Buongiorno a tutti, diamo inizio alla seduta di Question Time di oggi 31 maggio 2023.
Ricordo che le interrogazioni iscritte all'ordine del giorno dell'odierna seduta verranno discusse per omogeneità di materia e che ai sensi dell'articolo 129 del Regolamento Interno il Consigliere proponente ha la facoltà d'illustrare l'interrogazione per non più di 1 minuto. A ciascuna delle interrogazioni presentate risponde un rappresentante della Giunta per non più di 3 minuti. Successivamente l'interrogante o altro Consigliere del medesimo Gruppo ha il diritto di replicare per non più di 2 minuti.
Comunicazioni. Faccio presente che con nota del 30 maggio il Consigliere Amente ha comunicato l'impossibilità a presenziare all'odierna seduta di Question Time e ha chiesto il rinvio della discussione dell'interrogazione a sua firma, Reg. Gen. n. 259, alla prossima seduta.
Inoltre, la Giunta regionale ha chiesto il rinvio per approfondimenti istruttori per la discussione dell'interrogazione Reg. Gen. n. 256 a firma della Consigliera Maria Muscarà. Passiamo alla prima interrogazione del Question Time di oggi, la n. 246/2 avente ad oggetto: "Segnalazione ex art. 6 Regolamento, relativamente all'assegnazione della titolarità nel Dipartimento di chirurgia vascolare ed angiologia, del Distretto ASL Salerno n.66", a firma del Consigliere Nunzio Carpentieri. Prego il Consigliere Carpentieri d'illustrare l'interrogazione per non più di 1 minuto.
Buongiorno Assessore, buongiorno ai colleghi, ai funzionari, ai dirigenti.
Premesso che:
nel marzo 2023 in forza di segnalazione ricevuta ai sensi dell'art. 6 del Regolamento da parte dello studio Legale MDA & Partners, in nome e per conto del dott. Luigi Rinaldi, nella mia veste di Consigliere Regionale e di Presidente della I Commissione Speciale Trasparenza, ho posto un Question Time relativamente alla criticità determinatasi per l'assegnazione della titolarità nel Dipartimento di chirurgia vascolare ed angiologia, del Distretto ASL Salerno n. 66.
Come risultato dagli approfondimenti effettuati, a seguito della cessazione dal servizio da parte del Dirigente dott. Gerardo Vitale, in quiescenza per dimissioni volontarie dal 01.02.2022, il Dipartimento ha di fatto sospeso le prestazioni di chirurgia vascolare ed angiologia, costringendo i pazienti a spostamenti nell'ambito provinciale.
In merito al quesito posto, l'Assessore Marchiello nella seduta del 22 marzo ha riferito che:
- la Direzione Generale dell'ASL di Salerno avrebbe rappresentato di aver provveduto in data 27 gennaio 2023, a pubblicare sul sito istituzionale l'avviso per il conferimento di un incarico a tempo indeterminato di Specialista ambulatoriale nella branca di chirurgia vascolare ed angiologia per il Distretto Sanitario n. 66. A seguito del citato avviso l'incarico sarebbe stato attribuito allo Specialista avente diritto;
- In proposito, l'ASL avrebbe altresì riferito che in data 10 marzo 2023 a mezzo pec aveva già riscontrato il quesito posto dalla Commissione Trasparenza.
Atteso che:
da ulteriori verifiche ed approfondimenti condotti a seguito della risposta dell'Assessore Marchiello, risulta invece che:
1) Prima del pensionamento del dott. Gerardo Vitale le ore assegnate allo svolgimento dell'attività ambulatoriale per la branca angiologia-chirurgia vascolare, erogate nella città di Salerno erano 22 così distribuite:
- 10 ore presso la sede di Via Vernieri;
- 6 ore presso la sede di Pastena;
- 6 ore presso la sede di Pellezzano.
Ad oggi il servizio non eroga alcuna prestazione ambulatoriale in quanto le ore assegnate a far data 01/03/2023 con protocollo n. 21812 del 27/01/2023 a cui fa riferimento il "riscontro dell'ASL con la nota del 10 marzo", riguardano il servizio di chirurgia vascolare presso UO Cronicità, geriatria, cure domiciliari, cure palliative, e non già il servizio ambulatoriale, che di fatto, a tutt'oggi risulta completamente scoperto. Tale circostanza è verificabile telefonando al CUP per prenotare la prestazione presso il Distretto 66. L'operatore, dopo aver correttamente segnalato che il servizio non è attivo indirizza l'utente verso altri Distretti.
2) Ad oggi risulta disattesa l'assegnazione del servizio di 22 ore a tempo indeterminato per la branca di chirurgia vascolare, apertamente richiesta già dall'anno 2021 con protocollo n.237069 del 19 novembre dall'allora responsabile dottoressa Raffaella Angrisani al Direttore Assistenza Primaria, analoga sorte per l'incarico provvisorio trimestrale per la branca di chirurgia vascolare richiesto in data 1 dicembre 2021 con nota protocollo n. 24491 sempre dalla dottoressa Raffaella Angrisani che, altresì, segnalava al medesimo Direttore Massimo D'Andrea la necessità di intervenire d'urgenza medio tempore finanche con un incarico provvisorio.
Dopo questa premessa, le chiedo ancora una volta, caro Assessore, la ragione per la quale i dirigenti del distretto n. 66 non hanno provveduto a garantire il servizio di medicina ambulatoriale di chirurgia vascolare e angiologia e se, a questo punto, l'ASL ritiene di ripristinare il servizio assegnandone la titolarità e, soprattutto, in che tempi. Grazie.
Ringrazio il Presidente. Faccio due premesse. La prima è che mi dispiace che il Consigliere Carpentieri personalizzi, scriva all'Assessore Marchiello. Io qui sono delegato, quindi mi piacerebbe che dicesse "La Giunta". La seconda è una precisazione sulle varie cose che sono state dette. Quando parliamo di angiologia e chirurgia vascolare parliamo di due branche diverse. Per intenderci, angiologia è una branca di medicina, mentre chirurgia vascolare è una branca chirurgica, quindi parliamo di due cose, un po' come il cardiologo e il cardiochirurgo, chi studia il cuore e chi studia come si interviene. In questo caso, chi studia le vene e le arterie e chi studia come si interviene.
E' chiaro che c'è una carenza, ma parliamo di due cose diverse.
Detto questo, leggo quello che è stato riportato dalla Direzione Generale per la tutela: "Preliminarmente occorre precisare che, ai sensi dell'allegato 2 all'accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con gli specialisti ambulatoriali interni, veterinari e altre professionalità sanitarie, biologi, chimici e psicologi ambulatoriali, la branca di angiologia e quella di chirurgia vascolare sono due branche distinte e, in quanto tali, non suscettibili di associazioni, come invece è stato rilevato (L'hanno precisato anche loro, non l'avevo visto).
Presso i poliambulatori del Distretto sanitario n. 66 di Salerno ha esercitato la propria attività dall'1 gennaio 2001 all'1 febbraio 2022 il dottor Gerardo Vitale, dirigente medico, dipendente a tempo indeterminato, specialista in angiologia e non in chirurgia vascolare. Nei poliambulatori del distretto non era e non è attiva la branca di chirurgia vascolare, pertanto con le dimissioni del dottor Vitale, angiologo e dirigente a tempo indeterminato, non si è verificata alcuna sospensione delle prestazioni di chirurgia vascolare.
Alla fine del 2021 il Distretto sanitario n. 66 di Salerno chiese in pubblicazione un incarico di specialista ambulatoriale nella branca di chirurgia vascolare, che sarebbe dovuto andare in pubblicazione per il primo trimestre del 2022. Tale richiesta non poteva avere seguito in quanto a dicembre dello stesso anno intervenne la dichiarazione di disponibilità a esercitare la propria attività presso il distretto sanitario n. 66 di Salerno senza oneri aggiuntivi a carico dell'azienda resa dalla dottoressa Enza Maria Ottoveggio, anche lei dirigente medico dipendente a tempo indeterminato, specialista in chirurgia vascolare presso il presidio ospedaliero Umberto I di Nocera Inferiore, corredata dal parere favorevole del Direttore Sanitario del DEA Nocera Inferiore Pagani - Scafati e del Direttore responsabile del Distretto Sanitario n. 66 di Salerno.
L'assegnazione della dottoressa Ottoveggio ai Poliambulatori del Distretto Sanitario n. 66 non ebbe seguito e a fine 2022 è stata richiesta la pubblicazione di un incarico di specialista ambulatoriale nella branca di chirurgia vascolare. Tale incarico è stato pubblicato dalla UOC Assistenza Primaria con avviso del 27 gennaio 2023 e assegnato il 20 febbraio 2023 allo specialista avente diritto, dottor Luigi Rinaldi, come già comunicato al Presidente della Commissione Trasparenza e Controllo sull'attività della Regione e degli enti collegati e dell'utilizzo di tutti i fondi con nota 54541 del 10 marzo 2023.
Infine, nell'aprile 2023 il Distretto Sanitario 66, considerata la quiescenza del dottor Gerardo Vitale, angiologo, valutate le esigenze assistenziali, ha chiesto un incarico di uno specialista ambulatoriale nella branca di angiologia che, secondo la calendarizzazione stabilita, sarà pubblicato per il terzo trimestre del 2023.
Quindi, chirurgia vascolare in questo momento è coperta, per angiologia è stata richiesta la copertura.
Intanto, Assessore, nell'interrogazione, quella che le è arrivata, facevo riferimento alla Giunta e al Presidente De Luca, solo leggendo questa mi sono rivolto a lei in quanto il Presidente De Luca ha delegato lei alla richiesta.
Quest'interrogazione non è altro che la copia di quella fatta precedentemente, soltanto che l'altra volta le hanno fatto, secondo me, dire, qualcosa che non ha trovato alcun riscontro nella realtà. Praticamente, lei, l'altra volta, ha comunicato a quest'Aula che loro avevano fatto il bando sia per la chirurgia vascolare sia per angiologia, ma la verità è che il Distretto 66, sia allora sia oggi, non eroga alcuna prestazione, perché non c'è lo specialista, cioè, i pazienti chiamano al CUP, ma non trovano nessun riscontro, quindi, sono costretti a prendere appuntamenti e prenotazioni presso altri distretti, questa è la verità. Adesso le hanno scritto e le hanno riferito i vertici dell'ASL che provvederanno tra qualche mese, ma l'altra volta lei ha riferito che loro avevano già provveduto, ma la verità, infatti, tenni a precisare allora che avrei monitorato così come faccio ancora adesso per le prossime settimane, mi recherò personalmente presso il Distretto 66 dell'ASL di Salerno perché allora e oggi la verità è una sola: i pazienti non ricevono alcuna prestazione, perché non c'è lo specialista. Questa è la verità. Grazie, intanto per la sua disponibilità sempre.
Buongiorno a tutti. Grazie per la parola.
Faccio riferimento alla richiesta che feci a seguito di un'interrogazione, l'interrogazione n. 495 che parlava, appunto, di criticità e sovraffollamento dei Pronto Soccorso.
Nella risposta che è arrivata a quest'interrogazione si afferma che l'elevato afflusso ai Pronto Soccorso è legato all'eccessivo numero di accessi impropri. Leggendo, poi, le carte, non posso che dissentire da quanto affermato e trovo, a dire la verità, anche deplorevole che per deresponsabilizzare la governance sanitaria si scaricano, poi, sugli utenti, le ragioni del mal funzionamento, le spiego anche il perché.
I dati degli accessi ai Pronto Soccorso riportati negli indici del nuovo sistema di verifica Lea, per l'assistenza distrettuale, è un indicatore che si chiama D05C, cioè il tasso di accessi dei giorni feriali dalle ore 8.00 alle ore 20.00 di adulti con codice di dimissione bianco/verde, al contrario di quello che è stato sostenuto nella risposta, nei flussi dei dati inviati al Ministero della Salute, i nostri medici del Pronto soccorso provano che la Campania ha un tasso di accessi ai Pronto Soccorso per codici verde/bianco di basso grado, tra i più bassi d'Italia, ben al di sotto di Regioni come: l'Emilia Romagna, la Toscana, la Lombardia.
Escludiamo, quindi, assolutamente, quest'aspetto, è ovvio, quindi, che la causa del sovraffollamento deve essere imputata ad altro, non sicuramente ai cittadini che dovrebbero, secondo la risposta, accedere in maniera impropria.
Se facciamo qualche calcolo deduciamo, ad esempio, che per l'area metropolitana di Napoli, che conta ben 3 milioni di abitanti, abbiamo soltanto 15 Pronto Soccorso attivi, ovvero, un Pronto Soccorso ogni 200 mila abitanti, mentre il massimo stabilito sono altri numeri che sono: 150 mila abitanti per Pronto Soccorso, questo senza tener conto dei bambini, visto che si parla solo di adulti, e della popolazione delle isole.
Se uniamo a questa carenza la spaventosa contrazione dei posti letto, che è ben al di sotto degli standard, e al numero bassissimo di ambulanze medicalizzate alla chiusura di tantissimi punti di pronto intervento, si comprende che i pronto soccorso diventano quell'imbuto nel quale il paziente attende lungamente il ricovero e crea, naturalmente, il sovraffollamento di cui parliamo.
Se queste osservazioni non fossero sufficienti a ribaltare la risposta che mi è stata data, chiedo alla Giunta che cosa sta facendo per migliorare i servizi socioassistenziali che la Dirigenza indica nella risposta essere la causa delle gravissime situazioni dei pronto soccorso. Grazie.
Ringrazio il Presidente. La risposta è che, in pratica, non è che l'Amministrazione ha una bacchetta magica. I dati che la Consigliera porta sono sicuramente inconfutabili, ma la realtà che si vive è un po' diversa.
Leggo prima la risposta e poi faccio una mia osservazione da medico, se mi consente: "In merito al quesito posto, si ribadisce che l'attuale sistema di emergenza - urgenza regionale soffre ancora di un elevato afflusso di pazienti in pronto soccorso per richieste che dovrebbero essere erogate da altri servizi socioassistenziali. Si ricorda in proposito che la Regione è impegnata in una profonda ristrutturazione della medicina territoriale, anche mediante l'utilizzo di fondi del PNRR, destinati alla realizzazione di nuove case di comunità, luoghi di prossimità a cui i cittadini possono accedere per l'assistenza primaria, riducendo così il numero delle ospedalizzazioni anche non urgenti. Si tratta, in particolare, di 172 case di comunità tra strutture che erogano servizi di assistenza primaria, prelievi, attività specialistiche e di diagnostica di base e strutture che offrono unicamente servizi di assistenza primaria.
L'elevato afflusso di pazienti, riconducibile anche a richieste di prestazioni gratuite, accresce la sofferenza delle aziende sanitarie relativa alla nota carenza di personale sanitario e, in particolare, quella dei medici di emergenza - urgenza in Campania, come nelle altre Regioni italiane, che si sta fronteggiando prioritariamente mediante l'espletamento di procedure concorsuali.
La Direzione Generale per la tutela della salute e il coordinamento del sistema sanitario regionale ha infine rappresentato che la gestione del sovraffollamento sarà oggetto di specifiche linee di indirizzo alle aziende sanitarie."
Stanno formando un gruppo di lavoro per fare queste linee guida che ritengo saranno fondamentali, ma quello che volevo evidenziare è la carenza dei medici che, purtroppo, è strutturale, non è che la risolviamo.
Io penso che ci vorrebbe una normativa regionale, chi si laurea in medicina, un po' come la magistratura, per intenderci, si va a fare i primi tre anni nei pronto soccorso, impara a fare il medico (là si impara, lo dico con coscienza e coerenza) e dà il vero contributo perché ci sarebbe un turnover, ci sarebbero i giovani che si susseguono e, ovviamente, chi si appassiona poi rimane.
Noi costringiamo (passatemi il termine) i medici a stare nei pronto soccorso, è un lavoro usurante. Fare il medico del pronto soccorso è veramente da non augurare. Ho fatto il direttore di ASL, quindi ho avuto contatti del genere e molte volte le difficoltà erano tali per cui dovevo individuare da altre branche la possibilità di coprire i turni.
Non voglio aggiungere altro, ma dico che il problema esiste, è pesante, ma si dovrebbe risolvere in maniera strutturale.
Ho ascoltato la risposta; quindi, abbiamo convenuto che la prima risposta che vi era stata data all'interrogazione non corrispondeva al vero, quindi non sono i cittadini napoletani che accorrono pur avendo un codice verde o bianco, visto che i dati ci hanno già dimostrato che i numeri sono inferiori alle altre regioni.
Noi non abbiamo la bacchetta magica, l'ha detto lei e glielo confermo, ma la sanità è in mano a voi da 8 anni, non serve una bacchetta magica per trovare una nuova strada, che non abbiamo, non avete ancora trovato.
Se lei mi parla adesso delle Case di Comunità e poi mi dice: "Sì, però, non ci sono i medici". Allora in queste Case di Comunità che ci mettiamo dentro? Per me rischiamo di utilizzare i fondi del PNRR per delle Case di Comunità che dal punto di vista comunicativo funzionano anche, in attesa che si facciano queste Case di Comunità il paziente sta là, aspetta e soffre, ma poi dentro chi ci mettiamo in mancanza di quei medici nei confronti dei quali, medici e assistenza sanitaria in genere, non siamo riusciti ad avere e a fare una politica, perché questa cosa, in maniera forte, bisognerebbe dirla a chi ha governato 10 anni fa, 5 anni a fa, a Roma, quindi al Ministero, che non è riuscito, finalmente, a regolamentare, in maniera diversa l'accesso a Medicina, perché questo vincolo a Medicina, che c'è ancora, se ne parla, ma non è stato cambiato, è quello che, poi, crea questa strozzatura forte.
Voglio solo, però, ricordare una cosa, che forse è sfuggita a chi adesso ha scritto la risposta, perché siamo una, ancora, delle poche Regioni che non ha recepito le linee d'indirizzo nazionale sui Pronto Soccorso, un accordo Stato Regioni del 2019, le Regioni avrebbero dovuto recepire queste linee entro l'1 febbraio 2020, non esistono, nelle aziende sanitarie, i piani di gestione del sovraffollamento, tanto è vero che alcuni sindacati, di quelli che non sono allineati, hanno fatto una diffida al Governatore, questa diffida si è trasformata, poi, in una denuncia, in un esposto.
Temo fortemente, perché i cittadini napoletani, campani, devono soltanto augurarsi di non ammalarsi perché altrimenti muoiono nell'attesa delle cure. Grazie per la risposta.
Buongiorno a tutti. Grazie per la parola.
Recentemente, mi sono recata, nuovamente, non era la prima volta, nel carcere femminile di Pozzuoli. Conosco da anni queste realtà e chiedo, appunto, alla Giunta, in particolare, alcune delucidazioni rispetto a ciò che la Regione può mettere in campo e, in qualche modo, già si è impegnata a mettere in campo, quindi, premesso che:
il Consiglio Regionale della Campania in data 3 maggio 2022, ai sensi del comma 5 art. 123 del Regolamento del Consiglio, approvava all'unanimità la Risoluzione di indirizzo con la quale invitava la Giunta regionale a mettere in atto una serie di attività, specificamente elencate nella Risoluzione stessa, che non elenco in maniera dettagliata, ma che sono contenute nella risoluzione.
Considerato che:
tra dette attività risultava anche quella di "attivarsi in tutte le sedi competenti per realizzare nel minor tempo possibile una nuova REMS (Residenza per l'esecuzione delle misure sicurezza) sul territorio regionale per far fronte al fabbisogno di cure psichiche e psichiatriche in ambito carcerario.
Tanto premesso, chiedo alla Giunta regionale di conoscere quali attività, a distanza di un anno, la Giunta abbia intrapreso rispetto ai punti segnalati nella Risoluzione e più nello specifico se sia stata realizzata o quanto meno individuata una nuova REMS per soddisfare il fabbisogno sempre più crescente dei soggetti sottoposti a misure restrittive in particolare con gravi fragilità. Grazie.
In ordine a quest'interrogazione il Gruppo regionale interistituzionale per la gestione e prevenzione delle REMS (Residenza per l'esecuzione delle misure sicurezza) e la tutela della salute mentale in carcere, presso la Direzione Generale della Sanità Regionale, ha fornito una dettagliata relazione con dati e tabelle che sono a disposizione dell'interrogante.
Il Gruppo regionale, attualmente operativo con funzioni di cabina di regia, coordina con riunioni settimanali, le attività assistenziali delle ASL rivolte alle persone a cui è applicata una misura di sicurezza avendo come obiettivo: prevenire ricorso al ricovero in REMS e facilitare l'applicazione della libertà vigilata, associata alla prescrizione d'interventi terapeutici riabilitativi definiti dalle stesse aziende sanitarie.
L'attuale programma regionale per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari è stato approvato con decreto del Commissario ad Acta n. 104/2014 con cui l'ordinamento regionale è stato adeguato alla legge 30 maggio 2014 n. 81 che ha configurato il ricovero in residenze per l'esecuzione delle MS come estrema ratio, quindi, diciamo che la legge indica come estrema soluzione, per gli specifici interventi di edilizia sanitaria il programma, poi, è stato approvato con DM Salute del 14 novembre 2017 e ha previsto due residenze definite di 20 posti ciascuna a Calvi Risorta e a San Nicola Baronia, entrambe già operative e n. 16 interventi diversi da realizzazione di REMS, volti a potenziare dipartimenti di salute mentale per migliorare la presa in carico con soluzioni assistenziali non detentive.
La legge 81/2014 ha consentito alle Regioni di modificare, entro il 14 giugno dello stesso anno, i programmi di realizzazione delle residenze già definiti e autorizzati, ma solo relativamente alla riduzione del numero di posti, atteso l'aggiornato indirizzo normativo verso il potenziamento dei servizi territoriali, ordinari, dei dipartimenti di salute mentale e la presa in carico sanitaria in attuazione di misure di sicurezza non detentive, diverse, quindi, dal ricovero in REMS.
Relativamente alla regolamentazione attuale del sistema nazionale di gestione dei pazienti in misura di sicurezza, la Regione Campania ne ha completato l'attuazione con la recente delibera di Giunta n. 112/2023, provvedendo all'adeguamento dell'istituzione del punto unico regionale alla garanzia dell'uniforme centralità delle competenze dei dipartimenti di salute mentale, per l'iniziale presa in carico territoriale di soggetti ai quali è applicata la misura di sicurezza, al consolidamento della residualità ed eccezionalità del ricovero in residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza e all'allineamento ai criteri nazionali di riparto tra le ASL delle specifiche ricorse, ex Decreto Legge 22 dicembre 2011, convertito con legge 17 febbraio 2012 n. 9.
Con la citata delibera di Giunta nel 2023, in particolare, è stato rafforzato il focus sulla prioritaria e costante attività di prevenzione delle applicazioni di misure di sicurezza attraverso il Coordinamento dei servizi territoriali, la collaborazione con la competente autorità giudiziaria a cui le ASL rendono disponibili le informazioni di base necessarie per valutare l'attuazione di percorsi di presa in carico alternativa alle residenze, la definizione di progetti terapeutici riabilitativi individuali, alternativi ai ricoveri, la verifica e l'attuazione dello stato di presa in carico territoriale per tutti i destinatari di provvedimenti di assegnazione alle residenze e l'utilizzo puntuale del sistema informativo per il monitoraggio del superamento degli OPG SMOP della Regione Campania. In tale contesto assumono un ruolo essenziale le forme di collaborazione definite con l'autorità giudiziaria mediante accordi. Anche alla luce di tali forme di collaborazione possono essere interpretati i dati positivi inerenti alla prevenzione degli ingressi in REMS e alla riduzione delle assegnazioni in REMS negli ultimi due anni. Resta confermata la netta prevalenza delle misure di sicurezza provvisorie che rappresentano una criticità del funzionamento delle residenze esecutive e delle relative liste d'attesa.
In questa stessa ottica collaborativa s'inserisce anche l'intervento del Ministro della Salute che con DM del 22 settembre 2021, ha ricostituito l'Organismo di Coordinamento per il superamento degli OPG per supportare la chiusura degli OPG al quale la Regione Campania partecipa direttamente con un proprio componente.
Per quanto riguarda la complessiva valutazione di adeguatezza dei programmi avviati si evidenzia che non sono presenti criticità in Campania e soprattutto che non è mai stata rilevata alcuna inadeguatezza dell'offerta residenziale da ritenersi comunque soluzione residuale e da prevenire ex lege.
I dati delle liste d'attesa per il ricovero in REMS, la cui consistenza pare sovrastimata per eccesso giacché delle 64 persone formalmente presenti nella lista della Campania al 26 maggio 2023, solo 29 sarebbero effettivamente da considerare tali, evidenziano, significativamente, come la disponibilità di soluzione assistenziale alternative sia rilevante già in concomitanza dell'assegnazione e pertanto idonea laddove resa per tempo all'Autorità Giudiziaria, a ridurre l'applicazione della misura di sicurezza detentiva.
Infine, circa la disponibilità di soluzioni alternative al ricovero in REMS e l'efficacia degli interventi dei dipartimenti di salute mentale regionali, si ricavano dallo specifico monitoraggio di luglio del 2021 per la risoluzione della criticità derivante dalla presenza, sine titulo, nei penitenziari di persone in attesa di accoglienza nei REMS.
Con riferimento alla quota parte della predetta popolazione di competenza della Campania risultano, infatti, già inizialmente disponibili i progetti terapeutici riabilitativi individuali, alternativi alla REMS e la loro dimissione dal carcere è stata completata il 14 ottobre 2021, con prevalente attuazione di soluzioni assistenziali in applicazione di misure non detentive.
Tali esiti positivi hanno portato la Regione Campania ad essere tra le amministrazioni virtuose.
Abbiamo questo gruppo di coordinamento che è di altissimo livello, il problema è seguito.
Ringrazio l'Assessore Marchiello. Chiaramente questo era uno dei punti più delicati tra quelli contenuti nella risoluzione, chiaramente si è inteso mettere in luce un aspetto particolare delicato, quello, appunto, delle REMS. La Regione so che è impegnata in attività e sicuramente anche a supportare gli istituti penitenziari nelle attività articolate che sono assolutamente necessarie. È chiaro che la situazione in Campania, non per responsabilità della Regione, ma per una situazione molto complessa e articolata che è legata anche alla normativa, che è legata a tutta una serie di problematiche, è molto complessa, tanto che a livello anche nazionale, nei vari reparti la Regione Campania, insieme alla Sicilia - spero di non sbagliare - è quella che, poi, riceve anche maggiori finanziamenti proprio perché legata alle maggiori necessità.
Terrei queste informazioni che mi risultano assolutamente necessarie e importanti con un'attenzione a tutte le azioni che metteremo in campo per supportare anche le attività che all'interno degli istituti riescono anche a determinare quelle condizioni che impediscono il ricovero in strutture come le REMS o anche, pene alternative, per esempio, in maniera tale da poter anche diminuire, allentare la pressione forte che abbiamo in alcuni nostri istituti, mi riferisco, chiaramente, al nostro Carcere di Poggioreale che purtroppo è atavicamente un luogo in cui non riusciamo, non è una prerogativa della Regione, ma la Regione sta facendo e può fare ancora di più delle azioni proprio volte al miglioramento della vita dei detenuti che significa non proteggere chi ha commesso reato, ma proteggere e tutelare i diritti delle persone. Grazie. Credo che si possa lavorare sempre più in questo senso a supporto di questi diritti.
Grazie Presidente. L'argomento in oggetto all'interrogazione presentata dal collega Consigliere Livio Petitto riguarda l'erogazione di incentivi assunzionali alle aziende del settore turismo. La Giunta regionale della Campania, con delibera dello scorso 28 marzo, ha approvato un piano per sostenere le aziende che operano nel settore del turismo, considerato strategico per l'economia della Regione, quindi per aumentare l'occupabilità dei lavoratori attraverso l'attivazione di contratti di lavoro e ridurre lo squilibrio tra domanda e offerta di lavoro nel settore.
In ballo 14 milioni di euro da erogare in forma di bonus assunzionali per contratti di lavoro a tempo indeterminato con impegno orario di almeno 24 ore settimanali, contratti di lavoro a tempo determinato di durata pari o superiore a sei mesi con impegni orari di almeno 24 ore settimanali, proroga di contratti di lavoro a tempo determinato, inizialmente inferiore a sei mesi, trasformazione di contratti di lavoro a tempo determinato in indeterminato.
L'istanza di richiesta degli incentivi doveva essere presentata dalle aziende interessate a partire dalle ore 12 del giorno 2 maggio, successivamente differita all'8 maggio.
La delibera di Giunta Regionale n. 163 del 28 marzo 2023 prevede che le domande saranno accettate fino all'esaurimento delle risorse previste.
Sono diverse le segnalazioni giunte fin dall'avvio del cosiddetto "Click day" per l'inaccessibilità alla piattaforma per un problema tecnico. Gli utenti segnalano diversi tentativi operati senza mai buon esito. Il numero disponibile per l'assistenza tecnica è risultato disabilitato. La partenza imminente della stagione estiva determina l'urgenza della categoria a reperire risorse per individuare il personale idoneo. Per questo si chiedono le ragioni del mancato funzionamento della piattaforma per la presentazione dei bonus assunzionali ed eventuali provvedimenti assunti, oltre che le tempistiche per l'attuazione complessiva del piano.
Ringrazio il Presidente. C'è stato qualche malfunzionamento della piattaforma, ma, voglio dire, il sistema sta funzionando. Leggo la risposta e poi faccio qualche approfondimento: La Direzione Lavoro ha rappresentato che dall'8 maggio le aziende del settore Turismo, così come specificato nell'avviso allegato al decreto dirigenziale n. 303/2023, hanno potuto presentare istanza per ricevere un bonus di 7 mila euro per ogni nuova assunzione a tempo indeterminato, 2500 per quella a tempo determinato e 4 mila 500 per le trasformazioni di contratto da tempo determinato a indeterminato, 2500 per ogni tirocinio extracurriculare attivato. Diciamo che era una richiesta della categoria che noi abbiamo attivato velocemente.
Ad oggi sono state presentate intorno a 650 domande da parte di circa 550 aziende per le assunzioni di più di circa 2 mila 400 disoccupati per una spesa complessiva impegnata di circa il 50 per cento dei 16 milioni stanziati. Le istanze provengono in special modo da aziende con sede operativa nella provincia di Napoli il 52 per cento e di Salerno il 38 per cento.
La piattaforma informatica è stata accessibile fin dall'8 maggio, tanto è vero che già quello stesso giorno sono state ricevute 318 domande ed è rimasto accessibile senza interruzioni nei giorni successivi.
Le eventuali segnalazioni di problemi tecnici nell'inserimento delle istanze sono state correttamente prese in carico e non risultano esserci aziende che, ad oggi, non abbiano potuto per tali problemi presentare l'istanza, quindi c'è stato qualche ritardo, ma nessun problema. Non si è, infatti, trattato di un "click day" in quanto le aziende che non sono riuscite per qualunque motivo a trasmettere le istanze nel primo giorno sono riuscite a farlo nei giorni successivi e dopo più di venti giorni dall'apertura della piattaforma la spesa stanziata non è ancora stata completamente impegnata ed è, quindi, ancora possibile presentare istanza.
Chi presenta istanza oggi può avere, dimostrando la decorrenza sempre dall'1 aprile. Abbiamo detto 1 aprile perché la delibera è del 28 marzo, altrimenti avremmo detto anche prima, ma, poiché i soldi sono stati impegnati il 28 marzo, noi dall'1 aprile abbiamo dato questa facoltà e la manteniamo fino a esaurimento dei fondi. Problemi tecnici ci possono essere, ma che non comportano se non un disagio momentaneo perché non si perde niente.
Presidente, il Porto di Torre Annunziata, in base alla normativa statale vigente, ha una rilevanza economica nazionale; il Consiglio Comunale di Torre Annunziata iniziò già nel 1997 un iter nel quale, nell'ambito del documento programmatico di politica urbanistica, ha individuato, per le prospettive di sviluppo del territorio, anche la costruzione di una nautica da diporto, trasporto passeggeri per la promozione turistica e tutta una serie di funzioni che dovevano essere inserite all'interno di un porto cosiddetto urbano.
Nel 2007 il Commissario Prefettizio del Comune di Torre Annunziata approvò un protocollo di intesa per la realizzazione di sinergie tra il Porto di Napoli e quello di Torre Annunziata e, infine, a luglio 2020 la Giunta Municipale di Torre Annunziata approvò uno studio di fattibilità tecnico-economico per la "Riqualificazione ed il recupero delle aree portuali", partecipando alla programmazione del Ministero delle Infrastrutture, venendo poi ammesso a finanziamento con decreto del 28.12.2021;
nel 2022 il Comune di Torre Annunziata ha pubblicato l'avviso esplorativo per la ricerca di operatori economici interessati a presentare proposte di project financing per servizi di progettazione e riqualificazione per dare vita alla nascente integrazione delle strutture portuali di Torre Annunziata. Stiamo parlando di circa 43 milioni di euro che, quindi, sono una cifra significativa importante.
Sempre nel 2021 l'allora Sindaco di Torre Annunziata chiedeva l'inserimento del Porto di Torre Annunziata all'interno del sistema portuale della Campania alla competente Autorità portuale;
il Consiglio Comunale nel luglio 2021 all'unanimità chiedeva al Presidente della Giunta Regionale, ai sensi dell'art. 6, comma 2 bis, legge n. 84 del 1994, l'avvio del procedimento volto all'inserimento del Porto di Torre Annunziata all'interno dell'Autorità del sistema portuale del mar Tirreno Centrale, quindi la sinergia con tutto il resto dell'area portuale del napoletano.
L'art. 6, comma 2 bis della citata legge prevede la possibilità dell'inserimento, su richiesta del Presidente della Giunta Regionale, di un porto che abbia le caratteristiche di rilevanza economica regionale e di un Porto di rilevanza economica nazionale, la cui gestione è affidata, poi è stata trasferita alla Regione, all'interno del sistema previsto dall'Autorità portuale;
Il territorio della città di Torre Annunziata, a sua volta, (ha anche una ragione di carattere logistico e infrastrutturale) è inserito tra i comuni facente parte del cosiddetto Grande Progetto Pompei;
Ritenuto che l'inserimento del Porto di Torre Annunziata all'interno del sistema dell'Autorità portuale del Mar Tirreno Centrale rappresenta un significativo strumento per un salto di qualità di un'area volano per lo sviluppo del territorio che oggi, invece, vede un porto totalmente separato dal resto della città e assente da questo punto di vista in una logica di crescita complessiva.
Tutto ciò premesso, chiedo al Presidente della Giunta regionale di conoscere se la Regione ha effettivamente inoltrato la richiesta al Ministero delle Infrastrutture per l'inserimento del Porto di Torre Annunziata all'interno del sistema dell'Autorità portuale del Mar Tirreno Centrale, come richiesto dal Consiglio Comunale, e, se sì, quando è prevista la conclusione del relativo iter amministrativo. Grazie.
Ringrazio il Presidente.
In merito ai quesiti posti, la Direzione per la mobilità ha rappresentato quanto segue: il Comune di Torre Annunziata, con nota del 27 agosto del 2021, nel comunicare la rinuncia all'esercizio delle funzioni amministrative relative al rilascio delle concessioni demaniali marittime conferite ai Comuni dall'articolo 40 della legge regionale n. 5 del 2021, a seguito dell'approvazione della delibera del Consiglio Comunale n. 44 del 29 luglio 2021, ha manifestato la volontà di entrare nell'Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centrale.
In proposito, l'articolo 6, comma 2 - bis della legge n. 84/1994 "Riordino della legislazione in materia portuale", nel testo vigente novellato dal decreto legislativo 169 del 2016 prevede che con Regolamento da adottarsi con DPR, su proposta del Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, possono essere apportate, su richiesta motivata del Presidente della Regione interessata, modifiche all'allegato A della medesima legge n. 84 del 1994, contenente l'elenco dei porti rientranti nelle varie Autorità di sistema portuale, al fine di consentire, come previsto al punto A del predetto comma 2-bis, l'inserimento di un porto di rilevanza economica regionale o di un porto di rilevanza economica nazionale, la cui gestione è stata trasferita alla Regione all'interno del sistema dell'Autorità di sistema portuale territorialmente competente.
Sulla base di quanto previsto dalla legislazione vigente, a seguito della richiesta avanzata con il citato atto deliberativo dal Consiglio comunale di Torre Annunziata, il Presidente della Giunta regionale, con nota del 22 novembre del 2021 ha chiesto alla Direzione generale per la mobilità di avviare, anche con apporto dell'Autorità di sistema portuale, un'istruttoria tecnica per la valutazione della richiesta.
È stato conseguentemente istituito un tavolo tecnico nel quale fanno parte i rappresentanti dell'Autorità di sistema portuale, della Direzione generale per lo sviluppo economico e della Direzione generale per la mobilità.
I soggetti partecipanti hanno già convenuto, al fine di effettuare un'approfondita disamina di tutte le questioni sottese alla predetta richiesta, di scambiarsi tutti gli elementi nella disponibilità di ciascuno per ragioni istituzionali, tra i quali i dati e le notizie relativi alle concessioni demaniali rientranti nel perimetro portuale del Comune di Torre Annunziata, nonché gli elementi connessi al documento di pianificazione strategica di sistema relativi sia agli interventi programmati ed in corso riferiti alle infrastrutture viarie e ferroviarie sia a tutti gli altri aspetti che possano interessare il predetto ambito portuale.
I medesimi partecipanti al tavolo hanno altresì ritenuto che, per le medesime finalità, anche la Capitaneria di porto di Torre Annunziata dovesse fornire un proprio qualificato parere in merito alla percorribilità della richiesta.
Nelle more dell'istruttoria al seguito dello scioglimento del Consiglio comunale di Torre Annunziata il 3 febbraio 2022 per effetto del DPR del 6 maggio 2022 è stata affidata la gestione del Comune per la durata di 18 mesi ad una Commissione straordinaria.
Durante i lavori del tavolo tecnico è intervenuto un articolato confronto su richiesta dell'Amministrazione comunale relativamente al progetto generale di recupero del water front.
A seguito dell'assegnazione al Comune di Torre Annunziata da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti del finanziamento per la riqualificazione e il recupero delle aree portuali, nel corso del corrente anno la Commissione straordinaria del Comune, con nota del 9 marzo 2023, ha trasmesso alla Regione un progetto di fattibilità per il predetto intervento, suddiviso in due lotti funzionali, uno per ciascuna delle due linee di azione previste.
All'esito del confronto, la Giunta regionale, con la delibera n. 227 del 27 aprile del 2023, ha preso atto della richiesta avanzata dalla Commissione straordinaria del comune con la medesima nota del 9 Marzo 2023, di considerare l'importo di 6.926.000 euro a valere sul POR FESR per la realizzazione dell'intervento "Porto di Torre Annunziata. Barriere sommerse, permeabili, ecocompatibili per contrastare il fenomeno dell'insabbiamento del porto, rinaturalizzando gli areali marini compromessi dal Sarno, quale quota di cofinanziamento dell'intervento denominato "Riqualificazione e recupero dell'area portuale di Torre Annunziata", già oggetto di finanziamento per 26.998.000 euro a valere sul Piano di azione e coesione infrastrutture e reti 2014 - 20".
Pertanto, anche alla luce dell'intervenuto cofinanziamento regionale dei 7 milioni a valere sul POR FESR Campania 2021 - 27, con l'indicata deliberazione n. 227 del 2023 si procederà alla convocazione del tavolo tecnico integrato, anche con la partecipazione della Capitaneria di porto, al fine di pervenire alla definizione dell'istruttoria sulla richiesta avanzata dal Consiglio comunale di Torre Annunziata per l'inserimento del porto all'interno dell'Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centrale, Quindi siamo in via di definizione.
Molto brevemente, da un lato prendiamo atto della disponibilità ad accogliere questa richiesta e, dall'altro, debbo notare ancora una volta che noi, quotidianamente, assistiamo a denunce da parte del Presidente della Regione circa la volontà di fare e lamentarsi del fatto che le risorse nazionali non arrivano.
In questo caso, come purtroppo drammaticamente accade, le risorse sono arrivate due anni fa, un tavolo tecnico nel quale, peraltro, l'Autorità portuale ha già espresso il gradimento dell'unico organo realmente competente in materia per fornire un indirizzo al Presidente della Regione. Da più di un anno ha detto che va bene che il Porto di Torre Annunziata entri a far parte del sistema complessivo. Siamo qui dopo due anni e scopriamo che ancora dobbiamo terminare unicamente un'attività meramente istruttoria, che poi dovrà andare al Ministero, dove siamo certi che, invece, saranno molto più rapidi e fattivi di quanto drammaticamente accade in Regione Campania.
Spero che, nella consapevolezza che alle parole devono seguire i fatti, in un tempo breve si possa concludere un iter fondamentale per un territorio che viene evocato unicamente per quello che non va e non per quello che, invece, si fa. Grazie.
Ringrazio il Presidente.
Il tema che ho voluto affrontare in questa interrogazione è di assoluta attualità. Alcuni mesi fa c'è già stata in questo Consiglio un'interrogazione sulla medesima questione che, però, necessita di ulteriori approfondimenti con riguardo all'attualità.
Parlo dell'assunzione degli esperti per l'attuazione del PNRR e del rischio che è sempre più elevato, di cui leggiamo anche sulla stampa, di perdere finanziamenti già ottenuti proprio a causa del mancato avanzamento negli interventi secondo i tempi richiesti dall'Europa. Mi riferisco al nucleo di esperti che sono stati assunti dalla Regione nell'ambito di uno specifico investimento del PNRR con il compito specifico di supportare l'ente e anche le altre Amministrazioni coinvolte nell'attuazione del piano, nella semplificazione dei processi, nella riduzione dei tempi e degli arretrati in quelli che si chiamano "Colli di bottiglia della macchina amministrativa".
Leggiamo proprio in questi giorni sulla stampa, la Repubblica dice "L'esodo dei 500 esperti voluti da Draghi. "Non ci assumono", questo sta accadendo anche in Campania. Da un contingente iniziale di 94 professionisti altamente qualificati, tecnici, ingegneri, architetti (questo è stato il fabbisogno ritenuto inizialmente funzionale alla Campania, sono stati assunti nel 2022) si è passati agli attuali 70 esperti, un numero che sembra destinato ulteriormente a scendere, per quanto sia stato recentemente bandito un nuovo avviso pubblico per ripristinare la dotazione organica di questa task force.
Da quanto ho avuto modo di apprendere, a quasi sei mesi dal rinnovo del contratto - siamo a giugno - ancora non si sarebbe provveduto ad assegnare l'incarico a tutti gli esperti a disposizione dell'Amministrazione, nonostante mi risultino proprio richieste specifiche delle Direzioni Generali presso cui sono già stati impiegati nell'annualità precedente, proprio con la finalità di dare continuità al lavoro iniziato.
Questo, ovviamente, accresce il rischio di compromettere la loro capacità di svolgere i compiti per cui sono stati assunti, oltre che incidere su aspetti strettamente motivazionali. Già è stato difficilissimo reclutarli, rischiamo di perderne la maggior parte.
Come vi dicevo, il tasso di abbandono di due al giorno è purtroppo un dramma che si sta verificando a livello nazionale, che deriva proprio dall'incertezza e dalla precarietà in cui questi professionisti altamente qualificati versano.
È uno scenario che in Campania dobbiamo assolutamente scongiurare. Sappiamo tutti che il 2023 è un anno cruciale per il buon esito del PNRR ed è fondamentale uno sforzo di tutto il sistema Paese proprio per scongiurare la possibilità di perdere fondi essenziali per la ripartenza dell'Italia - E io aggiungo- anche della nostra Regione.
Proprio per questa ragione chiedo alla Giunta chiarimenti sull'effettiva assegnazione degli incarichi a tutti gli esperti attualmente contrattualizzati nell'ambito della task force per il PNRR. Grazie.
Ringrazio il Presidente.
In merito al quesito posto dall'interrogante, l'Ufficio speciale Grandi Opere ha rappresentato quanto segue: in via preliminare, al fine di comprendere la complessità gestionale dell'investimento, occorre evidenziare che ad oggi sono ancora irrisolti i rilievi fatti lo scorso 9 febbraio dalla Corte dei conti europea che ha manifestato perplessità in ordine alle modalità di attuazione da parte dell'Amministrazione centrale titolare dell'investimento e, in particolare, secondo la Corte, il Dipartimento della Funzione pubblica, contrariamente a quanto fatto fino ad oggi, dovrebbe fornire disposizioni connesse all'ambito di utilizzo degli esperti limitatamente ai processi autorizzativi prioritariamente connessi all'attuazione del PNRR.
Tale assunto, laddove confermato a seguito del contraddittorio tra governo, Commissione europea e Corte dei conti europea, comporterebbe inevitabilmente una diversa gradazione dell'utilizzo degli esperti.
Ciò posto, non sfugge la considerazione, più volte ribadita, che in ogni caso il perimetro delle attività degli esperti non contempla attività di assistenza tecnica ordinaria, spesa in generale non ammissibile al PNRR, come il supporto alla progettazione di altri interventi realizzati nell'ambito del PNRR, né di altri programmi di carattere europeo, nazionale o locale o di supporto alla relativa realizzazione.
Gli esperti possono essere utilizzati, come sta accadendo, esclusivamente in attività di semplificazione e digitalizzazione delle procedure autorizzative previste dal Piano territoriale regionale e nello smaltimento dell'arretrato di tali procedure.
Come è noto, all'esito delle attività di valutazione e di monitoraggio disposto dall'Ufficio Grandi Opere, al fine dei rinnovi contrattuali degli esperti sono emersi ulteriori fabbisogni, fermo restando il numero complessivo degli esperti previsti per la task force che hanno reso necessario procedere ad una nuova revisione del piano, in ottemperanza a quanto prescritto dal Dipartimento in merito all'adeguamento dei profili professionali alle effettive esigenze manifestate dalle strutture coinvolte nell'attuazione dell'investimento.
L'aggiornamento del Piano territoriale è stato approvato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della funzione pubblica, con note del 15 febbraio 2023 e del 9 marzo 2023 e, pertanto, l'Amministrazione regionale, dopo avere disposto la pubblicazione degli avvisi pubblici, decreti dirigenziali n. 311 del 10 maggio 2023, da quella data si è in attesa della loro pubblicazione da parte del Dipartimento della funzione pubblica sul portale in PA per procedere al reclutamento degli ulteriori profili professionali resisi necessari al completamento del contingente di esperti previsto.
In ordine alle assegnazioni disposte, è necessario precisare che dei 69 esperti attualmente contrattualizzati allo stato attuale gli esperti attivati risultano essere 59, di cui 9 a scavalco su più attività sui seguenti specifici procedimenti autorizzativi: trentasei esperti suddivisi per le tematiche ambientali inerenti la valutazione di impatto ambientale, VIA, la valutazione di impatto strategico, VAS, e l'autorizzazione integrata ambientale AUA, AIA, la valutazione di incidenza ambientale, VINCA, approvazione e autorizzazione progetti di bonifica di siti contaminati o di messa in sicurezza regionale, autorizzazione unica per la realizzazione ed esercizio degli impianti di smaltimento e di recupero, articolo 208 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e sue varianti sostanziali, altri sei esperti per i procedimenti di autorizzazione sismica, 17 esperti per i procedimenti connessi alle procedure di appalto ed espropri, quattro esperti per la segreteria tecnica al supporto della cabina di regia, 5 esperti per le attività di digitalizzazione dei procedimenti semplificati. Per l'impegno degli altri 10 esperti, prevalentemente ingegneri energetici ed in telecomunicazione non ancora attivati a causa della non disponibilità di procedure autorizzative compatibili con tali profili, nell'ambito dell'amministrazione regionale e per i quali si auspicavano richieste da parte di enti e istituzioni terze del territorio regionale coinvolte nel PNRR si sta per perfezionare la pubblicazione della sezione dedicata a tali enti all'interno del sito regionale per il PNRR, in corso di implementazione. In ogni caso, il coinvolgimento di tali esperti potrà riguardare esclusivamente il supporto alla semplificazione e smaltimento del relativo arretrato di procedimenti autorizzativi correlati ai progetti finanziati nell'ambito del PNRR.
Giova altresì precisare, ai fini di un esaustivo inquadramento quella complessa procedura in esame, che l'ambito di utilizzo degli esperti in riscontro ai fabbisogni energetici è limitato alle attività di semplificazione e digitalizzazione delle procedure autorizzative previste dal Piano Territoriale Regionale e allo smaltimento dell'arretrato delle procedute.
Tale limite deriva dall'impossibilità, come più volte ribadito, di rendicontare, a valere sull'investimento del PNRR, costi relativi a qualsiasi forma di assistenza tecnica, cosiddetta generalista, finalizzata, invece, ad un supporto connesso alle diverse fasi del ciclo di vita degli investimenti, motivazione per la quale a tutela del Bilancio regionale, in assenza di specifico fabbisogno, si potrà determinare la condizione di esperti non attivi. Si sta, quindi, procedendo con i numeri che ci sono stati autorizzati, questi 10 li concluderemo quanto prima, però, sempre dedicati a quelle competenze.
Grazie Presidente.
Ringrazio l'Assessore per questo chiarimento che purtroppo non fuga i miei dubbi, nel senso che siamo partiti da un contingente iniziale che era quello stimato, necessario per la Regione Campania di 94, oggi siamo a 69 e 10 di questi non li utilizziamo, quindi, stiamo utilizzando 59 sui 94 originariamente richiesti.
L'Assessore dice che oggi non sono state ancora individuate le attività e le procedure a questi profili altamente specializzati possono essere preposti, io, però, ricordo a me stessa che questi tecnici, fino all'anno scorso hanno lavorato in seno a determinate direzioni generali. Non credo che abbiano esaurito le attività perché, per quello che mi risulta c'è stata una specifica richiesta di dare continuità da parte delle direzioni presso cui erano incardinate, quindi, avrei voluto un maggiore livello di dettaglio nella richiesta riguardo a questa circostanza perché trovo poco opportuno che 10 superprofessionisti, già reclutati con tanta difficoltà, da 6 mesi non vengano utilizzati nella nostra Regione, non credo - lo ripeto - che non ce ne sia bisogno. Grazie.
Grazie Presidente, grazie anche per la pazienza, a lei, alla dottoressa Vassallo e alla dottoressa Nuzzo.
Per quanto riguarda quest'interrogazione, voglio mettere in evidenza l'importanza della strategia delle aree interne che ha dato certamente un segnale molto forte a molte delle nostre aree, ricordiamo che anche la Regione Campania ha riconosciuto alcune aree interne come quelle del Cilento, del Vallo di Diano, l'area interna Irpina e del Beneventano.
È sicuramente un tipo di politica nazionale quella della SNAI, innovativa e che ha l'obiettivo soprattutto di creare, di mettere in condizioni le zone delle aree interne, dove sicuramente ci sono meno servizi, dove i servizi sono più precari rispetto a quelli dei centri metropolitani, metterli in condizioni di creare delle opportunità e dare degli strumenti per cercare di dare anche dei segnali di crescita in quei territori e anche da un punto di vista economico.
Voglio ricordare che tra l'altro il 60 per cento, le aree interne in Italia rappresentano circa il 60 per cento, ben il 52 per cento dei Comuni stanno nelle aree interne nel nostro Paese, il 222 cento della popolazione fa parte delle aree interne.
La strategia nazionale vuole investire nella promozione oltre che determinare quelle nuove opportunità, soprattutto al mondo dell'economia, a quelle piccole e medie imprese, tanto è vero che il bando che è stato fatto da parte della Regione Campania, con la delibera del dicembre 2022, va proprio in questa direzione, sono stati individuati circa 3 milioni 780 mila euro per cercare di dare delle risposte a quell'imprenditorialità, micro, piccole imprese, medie imprese che, chiaramente, esercitavano la propria attività nelle aree interne del nostro paese in particolare in quelle del Vallo di Diano, del Cilento Interno e del Tammaro Titerno.
La Commissione ha fatto un po' tutto il lavoro di organizzazione, sono stati individuati anche i progetti validi e la cosa importante che dobbiamo sottolineare anche qui, i progetti che sono risultati validi, da parte della Commissione, sono 108, cioè, ci sono 108 proposte progettuali, di queste 108 soltanto 37 sono i progetti che sono stati finanziati e i restanti progetti, nonostante particolarmente validi e nonostante progetti che vanno nella direzione di andare ad eliminare quella marginalità delle aree interne, che va nella direzione di cercare di andare a creare un impatto favorevole rispetto allo spopolamento, quindi un po' tutti quei principi che si pongono nelle aree interne sono rimasti progetti virtuosi ma non finanziabili.
Conoscendo la sensibilità del Presidente De Luca, della Giunta, dell'Assessore Marchiello, dell'Assessore Casucci su questi temi, avendo già dei progetti che sono stati ritenuti validi da parte della Commissione, così com'è successo tante altre volte da parte del Presidente De Luca e della Giunta, di poter intervenire nel valutare, la mia interrogazione va in questa direzione, la possibilità di un rifinanziamento alla luce del fatto che oggi abbiamo anche diverse risorse, prendendo in considerazione il PNRR oltre che i FESR, valutare la possibilità di andare ad implementare questo fondo per dare più opportunità anche a quelle aziende, a quei giovani che hanno creato attività economiche, di piccole e medie imprese nelle aree interne che hanno visto il loro progetto valutato positivamente, ma che al momento non è finanziato, quindi, potremmo creare realmente delle opportunità che vanno ad incidere sul tessuto produttivo economico della Regione Campania. Grazie.
Grazie Presidente. In merito al quesito la Direzione per le politiche culturali e turismo ha ricostruito i passaggi amministrativi che hanno condotto all'approvazione della graduatoria con decreto dirigenziale 285 del 21 aprile ultimo scorso e ha precisato che le 81 istanze amministrative, quindi, sulle 108, 71 sono ammissibili ma non finanziabili per esaurimento delle risorse disponibili, sono così suddivise: 27 per l'area interna Vallo di Diano, 16 per il Cilento Interno, 28 per il Tammaro Titerno.
Ha quindi aggiunto che il fabbisogno finanziario necessario a garantire il finanziamento delle 71 istanze ammissibili ma non finanziabili ammonta a 7 milioni 260, 484 euro, nel dettaglio ammonta a 2 milioni 358 il fabbisogno per lo scorrimento delle graduatorie degli ulteriori 27 progetti finanziabili relativi all'area Vallo Di Diano, 1 milione 690 mila 155 il fabbisogno per lo scorrimento della graduatoria degli ulteriori 16 progetti finanziabili relativi all'area interna del Cilento Interno e 3 milioni 212 il fabbisogno per lo scorrimento della graduatoria degli ulteriori 28 finanziabili relativi all'area interna Tammaro Titerno.
Inoltre la Direzione Generale ha rappresentato che l'avviso in questione prevede come termine ultimo per la realizzazione degli interventi il 31 ottobre 2023, data compatibile con il termine di ammissibilità della spesa del Por Campania Fesr 2014-2020 fissata al 31 dicembre 2023.
Posto che ogni ulteriore variazione incrementale delle risorse deve tener conto del rispetto di tali termini.
Considerato il limitato lasso di tempo a disposizione per l'avvio e il completamento della procedura di ammissione a finanziamento e la successiva realizzazione degli interventi, si può valutare l'opportunità di disporre l'incremento necessario all'accoglimento delle 71 richieste residue a valere sulle risorse della nuova programmazione Fesr 2021-2027, che risulta coerente con la SNAI e con l'avviso di che trattasi.
Voglio solo precisare al mio amico Tommaso Pellegrino che anche l'altro Consigliere di zona mi sta tampinando e, quindi, recupereremo i fondi sul 2021-2027, quindi, diciamo che questi progetti li portiamo avanti perché, poi, sono progetti d'interesse territoriale che danno veramente una possibilità alle aree interne.
Ringrazio l'Assessore Marchiello, mi fa piacere, anzi, sono molto molto contento dell'apertura da parte dell'Assessore Marchiello, della Giunta, in questa direzione, perché diamo un segnale molto forte e incisivo sul nostro territorio e ritengo che oggi dare opportunità a piccole e medie imprese che, tra l'altro, hanno già superato quella prova da parte della Commissione, di validità del progetto, quindi, anche quella verifica formale, ma non solo, anche quella verifica progettuale, penso che sia un bel segnale, da parte della Giunta, per i territori delle aree interne e andiamo incontro a quelle che sono le esigenze di dare opportunità alle aree interne della Regione Campania, quindi, grazie Assessore, grazie al Presidente De Luca e alla Giunta regionale.