello presenti lungo linea. Considerato che: L'impegno della Regione Campania preso nel tavolo tecnico fu di verificare, insieme a EAV, la sostenibilità tecnico-economica di una rettifica di tracciato tra Arpaia e Santa Maria a Vico atta a velocizzare ulteriormente i tempi del trasporto; Sempre nello stesso incontro fu deciso di istituire in via sperimentale (con la dovuta preventiva divulgazione) ulteriori servizi automobilistici domenicali tra Benevento e Napoli, valutandone l'effettiva domanda di mobilità al fine di ipotizzare un'eventuale riapertura del servizio ferroviario anche nelle giornate festive, perché è chiaro che domanda e offerta si condizionano in base a un fortissimo disservizio che dura da anni; La mole dei disagi che i cittadini affrontano quotidianamente con disservizi che vanno dall'aumento dei tempi di percorrenza (un'ora e quarantacinque per circa 60 chilometri) alle infiltrazioni di acqua nei vagoni anche nei treni nuovi, la capienza contenuta dei treni considerando l'utenza che ne fruisce resta ancora invariata. Ritenuta: Eccessivamente dannosa per la popolazione locale tale situazione di disagio in un contesto laddove tali servizi e attività sono appena sufficienti nell'interesse soprattutto di numerosi lavoratori pendolari e delle categorie più deboli e meno abbienti (studenti che fanno pendolarismo in maniera continua da e verso Napoli); Non trascurabile la problematica del movimento franoso che ha bloccato la tratta ferroviaria Benevento - Napoli nel territorio di San Martino Valle Caudina nel mese di febbraio 2018, a distanza di quattordici mesi da quel tavolo tecnico; Gravemente lesiva per l'immagine di efficienza e serietà della Regione Campania è la recente vicenda, del 14 marzo 2018, del sequestro di un bus sostituivo che gestisce la tratta Benevento - San Martino Valle Caudina, fermato da una pattuglia di carabinieri per mancanza di copertura assicurativa. Considerato che dal 9 febbraio i pendolari sono costretti a viaggiare su bus sostitutivi della ditta Angelino convenzionati con l'azienda EAV trasporti e appaltati con la stessa, che effettuano il trasbordo da Benevento a San Martino Valle Caudina e viceversa, a causa della frana intercorsa in prossimità di San Martino; I pendolari, in data 2 marzo 2018, hanno inviato un esposto ai Prefetti di Napoli e Benevento rappresentando i disagi e i disservizi, si sono chiaramente incontrati e lamentati, anche con il sottoscritto in qualità di Consigliere regionale, il perdurare silenzio dell'azienda sulla vicenda. Tanto premesso, rilevato e considerato, s'interroga il Presidente della Giunta se sia a conoscenza delle problematiche succitate; se sia a conoscenza delle valutazioni effettuate e delle decisioni assunte nel corso dell'incontro tecnico riferito sempre in data 27 gennaio 2017; se intende avviare le opportune verifiche volte ad accertare la responsabilità dei disagi riscontrati dai cittadini e quali iniziative intende intraprendere. In ultimo, ma non per ultimo, nella sede beneventana della nostra azienda relativa ai trasporti non c'è un responsabile di sede, non abbiamo nessun riferimento locale, credo che vi sia anche personale adeguato a poter ricoprire tale ruolo, quindi rimetto anche questa valutazione per una maggiore efficacia ed efficienza all'attenzione del Presidente e dell'Assessore. Grazie.

ANGIOLI, Assessore

Anche in questa circostanza rispondo su delega del Presidente De Luca. Nel confermare la conoscenza della gravità e della rilevante situazione di disagio da parte dei cittadini che devono spostarsi nella tratta Benevento-Napoli, attualmente coperta, parzialmente da treno e parzialmente da bus, in particolare per il movimento franoso che c'è stato, mi riferisco a quest'attualizzazione del tema per informare che rispetto al ripristino del servizio preliminare è la rimozione della questione franosa che non è stata interamente rimossa. Azioni metereologiche hanno anche peggiorato quanto era accaduto nel mese di marzo, ma lo stato dell'arte è il seguente: l'EAV sta procedendo con progettualità degli interventi necessari al ripristino della funzionalità e alla riapertura dell'esercizio ferroviario; si accollerà, anticiperà questa parte d'intervento relativa alla rimozione. E' stata già effettuata questa rilevazione tecnica che prevede, in particolare, l'installazione di alcuni micropali molto profondi in un tempo tecnico di circa 5 mesi di lavoro per un costo orientativo di 700 mila euro. Questo intervento è preliminare a far ripercorrere il percorso del treno. Le assicurazioni che ci sono state date è che verrà terminato entro agosto 2018 e verrà anticipato, come dicevo, dall'Eav. Più strutturale ed importante, per cui è in corso lo sviluppo della progettualità e la definizione delle fonti di finanziamento per poter intervenire in modo definitivo e strutturale, è la questione della reggimentazione delle acque, che è intervento particolarmente complesso e oneroso. La stima attuale è quella di circa 3 milioni di euro di costi, per cui, è evidente, su questo si sta intervenendo per reperire le fonti di finanziamento. Questo per quanto concerne la situazione attuale, per cui, attualmente, come lei ha già evidenziato, il percorso parte da San Martino a Napoli con il treno e l'altra parte con il bus. Per quanto riguarda la dotazione finanzaria di nuovi elettrotreni il programma prevede nuovi elettrotreni della serie Alfa 2 per 45 milioni di euro, questi nuovi treni, secondo le verifiche effettuate, dovrebbero essere consegnati tutti entro il 2018, attualmente ne sono già stati consegnati 4 (3 nel 2017 e 1 a marzo 2018). Questa è la questione della dotazione rotabile più performante, contemporanea, eccetera. Per quanto riguarda la strumentazione e l'adeguamento dei sistemi di sicurezza, nel quadro del programma nazionale di sicurezza, c'è un progetto di circa 46 milioni di euro che vede tutto l'attrezzaggio della rete con sistema di sicurezza SCMT. Questo è in corso di definizione, le gare sono in corso di espletamento e si prevede il 30 giugno la messa in esercizio di nuovi impianti. I tecnici ci dicono di poter bandire la gara della progettazione definitiva entro il 30 giugno con la messa in esercizio entro il 30 settembre 2020, come conclusione. Per quello che riguarda, da ultimo, la specificità, l'increscioso episodio del bus che è stato sequestrato, le informazioni in nostro possesso non ci consentono di dire se è stato sequestrato a causa della mancata assicurazione o altro. L'EAV ha chiesto i verbali della stradale che aveva evidenziato il problema, ma ad oggi non sono stati consegnati. La causa specifica che deve portare alle conseguenze e il rapporto di servizio tra l'EAV e la ditta privata che ha messo a disposizione il bus è da noi presidiata, ma non abbiamo la risposta definitiva.

MORTARUOLO (PD)

Grazie Assessore. In merito all'ipotesi di implementare il numero di possibilità di trasporto, da Napoli a Benevento, come avevo scritto nell'interrogazione, ci si era presa l'impegno di immaginare nei fine settimana un'implementazione del trasporto pubblico perché vi era una necessità maggiore. Nelle discussioni che c'erano state chiaramente si adduceva, rispetto alle condizioni difficili che abbiamo relative ai trasporti, la non economicità di tale operazione. È chiaro che l'economicità di un'operazione l'andavamo a verificare con dei fogli corsa relativi ad un trasporto molto carente che per anni è stato lasciato lì a morire, disincentivando il trasporto pubblico. Una corretta informazione battage conoscitivo è importante e l'implementazione di un servizio potrebbe anche significare invogliare tanti cittadini e pendolari a prendere di più il trasporto pubblico e quindi immaginare di ristabilire un corretto flusso economico, anche per le casse della società stessa.

ANGIOLI, Assessore

Questo è sicuramente all'attenzione dell'EAV. Aspettiamo che i dati di monitoraggio posano permettere di andare in questa direzione.

Fondo di Sviluppo e Coesione 2014/2020. Stato di attuazione, programmazione e finanziamenti per la mitigazione del rischio idrogeologico
PRESIDENTE (Casillo T.)

Interrogazione: "Fondo di Sviluppo e Coesione 2014/2020. Stato di attuazione, programmazione e finanziamenti per la mitigazione del rischio idrogeologico" Reg. Gen. 167, a firma della consigliera Flora Beneduce (Forza Italia), già distribuita in Aula.

BENEDUCE (Forza Italia)

Grazie e signor Presidente. Tengo a precisare e ad evidenziare che l'oggetto del Question Time di questa mattina è stato anche oggetto di un'interrogazione a risposta scritta di circa due mesi fa e non mi è stata data risposta. Mi meraviglio perché nel momento in cui abbiamo una digitalizzazione le risposte dovrebbero essere date anche in tempo reale, su una questione anche molto importante, come quella del dissesto idrogeologico. Non ho avuto ancora risposte, per cui l'ho trasformata in Question Time. Il Piano nazionale di prevenzione e contrasto al dissesto per gli anni 2015-2020, prevede un investimento di 7 miliardi in sei anni, da sostenere con la programmazione del fondo di sviluppo e coesione 2014-2020, con quote di finanziamento regionale su fondi propri o su risorse provenienti da fondi strutturali europei. Con decreto ministeriale del 15 settembre 2015, di attuazione dell'articolo 7, comma 2, del decreto legislativo 133 del 2014, sono stati individuati tutti i progetti definitivi ed esecutivi che rientreranno all'interno del piano stralcio programmatico per le aree metropolitane e le aree urbane con alto livello di popolazione esposti a rischio, per un importo totale di 1250 milioni di euro. Con lo stesso decreto sono stati altresì individuati gli interventi tempestivamente cantierabili che rientreranno nella sezione attuativa del Piano e saranno quindi finanziati con i primi 650 milioni di euro. Altri interventi, ancora a livello di progettazione preliminare o di studio di fattibilità delle aree metropolitane e urbane con un livello di popolazione a rischio diretto potranno essere finanziate successivamente fino all'esaurimento del piano stralcio, laddove abbiano raggiunto al momento della disponibilità delle risorse un livello di progettazione definitivo ed esecutivo. Visto che l'articolo 55 della legge 28 dicembre 2015 n. 221 ha istituito presso il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare il Fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico, il cui obiettivo è di favorire un efficace avanzamento delle attività progettuali di opere di mitigazione del rischio idrogeologico e rendere le stesse immediatamente cantierabili; Che a detto fondo sono affluite risorse per 100 milioni di Euro assegnate dalla Delibera CIPE 20/02/2015, n. 32, nell*ambito del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, oltre alle somme imputate agli oneri di progettazione nei quadri economici dei progetti definitivi approvati, ove la progettazione sia stata finanziata a valere sul fondo in questione; Che le somme sono state ripartite all'80 per cento nelle aree del Mezzogiorno ed ai fini dell'attuazione di quanto sopra è stato emanato il D.P.C.M. 14/07/2016, che disciplina le concrete modalità di funzionamento del fondo. Rilevato che in data 24 aprile 2016, tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Campania, è stato stipulato il Patto per lo Sviluppo della Regione Campania in cui i soggetti sottoscrittori si impegnano ad avviare e sostenere un percorso unitario di intervento sul territorio della Regione Campania individuando come ambito intervento prioritario, tra gli altri, quello relativo all'Ambiente; Che, nell'ambito del settore prioritario Ambiente è stato individuato tra gli interventi strategici quello relativo all'avvio degli interventi sul dissesto idrogeologico del territorio regionale, per un importo di euro 150 milioni, a valere sulle risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione 2014/2020; che, in tale ambito, sono state individuate due linee di azione: una proposta di programma di interventi di contrasto al rischio idrogeologico come stabilito con la delibera di Giunta Regionale n. 500 del 22 settembre 2016 per la redazione di un Piano di interventi sul dissesto idrogeologico; una proposta di programma di interventi per lo start-up del ripristino e adeguamento funzionale degli alvei e del patrimonio di interventi strutturali di difesa del suolo in Campania. Considerato che esistono varie fonti di finanziamento nonché corpose liste di progetti da cantierare e da rendere cantierabili ai fini della mitigazione del rischio idrogeologico; Che non è chiaro comprendere con quale ratio non ci sia una programmazione unitaria per l'utilizzo delle svariate fonti di finanziamento afferenti il rischio idrogeologico. Tutto ciò premesso e considerato, la Sottoscritta interroga il Presidente della Giunta Regionale della Campania, on. Vincenzo De Luca, per riferire puntualmente sullo stato di attuazione e ed erogazione dei fondi previsti dal Piano nazionale di Prevenzione e Contrasto al Dissesto per gli anni 2015-2020 per la Regione Campania; Sullo stato di attuazione ed erogazione dei fondi relativi al Fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico; Sullo stato di attuazione ed erogazione dei fondi previsti dal Patto per lo Sviluppo della Regione Campania; Sulle modalità con cui si intende attuare un effettivo e necessario coordinamento della programmazione e delle risorse finanziarie per avviare finalmente una seria ed efficace politica di prevenzione del rischio idrogeologico. Tutto questo al fine di evitare che ci siano altri eventi franosi e altre alluvioni che hanno coinvolto tutte le istituzioni tre o quattro giorni fa ad assistere alla commemorazione delle città che sono state alluvionate venti anni fa.

ANGIOLI, Assessore

Anche in questa circostanza provo a sintetizzare una risposta su questa materia particolarmente articolata su delega del Presidente. Per quello che riguarda la tematica, come la Consigliera ha riferito, il coordinamento degli interventi finanziati dalle diverse fonti europee o nazionali e degli interventi che rientrano in questo campo è attuato per il tramite della registrazione degli interventi e della catalogazione nell'ambito della rete del sistema che è definito RENDIS, come acronimo di Repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo; per cui lo strumento di visibilità, coordinamento e identificazione delle priorità ad oggi, che lega il sistema nazionale e regionale, è quello. Partendo da questa situazione attuale disponibile, la storia della finanziabilità degli interventi in questo campo ci segnala: che in un primo momento le prime proposte di interesse per la Regione Campania e in particolare l'area metropolitana, a cui lei faceva riferimento, e dunque la più densamente popolata e più a rischio, aveva visto l'individuazione di otto interventi del comune primario che gravano intorno alla città di Napoli, che sono stati individuati anche dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ma sui quali non è stata identificata dalla Presidenza la fonte di finanziamento. Questa situazione storicamente è stata parzialmente superata dalla successiva evoluzione tale per cui questi progetti vengono identificati su criteri resi noti, tra i quali, oltre all'incidenza per la popolazione, i rischi, eccetera, c'è la cantierabilità degli interventi. Questi sono i due elementi più importanti che determinano le priorità di finanziamento, ammessa l'esigenza e l'opportunità di finanziarli il più possibile. Per ritornare all'elenco dei progetti identificati, che si riscontrano nella rete disponibile e nel sistema del repertorio nazionale, sono state nel tempo trovate delle soluzioni. Per cui due progetti che afferiscono al Comune di Napoli: il completamento emissario in galleria della Conca di Agnano, che vale 14 milioni di euro, e l'adeguamento del collettore Arena Sant'Antonio area di Soccavo, per 8,5 milioni di euro, sono due degli otto precedenti e sono ammessi nel circuito della finanziabilità. Per quanto riguarda il quesito relativo al fondo di progettazione nazionale, il cui valore è 100 milioni di euro distinti in 80 per le regioni e 20 per la quota nazionale, per il tramite del Commissario di Governo, che è il nostro Presidente, oltre ad aver identificato questi progetti ha identificato un altro numero di progetti la cui istruttoria è in corso. Sono un elenco definitivo delle progettazioni da finanziare nella quota di riferimento per la Regione Campania. Per quello che riguarda il terzo quesito, il patto per lo sviluppo della Campania, finanziato ugualmente da FSC, che per la materia prevedeva uno stanziamento di 150 milioni di euro, la situazione attuale è quella che ha visto l'articolazione in due branche di progettualità: una per un valore di 120 milioni di euro da programmarsi per gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, perciò interventi sul dissesto idrogeologico, e 30 milioni di euro sono stati invece articolati per gli interventi di manutenzione straordinaria. Rispetto alla prima categoria, ai 120 milioni di euro, 52,9 milioni sono ad oggi gli stanziamenti disponibili ed effettivi la cui maturazione progettuale è più avanzata. Per quanto riguarda l'altra parte degli interventi (30 milioni di euro per la manutenzione straordinaria) è stata affidata alla società in house Campania Ambiente e Servizi Spa, che ha attualmente in rapporto con gli uffici competenti della Regione il perfezionamento delle procedure per l'attuazione degli interventi per il valore dei 30 milioni di euro di manutenzione straordinaria. Da ultimo, l'intervento CIPE recente stanzia ulteriori fonti di finanziamento pari a 32,6 milioni di euro che consentono la finanziabilità di tredici interventi già condivisi e il cui elenco - lo possiamo fornire - è fuori dalla Città metropolitana di Napoli e riguarda altri tredici interventi che afferiscono altri tredici comuni.

BENEDUCE (Forza Italia)

Grazie Assessore. Lei ha giustamente sciorinato tutta una serie di interventi, di fondi stanziati e progetti già cantierabili che dovrebbero partire, ma la risposta non mi soddisfa perché ci sono voluti molti anni e molti morti per arrivare a questo, non vorrei che ci fossero altri morti, altre alluvioni. Qualche mese fa c'è stata anche la frana della montagna a Pozzuoli, non vorrei che ci fossero altri morti per accendere un riflettore su quello che noi avremmo dovuto fare in breve tempo, ma purtroppo sono passati 20 anni dalla frana di Sarno e fino ad ora, tranne qualche piccolo progetto di messa a punto d'ingegneria idraulica, non è stato fatto niente. La ringrazio, ma la risposta non mi soddisfa perché siamo ancora in alto mare.

Piano di ristrutturazione della società in house Sviluppo Campania Spa
PRESIDENTE (Casillo T.)

Interrogazione: "Piano di ristrutturazione della società in house Sviluppo Campania Spa" Reg. Gen. n. 161/2, presentata dalla Consigliera Maria Grazia Di Scala (Forza Italia), già distribuita in Aula.

DI SCALA (Forza Italia)

Grazie Presidente. Quando leggo, in calce alle email che ci pervengono, che risponde il Presidente della Giunta regionale mi emoziono sempre, speravo di vederlo, mi emoziono comunque anche a vedere l'Assessore che egli ha delegato su queste materie così delicate. La mia interrogazione nasce dal piano di ristrutturazione della società in house Sviluppo Campania SpA. Ne do veloce lettura: Premesso che: a) la società in house Sviluppo Campania Spa ha un ruolo strategico nell'attuazione delle politiche di sviluppo della Regione e che tale ruolo risulta confermato dal D.Lgs 175/2016 con l'esclusione per la stessa dell'applicabilità dell'artìcolo 4 relativo alla detenibilità delle partecipazioni in relazione alle finalità perseguibili; b) l'aggiornamento del piano operativo di razionalizazazione delle partecipazioni societarie, approvato con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 274 del 29/09/2017, conferma il mantenimento della partecipazione in Sviluppo Campania Spa prevedendo interventi di contenimento dei costi. Considerato che: a) Sviluppo Campania ha presentato un piano di ristrutturazione, contenente misure tese al riequiìibrio economico - finanziario della gestione approvato con Delibera regionale n. 84 del 21/02/2017; b) con la medesima delibera e stato disposto aumento di capitale scindibile da sottoscrivere in un arco temporale adeguato a sostenere il Piano, in coerenza e in ragione della sua attuazione; c) l'articolo 1 comma 81 della legge regionale n. 10 del 31/03/2017 ha disposto lo stanziamento di euro 1.000.000 in favore di Sviluppo Campania, per ciascuno degli esercizi finanziari 2017 e 2018, al fine di consentire adeguata ristrutturazione societaria e i correlati interventi sul capitale; d) con Delibera regionale n. 618 del 09/10/2017 la Giunta ha disposto di sostenere l'attuazione del Piano di ristrutturazione di Sviluppo Campania spa attraverso l'apporto di capitale previsto, assicurando altresì le condizioni per la continuità aziendale, nelle more del completamento delle procedure di conferimento del bene immobile di cui alla LR n. 15/2013. Rilevato che: a) con decreto dirigenziale n. 2 del 27 marzo 2018 della direzione Generale 10 sostegno del piano di euro 915.000,00 (novecentoquindicimìla/OO) in favore della società "Sviluppo Campania Spa"; b) che l'impegno di spesa suindicato è stato adottato sulla base di apposito report trasmesso dalla Società con note prott. 1576/U e 1577/U del 15/03/2018 che mostrano ". . . il superamento della situazione d i crisi ed il ripristino delle condizioni d i continuità aziendale". Alla luce delle premesse e per tutto quanto richiamato chiedo di conoscere quali siano le maggiori commesse presenti nel portafoglio della società con la quantificazione finanzaria totale degli affidamenti e se il modello di rendicontazione su risorse comunitarie, proposto dalla Società, prevede che sia pubblicato comprensivo della documentazione contabile a sostegno delle spese. Questo per avere chiarezza e per avere una risposta che assicuri certezza che le risorse pubbliche siano effettivamente destinate alla ristrutturazone della società. Si tratta, come ben sappiamo, di una società in house, a partecipazione pubblica della Regione Campania, che non si gestisce autonomamente, ma riceve le commesse direttamente dalla Regione. Sulla base di queste commesse, che sono raffigurate come crescenti nel report presentato. Sviluppo Campania ha stilato questo rapporto che dimostra l'attuazione del piano di ristrutturazione aziendale, evidenziando questa positiva evoluzione del portafoglio commesse. Vorrei quindi conoscere, alla luce di quest'impegno di spesa di 915 mila euro per l'annualità corrente da parte della Regione, come specificato nell'interrogazione di cui ho dato lettura, quali siano queste maggiori commesse presenti nel portafoglio della società, con la quantificazione finanziaria totale degli affidamenti. Vorrei altresì conoscere se il diverso modello di rendicontazione in risorse comunitarie proposto dalla società prevede la relativa pubblicazione sul sito, comprensiva della documentazione posta a sostegno delle spese. Detta in soldoni, quanti soldi prende Sviluppo Campania dalla Regione e dove, io Consigliere regionale o generalità dei consociati, possiamo prendere visione di questi atti contabile? Non sono rinvenibili da nessuna parte. Sul sito della Regione non c'è niente, sul sito di Sviluppo Campania, a prescindere dal fatto che i Bilanci si fermano al 2015, ci sono una serie di sezioni che non sono consultabili vuoi per motivi tecnici, vuoi perché non presente, vuoi perché in allestimento. Non sono individuabili le fonti di finanziamento, cioè se si tratti di risorse proprie della società o di fondi europei. Da quel sito emergono una serie di affidamenti di incarichi e di consulenze che vengono effettuati direttamente da Sviluppo Campania. Appaiono numerosi incarichi, previa selezione da un fantomatico albo delle competenze di cui non vi è traccia da nessuna parte. Chi lo forma quest'albo? Dov'è consultabile? Chi ne fa parte? Quali sono i criteri di selezione? Sono queste le risposte che vorrei avere. Grazie.

ANGIOLI, Assessore

Anche in questa circostanza, su delega del Presidente, rispondo al quesito posto sulla società in house Sviluppo Campania. La società Sviluppo Campania, come la Consigliera ha bene evidenziato, verte fino ad oggi in una situazione di criticità ben nota e la scelta politica è di supportare e indirizzare verso il risanamento in quanto la scelta di avere una in house, che sia una valida agenzia di sviluppo, è quella fatta da questa Regione. Per quanto riguarda i quesiti posti, in particolare due con le sfumature delle altre domande, rispetto alle commesse attualmente iscritte e trasferite alla società in house, l'annualità che lei ha citato, di 911 milioni, in realtà è di 902 milioni per l'anno in corso, sono le commesse già in portafoglio e previste nel piano di ristrutturazione alle quali si aggiungono quelle previste per l'anno 2019 che ammontano a 807 mila 326 euro. Sono queste le due annualità 2018 e 2019 delle commesse già nel portafoglio del piano di ristrutturazione della società in house. La domanda rispetto alle commesse aggiuntive, effettuate tramite risorse europee, attualmente sono le seguenti. Ammontano complessivamente a 27 milioni 416 mila euro e si articolano in 6 commesse: Uno è il piano che riguarda la RIS, la strategia e innovazione vale 10 milioni 486 mila euro; Il secondo e il terzo sono due commesse che afferiscono all'assistenza tecnica, una ancorata sulle attività produttive e vale 6 milioni 776 mila euro e un'altra afferisce all'assistenza tecnica alla ricerca e vale 5 milioni 688 mila euro; Un'altra commessa riguarda la parte legalità organizzata in Campania e vale 1 milione 600 mila euro; Il fondo artigianato campano è 2 milioni 160 mila euro; Il progetto Java Campania è 675 mila euro. Le due commesse vengono in parte finanziate da FSE e in parte dal FESR. Globalmente ammontano a 27 milioni 416 mila euro. Per quanto riguarda il secondo quesito posto, cioè la questione della pubblicizzazione degli atti di rendicontazione nel sito web della società in house, non è previsto questo come obbligo normativo per nessuna tipologia di spesa che afferisce i fondi europei, da nessuna parte viene resa pubblica la documentazione di spesa a supporto delle spese sostenuto. Quello che è reso pubblico, per cui risponde ad un obbligo della normativa sulla trasparenza, è quando Sviluppo Campania riceve una commessa deve poi definire la progettualità esecutiva, una parte normalmente la esercita, la sviluppa e la attua con il personale proprio, una parte, ove non ci siano le competenze necessarie, deve ricorrere al mercato attraverso l'acquisto di beni e servizi. Facciamo l'esempio di un convegno che dovrà fittare una sala, oppure, viceversa, expertis specifiche dovrà contrattualizzare per il tempo specifico la competenza sul mercato. Arrivo al quesito che lei ha posto. In tal caso si applica allo sviluppo Campania le normative vigenti, ovvero deve scegliere attraverso una competizione tra curricula o secondo il metodo richiesto e reso pubblico precedentemente. In passato aveva utilizzato questi elenchi di competenze dalle quali si attingeva attraverso le procedure di evidenza pubblica, per cui Sviluppo Campania apriva e chiudeva la possibilità per gli esperti di iscriversi per materia a queste banche dati che sono nel sito, quindi accessibili e fruibili. Suppongo che la nuova gestione attualmente con il nuovo Presidente possa dare un apporto maggiore verso un ulteriore trasparenza, ma gli obblighi di trasparenza sono soddisfatti.

DI SCALA (Forza Italia)

Saranno anche soddisfatti questi obblighi di trasparenza, ma io non sono soddisfatta di questa risposta, anche perché tutto quello che lei dice, Assessore, non è riscontrabile sul sito di Sviluppo Campania. Questi albi fantomatici non sono consultabili e noi abbiamo diritto di sapere con quali criteri sono effettuate queste scelte e queste selezioni, nonché la formazione di questi albi. Questi dubbi sono legittimi dove si consideri che tra i consulenti di Sviluppo Campania figura quale beneficiario di un incarico uno stesso consulente del Presidente che con ogni probabilità è proprio colui che gli ha curato la comunicazione per la campagna elettorale. Figurano altresì (non dico corbellerie, lo leggo dal sito di Sviluppo Campania) i pagamenti effettuati da Sviluppo Campania per li spazi pubblicitari a LiraTv, che non è certamente le televisione di Berlusconi. I dubbi sono legittimi, l'obbligo di trasparenza a mio avviso non è rispettato né è rispettato un obbligo di chiarezza e di imparzialità. Su Sviluppo Campania c'è silenzio. Io ho presentato anche un'altra interrogazione del 23 aprile che non ha avuto risposta, avente ad oggetto il piano di implementazione del piano di comunicazione della RIS3 Campania e dire "Attendo risposta, altrimenti tramuterò anche quella in un question time". Spero che mi venga a rispondere il Presidente della Regione e mi auguro voglia venire anche nelle audizioni laddove la Soresa, che pure percepisce cospicui fondi, le diserta puntualmente. L'ha già fatto per due volte, vediamo se verrà alla terza.

Fondi Europei - Rischio disimpegno
PRESIDENTE (Casillo T.)

Interrogazione: "Fondi europei - Rischio disimpegno" Reg. Gen. n. 162/2 presentata dai consiglieri Valeria Ciarambino, Michele Cammarano, Maria Muscarà e Vincenzo Viglione (Movimento 5 Stelle), già distribuita in Aula. Prego il dottor Sergio Negro, dirigente della Giunta regionale, di potersi accomodare qualora l'Assessore avesse bisogno di qualche chiarimento.

CIARAMBINO (Movimento 5 Stelle)

L'Assessore chiede l'aiuto da casa, va benissimo. Parliamo di un tema importantissimo per l'Italia in generale, tanto più per la Campania, in virtù di tutti gli indici di deprivazione che caratterizzano la nostra Regione in diversi settori. Da recenti studi è confermato e si attesta che l'Italia è contributore netto dell'Europa, quindi diamo più fondi di quelli che riceviamo. In quindici anni, addirittura, siamo stati contributori netti per 72 miliardi e anche per il 2016 la Corte dei Conti certifica che continuiamo a essere contributori netti. Questo dovrebbe allertare ancora di più i pubblici amministratori sul fatto che le risorse che riceviamo dall'Europa sottoforma di fondi europei vengano impiegati nel migliore dei modi, visto che già diamo più soldi di quelli che riceviamo. Nei giorni scorsi come Movimento 5 Stelle insieme ai nostri eurodeputati avevamo lanciato l'allarme con riguardo alla futura programmazione perché con il taglio del 7 per cento alla politica di coesione proposto dalla Commissione Europea la Campania rischia di perdere oltre 370 milioni di euro nella prossima programmazione dei fondi FSE e FSR, tant'è che i nostri eurodeputati proporranno dei criteri che tengano conto anche dell'indice di disoccupazione giovanile nella riassegnazione di questi fondi. Il Presidente De Luca aveva gradito il nostro intervento, tant'è che ci era venuto dietro con un comunicato stampa fotocopia del nostro, quindi questo ci aveva rincuorato immaginando la massima attenzione della Regione sul tema dei fondi europei, e poi solo qualche giorno fa una lettera del Ministro De Vincenti lancia l'allarme e sollecita il Presidente della Regione poiché i dati di spesa della Regione Campania destano estrema preoccupazione ed è elevato il rischio di vedersi cancellati i fondi per l'incapacità della Regione a spendere circa 600 milioni di euro. Lo stesso De Vincenti chiede di massimizzare gli sforzi, richiama un'inascoltata sollecitazione di luglio scorso rivolta al Presidente di formalizzare una collaborazione rafforzata di intesa con la Commissione Europea per ottenere il supporto specialistico da parte dell'agenzia per la coesione territoriale. Evidentemente questo appello era rimasto inascoltato e adesso vediamo qual è la situazione odierna. Devo dire che De Vincenti ha rettificato la sua lettera dicendo che la Campania è nella media italiana di spesa, cioè del 5,6 per cento a fronte di una media europea di oltre il 10 per cento. Se mal comune è mezzo gaudio, per noi non è così. Nell'ambito della programmazione 2014/2020 è stato introdotto l'obbligo comunitario della regola nota come N+3, che vuol dire che entro il 31 dicembre 2018, cioè dopodomani, dovranno essere certificate, quindi rendicontate, le spese raggiungendo i target minimi concordati per ciascun programma. Se così non fosse noi rischiamo il disimpegno automatico dei fondi e andranno persi quindi i fondi stanziati per ciascun programma operativo. Questo è il primo rischio estremamente concreto che si prefigura all'orizzonte per la Regione Campania, ma c'è di più. Il 31 dicembre è la deadline anche per conseguire i target intermedi valutati attraverso il Performance Framework, al raggiungimento dei quali la Commissione Europea potrebbe attribuire la riserva di efficacia, pari al 6 per cento del programma, quindi una sorta di misura premiale. Se così non fosse invece non potrebbe procedere alla sospensione dei pagamenti nel 2019 e addirittura a correzioni finanziarie nel 2025. Il rischio per la Regione Campania quindi di perdere questi soldi è estremamente elevato e a questo si aggiunge un altro elemento, ovvero ci stiamo accorgendo che rischiamo di perdere i soldi e si sta provando a correre ai ripari. Mi ricorda una scena già vista nella precedente legislatura, quindi corsa alla spesa dei fondi e ci aspettiamo che questo, così come è accaduto per la precedente programmazione, avrà ricadute negative in termini di appropriatezza dei progetti finanziati. La Corte dei Conti sta indagando sulla spesa 2007/2013 e sta certificando la non appropriatezza della spesa e la non congruità dei progetti finanziati con le finalità istitutive dei fondi. Anche di recente nel mese di marzo la Giunta con la delibera n. 139 ha avviato per il PSR Campania 2014/2020 procedure per l'accelerazione della spesa. Ricordo che in campagna elettorale De Luca, non ancora Presidente, attaccava fortemente Caldoro sul tema dell'accelerazione della spesa, che, come dice letteralmente la parola, è un'accelerazione sulla spesa dei fondi laddove ci si rende conto che non si è in grado di utilizzarli secondo le procedure ordinarie, e questo chiaramente va a detrimento anche della qualità e dell'appropriatezza dei progetti finanziati. Stiamo per cadere nello stesso errore e buttare all'aria questa opportunità straordinaria per la nostra Regione. Vi do un ultimo elemento di riflessione, che personalmente mi ha stupito non poco, ovvero non solo siamo così rovinati, però in media con l'Italia, quindi metà della media europea, ma la Giunta regionale si è permessa soltanto nel 2018 di emanare ben trenta delibere modificative dell'ordinamento. Questo vuol dire che c'è stato un continuo rimaneggiamento delle Direzioni generali, delle strutture di staff e sono stati ridotti gli uffici con compiti operativi col risultato di avere un sovradimensionamento degli uffici di primo livello, quelli che fanno in termini generali gestione, e invece una carenza di personale negli uffici operativi, quelli che operativamente danno attuazione alla programmazione. Vi faccio un caso emblematico: la Direzione generale Autorità di gestione fondo europeo di sviluppo regionale ha quattro uffici di staff, cioè quattro teste, e tre uffici operativi dirigenziali, quindi tre braccia per lavorare. Mi sembra una sproporzione abbastanza evidente. Nonostante ciò non sono stati ancora nominati i nuovi responsabili dell'obiettivo specifico per l'attuazione del Por-Fesr Asse 5, prevenzione di rischi naturali e antropici che vale 370 milioni di euro e dell'Asse 6 - Tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale che vale quasi un miliardo. Tutta questa incessante riorganizzazione non solo crea disorientamento nelle risorse umane e i dirigenti sono venuti a dircelo in una recente audizione della Commissione Trasparenza, ma crea anche delle ricadute esterne sull'efficienza e sull'efficacia della macchina amministrativa con specifico riferimento alla difficoltà a raggiungere i target di spesa dei fondi europei. Tutto ciò premesso, oggi intendo interrogare il Presidente della Giunta e oggi l'Assessore ai Fondi Europei per avere evidenza delle ragioni per cui non sono state avviate tempestivamente le attività di collaborazione consigliate dal Ministro a luglio scorso e avere contezza quindi delle azioni di controllo e verifica sinora messe in campo per ciascun progetto, perché non ci possiamo svegliare al termine di questa programmazione con la Corte dei Conti che ci dice, nella programmazione 2014-2020: "Abbiamo finanziato progetti inappropriati", nonché delle iniziative che s'intendano adottare per garantire il tempestivo utilizzo dei fondi strutturali nel periudo di programmazione e il conseguimento, in maniera soddisfacente dei target intermedi, tenendo conto che la scadenza è 31 dicembre 2018. Grazie.

ANGIOLI, Assessore

Anche su questa interrogazione io rispondo, su delega del Presidente, al quesito e ove necessario chiedo la cortesia se eventuali informazioni complementari possono essere eventualmente fornite dagli uffici per il tramite dell'autorità di gestione del Fesr. Il tema che la Consigliera pone e l'attenzione riposta sulla problematica dell'avanzamento di spesa, sicuramente l'allarme da lei lanciato non è minore di quello che il Governo nazionale ha già attenzionato e per cui penso che su questo tema tutta l'Amministrazione debba lavorare nella stessa direzione per affrontare una questione annosa che non nasce oggi, che è frutto sicuramente di alcuni disfunzionamenti anche organizzativi e come lei ha giustamente ricordato e in realtà come ha rettificato il Ministro De Vincenti, è forse un disfunzionamento dell'Italia, in particolare delle Regioni del sud. Questo è un tema. Come veniamo ad affrontare la questione delle risorse europee 1420, richiamo la Corte dei Conti, terzo richiamo "Cooperazione rafforzata". Siamo contributori netti, questo è vero, parte della contribuzione netta deriva dall'incapacità del territorio fuori dalla Regione Campania, cioè fuori dall'Amministrazione, dunque dei privati soggetti che non afferiscono alle procedure di evidenza diretta, per cui rimarremo contributori netti perché il sistema del Mezzogiorno e dell'Italia, in alcuni luoghi, risponde poco e male alle procedure di evidenza per accesso diretto che permetterebbero anche di compensare degli ingressi che non arrivano. Questo è un altro tema, però lei lo ha sollevato. Per quanto riguarda la questione dello stato di avanzamento, perché alla fine su questo stiamo intervenendo. Lo stato di avanzamento del programma Fesr, il più cospicuo dei tre oggetto dei fondi strutturali, è chiaramente il Fesr e si trova in una situazione in cui le previsioni ad oggi della spesa da sostenere e quella da certificare alla scadenza da lei indicata, sembrano dire che siamo in un trend che dà sicurezza al conseguimento dell'obiettivo, per cui la Regione Campania, secondo quanto gli uffici hanno relazionato ad oggi, è fuori dal rischio del disimpegno, ma questo non vuol dire che ci possa far stare tranquilli, al contrario, occorre monitorare che le previsioni che i dirigenti hanno fatto siano veritiere, affidabili e realizzabili costantemente. Uno degli strumenti che abbiamo messo in campo per assicurarci che giò avvenga è la correlazione tra gli obiettivi del programma, la performance, la premialità e tutto ciò che afferisce ad un sistema che dovrebbe funzionare in modo virtuoso. Per venire nello specifico. La situazione, ad oggi, com'è ben noto, il programma Fesr che vale 4 milioni e 100 mila euro si articola su 11 assi, togliendo l'undicesimo, dell'assistenza tecnica, abbiamo una performance di programmazione che soddisfa rispetto alla vita del programma, abbiamo un alto indicatore della programmazione. La quantità di risorse programmate ammonta a 3 miliardi di euro e 178 mila euro. Il fatto per cui rimane circa 1 miliardo 935 milioni di euro da programmare. L'attenzione della Giunta oggi è concentrata sull'attuazione e realizzazione. Effettivamente, le somme ad oggi liquidate sul POR ammontano a 246 milioni di euro e la certificazione, che è il passaggio successivo è a 109 milioni di euro. Il valore della certificazione, che come lei ha ricordato e il Ministro ha citato, complessivo entro fine anno è pari a 649 milioni di euro e attualmente ne abbiamo certificati poco più di 100 milioni di euro. La previsione che possiamo illustrare, ma forse il tempo non lo consente, è stata fatta per asse. La performance, com'è ben noto, cioè la messa in salvaguardia delle risorse non si esaurisce in un importo di spesa, ma un equilibrio anche tra i diversi assi. È monitorato ed ha fornito elementi di rassicurazione. Ripeto, rassicurazioni che non riducono la soglia di attenzione direttamente del Presidente sul tema. Se desidera avere uno split dei vari assi, posso soffermarmi su questo, asse per asse abbiamo l'evidenza della previsione di spesa a fine anno. A fine del mese faremo un altro monitoraggio, dove ci saranno delle criticità e la Regione dovrà intervenire. Per quanto riguarda il FESR, questo è il tema principale sottoposto a verifica e accelerazione della spesa. Per quanto concerne il secondo quesito che lei ha posto - Consigliera - della cooperazione rafforzata, la cooperazione rafforzata tra Amministrazioni, che in passato è stata svolta con un certo metodo, non è definita giuridicamente, dà solamente delle linee di indirizzo di cosa serve e perché interviene. Non abbiamo risposto formalmente perché di fatto la cooperazione rafforzata l'abbiamo attuata, l'abbiamo già attuata sia nell'anno 2017 che tutt'ora in corso. Ci sono riunioni periodiche fissate e definite che vedono allo stesso tavolo i colleghi dell'Amministrazione centrale che oggi chiedono una cooperazione rafforzata, ma che la Commissione europea ha già identificato come metodo appropriato, sperimentato e che nulla potrebbe aggiungere un ulteriore passo. Al momento la Regione non identifica una necessità di accrescere il numero di consulenti che dovrebbero venire in supporto della Regione Campania, piuttosto sta provvedendo a mettere in campo un sistema virtuoso che non dovrebbe più metterci nella situazione da lei evocata e che è sotto gli occhi di tutti perché i dati sono oggettivi e noi li abbiamo resi pubblici, non sono segreti. La delibera che lei ha citato, per quanto riguarda il FEASR, è l'altro programma rilevante dell'agricoltura, è una delibera che abbiamo voluto chiamare "accelerazione delle spesa" perché ha previsto di rivoluzionare il metodo che i servizi assumevano per svolgere le istruttorie. Era un metodo che prevedeva 11 graduatorie per un bando prima di arrivare alla pubblicazione della graduatoria. Vuol dire procedure che nessun altro esterno ci potrebbe risolvere, se non una revisione di noi stessi. Abbiamo ritenuto opportuno dare mandato al direttore generale dell'agricoltura, di modificare il proprio sistema organizzativo perché totalmente incompatibile con i progressi di spesa, non solo europei, ma di qualsiasi euro pubblico, nazionale o europeo. Riteniamo che questa delibera sia un atto politico di indirizzo al Presidente fondamentale per assicurare uno snellimento anche della pesante gestione dell'agricoltura che, come lei sa, è molto capillare ed anche territorializzata, per cui per la sua interrogazione, che può trovare delle risposte anche nella consegna di questa tabella che indica lo stato di avanzamento, volevo segnalare che la sua preoccupazione è condivisa, ma anche affrontata all'interno della Regione.

CIARAMBINO (Movimento 5 Stelle)

Io non sono soddisfatta delle affermazioni dell'Assessore perché gli enunciati contraddico i dati. Innanzitutto trovo poco opportuno che si giochi allo scaricabarile perché, se il dato nazionale è quello, la responsabilità è delle singole regioni, non c'è una disorganizzazione a livello nazionale. Le regioni sono chiamate a spendere i fondi di cui sono destinatarie, quindi concentriamoci sul tema della Regione Campania. Se c'è un problema da parte dei privati a rispondere ai bandi e attuare una progettazione adeguata, magari la Regione dovrebbe porsi anche questo problema e dovrebbe trovare degli strumenti di ausilio, altrimenti non se ne esce nella maniera più assoluta. Mi si rassicura circa la massima attenzione su questo tema, addirittura sul fatto che una cooperazione rafforzata e ufficiosa sia stata già messa in campo, ma trovo strano che il Ministro per la coesione territoriale, peraltro della stessa forza politica del Presidente di questa Regione, non lo sapesse, tant'è che vi richiama ad attivarla, quindi anche questo mi lascia perplessa. L'elemento che mi lascio più perplessa sono le rassicurazioni. Mi dite che non c'è nessun rischio di disimpegno, ma mi dite anche "Abbiamo certificato ad oggi 109 milioni a fronte di 649 milioni che vanno certificati entro il 31 dicembre, ma ce la facciamo". Voglio dire, in tre anni abbiamo raggiunto 109 milioni di target di spesa certificata e in sette mesi arriveremo a 649 milioni. De Luca si crede l'uomo die miracoli, ma questo sarebbe il miracolo dei miracoli. Io esprimo forti perplessità e, al di là delle battute, io sono abituata a ragionare sui numeri. C'è una progressione numerica che non dà assolutamente ragione alle affermazioni dell'Assessore. Se i risultati dovrebbero essere del 14 per cento entro il 31 dicembre e a oggi siamo a poco più del 5 per cento, mi sembra che il rischio disimpegno sia molto più che concreto. Non ho ricevuto risposte in ordine ai controlli e alle verifiche sui progetti attivati, per cui su questo mi aspetto una risposta puntuale. Lo ripeto, non possiamo permetterci, dopo aver sprecato dei fondi, che la Corte Europea anni dopo intervenga a dirci che i fondi sono stati spesi non solo poco, ma anche male. Questo aspetto dei controlli e delle verifiche tempo per tempo, step by step, è fondamentale perché almeno quel poco che spendiamo vediamo di spenderlo bene.

ANGIOLI, Assessore

Intervengo rapidamente per fornire due precisazioni. La spesa certificata che ammonta a 109 milioni di euro ad oggi è lo step successivo alla spesa sostenuta. La spesa sostenuta, che, ovviamente, a seguito dei controlli auspichiamo sia interamente certificata, ad oggi è 246 milioni di euro, perciò non è 109, ma 246 milioni, a testimoniare che qualche mese fa erano 100 milioni e oggi sono 246 milioni e il trend di accelerazione ci deve portare ai 600 milioni ai quali noi auspichiamo. Mi permetto una sola considerazione per dovere di informazione. Quando ho detto che l'Italia è in ritardo non mi riferivo alle altre regioni, ma, come lei sa, i fondi strutturali sono articolati in due macro attori di gestione: uno sono le regioni e uno sono i ministeri. Tutti i ministeri sono in ritardo, quindi il tema si deve porre in modo adeguato. Noi siamo in Campania e dobbiamo pensare alla nostra Regione, questo è chiaro, ma esiste un problema nella gestione adeguata, nei tempi e nel rispetto delle regole e delle leggi che interessa moltissimo anche i ministeri perché una parte di spesa dei programmi nazionali gestiti dai Ministeri deve arrivare in Campania e sta arrivando in ritardo, per cui la soluzione non è di trasferire tutto al centro, perché al centro non stanno realizzando adeguatamente.

Interventi regionali in materia di politiche giovanili
PRESIDENTE (Casillo T.)

Interrogazione: "Interventi regionali in materia di politiche giovanili" Reg. Gen. 163/2, presentata dal consigliere Luigi Cirillo (Movimento 5 Stelle), già distribuita in Aula.

CIRILLO (Movimento 5 Stelle)

In questo Consiglio regionale abbiamo approvato una legge, votata all'unanimità anche col voto del Movimento 5 Stelle, che riguardava la programmazione e interventi sulle politiche giovanili. Soprattutto all'articolo 4, in cui si disciplina la predisposizione di un programma triennale per le politiche giovanili che doveva essere fatto previa consultazione con gli stakeholders, che riguarda l'attuazione dei contenuti previsti nella legge sulle politiche giovanili, chiediamo se sia stato fatto da questo Assessorato e chiaramente qual è il seguito di quella programmazione, quindi cosa è stato fatto rispetto alle attività di coordinamento previste dall'articolo 4. Dopodiché ci sono svariati altri articoli rilevanti, soprattutto l'articolo 3 per quanto riguarda il coinvolgimento degli enti locali nell'attività di programmazione. Vorremmo chiedere conto anche all'Assessorato che tipo di coinvolgimento è stato fatto rispetto ai comuni e l'attuazione di questa legge sulle politiche giovanili visto che all'articolo 6, in cui si disciplina il ruolo dei comuni, è rilevante il terzo comma, in cui si fa riferimento all'istituzione dei forum comunali dei giovani, in cui si prevede una partecipazione totale elettiva, ma se in alcuni comuni - faccio l'esempio di Casoria, che tra l'altro è governato da un esponente del Partito Democratico, quindi auspico che nell'ambito di un partito almeno ci si parli - mentre si fa una legge regionale che prevede la composizione totalmente elettiva dei membri del forum giovanile, poi viene varato uno statuto del forum in cui il 50 per cento è da derivazione elettiva e il 50 per cento a nomina di diritto, c'è qualcosa che non va. O non vi parlate oppure chiedo all'Assessorato come sta monitorando l'attuazione di questa legge rispetto al ruolo dei comuni, visto che abbiamo questi esempi pratici. Sempre questa legge prevede altre norme interessanti, di cui l'articolo 13 per quanto riguarda l'Osservatorio sulle politiche giovanili. È stato istituito? Come sta operando? L'Assessorato si sta interfacciando con questo Osservatorio? Chiediamo chiaramente informazioni anche perché sul sito della Regione Campania c'è il collegamento all'Osservatorio istituito presso l'Università di Salerno, ma non invece il link all'Osservatorio regionale sulle politiche giovanili, quindi vogliamo capire se l'Osservatorio è in attività presso l'Assessorato. Dopo aver reperito quelle informazioni non vogliamo essere inviati a quello esistente sull'Università di Salerno, perché esiste e farà sicuramente un ottimo lavoro, ma vorremmo essere indirizzati a quello della Regione Campania. L'articolo 10 prevede la Settimana dei Giovani in concomitanza col 9 maggio, ma se il 9 maggio si è tenuta la Settimana dei Giovani in Regione Campania forse ho omesso di partecipare. Se è stata fatta, con quale esito? L'articolo 10 prevedeva interessanti iniziative, quindi vorremmo capire se questa cosa è stata fatta e se è in programmazione per l'anno prossimo o tra due anni, perché altrimenti rischiamo di dare un brutto segnale ai cittadini scrivendo anche delle belle leggi che riguardano temi importanti come le politiche giovanili, ma non le attuiamo, le attuiamo male, non ci raccordiamo con gli enti locali e non garantiamo quindi l'esecuzione della legge. Visto che noi come parte che fa il legislatore ci siamo impegnati a cercare di fare un buon prodotto legislativo, e per questo abbiamo dato il voto favorevole, ci aspettiamo che chi è chiamato oggi alla fase esecutiva esegua il dettato normativo non dopo anni, perché non è una legge votata quest'anno, ma nel 2016. Dopo due anni ci aspettiamo un certo grado di attuazione e quindi chiedo informazioni e conto. Dopo ci esprimeremo in base alle risposte dell'Assessorato. Grazie.

ANGIOLI, Assessore

Grazie Presidente. Rispetto ai quesiti posti do un'informativa generale e poi, poiché nella legge è previsto che ci sia un ritorno al Consiglio con una relazione, la informo che stavamo lavorando alla relazione da consegnare al Consiglio su questa normativa. Appena sarà predisposta, verrà consegnata. Nello specifico lei ha citato alcuni punti strutturali della legge, come la questione dei Forum, la questione dell'Osservatorio, la questione del Maggio Europeo e alcune altre iniziative. Come è a lei noto, la legge ha stabilizzato il forum e non ha voluto regolamentare all'interno della legge il Regolamento stesso del Forum, questo ha provocato un tempo più lungo affinché la struttura Forum definisse il proprio Regolamento Interno. Il nostro punto di vista è che l'accelerazione della costruzione e del lancio dei Forum comunali possa avvenire avendo anche un Forum regionale un po' più strutturato. Abbiamo assicurazioni, perché in questa direzione abbiamo già lavorato, che entro il mese di maggio questo Forum adotterà il nuovo Regolamento proprio che sarà anche d'ispirazione e di punto di riferimento per i Forum locali. Il monitoraggio dei Forum locali attivati presso i singoli Comuni, ovvero come la normativa prevede in forma associata quando ci sono piccoli Comuni o cose del genere e secondo lo spontaneismo che il territorio chiede, è in attuazione e abbiamo condiviso, insieme al Forum regionale, un primo censimento e lunedì prossimo, attraverso la messa in campo di un intervento che prevede la promozione di altri Forum, avremo tempo, penso due o tre mesi, per avere un censimento regionale più attualizzato, per cui prevediamo, nell'arco di due o tre mesi, di avere una rilevazione più precisa dei Forum attualmente attivati. È intendimento anche della Giunta, sollecitare, attraverso il programma "Benessere Giovani", già approvato e in corso di realizzazione, sollecitare i Sindaci a facilitare quest'operazione laddove hanno dei luoghi di aggregazione e possono essere agevolmente delle sedi per i Forum. Per quanto riguarda l'osservatorio e la specificità che lei ha rilevato giustamente dell'Univrersità di Salerno, del perché lo si trova con quest'evidenza, è perché l'Osservatorio è costituito da 7 Università della Campania, l'Istat, l'Accademia delle Belle Arti, il Forum dei Giovani e poi, occasionalmente, a seconda dei temi trattati, vengono integrate persone ed esperti della materia. Sta realizzando e svolgendo ricerche e attività propedetiuche alla definizione delle politiche. Penso che prima dell'estate ci saranno i primi risultati. Per quel che riguarda il rapporto con l'Osservatorio dell'Università di Salerno, avendo rilevato che quest'Osservatorio fu finanziato dalla Regione Campania, abbiamo condiviso l'inopportunità di costruire un'altra piattaforma di Osservatorio e i tecnici stanno lavorando per ampliare, personalizzare e rendere più coerente con l'attuale legge e con tutto quello che è ciò che già esiste, che è già stato finanziato e per cui a breve ci sarà anche la piattaforma sulla quale si sta lavorando, d'intesa con l'Università e l'Accademia, che riguarda la piattaforma giovani dove poi l'Osservatorio avrà la sua visibilità. Chiudo nell'informare sulla settimana europea, quest'anno la settimana la settimana europea l'abbiamo inserita nella normativa, era anche un punto di riferimento rispetto agli orientamenti della Commissione Europea che sollecita a fare questo. Quest'anno ci sono degli eventi, oggi pomeriggio a San Potito, l'11 maggio c'è una giornata a Benevento organizzata a seguito di un'iniziativa che abbiamo deliberato l'anno scorso che si chiama "Una staffetta per l'Europa". Undici associazioni che hanno vinto un premio l'anno scorso, convergono tutte a Benevento perché da Benevento non è stata scelta e non c'era stata nessuna proposta pervenuta, per cui è stato l'unico territorio che l'anno scorso non abbiamo potuto premiare, non ci sono stati giovani che hanno partecipato a nulla di europeo, allora abbiamo deciso che chi l'anno scorso si era aggiudicato il premio quest'anno si recasse a Benevento, ci sarà una giornata interamente dedicata alla festa dell'Europa.

CIRILLO (Movimento 5 Stelle)

La clausola valutativa prevede, infatti, che la Giunta, annualmente, relaziona alla legge di giugno 2016, quindi stiamo a 2 anni, un anno è saltato, prendiamo atto della mancanza per l'anno scorso, cerchiamo di attuarla quest'anno con la relazione che ci consente di poter valutare una legge che abbiamo approvato. Sull'osservatorio sulle politiche giovanili voi siete l'organo esecutivo, dovete attuare la legge che all'articolo 13 prevedeva 60 giorni per la disciplina dell'Osservatorio Politiche Giovanili. Sono passati due anni, pertanto è chiaro che in questo passaggio c'è qualcosa che non va. E' chiaro che non vogliamo fare sprechi, ma l'Osservatorio in realtà, così come disciplina l'articolo 13, è senza oneri per il bilancio regionale, quindi non è un'iniziativa che comporta un costo ed era una cosa che andava fatta. Non è, quindi, un discorso di efficientamento di risorse, secondo noi si poteva fare, ma chiaramente sta a voi attuare questa legge. Sul discorso sul forum regionale, io non ho posto questa questione. Io ponevo la questione se accade che a marzo 2018 si delibera in un Consiglio Comunale di un comune come Casorio l'istituzione del Regolamento che disciplinerà il forum comunale che va contro il dettato normativo regionale. La Regione dice con legge totalmente elettiva e poi nei comuni si disciplina diversamente, per cui, visto che nell'articolo 3 la Regione Campania si pone come interlocutore, ci aspettiamo che l'Assessorato competente ad attuare questa legge nel coinvolgimento alla partecipazione degli enti locali faccia presente che nel momento in cui si esercitano le prerogative previste dal comma 3, articolo 6, si rispetti il dato normativo e si garantisca una elezione totalmente per tutti i Consiglieri del forum e non metà e metà, altrimenti c'è una discrasia. Visto che, inoltre, e nel caso specifico che cito, governate sia qui sia a Casoria, almeno parlatevi nell'ambito dello stesso partito.

Gara per l'affidamento dei servizi di pulizia e vigilanza nelle AA.SS.LL. e AA.OO
PRESIDENTE (Casillo T.)

Interrogazione "Gara per l'affidamento dei servizi di pulizia e vigilanza nelle AA.SS.LL. e AA.OO", Reg. Gen. n. 164/2 a firma del consigliere Francesco Emilio Borrelli (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi), già distribuita in Aula.

BORRELLI (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi)

Da molto tempo sto portando avanti il problema e la richiesta del rinnovo delle gare nelle aziende sanitarie campane. In alcune di queste il servizio di pulizia è affidato in regime di proroga, per tutta una serie di vicissitudini, stante l'vvenuta scadenza dei contratti di appalto. In alcuni casi, addirittura, parliamo di gare che sono state espletate nel 2011. Per questa ragione appare necessario accelerare l'iter per assegnare i servizi di pulizia e sanificazione delle strutture territoriali sanitarie campane e tale iter deve essere improntato alia massima trasparenza, come dimostra anche l'anticipazione del quotidiano II Mattino sull'inchiesta della Direzione investigativa antimafia, il rìschio che la camorra condizioni le ditte o le controlli direttamente, come avvenuto in passato, è altissimo; non ultimo la vicenda dell'Ospedale San Paolo dove la ditta di puliza in regime di prorogatio, che aveva modificato in corso d'opera più volte con un giochino di scatole cinesi il proprio stato sociale, è stata destinataria di un provvedimento di interdittiva antimafia. Per questa ragione interroga il Presidente della Giunta regionale per conoscere lo stato delle procedure avviate dalle AA.SS.LL e le AA.OO. per le nuove gare per l'affidamento del servizio di pulizia e sanificazione, nonché gli altri servizi esterni tramite cui, secondo le nostre analisi, arriva diverse volte la criminalità organizzata a infiltrarsi, il servizio di vigilanza e, in caso di inerzia o di ritardi da parte delle Aziende, di voler chiedere l'accelerazione dell'iter per porre fine alle annose proroghe dei contatti di appalto.

ANGIOLI, Assessore

Congliere Borrelli, rispondo su delega del Presidente. Come lei sai, la scelta della Regione è stata di razionalizzare, in particolare nel campo della sanità, tutta la questione che afferisce alle committenze alla gestione degli appalti. Nei due ambiti da lei evocati, pulizia e sanificazione e vigilanza, sicurezza, eccetera, rispetto alal questione delle aziende ospedaliere e sanitarie l'indirizzo che è stato dato dalla Regione è di avvalersi della Soresa come stazione uncia di committenza per tutti gli acquisti in materia di sanità. Per quanto concerne i due servizi di cui abbiamo parlato, la Regione ha fatto la scelta di avvalersi di CONSIP e, pertanto, è in corso una gara. La data stimata di attivazione delle convenzioni è luglio 2018 e per quello che riguarda la pulizia è stato scelto di avvalersi di CONSIP. Per quanto concerne la gara della vigilanza e sicurezza delle procedure di evidenza pubblica in corso e verranno gestite a livello regionale. La convenzione è prevista a fine luglio per le offerte della gara in corso, c'è tutta la parte dell'ammissibilità, eccetera, mentre le offerte sono in corso di valutazione. Verranno giudicate entro luglio 2018 per tutta la parte delle convenzioni da stipulare, mentre la gara Consip è ancora in fase di valutazione.

BORRELLI (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi)

Poiché ho capito che la risposta che le hanno scritto è complicata, le chiederei di avere copia in modo tale che mi rendo conto direttamente nello specifico della relazione perché i beni e servizi lo so che sono affidati alla SoReSa, ma questo è noto, sono state fatte diverse gare d'appalto e ci sono varie questioni. Quello che chiedevo erano le gare di pulizia; nel 2018 dovrebbe essere l'espletamento delle gare di pulizia di tutti gli ospedali o delle aziende sanitarie campane? Non l'ho capito.

ANGIOLI, Assessore

Abbiamo evitato che le aziende ospedaliere facciano singole gare, per cui i servizi vengono gestiti centralmente nella stessa modalità degli acquisti.

BORRELLI (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi)

Non dalla SoReSa, perché è impossibile.

ANGIOLI, Assessore

La SoReSa non ha in programmazione la procedura individualmente, ma si avvale degli appalti nazionali all'interno del sistema Consip. Per quanto riguarda la vigilanza e sicurezza, non si è scelto di procedere attraverso questa procedura, ma altre procedure di evidenza pubblica. Questo per rispondere al problema da lei evocato dei singoli appalti prorogati dalle singole aziende che risulta più difficile controllare. Attualmente nella vacanza di servizio le aziende continueranno nel rispetto della legalità.

Inattività della centrale operativa del 118 di Caserta il 3 e 4 maggio 2018
PRESIDENTE (Casillo T.)

Interrogazione: "Inattività della centrale operativa del 118 di Caserta il 3 e 4 maggio 2018" Reg. Gen. 165/2, presentata dal consigliere Borrelli (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi), già distribuita in Aula.

BORRELLI (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi)

Dalle ore 8.00 di giovedì 3 maggio fino alle ore 8.00 di venerdì 4 maggio 2018 la Centrale operativa provinciale di emergenza sanitaria del 118 di Caserta non ha funzionato e le richieste di emergenza sanitaria provenienti da tutto il territorio provinciale sono state smistate verso la Centrale operativa di Napoli, con evidente aggravio di lavoro per gli operatori che, tra l'altro, non erano in grado di fornire un servizio efficiente vista la scarsa conoscenza del vasto territorio casertano. La Centrale operativa del 118 di Caserta dispone di solo otto dipendenti per coprire le turnazioni, mentre ne servirebbero almeno diciotto per un servizio efficiente. Gli unici due dipendenti che avrebbero dovuto garantire il servizio dalle 8.00 di giovedì 3 maggio fino alle 8.00 di venerdì 4 maggio erano in malattia e quindi tutte le chiamate sono state deviate verso le centrali operative di Napoli, creando una situazione molto complicata. Per questo motivo interrogo il Presidente per sapere quali urgenti provvedimenti intenda adottare affinché venga assicurata la piena funzionalità della Centrale operativa di Caserta.

ANGIOLI, Assessore

In merito ai singoli punti dell'interrogazione che è stata posta, abbiamo interessato ovviamente il Direttore generale della tutela della salute, che conferma questo disguido della Centrale operativa che è stato dovuto a questioni di salute che hanno colpito due collaboratori addetti al sistema sanitario infermieristico. Questo ha determinato l'attivazione dello switch su Napoli. Questa criticità, che è da imputare anche all'interruzione del servizio interinale, che era stato stabilito presso l'Orna di Caserta, ha generato chiaramente una disfunzione. Per quanto riguarda la cessione del ramo d'azienda, è stato trasferito all'ASL di Caserta solo il personale dipendente della Centrale operativa del 118. Dal primo maggio di questo anno ha già preso servizio un'unità infermieristica per coprire questo disguido presso la Centrale operativa del 118 ed è previsto che entro il 16 maggio questo servizio sia potenziato attraverso un'adeguata copertura del personale addetto. Della questione è stato interessato anche il Dipartimento dell'area critica e si è concordato di effettuare un intervento più strutturale per assicurare che queste disfunzioni non abbiano più a ripetersi. Attualmente la soluzione di questa materia è conforme alle linee della gestione dell'emergenza.

BORRELLI (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi)

Certe volte mi sembra che certi problemi vengano creati ad arte, in particolare in un territorio come quello casertano, perché si vuole tentare di reintrodurre, cosa che già avviene nell'Azienda di Caserta, violando tutte le leggi e tutte le regole, i contratti degli interinali. Si possono fare bandi pubblici e concorsi a tempo determinato da parte delle Aziende. Non so o, meglio, temo di saperlo, ma non lo posso dire, il motivo per cui c'è una grandissima resistenza nel territorio casertano, dove, invece di fare bandi pubblici, si continua a cercare di portare avanti i progetti in cui vi è la chiamata diretta, quindi potenzialmente anche clientelare, tramite le aziende interinali. Poi si creano questi problemi e viene detto che purtroppo non ci sono più gli interinali. Questo è vero, ma si possono fare i bandi, che non vengono fatti. Su questa cosa ovviamente andrò avanti e continuerò a verificare se in alcuni casi certi problemi ai cittadini vengono costruiti ad arte.

PRESIDENTE (Casillo T.)

Grazie. Non ci sono più interrogazioni. La seduta è sciolta

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