Question Time del 3 maggio 2019

Indice:
1 - Comunicazioni del Presidente
2 - Pubblicazione zone carenti MM.AA.PP. - affidamento incarichi
3 - Procedure autorizzative di impianti di cremazione in Campania
4 - Prime risultanze della programmazione PSR 2014/2020 in provincia di Caserta
5 - Attuazione legge regionale sulla lingua dei segni
6 - Stato di attuazione legge regionale n.18 del 2018 per il recupero e il riutilizzo dei medicinali inutilizzati in corso di validità
7 - Riorganizzazione del personale della SO.RE.SA
8 - Modifiche dei criteri per l'assegnazione di finanziamenti ai Comuni per i Piani regionali di edilizia scolastica
9 - Comunicazioni del Presidente
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE (D'Amelio)

Dichiaro aperta la Seduta di Question Time. Ricordo che ai sensi dell'articolo 129 del Regolamento Interno il Consigliere proponente ha la facoltà di illustrare l'interrogazione per non più di un minuto. A ciascuna delle interrogazioni presentate risponde il rappresentante della Giunta per non più di tre minuti. Successivamente l'interrogante o altro Consigliere del medesimo Gruppo ha il diritto di replicare per non più di due minuti. Ricordo inoltre che le interrogazioni all'ordine del giorno dell'odierna Seduta di Question Time sono state elencate nell'ordine di presentazione.

Pubblicazione zone carenti MM.AA.PP. - affidamento incarichi
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione: "Pubblicazione zone carenti MM.AA. PP affidamento incarichi" Reg. Gen. 320/2 a firma della consigliera Valeria Ciarambino (Movimento 5 Stelle), già distribuita in Aula.

CIARAMBINO (Movimento 5 Stelle)

Grazie Presidente. Sono felice che oggi si risponda a questa mia interrogazione cogente e che quindi evidentemente avrà fatto gli approfondimenti che doveva, visto che la scorsa volta non ha ritenuto di rispondere alla medesima interrogazione. L'interrogazione che propongo si riferisce alla mancata pubblicazione delle zone carenti dei cosiddetti medici di famiglia, che è preordinata e indispensabile a che si possano affidare nuovi incarichi. I medici infatti che desiderano lavorare nella medicina di base devono chiedere l'inserimento nella graduatoria unica regionale per la medicina generale che va pubblicata entro il 30 settembre sul sito della Regione, quella definitiva viene approvata entro il 30 novembre di ciascun anno e la graduatoria vale dal primo dicembre al 31 dicembre dell'anno successivo. Perché venga emanato il bando per la formazione di questa graduatoria, occorre che vengano pubblicate le zone carenti. Come si individuano le zone carenti? In ciascuna A.S.L. si fa una ricognizione, quindi si incrociano i dati della popolazione residente, degli assistiti e dei medici disponibili. Ebbene, l'evidenza delle zone carenti va effettuata entro la fine di marzo di ciascun anno. La Regione Campania non ha pubblicato, entro il termine previsto, che era fine marzo di quest'anno, l'elenco delle zone carenti per il 2019, non l'aveva pubblicato nel 2018 e nel 2017, pure essendo state rese evidenti le zone carenti, sono stati attribuiti soltanto gli incarichi per trasferimento, mentre mancava la quota di assegnazione degli incarichi di nuova assegnazione. Sappiamo bene che i medici di assistenza primaria hanno un tetto a numero di assistiti, che è di 1500 unità, questo massimale, che è già notevole, basta vedere come sono affollati gli studi dei medici di base, può essere derogato di ulteriori 70 pazienti per medico, quindi il 5 per cento, ma solo in particolari condizioni. Quello che ci risulta è che visto che la Campania è inadempiente da tre anni, invece le A.S.L. della Campania hanno consentito ai medici di base un numero di scelte eccedenti di gran lunga il limite posto dalla normativa vigente a numero di pazienti. Dirà di più, nell'assenza della graduatoria i medici di base chiamano sostituti senza nessuna trasparenza. Capite che si sta facendo un danno ai nuovi medici che vogliono intraprendere questo mestiere, ma anche ai pazienti assistiti. Chiediamo di sapere perché la Regione Campania, a più di un anno dalla scadenza del termine prescritto, non abbia ancora pubblicato le zone carenti per il 2018 e a due mesi dalla scadenza non abbia ancora pubblicato quelle per il 2019 e perché per il 2017 l'assegnazione degli incarichi non sia completa e si riferisca unicamente ai trasferimenti. Questo anche in virtù del decreto legge 4 del 2019, la cosiddetta quota cento, che potrebbe fare andare ad agosto numerosi medici. In che modo ci stiamo attrezzando per rispondere a quest'emergenza?

CINQUE, Assessore al Bilancio

Grazie Presidente. In merito a quanto esposto dalla consigliera Ciarambino, la Direzione Generale Tutela della Salute ha rappresentato che per quanto riguarda le zone carenti di medici di assistenza primaria relativi all'anno 2018, nel mese di gennaio 2019 si é proceduto a richiedere alle aziende sanitarie, secondo quanto previsto dall'accordo collettivo nazionale vigente, l'individuazione delle zone carenti. Acquisite le comunicazioni da parte delle aziende pervenute in via definitiva nel mese di aprile, è in corso proprio in questi giorni di pubblicazione, il decreto che le individua. Per quel che concerne le carenze relative all'anno 2019, per norma di contratto esse saranno acquisite e pubblicate entro il mese di aprile 2020. Per quanto riguarda le assegnazioni relative all'anno 2017, la procedura per i trasferimenti è stata ultimata a fine 2018 ed è in via di pubblicazione, anche in questo caso, la graduatoria provvisoria per il conferimento di nuovi incarichi. Da ultimo, il rappresentato fenomeno dell'esodo dei medici di assistenza primaria, che andranno in quiescenza a partire dal primo agosto, potrà essere governato anche mediante il conferimento di nuovi incarichi per le zone che risulteranno carenti.

CIARAMBINO (Movimento 5 Stelle)

La ringrazio Presidente. Chiedo scusa se posso sembrare malpensante, ma avevo già immaginato che la difficoltà della Giunta a rispondere alla mia interrogazione di 15 giorni fa scaturisse da una ragione politica e non da una ragione di approfondimento tecnico, ovvero, la Giunta voleva venire in Aula e dire che stava pubblicando il decreto. Prendo atto che siamo nell'imminenza della pubblicazione del decreto, così come prendo atto del fatto che abbiamo sollevato una questione assolutamente pregnante. Soprattutto, prendo atto del fatto che in Regione Campania viaggiamo con due anni di ritardo nell'evidenza di disponibilità di posti di medicina generale, laddove invece c'è una grave carenza in questo settore. Poi, ci lamentiamo che i nostri Pronto Soccorso scoppiano, perché nell'assenza di un'adeguata assistenza territoriale non resta che rivolgersi, anche per un mal di denti o un mal d'orecchie, al più vicino Pronto Soccorso. Attenderò con ansia la pubblicazione di questo decreto. Come già avevo annunciato, il 10 maggio ci sara una manifestazione dei medici, mi aspetto che per ragioni politiche il decreto venga pubblicato prima di quella data, per smorzare la protesta dei medici, se così non sarà, sarà al loro fianco in questa del tutto legittima richiesta.

Procedure autorizzative di impianti di cremazione in Campania
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione: "Procedure autorizzative di impianti di cremazione in Campania" Reg. Gen. 322/2 a firma del consigliere Gianpiero Zinzi (Misto), già distribuita in Aula.

ZINZI (Misto)

Grazie Presidente. L?interrogazione doveva tenersi venerdì scorso, venerdì santo, accolsi con il giusto spirito la richiesta di traslare almeno di una settimana per fare degli approfondimenti, per cui mi auguro che in tema di autorizzazioni e di pianificazione per i forni crematori ci sia quantomeno una linea da rappresentare oggi. La problematica è molto semplice, in Campania c'è una norma regionale che fa riferimento ad una legge nazionale, la norma regionale richiama ad un Regolamento che in Campania manca da 13 anni e che semplicemente deve consentire di pianificare la realizzazione di impianti, quali i forni crematori, e che in questa fase storica stanno sorgendo come i funghi, senza rispettare alcun tipo di criterio e di pianificazione. Cos'è accaduto in questi mesi? Tanti Comuni a seguito della realizzazione di diversi impianti, oggi in Campania ne abbiamo cinque in assenza di una regolamentazione, e che se prendessimo ad esempio la regolamentazione presente in altre Regioni, e mi dispiace sempre far riferimento a Regioni del settentrione, dove ad esempio si prevede che ogni 800 mila abitanti ci sia un impianto, in Campania ne abbiamo già cinque, ossia, saremmo già saturi se dovessimo seguire questo tipo di linea guida. Non soltanto vorrei sapere a che punto siamo con la redazione di questo Regolamento, dal momento che tanti Comuni ne stanno programmando la realizzazione. Se oggi dovessimo tenere conto dei comuni che si auto autorizzano a realizzare un impianto di cremazione, probabilmente potenzialmente in Campania nel giro di pochi mesi potremmo averne addirittura venti, ma cosa si intende fare nelle more dell'approvazione del Regolamento dal momento che un servizio da rendere ai cittadini sta diventando un vero e proprio business.

CINQUE, Assessore al Bilancio

Rispetto all'interrogazione del consigliere Zinzi la Direzione Generale del ciclo integrato delle acque e dei rifiuti e valutazione e autorizzazione ambientale, di concerto con la Direzione Generale per la tutela della salute, hanno rappresentato quanto ora dirà. Come ha già dichiarato il Consigliere, l'articolo 6 della legge 130 del 2001 stabilisce che le regioni elaborano i piani regionali di coordinamento, però chiarendo che la gestione dei crematori spetti ai comuni. Al contempo, l'articolo 6 della legge regionale n. 20 del 2006 prevede che la realizzazione dei nuovi crematori avvenga nel rispetto di una pianificazione regionale prevista dalla Legge 130 del 2001 e in coerenza con la disciplina del governo del territorio di cui alla legge regionale n. 16 del 2004. In merito ai quesiti posti, la competente Direzione Generale del ciclo integrato delle acque e dei rifiuti ha operato una ricognizione degli impianti di cremazione che, in relazione alle emissioni e alla vigente normativa costituita dal decreto legislativo n. 152 del 2006 e dal decreto del Presidente della Repubblica n. 59 del 2013, hanno formato oggetto di autorizzazione unica ambientale che ha coinvolto la competenza regionale, in particolare le articolazioni territoriali della Direzione Generale competente hanno comunicato che ai loro atti risultano attualmente nella Provincia di Caserta l'autorizzazione unica ambientale n. 24 dell'8 gennaio 2019, rilasciata dal Comune di Castel Volturno in favore della società Service Castel Volturno S.r.l. con sede in Capodrise per l'impianto crematorio in Castel Volturno, nella provincia di Napoli l'autorizzazione rilasciata con determina 7795 dell'11 dicembre 2018 della Città metropolitana alla società Nem per l'impianto crematorio sito presso lo stabilimento di via Santa Maria del Pianto in Napoli, nella Provincia di Salerno, infine, il provvedimento di autorizzazione unica ambientale n. 907 del 2018, rilasciato dal Comune di Montecorvino Pugliano in favore della società Percorso terreno S.r.l per l'impianto di cremazione sito nel Comune di Montecorvino Pugliano alla via 2 novembre n. 4, nonché il provvedimento di autorizzazione unica ambientale n. 5 del 29 gennaio 2018 rilasciato dal Comune di Cava dei Tirreni in favore della società Metellia Servizi srl per l'impianto di cremazione sito nel Comune di Cava dei Tirreni alla via Ugo Foscolo. Relativamente all'elaborazione del Piano regionale di cui il Consigliere chiedeva notizie di coordinamento per la realizzazione dei crematori previsti all'articolo 6 della legge 130 del 2001 che individua il numero degli impianti di cremazione in Regione Campania in rapporto alla popolazione residente, all'indice di mortalità e ai dati statistici relativi all'opzione crematoria, domanda offerta, la competente Direzione Generale Tutela della Salute ha comunicato che, unitamente ai tecnici componenti della Consulta regionale per le attività funerarie e cimiteriali, sta elaborando e a breve licenzierà le linee guida che detteranno i criteri per la programmazione e la realizzazione degli impianti di cremazione in Regione Campania nel rispetto della legge regionale n. 20 del 2006.

ZINZI (Misto)

Assessore, non ci siamo proprio, io le faccio una domanda ben precisa, ovvero le chiedo nelle more dell'approvazione di un Regolamento e lei, addirittura, mi risponde nelle more dell'approvazione delle linee guida in vista del Regolamento. Mi state dicendo che non intendete fare niente rispetto alla proliferazione di impianti di cremazione che, in ragione di procedure di autorizzazione in essere nei comuni, lei è stato così dettagliato nell'elencarmi i comuni nei quali vi è un impianto di cremazione (glieli avevo elencati già io), io le elenco anche i comuni nei quali è attiva una procedura, quindi significa che mentre voi ragionerete sulle linee guida noi arriveremo ad avere probabilmente dieci impianti di cremazione già autorizzati nel solo territorio della Regione Campania. Questo è un assurdo, per cui io mi riservo di interrogare nuovamente, visto che non ho avuto la risposta. Al prossimo question time ripresenterò la stessa domanda perché oggi non ho ricevuto risposta.

Prime risultanze della programmazione PSR 2014/2020 in provincia di Caserta
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione "Prime risultanze della programmazione PSR 2014/2020 in provincia di Caserta" Reg. Gen. n. 323/2 a firma del consigliere Giampiero Zinzi (Gruppo Misto). Concedo la parola al consigliere Zinzi, che ha facoltà di illustrare l'interrogazione.

ZINZI (Misto)

Tocchiamo un altro punto, parliamo dei PSR. Nel verificare i risultati della programmazione mi rendo conto che c'è una sproporzione pazzesca tra province. Non si tratta soltanto del caso della Provincia di Caserta, ma si tratta del caso delle province che non sono Provincia di Salerno. Probabilmente politicamente converrebbe alla Regione Campania chiamarsi Regione salernitana perché, a considerare i numeri (sono una lettura oggettiva), le sproporzioni sono evidenti. Vengo ai numeri. Dal momento che questi fondi dovrebbero essere destinati ai territori svantaggiati e onore al merito a chi fa impresa in agricoltura in Provincia di Salerno (chiaramente l'interrogazione non è contro qualcuno, ma è contro una gestione regionale che non tiene conto dei diritti dei diversi territori), qui emerge che il 10 per cento dei fondi andrà ad aziende di Terra di Lavoro, a Salerno andrà il 42,9 per cento, a Benevento e ad Avellino rispettivamente il 22 e il 19, ultima la Provincia di Napoli con il 4,3 per cento, dato prevedibile, direte voi, attesa la minore percentuale di superfici agricole produttive, ma non è esattamente così. Se guardiamo il rapporto tra i finanziamenti elargiti e gli ettari di superficie coltivata (mi riferisco ai dati ISTAT del 2016) la classifica resta immutata. Qui c'è una grafica che io ho ricavato facendo semplicemente dei Conti. L'assessore Cinque è bravissimo a fare i conti. Che cosa emerge da questa classificazione? Emerge che la Provincia di Salerno si trova ad avere 140 milioni 726 mila euro circa su 193 mila ettari coltivati, ossia 727,00 euro per ettaro; la Provincia di Benevento circa 73 milioni su 112 mila ettari coltivati, ossia 650,00 euro per ettaro; la Provincia di Avellino 140 mila ettari coltivati, 65 milioni, ossia 465,00 euro per ettaro, quindi la classifica scende sempre di più fino ad arrivare a Caserta, dove la cifra è di 35 milioni e mezzo per 107 mila ettari coltivati, ossia 331,00 euro per ettaro. In ultimo la Provincia di Napoli con 9 milioni, ossia 273,00 euro per ettaro. è questa la sproporzione e il furto che si fa ai territori. Mi dovrete spiegare come sia possibile che alla Provincia di Salerno (qui il tema è politico) siano destinati 727,00 euro per ettaro e alle altre province a scendere, fino ad arrivare a meno della metà alla Provincia di Caserta. è il tema che ho posto per primo, ma è un tema regionale.

CINQUE, Assessore al Bilancio

In merito a quanto esposto dal consigliere Zinzi, la Direzione Generale per le politiche agricole, alimentari e forestali ha rappresentato quanto segue. Il Programma di Sviluppo rurale della Campania, come approvato dalla decisione esecuzione della Commissione Europea, non consente, come da normativa comunitaria, la distribuzione di risorse finanziarie su base territoriale. In tal senso, a ogni singola provincia non può essere attribuito un budget predeterminato, ma le risorse finanziarie sono stanziate per le singole misure in attuazione agli obiettivi definiti dalla strategia Europa 2020 che ha delineato il documento strategico regionale 2014 è 2020, in coerenza con i tre obiettivi globali della PAC e con le priorit? dello sviluppo rurale. Gli obiettivi e le priorità così individuate disegnano le politiche regionali per lo sviluppo del settore agroalimentare e forestale, insieme alle politiche per il rilancio delle aree rurali declinati nelle linee di indirizzo strategico per lo sviluppo rurale. In ogni caso, con riferimento alla Provincia di Caserta, è stato rilevato che, per quanto riguarda la tipologia di intervento 4.1.1, sono pervenute centoquattro domande di sostegno su un totale di novecentoottantotto, raggiungendo una percentuale poco più del 10 per cento di partecipazione. Rispetto alle centoquattro domande pervenute ne risultano finanziate cinquantanove, quindi pari a poco più dell'otto per cento del totale delle domande di sostegno poi finanziate sul territorio regionale, che complessivamente sono pari a seicentoottantatre, quindi in linea con il dato delle richieste presentate. Sulla tipologia di intervento 4.1.2, sono pervenute settantadue domande di sostegno su un totale di cinquecentoottantadue domande presentate a livello regionale. Anche in questo caso si tratta di una richiesta oggettivamente al di sotto delle potenzialit? del settore agricolo provinciale, circa il 13 per cento del totale. Rispetto alle settantadue domande pervenute risultano finanziate cinquantacinque domande, pari a quasi il 12 per cento del totale delle domande di sostegno finanziate sul territorio regionale, complessivamente quattrocentosessantadue. Anche in questo caso il dato delle domande finanziate è in linea con la percentuale di domande presentate. La partecipazione delle imprese che insistono sul territorio di Caserta non muta in relazione ai nuovi bandi per i quali, però, non è ancora disponibile il dato dell'ammissione a finanziamento. Anche in questo caso le richieste provenienti da Caserta sono relativamente esigue, stiamo parlando del 12 per cento per la prima misura, la 4.1.1, e l'11 per cento per il progetto integrato giovani, cioè la misura 4.1.2 e 6.1.1. Sebbene Terra di Lavoro rappresenti senz?altro il cuore pulsante del sistema agricolo campano, nei fatti le percentuali di partecipazione sopra riportate denotano, al contrario, un limitato interesse o, comunque, qualche criticità che è palesata nelle richieste di ammissione al finanziamento da parte delle aziende operanti sul territorio provinciale verso le suddette tipologie di intervento, il territorio della Provincia di Caserta manifesta, invece, maggiore interesse verso altre tipologie di intervento, come, ad esempio, quelle misure cosiddette "a superficie", in particolare per la misura 14 definita "Benessere animale", per la quale Caserta ha presentato da sola il 50 per cento delle domande di sostegno totali a finanziamento a livello regionale. Con riferimento al tasso di ammissibilit? dei progetti, si rileva che l'aliquota delle domande ammesse a finanziamento in Provincia di Caserta risulta sostanzialmente coerente con la percentuale delle domande presentate, a riprova dell'oggettività dei criteri di selezione previsti dai bandi. è un problema di domande a monte che meno incidente rispetto a quanto ci si aspetterebbe. Rispetto ai correttivi da apportare per garantire la concreta accelerazione delle procedure istruttorie, si evidenzia che un ampio lavoro è già stato svolto in attuazione della deliberazione n. 139 del 2018 e ulteriori misure di riorganizzazione saranno messe in campo appositamente in occasione della pubblicazione del secondo bando della tipologia di intervento 4.1.1 e progetto integrato giovani.

ZINZI (Misto)

Assessore, lei giustifica con una proporzione delle sproporzioni, ma, chiaramente, rientra tra le sue capacit?. Un dato di criticità che emerge dalle sue parole è chiaro, esiste un problema, ovvero che l'Assessorato alla Sanità, all'Agricoltura (il mio è stato un lapsus non casuale), gestito "ad interim" dal Presidente, è stato gestito senza produrre risultati sperati, quanto meno per il territorio che molti noi Consiglieri regionali rappresentiamo. Che cosa mi stupisce? Non tanto la sua risposta perché lei è tenuto a rappresentare una posizione di cui non è responsabile, mi stupisce anche il silenzio dei miei colleghi casertani che, rispetto a tutti i risultati negativi conseguiti per la Provincia di Caserta da questa Giunta regionale, continuano a stare in silenzio e non propongono neanche un interrogativo, probabilmente perché sono consci della reale fallimento e non vogliono creare un ulteriore difficoltà alla Giunta che dovrebbe dare giustificazioni ai propri portatori d'acqua.

Attuazione legge regionale sulla lingua dei segni
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione "Attuazione legge regionale sulla lingua dei segni" Reg. Gen. n. 266/2 a firma del consigliere Luigi Cirillo (Movimento 5 Stelle). Concedo la parola al consigliere Luigi Cirillo, che ha facoltà di illustrare l'interrogazione.

CIRILLO (Movimento 5 Stelle)

L'anno scorso abbiamo approvato un importante testo che riguarda l'abbattimento delle barriere comunicative e la promozione e diffusione della LIS e LIS tattile in Regione Campania. Abbiamo fatto un testo importante che è stato approvato all'unanimità da tutto il Consiglio Regionale, abbiamo lavorato incessantemente su questo testo e l'abbiamo condiviso con le associazioni per dire che chiaramente ogni legge deve essere attuata dalla Giunta Regionale, quindi dall'organo esecutivo. Ci sono una serie di adempimenti, nello specifico all'articolo 4, comma 3, che riguardano la realizzazione di un periodico multimediale che garantisce l'accessibilità a tutte le informazioni concernenti l'attività della Regione Campania alle persone con disabilità uditiva e, in generale, destinatarie della legge regionale. Tutti gli obiettivi da realizzare attraverso questa legge si vanno a declinare nel programma previsto dall'articolo 6, ovvero la programmazione dell'attività, che chiaramente spetta da realizzarsi all'Assessorato alle politiche sociali e alla Giunta regionale. Questi adempimenti prevedevano una serie di tempistiche e a noi risulta che questi adempimenti non sono stati fatti. Tra l'altro, la programmazione dell'attività doveva essere fatta di concerto e in sinergia con le associazioni maggiormente rappresentative del mondo della disabilità uditiva, in questo caso, quindi è un percorso di condivisione che deve essere fatto per realizzare quella programmazione. La mia è una domanda: qual è lo stato dell'arte? Con riferimento specifico agli adempimenti previsti all'articolo 4, comma 3, e con riferimento all'articolo 6. Siamo già a nove mesi dall'entrata in vigore della legge regionale e vorremmo capire a che punto è l'attuazione di questa legge.

FORTINI (Assessore alle Politiche sociali)

In merito al question time posto all'ordine del giorno, la Direzione Generale per le Politiche sociali e sociosanitarie osserva quanto segue. Questa Direzione, di concerto con la Direzione Generale Istruzione, Formazione, Lavoro e Politiche giovanili, la Direzione Generale Politiche culturali e turismo e la Direzione Generale Tutela della salute e coordinamento del sistema sanitario regionale, è impegnata nella predisposizione di linee guida finalizzate a dare esecuzione alle iniziative previste dalla legge regionale n. 27 del 2018 in quanto le competenze relative agli interventi previsti dalla legge citata afferiscono a tutte le direzioni indicate e devo dire che questo è sicuramente un elemento di criticità. Nel contempo, sono state avviate le necessarie interlocuzioni con le associazioni di cui all'articolo 6 della legge al fine di condividere la programmazione degli interventi, come lei ha giustamente sottolineato, di cui all'articolo 4 della stessa. Tale condivisione vedrà anche il coinvolgimento della relativa Commissione consiliare. Con DGR n. 897 del 27 dicembre 2018 che ha approvato il Piano sociale regionale triennale 2019 ? 2021 la Giunta regionale ha vincolato gli ambiti sociali della Regione Campania alla realizzazione di progetti per l'attivazione di servizi di sostegno alla comunicazione in LIS e LIS tattile presso gli uffici dei piani di zona e alla valorizzazione della funzione dell'operatore interno sordo che utilizza la LIS, anche in collaborazione con altri uffici di piano e con le associazioni maggiormente rappresentative, come da articolo 4, comma 1, lettera c), della legge regionale n. 27 del 2018. Infine, la Direzione Generale per le politiche sociali e sociosanitarie è impegnata nella gestione degli esiti di due manifestazioni di interesse in attuazione della delibera di Giunta regionale 447 dell'11 luglio 2018 ?Interventi di inclusione sociale delle persone con disabilità sensoriale?, entrambi afferenti alle tematiche dei sordi ipoudenti, la prima è dedicata alla realizzazione di azioni ed interventi finalizzati a garantire pari opportunità alle persone con disabilità uditiva attraverso il superamento delle barriere immateriali di tipo comunicativo e la seconda è finalizzata a fornire un aiuto posto scolastico alle persone con disabilità di tipo visivo e uditivo per consentire loro di superare le difficoltà che incontrano in ragione della loro disabilità. Le due iniziative sono in piena fase di esecuzione. ? evidente che un elemento di enorme criticità è rappresentato dal fatto che non ci sia un'unica Direzione competente, pertanto è risultato abbastanza complicato cercare di mettere insieme una serie di soggetti che devono predisporre il Regolamento. La Direzione Generale, che però fa riferimento all'Assessorato alle politiche sociali, si sta impegnando a cercare di raccontare tutte le posizioni delle diverse Direzioni per addivenire insieme alle associazioni che sono già state ascoltate più volte a un?approvazione del Regolamento.

CIRILLO (Movimento 5 Stelle)

Assessore, con il massimo spirito propositivo e collaborativo, senza voler fare nessuna vena polemica, è chiaro che un ritardo c'è, ma è chiaro che la volontà c'è da parte del nostro gruppo politico rispetto a questi temi, ci sta solo una frase "Siamo massimamente disponibili a collaborare in ogni momento per accelerare i tempi"?. La legge è stata attesa da decenni dalle associazioni con cui sta interloquendo e con cui anche noi per parte politica e consiliare interloquiamo e auspichiamo che si faccia un lavoro celere e ottimale. è chiaro che c'è difficoltà a concertare tutte queste Direzioni, ma anche al ruolo politico di un Assessore cercare di farle rigare affinché quelle che possono essere delle convergenze trovino una sintesi perché, altrimenti, rischiamo di rendere vano un lavoro che ci ha visto tutti all'unanimità concordi nell'approvare questa legge. Adesso il lavoro è vostro, noi più di darmi la disponibilità a collaborare sia come Commissione consiliare di cui faccio parte, la VI, sia come promotore e firmatario della legge, non possiamo fare. Questo è un lavoro che spetta più a voi che a voi.

Stato di attuazione legge regionale n.18 del 2018 per il recupero e il riutilizzo dei medicinali inutilizzati in corso di validità
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione ?Stato di attuazione legge regionale n. 18 del 2018 per il recupero e il riutilizzo dei medicinali inutilizzati in corso di validità?, Reg. Gen. n. 324/2 a firma del consigliere Vincenzo Viglione (Movimento 5 Stelle). Concedo la parola al consigliere Vincenzo Viglione per l'illustrazione dell'interrogazione.

VIGLIONE (Movimento 5 Stelle)

Ringrazio il Presidente. Buongiorno, Assessori. Veniamo da un processo che ha visto un po' di tribolazione su questa legge sulla quale, visto il voto unanime con la quale è stata approvata in Consiglio Regionale e visto anche l'impegno che la Giunta ha profuso per poter sanare debiti di costituzionalità che erano stati da parte del Ministero della Salute che aveva proposto l'impugnativa su questa legge, poi ritirata a febbraio di quest'anno (abbiamo una legge pienamente operativa che aspetta solo di poter essere rimessa in campo), questa interrogazione nasce proprio per cercare di dare stimolo alle azioni propedeutiche all'applicazione dei principi fondanti. Ricordo a me stesso e a tutti voi che quando abbiamo ragionato e si è lavorato in maniera molto serena all'epoca, sia in Commissione Sanit? sia in Consiglio, si era capito qual era l'utilità di questa legge. I principi consistevano nel creare un contenitore attraverso il quale realizzare un contenimento della spesa farmaceutica (che, come sappiamo benissimo per la Campania, è abbastanza alta nella graduatoria delle regioni italiane). Recuperare questi farmaci, che, altrimenti, andrebbero a scadenza, se non opportunamente riutilizzati, crea un paradosso per effetto del quale non solo dobbiamo mettere nella lista della spesa della Regione Campania nuovi farmaci, ma dobbiamo anche farci carico dello smaltimento di quelli che vanno naturalmente a scadenza e sappiamo benissimo che si tratta di rifiuti speciali. Quando parliamo di gestione dei rifiuti purtroppo ci portiamo ancora dietro una serie di carenze che non giocano a favore della nostra Regione, ma questo riguarda tutto il panorama nazionale. L'altro elemento che è stato preso con molto favore anche dalle associazioni e dall'Ordine dei farmacisti era l'obiettivo, meno evidente, di natura tecnica, ma era molto fondamentale, ovvero il contrasto alla povertà sanitaria. Sappiamo benissimo che molti cittadini della Regione Campania per non palesare il proprio stato di indigenza e povertà riescono spesso a sottrarsi alle cure, nonostante ci siano una serie di canali che possono essere messi a loro disposizione. Quando parliamo di questi farmaci ci riferiamo fondamentalmente a quelli antitumorali che sono dispensati nelle strutture sanitarie che poi non possono tornare indietro. Sappiamo benissimo che quando si parla di tumore le persone hanno difficoltàa partecipare agli "screening" un po' perché ha paura di scoprire patologie più gravi e un po' questo significa sottrarsi alle cure. Attraverso questo recupero di medicinali opportunamente controllati per lo stato di conservazione (non è un caso che abbiamo escluso i farmaci da frigo perché non abbiamo alcuna garanzia di poterle verificare la corretta conservazione) e affidati a delle strutture che in maniera del tutto volontaria e in anonimato possano offrire questo servizio realizziamo una norma di civiltà, così come ci è piaciuto definire questa legge. Alla luce di queste considerazioni e tenuto conto che ormai è stata sanata la questione e ne abbiamo parlato proprio con l'assessore Cinque in occasione dell'ultima legge di stabilità, chiediamo quali sono le modalità con le quali si intende procedere e i tempi che possono essere veramente utili all'applicazione di una norma che riteniamo altamente importante per la Regione Campania e per i cittadini campani.

CINQUE, Assessore al Bilancio

Rispetto all'interrogazione del consigliere Viglione, l'Ufficio legislativo e la competente Direzione Generale della tutela della salute hanno rappresentato quanto segue. La legge regionale n. 18 del 2018 - che è un'ottima legge approvata all'unanimità, come ha detto prima il Consigliere, quindi una legge veramente di civiltà, lo condivido - nasce da una proposta legislativa di iniziativa consiliare approvata dall'Assemblea legislativa regionale nella seduta del 29 marzo 2018. Talune norme della legge regionale n. 18 del 2018 hanno formato oggetto di censure sollevate dal Ministero della Salute. Le controdeduzioni degli uffici consiliari e dell'ufficio legislativo hanno consentito di superare questi rilievi dei ministeri, anche grazie all'inserimento nella legge di bilancio regionale n. 60 del 2018 di alcune norme correttive, chiamiamole così, in qualche modo condivise preventivamente con i ministeri. Attualmente, anche alla luce delle verifiche effettuate dall'Avvocatura regionale, deve sottolineati che il giudizio ? ancora pendente dinanzi alla Corte Costituzionale in quanto l'udienza fissata per la data del 5 marzo 2019 è stata rinviata a data da destinare su richiesta dell'Avvocatura dello Stato. In data 16 aprile ultimo scorso è pervenuta a cura dell'Avvocatura dello Stato l'atto di rinuncia all'impugnazione, al quale farà seguito la deliberazione di Giunta Regionale di accettazione della rinuncia (cosa che faremo brevissimo) di prossima adozione. Solo successivamente la Corte Costituzionale fisserà l'udienza nella quale pronuncerà la cessazione della materia del contendere. In ogni caso, pur pendente il giudizio, la competente Direzione Tutela della Salute ha lavorato nel frattempo e ha individuato le attività a compiersi per l'attuazione della legge n. 18, coinvolgendo le aziende sanitarie locali, gli Ordini professionali dei farmacisti e le organizzazioni non lucrative di utilità sociale riconosciute dalla Regione. In particolare, sono stati istituiti due tavoli tecnici con i servizi farmaceutici delle ASL a cui hanno fatto seguito tre azioni di ricognizione volte a individuare i punti di raccolta delle confezioni di medicinali destinati al riutilizzo, nonché a garantire la distribuzione uniforme sul territorio regionale. Inoltre, sono stati approntati i criteri per definire i requisiti dei locali e delle attrezzature idonee al fine di salvaguardare la corretta conservazione e le opportune procedure necessarie a garantire la tracciabilit? dei lotti di medicinali ricevuti e distribuiti, come previsto dall'articolo 3.1, comma E, della legge regionale. I due tavoli tecnici con i servizi farmaceutici delle A.S.L., individueranno poi le procedure di accesso al sistema informativo regionale sui medicinali inutilizzati, cosiddetto Sirmi, mediante il quale la Regione potrà monitorare e gestire i flussi di informazione relativi ai medicinali inutilizzati in corso di validità e predisporre le misure premiali per incentivare i cittadini al recupero di tali medicinali inutilizzati ai fini del loro corretto riutilizzo. Le azioni promosse per l'attuazione della legge regionale n. 18, terranno poi conto delle esperienze che derivano dai progetti che la Regione, per il tramite della Direzione Generale Tutela della Salute, sta attuando e sostenendo. L?ordine dei farmacisti della Provincia di Napoli, unitamente a sua eminenza cardinale Crescenzo Sepe, dal 2016 promuove iniziativa solidale "Un Farmaco per Tutti" finalizzata alla raccolta e alla distribuzione di farmaci, ma anche di prodotti diversi dai farmaci, come i presidi medico chirurgici o integratori e dispositivi medici, non ancora scaduti. I medicinali vengono attentamente controllati dal farmacista afferente alla farmacia solidale, con il supporto di farmacisti volontari che verificano la scadenza e provvedono all'esclusione di tutti i prodotti stupefacenti e di quelli che appartengono alla catena del freddo. Attualmente i farmaci raccolti all'interno delle farmacie resesi disponibili sono stati successivamente smistati ai vari Enti assistenziali che hanno aderito all'iniziativa. Le 157 farmacie che hanno aderito al progetto hanno consentito il recupero e la donazione di farmaci o dispositivi medici per un valore superiore a 1 milione e mezzo di euro per l'anno 2018. Inoltre, l'organizzazione Cittadinanza Attiva, che promuove l'attivismo dei cittadini per la tutela dei diritti, la cura dei beni comuni, il sostegno alle persone in condizioni di debolezza con il Tribunale per i diritti del malato e il coordinamento nazionale delle Associazioni dei malati cronici, sta stilando con la Regione Campania un protocollo d'intesa volto alla sensibilizzazione dei cittadini al tema della sostenibilit? della spesa per le famiglie e per il servizio sanitario nazionale. I due tavoli tecnici regionali con i servizi farmaceutici delle A.S.L., già coinvolti e già citati nell'attuazione della legge n. 18, sono inoltre impegnati alla stesura di un protocollo con l'Associazione di Cittadinanza Attiva per l'implementazione di azioni rivolte alla nascita di una coltura della salute al fine di garantire il contenimento della spesa farmaceutica regionale mediante la lotta agli sprechi e alle inefficienze di settore, nonch? promuovere la conoscenza delle informazioni relative alle forme di smaltimento di rifiuti speciali ai sensi della normativa vigente. Alla luce dei tempi di futura definizione del giudizio innanzi la Corte Costituzionale e dei confronti già intrapresi con le istituzioni e le Associazioni, come sopra richiamate, nonché delle esperienze già conseguite nell'attuazione dei progetti di riutilizzo dei medicinali. La competente direzione generale ha assicurato che nei prossimi due o tre mesi sarà data definitiva attuazione piena alla legge regionale n. 18 del 2018. Grazie.

VIGLIONE (Movimento 5 Stelle)

Grazie Presidente e grazie all'assessore Cinque per la risposta che chiaramente riteniamo esaustiva nella parte tecnica, perché ci ha descritto un quadro che al di l' di quello che riguarda la parte della costituzione in giudizio, ci piace ricordare che proprio con gli uffici della Regione abbiamo collaborato per cercare di far capire che nell'ambito delle controdeduzioni che sono state trasmesse al dipartimento di Affari Regionali c'era questo difetto di interpretazione che ha comportato un tempo in più nella piena attuazione della legge. Chiaramente siamo arrivati ad una fase che poteva comunque essere attuata, ma questa è una disquisizione tecnica che non vogliamo richiamare perché ci fa piacere che sia iniziata quest'attività da parte dei tavoli tecnici e che gli obiettivi che fondamentalmente erano alla base di questa legge si riescano a perseguire. Credo che veramente la Regione possa vantarsi di una norma all'avanguardia da questo punto di vista, ben vengano iniziative di questo genere. Chiaramente, sulla tempistica saremo chiamati a vigilare affinché tutto ciò che è stato raccontato e esposto dall'Assessore in questa sede, venga attuato nei termini stabiliti soprattutto perché c'è un'urgenza soprattutto registrata in base a quelle che sono le istanze che comunque abbiamo continuato a raccogliere sui territori. Dai territori abbiamo estrapolato le informazioni che ci hanno fatto scrivere la norma e dai territori continuano ad arrivarci delle sollecitazioni che chiedono conto dell'attuazione. Ben vengano iniziative di questo genere. Chiedo all'Assessore e alla struttura una copia della risposta in maniera da poter fare memoria di quelle che sono le informazioni brillantemente esposte dall'Assessore. Grazie.

Riorganizzazione del personale della SO.RE.SA
PRESIDENTE (D'Amelio)

Interrogazione: "Riorganizzazione del personal della SO.RE.SA." a firma del consigliere Francesco Emilio Borrelli (Davvero Verdi è P.S.I. è Campania Libera), gi? distribuita in Aula.

BORRELLI, (Davvero Verdi è P.S.I. è Campania Libera)

Premesso che secondo notizie riportate dal quotidiano Il Mattino, la società regionale per la Sanità è So.Re.Sa. S.p.A., con Ordine di Servizio a firma del Direttore Generale n. 4 del 16 aprile 2019 procedeva ad una serie di avanzamenti di carriera con effetto immediato; tale provvedimento del Direttore Generale veniva adottato sulla scorta del nuovo assetto organizzativo della Societ? adottato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 13 marzo 2019; le promozioni avrebbero interessato oltre trentatrè dipendenti, tra cui diciannove nuovi quadri su un organico complessivo di circa novanta dipendenti; a quanto si apprende i sindacati Fisalscat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil sarebbe venuti a conoscenza del riassetto organizzativo del personale a decisione approvata e, nonostante numerose richieste di incontro, i sindacati sarebbero stati convocati solo in data 6 aprile 2019; le versioni sull'esito dell'incontro sono discordanti. Constatato che da una consultazione della sezione Amministrazione Trasparente della So.Re.Sa. s.p.a. non sono stati reperiti i documenti citati in premessa e sono state riscontrate numerose carenze documentali e mancati aggiornamenti delle informazioni pubblicate, in palese contrasto con le previsioni del decreto legislativo n. 33 del 2013. Interroga il Presidente della Giunta regionale per conoscere i dettagli del nuovo assetto organizzativo della So.Re.Sa. S.p.A alla luce del provvedimento adottato dal Consiglio di Amministrazione della Società il 13 marzo 2019; se si ritiene che tale riorganizzazione, con la promozione in massa di oltre il 30 per cento del personale, sia conforme alla normativa in materia di personale ed i conseguenti provvedimenti rispondano ai principi di economicità, efficacia ed efficienza; se risponde al vero che detta riorganizzazione del personale sia avvenuto senza consultare e/o informare le organizzazioni sindacali.

CINQUE, Assessore al Bilancio

Grazie Presidente. In merito all'interrogazione del consigliere Borrelli, la società So.Re.Sa. Spa, per il tramite della direzione generale per la tutela della Salute, ha rappresentato quanto illustrerà. La So.Re.Sa. S.p.A, preliminarmente ha evidenziato che gli avanzamenti di carriera sono stati improntati unicamente al rispetto di criteri meritocratici al fine di valorizzare gli sforzi e le competenze acquisite sul campo, nell'ambito di una mission aziendale strategica molto delicata. Nel ricostruire il quadro ordinamentale di riferimento della sua attività, la So.Re.Sa. S.p.A, in quanto società di capitale interazione partecipata dalla Regione, ha sottolineato di essere soggetta al testo unico delle società partecipate, il decreto legislativo 175 del 2016, come poi modificato dal decreto legislativo 100 del 2017. Il contratto collettivo nazionale di categoria applicato alla società è quello della categoria Commercio e Servizi, di esclusiva natura privatistica. Nell'ambito di tale contesto normativo, il direttore generale è il capo del personale ed esercita i poteri conferitigli dal Consiglio di Amministrazione ai quali, alla luce della Seduta del 28 dicembre 2018, sono da trarre il compimento di tutti gli atti di gestione ordinari necessari ed opportuni per il regolare svolgimento dell'attività sociale, l'organizzazione degli uffici e la direzione e il coordinamento dell'attività degli stessi impartendo le opportune disposizioni; l'assunzione, la sospensione e il licenziamento dei quadri, impiegati ed operai, la stipula dei relativi contratti di impiego, la modificazione e la risoluzione dei contratti stessi e la transazione di eventuali controversie. Questi compiti sono in ogni caso esercitati nell'ambito degli ampi poteri di indirizzo e di controllo, controllo analogo, riservato al socio pubblico. Ad avviso della società non si rileva tuttavia nella citata normativa alcuna riserva di competenza alle organizzazioni sindacali in materia di governance e gestione delle aziende partecipate. La ratio dell'impianto normativo citato è riconducibile ai seguenti principi organizzativi: il Consiglio di organizzazione impartisce gli indirizzi, il direttore generale, cui è demandata la gestione dell'azienda, traduce gli indirizzi in atti di gestione ed è chiamato a rispondere al Consiglio di Amministrazione esclusivamente sui risultati ottenuti. In altre parole, al fine di garantire l'efficacia e la tempestivit? della gestione quotidiana dell'azienda, a maggior ragione indispensabile nella gestione di realtà complesse come quella in esame, ampia libertà nelle scelte gestionali è riservata al direttore generale, ad avviso della società So.Re.Sa. S.p.A, nessun ruolo di interlocuzione preventiva con le rappresentanze sindacali può quindi trovare spazio o fondamento giuridico in un siffatto impianto. In ogni caso, il direttore generale, pur titolare di una delega esclusiva, ha evidenziato di aver opportunamente condiviso preliminarmente con il Consiglio di organizzazione della società, il riassetto organizzativo del quale si chiedono approfondimenti attesa la stretta connessione strategica con la rimodulazione del nuovo Piano industriale e con la riconfigurazione dell'organigramma aziendale in esecuzione di una linea di indirizzo specifico emanata dal Consiglio di Amministrazione all'inizio del suo insediamento. I fatti desumibili dagli atti aziendali, come ricostruiti dalla società, sono riconducibili ai seguenti provvedimenti e accadimenti. Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 4 febbraio 2019, ha dato mandato al direttore generale di provvedere al riassetto organizzativo mediante individuazione delle figure interne da valorizzare mediante avanzamenti di livello. Nella seduta del Consiglio di Amministrazione del 13 marzo 2019 il Consiglio di Amministrazione ha approvato il nuovo assetto organizzativo proposto dal direttore generale, organigramma 2019- 2021 e le nuove politiche del personale sintetizzate nel nuovo Regolamento per le selezioni interne. Con ordine di servizio n. 1 del 21 marzo 2019, è entrato in vigore il nuovo Regolamento per le progressioni del personale della Soresa. Con ordine di servizio n. 2 dell'11 aprile 2019 è entrato in vigore il nuovo organigramma 2019-2021. Con ordine di servizio n. 4 del 16 aprile 2019 ?è entrata in vigore la riorganizzazione delle direzioni e delle divisioni, struttura ed articolazione delle direzioni, progressioni del personale. Riguardo al clamore suscitato a mezzo stampa dalla risposta di organizzazione societaria, i momenti salienti della vicenda sono è ad avviso di Soresa è riconducibili ai seguenti accadimenti. In data 23 aprile 2019 compariva, sull'edizione regionale de Il Mattino un articolo a firma della giornalista Elena Romanazzi. Un tempestivo comunicato a firma congiunta del Presidente del Consiglio di Amministrazione e del direttore generale del 23 aprile 2019, indirizzato al Presidente della Giunta regionale, stigmatizzava le affermazioni riportate nell'articolo, fornendo un?accurata ricostruzione dei fatti e rivendicando il dovere di proseguire con celerit? a realizzare gli indirizzi ricevuti dal socio con decisioni legittime per il ruolo svolto nella pienezza delle loro funzioni e nel solco della correttezza dei comportamenti. In data 24 aprile 2019 è stato trasmesso un comunicato intitolato "Giù le mani da Soresa" a firma del 94 per cento dei dipendenti, indirizzato al Presidente della Giunta regionale, al Consiglio di Amministrazione, al direttore generale e alle sigle sindacali Fitcams, CGIL, C.I.S.L., Fisascat, Uitucs, Ismic e Camsal, alla redazione de Il Mattino, con il quale i dipendenti disconoscono l'operato dei sindacati e li delegittimano riconoscendo ed avallando di contro l'operato del management. Riguardo ai singoli quesiti posti dall'interrogante, la Soresa in particolare ha rappresentato che le promozioni hanno riguardato 28 dipendenti su 86, quindi il 33 per cento. Le richieste delle organizzazioni sindacali inviate al Presidente della Regione e al management vertevano su materie completamente sottratte alla competenza delle organizzazioni. L'articolo 23 del decreto legislativo 33 del 2013, che pone gli obblighi di pubblicazione degli atti e dei provvedimenti in capo alla Pubblica Amministrazione, come modificato dal decreto legislativo n. 97 del 25 maggio 2016, non presenta più la voce "provvedimenti" tra le voci e gli atti da pubblicare alla sezione ?società trasparente è amministrazione trasparente?, destinando la pubblicazione dei provvedimenti ad altre sezioni dei siti aziendali. I dettagli del nuovo assetto organizzativo della Soresa, alla luce del provvedimento adottato dal Consiglio di Amministrazione della società il 13 marzo 2019, sono invece consultabili al link "amministrazione trasparenza organizzazione e articolazione degli uffici". La nuova organizzazione risponde alle direttive impartite dal socio e recepite dal Consiglio di Amministrazione nel Piano triennale 2019-2021 ed è altresì finalizzato a garantire il pieno rispetto del dettato dell'articolo 31 del decreto legislativo 50 del 2016 e delle linee guida Anac n. 3, determinazione 11 ottobre 2017 n. 1007, il cui rispetto è cogente e obbligatorio. Essa risponde inoltre ai criteri di formazione continua e professionalizzazione dei soggetti aggregatori e delle stazioni appaltanti e l'effetto sul conto economico della società, che essa determina, trova anche adeguata copertura finanziaria nel budget di funzionamento regolato dalla deliberazione di Giunta regionale n. 50 del 2018. Nell'ambito dei controlli a cui ai sensi della normativa e per Statuto è soggetta la società, riconducibili al controllo, analogo da parte del socio unico, quindi l'ufficio controllo partecipate, legittimità da parte del collegio sindacale e contabile da parte della società di revisione, di efficacia del modello di organizzazione e gestione da parte dell'organismo di vigilanza. La So.Re.Sa. S.p.A non rinviene alcun obbligo di condividere scelte afferenti la gestione strategica della società con le organizzazioni sindacali, essendo tale potere di indirizzo preventivo nella ricostruzione operata dalla società, unicamente riservata al socio unico.

BORRELLI, (Davvero Verdi è P.S.I. è Campania Libera)

Premesso che la risposta è articolata, ma nella sostanza la domanda che viene posta da Il Mattino e dalle organizzazioni sindacali secondo me è inevasa e oscura. Mi fa abbastanza ridere il fatto che se fai la promozione del 33 per cento dei dipendenti e poi raccogli le firme per dire che sono dalla tua parte, onestamente è un metodo che trovo molto pericoloso e che mi lascia inquieto perché ho come quasi l'impressione che sia stato comprato un sostegno interno all'azienda, il che mi lascia molto perplesso. Spero che questo non comporti quello che è successo in molte Amministrazioni pubbliche in cui a botta di promozioni abbiamo avuto tutti i vertici e nessun livello intermedio. Ho fatto parte, quando ero più giovane, del Consiglio di Amministrazione dell'Ente regionale per il diritto allo studio o anche in Enti nazionali come l'Inran, non è mai successo che il Consiglio di Amministrazione interagisse con i sindacati, trovo anche questo un modo molto inquietante. Indi per cui sia dal punto di vista contabile sia dal punto di vista amministrativo, le azioni della Soresa, con una promozione di oltre il 30 per cento dei dipendenti in una sola botta è alquanto anomala. Poi, se tutti dipendenti vengono promossi è chiaro che tutti quanti schiereranno contro il sindacato, perché oggettivamente sono stati tutti quanti promossi, non è un metodo vicina a quella che è la mia visione personale della correttezza, della lealtà e della buona amministrazione.

CINQUE, Assessore al Bilancio

Ringrazio per questa deroga e ringrazio anche il Consigliere. Ovviamente, com'è giusto che sia, ho riportato quanto la società ha ritenuto di relazionare sia al Presidente sia alla direzione generale della Tutela della Salute, la direzione generale Tutela della Salute ha fatto pervenire al nostro ufficio legislativo. Prendo atto anche io e non saprei entrare anche nel merito della scelta. Ci sono due punti che mi stanno a cuore perché alla So.Re.Sa. S.p.A sono legato, penso sia uno degli esempi di buona amministrazione di questa Regione negli anni. La nota dei dipendenti a supporto della scelta è firmata dal 94 per cento, non è che il 33 per cento che ha avuto il premio hanno firmato, secondo me vuol dire qualcosa. La seconda questione, posso capire che dall'esterno il 33 per cento può sembrare un numero importante, però dobbiamo anche considerare che, come accade ormai da anni in altre realtà regionali, la So.Re.Sa. S.p.A ha un Piano industriale di sviluppo, è noto a tutti che ci sono delle procedure in essere di selezione, quindi probabilmente chi in questi anni ha assicurato una continuità e anche ha speso energie con indubitabili risultati positivi, abbia maturato la legittima aspettativa e aspirazione a vedersi riconosciuto quello che poi è un premio che tutto sommato penso che sia dal punto di vista economico anche abbastanza esiguo su base annua. Comunque è chiaro, le questioni affrontate dal Consigliere, in via generale mi trovano assolutamente concorde, però sullo specifico e sul comportamento della So.Re.Sa. S.p.A, mi premeva dire questa cosa. Grazie.

Modifiche dei criteri per l'assegnazione di finanziamenti ai Comuni per i Piani regionali di edilizia scolastica
BORRELLI (Campania Libera è PSI è Davvero Verdi)

Cerco di essere rapido, immagino che l'Assessore abbia già letto la nota. In sostanza la nostra interrogazione è per comprendere i motivi per cui sono state destinate delle somme, pari al 25 per cento delle risorse statali complessivamente disponibili, e secondo quali norme e basi giuridiche legittimerebbero la delibera n. 472 del 13 novembre 2018 con lo stravolgimento ex post delle norme concorsuali fissate dall'avviso approvato con decreto dirigenziale precedente, n. 4 del 12 giugno 2018, di fatto stravolgendo le regole già fissate dall'avviso a garanzia della trasparenza e della parità di trattamento tra i concorrenti. Voglio far presente che quest'interrogazione nasce da una serie di note che mi sono arrivate da alcune realtà che in qualche modo stanno mettendo in campo anche giuridicamente. Spero che con questo Question Time, in termini assolutamente propositivi, si riesca a trovare una soluzione o avviare una visione di soluzione rispetto a un problema che a quanto ho capito è molto complesso e sta creando notevoli problemi in alcune realtà amministrative.

FORTINI (Assessore alle Politiche sociali)

La direzione generale per l'istruzione e la formazione al lavoro e alle politiche giovanili ha osservato quanto segue. Il procedimento amministrativo finalizzato alla compilazione della programmazione nazionale in materia di edilizia scolastica per il triennio 2018-2020, è stato avviato con la pubblicazione del decreto interministeriale MEF, MIUR, MIT del 3 gennaio 2018, poi pubblicato sulla Guri del 4 aprile 2018. Con tale decreto il Governo ha rinviato ad un successivo provvedimento sia la determinazione dei fondi destinati a ciascuna Regione, per effetto del riparto delle risorse totali disponibili, pari ad un miliardo 700 mila euro, sia la conseguente autorizzazione al loro utilizzo. La Giunta regionale, con propria delibera n. 259 del 2 maggio 2018, ha dato avvio alla rispettiva programmazione regionale fissando, nel contempo, i criteri prioritari per la stesura del necessario bando. Questa direzione generale ha successivamente approvato con proprio decreto dirigenziale, n. 620 del 4 giugno 2018, l'avviso pubblico per la formazione del Piano triennale in oggetto fissando al 5 luglio 2018 il termine ultimo per l'invito delle istanze da parte degli Enti Locali interessati; la necessità modulistica utile alla compilazione delle istanze degli Enti Locali. Vista la ristrettezza dei tempi concessi dal Ministero per l'inoltro dei Piani regionali triennali 2018- 2020 e l'elevato numero di istanze presentate dagli Enti Locali, questa direzione generale ha compilato i predetti Piani, distinti per Comuni, Province e Città Metropolitana, sulla scorta di autovalutazione degli interventi forniti dagli stessi Enti proponenti, riservandosi la verifica progettuale solo per quegli interventi potenzialmente finanziabili in base alle risorse da assegnare a cura dello Stato, secondo quanto previsto dall'articolo 10 dell'avviso pubblico. A tal fine sono stati compilati gli elenchi approvati con decreto dirigenziale 997 del 31 luglio 2018 per le Province e la Città Metropolitana, con decreto dirigenziale 1015 del primo agosto 2018 per i Comuni. Con i predetti decreti è stata fissata la possibilit?, per gli Enti interessati, di presentare richiesta di riesame della valutazione del punteggio individuato. Dall'analisi delle istanze di riesame pervenute è emersa la necessit? di provvedere alla rettifica degli elenchi precedentemente approvati inviati al competente MIUR, concretizzatesi con l'approvazione dei nuovi elenchi con i decreti dirigenziali n. 22 e 24 dell'8 novembre 2018. Solo con l'accordo del 6 settembre 2018, stipulato in Conferenza unificata, lo Stato ha individuato le quote di contributo annuo assegnate ad ogni Regione, utile alla determinazione del volume di investimento complessivo. Tale riparto è stato formalizzato con il decreto MIUR 615 del 12 settembre 2018 con il qual alla Regione Campania è stato assegnato un importo annuale pari a 17 milioni di euro per il periodo decennale 2018-2027. Solo lo scorso 6 novembre 2018 il MIUR ha comunicato alle Regioni l'importo netto del ricavo stimato dei mutui contraibili con le quote assegnate con il precedente decreto. Alla Regione Campania è stato destinato un importo netto di circa 156 milioni di euro. La Giunta regionale, con la propria delibera 743 del 13 novembre, ha conseguentemente fornito delle disposizioni attuative per la concreta e immediata attuazione del Ptes della Campania, scegliendo, tra l'altro, di assegnare la massima priorità per la sola annualità 2018 agli interventi proposti dai Comuni dotati di un livello progettuale esecutivo cantierabile. Per la verifica della corretta qualificazione del livello progettuale dichiarato dai Comuni, gli offici di questa direzione generale hanno richiesto l'invio di tutta la documentazione probatoria a quei Comuni titolari di istanze potenzialmente finanziabili sulla scorta delle risorse dedicate alla sola annualità 2018 e nel rispetto degli elenchi approvati e del punteggio auto valutato dei singoli Enti. Entro il prossimo maggio gli uffici di questa direzione generale concluderanno le relative e istruttorie, comunicando al MIUR le eventuali rettifiche da apportare al Piano triennale dell'edilizia scolastica 2018-2020, approvato con il decreto ministeriale 849 del 10 dicembre 2018. Si rammenta che il meccanismo della programmazione nazionale 2018-2020 per l'edilizia scolastica prevede l'aggiornamento annuale delle singole programmazioni regionali. Per tale motivo è stato approvato, con il decreto dirigenziale 387 del 3 aprile 2019, l'avviso pubblico per l'aggiornamento 2019 del Ptes 2018-2020 a cui possono partecipare tutti gli Enti già inseriti nella pianificazione triennale e a cui sono destinate la quasi totalità delle risorse assegnate dallo Stato per il triennio 2018-2020 pari al 75 per cento di quelle totali, in attuazione proprio di quanto previsto dalla delibera di Giunta regionale 743 del 13 novembre 2018. A tali risorse si aggiungono quelle che derivano dalle economie generate dalla conclusione dell'attività di verifica degli interventi qualificati, quali esecutivi cantierabili dagli Enti proponenti. La priorità fissata dalla Giunta regionale per la sola annualità 2018 non è utilizzata per l'individuazione degli Enti Locali destinatari dei finanziamenti per l'annualità 2019. Dunque, non abbiamo modificato quelli che sono i criteri del Piano triennale 2018-2020, ma esclusivamente per il 2018 perché quella che lei chiama nel quesito "graduatoria", era un elenco di punteggi auto valutati dai Comuni. L?esecutivo cantierabile ha consentito a noi di non perdere risorse per il 2018 e per esperienza, gli esecutivi cantierabili sono più affidabili come progettualità da finanziare rispetto ad altri livelli di progettualità. Questo, in ogni modo, non ha cambiato in nulla, lei stesso ha detto che la percentuale è del 25 per cento rispetto al budget complessivo e il 75 per cento sarà finanziato nel 2019, non ha cambiato quindi quelli che sono i criteri che restano quelli della prima deliberazione regionale.

BORRELLI (Campania Libera è PSI è Davvero Verdi)

Propongo all'Assessore un incontro con tutti coloro che lamentano di avere avuto una modifica nell'assegnazione dei fondi. A me hanno raccontato altro, delle due l'una, o uno ha raccontato una cosa non vera o i dirigenti della Regione le hanno dato una relazione non perfetta. Non c'è una possibilit? diversa, perché se tutto è rimasto uguale non ha senso neanche la protesta e la lamentela. Ovviamente non ce l'ho con nessuno degli Assessori se chi fa la parte politica, per quanto mi riguarda, nella gran parte dei casi ce l'ho con la parte dirigenziale e chi prepara le carte perché spinge, certe volte, nel rapporto di fiducia a operazioni incredibili. Se a un''Amministrazione viene detto: segui questo criterio. Quell''Amministrazione segue quel criterio. Se in corso d'opera abbiamo cambiato criterio non va bene perché crea conflitti e situazioni difficili. Poi, se viene posto un problema e la risposta, non è cambiato nulla. Vuol dire che ho fatto una brutta figura e ho scritto delle sciocchezze e chi mi ha fatto scrivere queste sciocchezze, di cui ho nome e cognome, si assumerà la responsabilità, se invece queste cose sono in parte o totalmente vere, chi ha preparato la risposta dell''Assessore probabilmente dovrebbe cambiare mestiere.

Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE (D'Amelio)

Comunico che con nota del 2 maggio 2019 la Giunta regionale ha chiesto il rinvio alla prossima Seduta di Question Time delle interrogazioni 328/2, 329/2 a firma del consigliere Longobardi, per approfondimenti. Comunico che l'assessore Sonia Palmeri con nota del 30 aprile ha comunicato che non poteva partecipare alla seduta odierna di Question Time, pertanto l'interrogazione Reg. Gen. 325/2 a firma del consigliere Saiello è rinviata alla prossima Seduta. Dichiaro chiusa la Seduta del Question Time.

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