Buongiorno a tutti. Prego i colleghi di prendere posto, diamo inizio al Question Time di oggi, 8 marzo 2023. RICHIESTA DI RIPERIMETRAZIONE AREA SELVA DI CHIAIANO - PARCO DELLE COLLINE - CON ESCLUSIONE DELL'INTERA VIA VICINALE ROTONDELLA Interrogazione a risposta immediata "Richiesta di riperimetrazione area Selva di Chiaiano - Parco delle colline - con esclusione dell'intera via Vicinale Rotondella" a firma del Consigliere Pasquale Di Fenza al quale chiedo di illustrare, per non più di un minuto, la sua interrogazione Ricordo che le interrogazioni iscritte all'ordine del giorno dell'odierna seduta verranno discusse per omogeneità di materia e che ai sensi dell'articolo 129 del Regolamento Interno il Consigliere proponente ha la facoltà di illustrare l'interrogazione per non più di un minuto. A ciascuna delle interrogazioni presentate risponde il rappresentante della Giunta per non più di tre minuti. Successivamente l'interrogante, o altro Consigliere del medesimo Gruppo, ha il diritto di replicare per non più di due minuti. Prima di passare alla prima interrogazione all'ordine del giorno sento di dover ricordare, in una giornata importante come questa, non per essere irrituale, perché sapete che le sedute di Question Time sono regolate in maniera chiara, però è una giornata molto importante, è la Giornata internazionale dedicata alle donne e il nostro pensiero, credo di interpetrare il pensiero di tutti i colleghi e le colleghe che sono presenti in Aula, va a tutte le donne che nel mondo, in questo momento, subiscono violenze, soprusi e chiedono a gran voce di tornare ad essere libere. Il Consiglio regionale sta lavorando, e non da oggi, in questa direzione, il nostro impegno deve assolutamente continuare. Grazie.
Grazie Presidente. Mi associo alle sue bellissime parole e colgo l'occasione per fare gli auguri a tutte le donne presenti in quest'Aula e anche fuori. Parliamo di una scuola realizzata nel 2002 dal Comune di Napoli, parliamo della Selva dei Camaldoli, quindi, è una zona dove purtroppo ci troviamo in una situazione abbastanza critica con le scuole, più volte è evidenziato anche dal Presidente De Luca, il mio invito alla Giunta, anche perché parliamo di una scuola con un'accoglienza di circa 400 alunni che nel 2002 è stata realizzata dal Comune di Napoli. Successivamente, il Comune di Napoli si è reso conto che la Sovrintendenza non aveva rilasciato il proprio parere per l'edificazione e dopo aver speso oltre un milione di euro dalle tasche dei cittadini ci ritroviamo che ci sarebbe una volontà di abbattere questa scuola. La trovo una cosa completamente inaudita in un momento del genere. Mi sono rivolto, e approfitto per dire ciò, al ministro Franceschini in precedenza e di recente anche al ministro Sangiuliano, successivamente mi sono rivolto, oggi, all'Assessore Discepolo, quindi, alla Giunta per chiedere un'eventuale riperimetrazione, quindi, una variante al PUT che potrebbe consentire il salvataggio di quest'istituto. Credo che in un momento di grosse difficoltà, abbattere un istituto in una zona che ha bisogno di spazi, parliamo di una zona a ridosso della zona ospedaliera, parliamo di un istituto che dal mio punto di vista, se c'è una buona volontà, ma parlo di una buona volontà guardando quelli che sono gli aspetti legislativi e urbanistici, credo che in una conferenza dei servizi, eventualmente, si possa risolvere e provare una soluzione senza abbattere una struttura di cui il territorio ha bisogno. Grazie.
Grazie Presidente. L'interrogazione che formula l'onorevole Di Fenza interroga la Giunta regionale su quale iniziativa può provare a mettere in campo la Regione su questa vicenda di cui ha ricordato alcuni elementi in maniera sintetica. Devo fare una premessa necessaria per discutere di quest'argomento, cioè che relativamente allo stato dell'arte di questa vicenda la Regione non ha competenza, soprattutto non è stata investita formalmente di quest'argomento dai soggetti che vedono in campo, in questo momento, fondamentalmente, il Comune di Napoli e il Ministero della Cultura, per esso la Sovrintendenza di Napoli. Infine vorrei anche aggiungere che non abbiamo tutti gli elementi conoscitivi rispetto a questa complessa vicenda che, veniva ricordato, non è stata realizzata nel 2002, è iniziata la prima delibera di approvazione da parte del Comune di Napoli, comunque 21 anni fa, la vicenda si è trascinata, l'edificio non è mai stato completato, sono intervenuti, da un certo momento in poi, appunto, la consapevolezza dell'illegittimità dei procedimenti che sono stati messi in campo, quindi, il problema dell'eventuale prosieguo e completamento dei lavori, ovvero, com'è emerso chiaro, ad un certo punto della situazione, la necessità di procedere alla demolizione di questo edificio. Di sicuro, dalle notizie che abbiamo appreso, anch'io ho provato, già dalle prime uscite sui giornali, un po' dalla notizia di questa problematica, ad interessarmi, ma le notizie che abbiamo sicuramente riguardano un'irregolarità che attiene alle questioni di natura paesaggistica, non sono chiare, non le possediamo come informazione, altre, eventuali, di natura urbanistica, dal punto di vista della conformità o meno allo strumento urbanistico vigente nel Comune di Napoli e tanto meno dal punto di vista del rischio idrogeologico e del Piano dell'Autorità di Bacino di Distretto di Bacino. Volendo, comunque, restringere la problematica paesaggistica, che mette in campo, in generale, una competenza della Regione Campania, il problema che si è creato è riconducibile, fondamentalmente, ad una norma che è stata introdotta successivamente a modifica del codice dei beni culturali 42/2004, quando con un Decreto Legislativo, nel 2006, si è introdotta una norma che ha modificato, radicalmente e completamente, le disposizioni che vigevano fino a quell'epoca, cioè, è stata dichiarata la non sanabilità di un'opera priva dell'autorizzazione paesaggistica. Il problema con il quale si stanno misurando, ancora nei giorni scorsi ho sentito il Direttore Generale del Ministero della Cultura che era, peraltro, il Sovrintendente e sta facendo la funzione supplente nella Sovrintendenza di Napoli, loro per primi stanno provando a studiare la situazione già da alcuni mesi. Si trovano di fronte a questo problema determinato da una norma, francamente, incomprensibile, perché la norma, nell'astrattezza dell'obiettivo che vorrebbe raggiungere, ha stabilito l'impossibilità di sanare, in qualsiasi modo, un'irregolarità di questo tipo, a differenza di quanto esisteva prima. C'era un articolo 15 che prevedeva delle condizioni per le quali, evidentemente, se si raggiungevano determinati requisiti, tipo l'assentibilità dal punto di vista della Sovrintendenza, si poteva sanare il vulnus di non avere in precedenza acquisito questo tipo di autorizzazione. Oggi la norma porta un'illogicità totale, che riassumerei in due contenuti: la prima è che per assurdo potremmo anche dichiarare, la Sovrintendenza lo potrebbe fare, che quell'opera potrebbe essere anche assentibile, potrebbe ricevere un parere favorevole, ma nella condizione normativa data arriviamo alla conclusione che bisognerebbe prima demolirla e poi farsi dare l'autorizzazione e ricostruirla, questo determina la nostra norma. La seconda illogicità è che non fa nessuna differenza, non fa differenza tra un'illegittimità di una costruzione realizzata dalla mano pubblica da quella del privato. Se il senso della sanzione, è la gravità la demolizione, è riferibile evidentemente anche a quel valore deterrente che può avere per i privati, vi faccio vedere che demolisco l'opera, quindi, evito che in futuro altre persone realizzino delle opere abusive in quel caso, nel caso dell'interesse pubblico non consente di poter contemperare una valutazione tra i costi e i benefici dell'eventuale sanatoria, quindi, immaginare che oggi vi sia un interesse preminente da parte del pubblico nel non demolire e nel risolvere, con un procedimento anche amministrativo, quest'irregolarità. È questo il quadro che abbiamo di fronte. Le proposte che fa il Consigliere, di riperimetrazione, non sono risolutive del problema. Tutto quello che accadrebbe a valle della riperimetrazione, varrebbe per il futuro, non vale per il passato, per il passato vige la norma che bisogna demolire. Peraltro, una piccola imperfezione, il PUT non c'entra niente, il PUT è il Piano Urbanistico Territoriale con valenza paesaggistica della Penisola Sorrentina Amalfitana, noi siamo in territorio del Comune di Napoli. La conclusione alle quali anche le note che alcuni delle nostre direzioni hanno risposto, peraltro siamo a cavallo delle due competenze, dell'Assessore Bonavitacola e mia, perché l'area rientra nel perimetro del Parco delle Colline, quindi, del sistema dei Parchi che afferiscono alla direzione di cui all'Assessorato del collega VicePresidente e altra materia è quella paesaggistica che attiene al Governo del territorio. Hanno provato a individuare una possibile strada che indica la buona volontà, cioè di cercare, in un tavolo di concertazione, un'espressione di parere condiviso e favorevole tra i soggetti che in questo caso avrebbero la competenza che il Ministero, la Regione, la Città metropolitana, il Comune per gli aspetti idrogeologici a e l'Autorità di Bacino di Distretto, però con la premessa che tutti siamo consapevoli che stante questo quadro normativo può non essere sufficiente essere tutti d'accordo, ma di dover violare la norma per poter realizzare una cosa che è illogica. Occorrerà un ulteriore approfondimento per capire se vi sono spazi ulteriori all'interno della rigidità di questa norma o, come mi hanno confessato al Ministero, addirittura si stia lavorando all'ipotesi di una modifica di una norma di quell'articolo introdotto nel 2006 che sta creando problemi non solo a Napoli, ma anche in altre parti d'Italia. Certamente, dichiariamo la nostra buona volontà e intenzione a collaborare nel caso in cui si individui un percorso di questo tipo.
Grazie Presidente. Ringrazio l'Assessore Discepolo per l'esaustiva risposta, anche perché mi rendo conto che la materia è molto particolare ed elaborata. Grazie.
Grazie e buongiorno. Parliamo di Reddito di cittadinanza anche se ormai a non lo si può chiamare più con questo nome, visto che il nuovo Governo sta pensando e sta realizzando una nuova forma di reddito che sarà altro, si chiamerà MIA (Misuro di Inclusione Attiva). Al cambio del nome corrisponde un'azione fortemente restrittiva rispetto a quelli che erano sia i beneficiari a sia per quello che riguarda la dotazione. Ricordiamo i percettori di reddito, nella Regione Campania, e i dati quelli ultimi degli anni del Covid hanno ulteriormente peggiorato questi numeri, ammontano a quasi 1 milione di persone, molti dei quali non solo non sono riusciti a trovare lavoro, ma si arrangiano con un piccolo reddito che si somma al poco reddito che già guadagnano. La preoccupazione è fortissima, perché la Campania, Napoli in modo particolare, ha sofferto della cattiva gestione di questo Reddito di Cittadinanza, una buona legge, buona nelle intenzioni, che, purtroppo, non è stata a sufficientemente corroborata, corretta, adeguata, tanto da poterla trasformare in una vera ricerca del lavoro. Da quello che ho letto, insomma, le Regioni si stanno occupando di questo tema tentando di fare la loro parte per affrontare questo problema prima che diventi un rischio serio, proprio per la stabilità sociale, quindi, chiedo se la Regione Campania - ho cercato un po' in giro, ma non è che abbia trovato tanto - ha fatto, ad esempio, una mappatura dei percettori del reddito, tanto per comprendere la tipologia, l'età, l'attività lavorativa, la necessità di formazione che queste persone hanno, in modo da poter, poi, attivare, quelle politiche di formazione adeguate. In poche parole: se sono tutti ventenni è un conto, se hanno 50 anni, vengono da un'attività lavorativa già fatta e non sono formati bisognerà trovare altro, sempre, poi, unendo questo sforzo anche con il lavoro vero che esiste sul territorio, quindi, comprendere se c'è questa notizia precisa sulle qualifiche, i titoli e quali sono gli enti formatori che in questi anni hanno presentato o stanno presentando progetti così com'è previsto dalla legge, se è stata già fatta o se si ritiene di dover convocare una Conferenza nella quale coinvolgere, oltre alle organizzazioni sindacali, gli imprenditori, le associazioni, la Lega delle Cooperative, gli Enti Locali, per attivare un Piano Straordinario che già era necessario e che adesso, con questo taglio, diventerà assolutamente indispensabile e se, per queste categorie, quelle più svantaggiate, in modo particolare all'interno del reddito, si è pensato di poter introdurre delle clausole sociali che agevolassero il loro ingresso nel mondo del lavoro.
Grazie Presidente. In merito alle problematiche poste dall'interrogazione la Direzione Generale, che sovraintendo come Assessore, ha rappresentato quanto segue: Preliminarmente, corre l'obbligo di precisare che il Reddito di Cittadinanza, istituito con il Decreto Legge n. 4/2019 e convertito in legge 26 dello stesso anno, è una misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla diseguaglianza e all'esclusione sociale, avente carattere nazionale rispetto alla quale la Regione assolve, per il tramite dei centri per l'impiego, ad un luogo di pratica attuazione. La Legge Finanziaria per il 2023, Legge 197/2022, all'articolo 1 comma 313 e seguenti, ha stabilito che dal primo gennaio di quest'anno al 31 dicembre, la misura del Reddito di Cittadinanza è riconosciuta, nel limite massimo, di 7 mensilità, eccetto i casi di nuclei familiari al cui interno vi siano persone con disabilità, come definito ai sensi del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013 n. 159, ovvero minorenni o persone con almeno 60 anni di età. Il successivo comma stabilisce che a decorrere dal 1 gennaio 2023, i soggetti, tenuti agli obblighi di cui all'articolo 4 del Decreto Legge 28 gennaio 2019 n. 4, convertito nella Legge 26/2019, devono essere inseriti, per un periodo di 6 mesi, in un corso di formazione o di riqualificazione professionale. A partire dal prossimo mese di settembre è stato annunciato questo nuovo strumento di sostegno al reddito denominato Mia (Misure d'inclusione attiva), predisposto dal Ministero e attualmente al vaglio del Mef. Tanto premesso, nel merito, si rappresenta che alla data del 31 gennaio 2023 i nuclei familiari percettori del Reddito di cittadinanza ammontano, in Regione Campania, a 237 mila 387 per un totale di 611 mila 266 persone coinvolte per un importo medio dell'assegno pari ad euro 630. Un quadro completo dei numeri del reddito e pensioni di cittadinanza in Regione Campania, dalla data della sua istituzione, è contenuto della scheda allegata che è a disposizione della Consigliera. Con decreto interministeriale del 5 novembre 2021, recante Adozione del Programma nazionale nuove competenze, è stato istituito il programma Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori, programmi GOL, quale intervento nazionale nell'ambito del PNR per la gestione di misure finalizzate ad agevolare la transizione dei lavoratori nel mercato del lavoro e contrastare la disoccupazione. Un primo riparto dello stanziamento previsto, pari al 20 per cento del totale attribuito alla Regione Campania è stata una prima quota di risorse pari a circa 120 milioni, sono 119 milioni 416 mila, cifra per la quale ho fatto veramente barricate in Conferenza Stato Regioni perché ci volevano dare di meno, prevedendo il raggiungimento di un target di beneficiari da trattare al 31 dicembre 2022 quale quota per concorrere all'obiettivo nazionale che è pari a 600 mila persone trattate. In particolare, con riferimento ai target previsti, i beneficiari che devono essere raggiunti dalla Regione Campania per l'anno 2022 passato sono i seguenti: target 1, 81 mila 420 beneficiari coinvolti nelle attività di assesment realizzate in via esclusiva dagli operatori dei centri per l'impiego della Regione Campania per l'assegnazione ai percorsi GOL, di questi, almeno il 75 per cento devono essere donne, disoccupati di lunga durata, persone con disabilità, giovani under 30 oppure lavoratori over 55; target 2, sono 21 mila 712 beneficiari coinvolti in attività di formazione, di cui 8 mila 142 per il rafforzamento delle competenze digitali. Ovviamente, i numeri precisi ce li ha dati il Ministero. Il decreto interministeriale definisce in modo tassativo i soggetti beneficiari del programma identificandoli nelle persone dai 30 ai 65 anni residenti o domiciliati in Campania che sono alternativamente in almeno una delle seguenti situazioni, beneficiari di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, le specifiche categorie di lavoratori sono individuate dalla Legge di Bilancio del 2022; beneficiali di ammortizzatori sociali in assenza di rapporto di lavoro, e sono i disoccupati, i percettori a di Naspi o disoccupazione collettiva; beneficiari di sostegno al reddito di natura assistenziale, e sono percettori del Reddito di cittadinanza; lavoratori fragili o vulnerabili, cioè donne in condizioni di svantaggio, persone con disabilità, lavoratori maturi, oltre 55 anni, persone che sono in carico o sono segnalate dagli Enti che operano nel sistema dei servizi sociali o sociosanitari e sono inseriti in progetti o interventi di inclusione sociale; disoccupati senza sostegno al reddito, e sono disoccupati da almeno sei mesi; altri lavoratori con minori opportunità occupazionali, giovani donne anche non in condizioni di fragilità; lavoratori autonomi che cessano l'attività o con redditi molto bassi; ancora, lavoratori con redditi molto bassi, i cosiddetti working poor, il sui reddito da lavoro dipendente o autonomo sia inferiore alla soglia dell'incapienza secondo la disciplina fiscale. Da quanto sopra, appare chiaro come una delle categorie cui il programma si rivolge prioritariamente, è appunto quella dei percettori del Reddito di cittadinanza. Le attività previste dai percorsi ai quali beneficiari del piano GOL, nello specifico i percettori di Reddito di cittadinanza possono accedere sono: il reinserimento lavorativo per i soggetti più vicini al mercato del lavoro con servizi di orientamento e intermediazione per l'accompagnamento al lavoro; l'aggiornamento, quindi, upskilling, per lavoratori più lontani dal mercato, ma comunque con competenze spendibili, interventi formativi richiesti prevalentemente di breve durata e dal contenuto professionalizzante o ancora riqualificazione, il reskilling, per lavoratori lontani dal mercato e con competenze non adeguate ai fabbisogni richiesti, formazione professionalizzante più approfondita, generalmente caratterizzata da un innalzamento del livello di qualificazione rispetto al livello di istruzione, oppure alla loro inclusione nei casi di bisogni complessi, cioè in presenza di ostacoli e barriere che vanno oltre la dimensione lavorativa, oltre i servizi precedenti e si prevede l'attivazione della rete dei servizi territoriali a seconda dei casi educativi, sociali, sociosanitari o di conciliazione, come già avviene per il Reddito di cittadinanza; infine, ricollocazione collettiva, valutazione delle chance occupazionali sulla base della specifica situazione aziendale di crisi, della professionalità dei lavoratori coinvolti e del contesto territoriale di riferimento per individuare soluzioni idonee all'insieme dei lavoratori stessi, uno per tutti lo stiamo proponendo per i lavoratori della Whirlpool, quindi, quando si parla di procedure collettive. L'accesso ad uno specifico percorso da parte del beneficiario è legato all'esito delle attività di assesment, profilazione quantitativa più questionario qualitativo che viene fatto ad ogni singolo, effettuata ex ante, che definisce la fascia di intensità, di aiuto e viene svolta in via esclusiva dagli operatori dei 46 centri per l'impiego che sono situati in Regione Campania. Con delibera 281 del 7 giugno 2022 la Giunta ha approvato il Piano attuativo regionale relativo al programma nazionale per la garanzia di occupabilità dei lavoratori, Piano che è stato approvato dopo sei mesi di lavoro con Anpal nazionale. In Regione Campania, i trattati dal programma GOL, al 31 gennaio 2023, sono complessivamente 111 mila 878, di questi il 35 per cento, come da indicazione del programma nazionale, sono beneficiari del Reddito di cittadinanza, pari ad oltre 39 mila utenti. In esito all'attività di assesment, i beneficiari del Reddito di cittadinanza sono risultati inseriti nei percorsi come di seguito riportato: nel percorso uno, cioè inserimento lavorativo, il 9,9 per cento; nel percorso due, di aggiornamento, il 17,9 per cento; nel percorso tre, di riqualificazione, il 64 per cento; nel percorso quattro, lavoro e inclusione, l'8,3. Come si pu notare, l'82 per cento circa della platea dei percettori di Reddito di cittadinanza inseriti nel programma GOL necessita di percorsi formativi di aggiornamento e riqualificazione. L'associazione tra il beneficiario del programma, la politica erogata ed il soggetto realizzatore, agenzia o Ente di formazione, è effettuata dall'operatore del centro per l'impiego nell'ambito delle attività di assesment e di accompagnamento al programma sulla base delle scelte espresse dallo stesso beneficiario. A tale fine, è stato reso disponibile agli operatori dui centri per l'impiego il catalogo regionale dinamico dell'offerta formativa che per ciascun percorso formativo programmato in corso di svolgimento espone ulteriori informazioni utili a supportare associazioni rispondenti alle esigenze dei beneficiari e ai tempi di avvio delle attività formative descritte dal presente avviso. Il lavoro che si sta facendo è veramente massivo, soprattutto perché stiamo formando attentamente i nostri dipendenti presso i centri, che sono i 641 che abbiamo assunto, che si sono andati ad aggiungere agli ormai ridotti, 370, dei vecchi uffici del lavoro. Li stiamo riqualificando, li stiamo formando con una formazione continua, immaginiamo degli sportelli dedicati alle donne, agli invalidi, anche ai giovani che vogliono fare attività professionali. Immaginiamo di dare un respiro diverso al nostro territorio perché se è vero che in tutta Italia non funzionano i centri, è pur vero che i due anni di Covid hanno creato un danno in questo settore veramente insormontabile. Con un po' di capacità intellettiva, vale per tutti, non lo faccio solo io come Assessore, ma ho una squadra che lavora, stiamo provando a mettere in linea dei percorsi giusti per aiutare al massimo e ridurre, per quel che si pu, la disoccupazione, ovviamente giocando anche sugli imprenditori, faremo delle giornate dedicate per settore. Insomma, stiamo immaginando dei percorsi intelligenti che possano dare risultati idonei.
Grazie. Avrò modo di leggere tutti i dati che lei ha elencato, mi auguro realmente che tutto questo sforzo possa concludersi e diventare fattivo e concreto, nel senso che le leggo le delibere e il lavoro che voi fate, molto spesso sulla carta questo lavoro - anche in ambito sanitario - è splendido. Abbiamo, per esempio, le delibere più belle d'Italia, il problema è quando le vai a realizzare oppure quando cerchi di dare concretezza, per questo le chiedevo se già era stata fatta questa mappatura del territorio, intendendo beneficiari, perché quella è la cosa essenziale, cioè, comprendere se abbiamo 1 milione di persone, 1 milione di persone, paradossalmente, chi è capace di fare solo il muratore e i muratori non servono, il lavoro da parte nostra, da parte vostra, deve essere proprio quello di adeguare le forze esistenti, le capacità di riadattarsi a quello che è il lavoro vero e questo va fatto anche in maniera molto veloce, considerando che il nuovo Governo sta lavorando ad una riduzione, sempre maggiore, di questi che non sono regali, ma è un'opportunità di vita che, altrimenti, molti cittadini non avrebbero. La ringrazio per la risposta.
Grazie Presidente, sarò breve nell'illustrazione, giusto elencando qualche dato. In Italia, secondo i dati Istat nel 2019 le persone affette da diabete sono circa 3,5 milioni. L'aumento della popolazione con diabete mostra andamenti non omogenei sul territorio nazionale, infatti, secondo i dati del report già menzionato, i diabetici in Campania sarebbero l'8,5 per cento della popolazione al di sopra della media nazionale che si ferma a 5,8. Considerato che: al fine di evitare complicanze che possono mettere a rischio la vita del paziente diabetico, il soggetto necessita di un monitoraggio costante dei livelli di glucosio nel sangue; attualmente sono presenti nuove tecnologie non invasive, i cosiddetti dispositivi flash glucose monitoring che consentono ai diabetici di verificare costantemente i livelli di glicemia basandosi su sensori esterni. Tali dispositivi consentono di non dover ricorrere alla puntura del dito per la rilevazione dei dati come avveniva in passato e favoriscono, pertanto, la qualità della vita del paziente diabetico, con particolare riferimento ai bambini e donne incinte. Inoltre, tali dispositivi consentono anche di tracciare la curva glicemica del paziente e di trasmetterla al medico competente mediante smartphone. Rilevato che: la Regione Campania ha recentemente bandito una gara pubblica relativa agli strumenti di controllo della glicemia; I prodotti in questione provocheranno un deterioramento della qualità delle cure dei pazienti diabetici che necessariamente dovranno ritornare all'utilizzo dei sistemi tradizionali di monitoraggio con il conseguente aggravio dei costi sostenuti; l'assegnazione riguarderà un periodo di 2 anni portando un inatteso aumento dei costi di gestione dei pazienti ed un aggravio della qualità della salute dei pazienti. Per tutto quanto premesso e rilevato s'interroga il Presidente della Giunta Regionale della Campania per sapere: quali iniziative intende adottare per garantire appropriatezza nella gestione della popolazione diabetica attraverso idonei dispositivi flash glucose monitoring; quali iniziative intende promuovere per rimuovere gli ostacoli di carattere amministrativo all'erogazione dei suddetti dispositivi. Grazie Presidente.
Grazie Presidente. In merito ai quesiti posti dal Consigliere interrogante si evidenzia che la Direzione Generale per la Tutela della Salute ha rappresentato che con determinazione n., 215 del 21 ottobre 2022, la Società Soresa ha aggiudicato la procedura aperta per la fornitura dei sistemi di monitoraggio flash del glucosio (FGM) per le aziende sanitarie della Regione Campania e della Regione Molise, subordinando l'efficacia dell'aggiudicazione all'esito positivo delle verifiche concernenti il possesso dei requisiti ai fini della partecipazione alla gara in capo agli aggiudicatari, giusto quanto disposto dall'articolo 32 comma 7 del Decreto Legislativo 50/2016 e, fermo restando, altresì, gli adempimenti per la stipulazione delle convenzioni. Avverso l'aggiudicazione della procedura di gara, uno degli operatori economici ha proposto ricorso innanzi al Tar Campania. Alla Camera di Consiglio fissata per il 14 dicembre 2022, tuttavia, la ricorrente rinunciava alla domanda cautelare di sospensione dei provvedimenti impugnati e pertanto il Tar ha fissato un'udienza pubblica di merito per il prossimo 15 marzo, quindi tra quattro o cinque giorni. Essendo cessato, pertanto, l'effetto sospensivo di cui all'articolo 32 comma 11 del Decreto Legislativo 50/2016, in data 1 febbraio 2023, la Centrale di Committenza Regionale ha provveduto a stipulare la convenzione, repertorio 18/2023, con l'operatore economico risultato aggiudicatario della procedura di gara. Alla data odierna hanno aderito alla convenzione le seguenti aziende sanitarie: ASL NA2 Nord, ASL NA1 Centro, ASL Caserta. Si rileva, pertanto, che al fine di assicurare un livello di maggiore appropriatezza nella diagnosi e presa in carico degli assistiti diabetici, la Direzione Generale ha già dato, inoltre, mandato, a Soresa, di avviare una procedura per l'acquisizione di tecnologie per la diagnosi del diabete CGM, microinfusori e altri. È altresì intenzione della Giunta regionale dare mandato alla Commissione diabetologica di emanare linee d'indirizzo relativamente all'utilizzo delle tecnologie per la diagnosi e il monitoraggio del diabete alla luce delle nuove evidenze scientifiche.
Grazie Presidente. La Regione Campania ha certamente avviato un percorso particolarmente virtuoso per quanto riguarda proprio il discorso legato alle pari opportunità, soprattutto nel mondo del lavoro, per la facilitazione e l'inserimento, nel mondo del lavoro, delle donne. Oggi, in particolare, è stata anche un po' l'occasione per presentare quest'interrogazione e per evidenziare, nella giornata in cui si celebrano un po' i diritti delle donne, un percorso virtuoso che la Regione Campania ha intrapreso già dall'ottobre 2021, con l'approvazione, appunto, della Legge e in questa Legge, tra l'altro, era prevista anche l'istituzione del Registro Regionale per le imprese virtuose proprio in materia retributiva di genere, cioè, il discorso delle pari dignità e soprattutto della parità di salario è stata anche, dalla Regione Campania, intrapreso questo percorso attraverso un percorso anche legislativo. Ovviamente dobbiamo dare seguito a questa legge, che è una legge importante, soprattutto per quanto riguarda il Registro e il coinvolgimento delle tante aziende che ci sono, tante aziende anche virtuose che ci sono nel territorio della Regione Campania, che investono e favoriscono l'assunzione delle donne e, quindi, vanno nella direzione della parità di genere o con la parità salariale, quindi, dobbiamo coinvolgere un pochino di più e diffondere di più il coinvolgimento delle aziende virtuose e laddove non ci sono, appunto, delle aziende che vanno in questa direzione, cercare di favorire le misure che vanno nella direzione, ovviamente, che è un po' lo spirito della legge. L'interrogazione, esattamente, vuole fare anche un po' il punto della situazione rispetto a quella legge dell'ottobre 2021, chiedendo quali sono state le misure attuate, quali sono stati i numeri per quanto riguarda il coinvolgimento delle aziende che hanno investito e che sono virtuose soprattutto in tema di pari opportunità. Grazie.
Grazie Assessore. Diciamo che è una legge sulla quale stiamo lavorando senza sosta, perché ci crediamo e perché la Giunta e il Consiglio insieme ci hanno messo la faccia, quindi, su questo problema non facciamo sconti, lo posso dire. L'avviso approvato con decreto dirigenziale n. 33 del 24 novembre 2022, dopo aver fissato, al 30 novembre di ogni anno, la data per presentare l'istanza finalizzata all'iscrizione nel Registro delle Imprese Virtuose, detta, all'articolo 12, una disciplina transitoria per effetto della quale, in sede di prima applicazione per l'anno 2022, per l'accesso ai contributi di cui all'annualità 2022 il termine di presentazione delle domande è fissato al 28 febbraio 2023 e la durata prevista per l'iter amministrativo è di 60 giorni a decorrere dalla data di presentazione dell'istanza. Nei termini stabiliti il 28 febbraio 2023 sono pervenute solo tre istanze di iscrizione la cui ammissibilità è al vaglio degli uffici. In ordine alle misure previste dalla Legge regionale 17 del 2021 e relativo regolamento n. 3 del 2022, corre l'obbligo preliminarmente di fare osservare che solo a seguito della variazione di Bilancio del 28 dicembre ultimo scorso i capitoli su cui erano appostate le risorse previste dalla Legge sono state assegnati alla competente Direzione Lavoro. Le risorse ivi previste sono divenute effettivamente utilizzabili solo con l'approvazione del Bilancio gestionale. Parliamo del mese scorso. Tanto premesso, si rappresenta che gli avvisi finalizzati al riconoscimento di premialità in favore delle imprese iscritte nel registro, da un lato per l'accesso al fondo per il microcredito, dall'altro sono in via di definizione. Tutte le informazioni sulle attività svolte sono reperibili sul link regionale. Al 28 febbraio ho visto che tre erano le istanze, sembrava veramente non conforme a quello che sento in giro, ho chiamato Unioncamere nazionale, Unioncamere, che è lettore di una Legge nazionale, sapete che dopo la nostra Legge, nel settembre o ottobre 2021 c'è stata la Legge dello Stato e hanno fatto loro anche il registro delle imprese virtuose. Dai dati che mi hanno fornito risultano circa 200, dal Registro nazionale, gli iscritti della Campania. Ho chiesto di mandarmi l'elenco, me lo manderanno. Mi sentirò i 200, voglio fare questo lavoro. Chiamo Tommaso Pellegrino che è iscritto in quella nazionale e dico: dottor Pellegrino, perché non si iscrive anche nel nostro registro? È un lavoro di completamento che mi sono imposto. Capisco che il tempo è stato brevissimo, però mi rendo conto che a livello nazionale hanno risposto. Vuol dire che o non hanno capito che è un doppio binario e che va percorso parallelamente all'altro oppure c'è qualche motivo che andiamo a chiarire. Volevo dirlo per nostra precisazione. Per quanto riguarda le altre attività, ci muoviamo a 360 gradi accettando consigli e aperture da parte di tutti, perché questo mondo se dobbiamo farlo crescere, dobbiamo essere noi a dare una mano agli imprenditori, gli imprenditori capiscono la parità salariale nel momento in cui troveranno anche un loro tornaconto ed è importante dirlo perché per quanto mi riguarda, più gli imprenditori crescono, più il lavoro si produce in Campania. Il territorio comunque si arricchisce. Per noi va bene tutto, stiamo lavorando su queste linee e va benissimo se ci sono dei contributi. Grazie.
Grazie Presidente. Voglio ringraziare l'Assessore Marchiello per il lavoro importante che sta facendo insieme alla Giunta, insieme al Presidente De Luca. Abbiamo evidenziato che sono tante le aziende virtuose che non hanno intrapreso il percorso che la Regione Campania ha messo a disposizione. Penso che dovremmo fare, come giustamente diceva l'Assessore, una politica anche per far capire qual è il vantaggio delle aziende, quindi, mettere in campo un'azione concreta, forte, legata a degli scavi o, ancora meglio, ad una serie di premialità che vanno date a quelle Regioni che sono virtuose. Mi riferisco ad una serie di bandi che, tra l'altro, la Regione Campania, dal PSR ad altri bandi che stiamo pubblicando in questo periodo, penso che se riusciamo a inserire in questi bandi la causa della premialità per quelle aziende che si scrivono al registro, possiamo dare un ulteriore incentivo alle aziende ad iscriversi, ma non solo, diamo anche un ulteriore incentivo a quelle aziende che magari possono diventare virtuose in tema di pari opportunità. Grazie.
Grazie Presidente. Il tema dell'assistenza domiciliare, in particolare i pazienti cronici o, meglio ancora, i pazienti oncologici, soprattutto quelli in fase più avanzata, rappresenta sicuramente una criticità nella nostra Regione e nella nostra rete oncologica, devo dire, una rete oncologica che in Campania funziona, una rete oncologica che ha tante eccellenti professionisti che oggi svolgono un lavoro importante e significativo. Tutti i pazienti cronici, in particolare quelli oncologici, hanno bisogno di un'assistenza continua e costante e inevitabilmente finiscono per essere ospedalizzati, per avere quell'assistenza. Avere un'assistenza domiciliare oncologica, cioè l'ospedalizzazione domiciliare per quei pazienti che hanno una patologia oncologica avanzata, significa evitare un aggravio di spese per le famiglie che hanno i pazienti oncologici e significa evitare il sovraffollamento negli ospedali della nostra Regione dove abbiamo detto che inevitabilmente si devono rivolgere i pazienti che hanno una serie di problematiche e una serie di situazioni che richiedono l'intervento sanitario. Evita anche una serie di sprechi nella sanità pubblica. Migliora certamente il decorso della malattia, lo migliora sia in termini scientifici medici, ma lo migliora anche in termini psicologici e sappiamo quanto è importante l'impatto psicologico per i pazienti affetti da patologia tumolare. Colmare i ritardi sull'ospedalizzazione domiciliare e sull'assistenza domiciliare oncologica significa certamente dare un contributo importante, indispensabile e necessario per i nostri pazienti nella nostra Regione.
Grazie Presidente. La direzione generale per la Tutela della Salute ha fornito i seguenti elementi: la Regione Campania ha disciplinato l'erogazione delle cure domiciliari integrate CDI, già indicate con l'acronimo ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) con la delibera di Giunta regionale n. 41 del 2011 e del successivo decreto n. 1 del 2013. Gli atti richiamati ridefiniscono il sistema di erogazione territoriale delle cure domiciliari e forniscono indicazioni per la riorganizzazione del servizio introducendo standard di personale e di prestazioni da garantire, oltre all'aver definito alcuni criteri relativi all'organizzazione del servizio. Mentre il decreto commissariale n. 4 del 2011, che è il provvedimenti dedicato alla rete per la presa in carico dei soggetti con bisogni terminali e palliativi, i provvedimenti citati hanno favorito la riorganizzazione della presa in carico per i soggetti con bisogno di cure domiciliari determinati anche da patologie oncologiche, sia in fase di cronicità che in fase di terminalità e con necessità di cure palliative. Il sistema territoriale di presa in carico si inserisce in un momento di complessivo ripensamento dei servizi assistenziali sul territorio, pertanto, l'impegno attuale è dare un forte impulso a tutto il sistema territoriale delle cure domiciliari, facendo leva sul modello di accreditamento degli erogatori pubblici e privati che concorrono a costituire la rete territoriale di presa in carico. Con DCA n. 98 del 20 settembre 2016 la Regione Campania ha istituito la rete oncologica campana definendo l'articolazione attraverso i centri deputati alla prevenzione, diagnosi e cura e riabilitazione dei tumori maligni e sono stati individuati i centri oncologici di riferimento, polispecialistici con funzioni diagnostico palliative, terapeutiche di follow up, oncologico e i centri oncologici di riferimento polispecialistici universitari o a carattere scientifico. Questi organismi, attraverso i gruppi oncologici multidisciplinari, i GOM, curano la presa in carico della persona con approccio multi specialistico in ogni fase della malattia del percorso, dalla prevenzione, alla diagnosi, al trattamento e al follow up. Presso la direzione generale Salute è stato istituito il gruppo tecnico di lavoro della rete oncologica regionale con compiti di supporto nella programmazione sanitaria per la governance della rete oncologica regionale, di monitoraggio delle attività e degli out commerce della rete e di valutazione dello stato di implementazione della stessa. Con delibera di Giunta regionale 88 del 2022 si è quindi provveduto a recepire gli atti di indirizzo approvati in sede di Conferenza Unificata e relativi all'accreditamento delle reti di cure palliative e di terapia del dolore. La richiamata delibera di Giunta ha inoltre istituito i coordinamenti di cure palliative e terapia del dolore per l'età adulta e l'età pediatrica, presso la Direzione Generale per la Tutela della Salute e del Coordinamento del Sistema Sanitario Regionale in via di costituzione e d'insediamento. Nell'ambito delle proprie attività d'indirizzo la Direzione Generale, con Decreto 349 /2022, ha provveduto ad approvare una serie di percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (PDTA) di patologie oncologiche, sono 28 PDTA e percorsi per la presa in carico prodotti secondo la metodologia adottata dalla rete oncologica (Roc) e in accordo con le direttive regionali per la stesura dei PDTA, dopo ampia condivisione nei gruppi di lavoro Roc, con il coinvolgimento di tutti i CORP/CORPUS e ASL della Regione Campania, delle associazioni specialistiche e delle associazioni di pazienti. In ciascun PDTA è previsto che i gruppi oncologici multidisciplinari (GOM) creino percorsi dedicati per i pazienti che necessitano di valutazione diagnostica al fine di scegliere, in breve tempo, la migliore indicazione diagnostico terapeutica. Tra le varie attività del case manager su indicazione medica è possibile attivare l'assistenza domiciliare integrata nelle fasi successive. Contestualmente, sono state approvate le linee d'indirizzo per il modello di assistenza domiciliare digitale con delibera 274/2022: Adozione del modello digitale, assistenza domiciliare. L'impatto di questi provvedimenti, unicamente all'introduzione del sistema di accreditamento per le cure domiciliari, in questa prima fase, coinvolge i livelli assistenziali, l'intensità 0 fino a 3, CA1, CA2, CA3. Dovrebbe far registrare un incremento della presa in carico. Di fatti, con delibera di Giunta n. 21 del 17 gennaio 2023, è stato avviato il sistema di autorizzazione e accreditamento per le cure domiciliari integrate e contestualmente sono stati indicati gli obiettivi target per la presa in carico coerentemente con il Decreto Ministeriale 77/2022 e la missione 6 del PNRR. Attualmente, infine, la Direzione Generale per la Salute, nella valutazione degli atti aziendali, in cui troverà sede l'implementazione della rete territoriale, della presa in carico domiciliare, si è impegnata, quindi, a valutare anche la rete delle cure palliative.
Apprezzo lo sforzo, ovviamente, che è stato fatto, che viene fatto costantemente e quotidianamente dalla Giunta. Penso che si debba essere ancora più incisivi, soprattutto nei confronti dei direttori generali perché, oggi, i numeri che riguardano l'assistenza domiciliare oncologica sono molto molto scarsi, a fronte di una domanda di salute che è enorme sui territori, quindi, rappresenta una criticità importante. Mi rendo anche conto che finché viviamo in un Paese che spende 1 miliardo di euro per fare ospedali di comunità e non investe, poi, nella realizzazione di nuovi hospice, non investe in assistenza domiciliare oncologica, non investe, appunto, in quella medicina territoriale che oggi rappresenta il vero modello di una medicina che guarda al futuro e che sia innovativa. Mi rendo conto che diventa difficile mettere in campo, anche per la nostra Regione, tutta una serie d'iniziative in quanto dobbiamo anche recepire quelle che sono alcune direttive nazionali, ma anche europee e l'Italia - lo diciamo in modo molto franco - oggi non è in grado di rappresentare, in Europa, che le esigenze della Sanità italiana, in particolare anche della Sanità regionale e meridionale sono diverse da quelle di qualche altro Paese europeo, le nostre esigenze non sono le stesse della Spagna, della Francia o di altri Paesi. Penso che oggi bisogna mettere in campo un'azione, anche incisiva, forte, anche in sede di Conferenza Stato Regioni per far capire che le nostre esigenze, cioè quello che serve ai pazienti campani, oggi non è realizzare un ospedale di comunità, ma è realizzare una rete oncologica di assistenza domiciliare, un'ospedalizzazione domiciliare che funzioni, che risponda a quelle che sono le esigenze della gente, o meglio, al bisogno di salute della gente. Oggi, sia per i pazienti cronici sia per i pazienti che hanno patologie oncologiche, soprattutto in fase avanzata, la risposta che diamo presso il proprio domicilio è vicino allo zero, allora, dobbiamo, anche da questo punto di vista, mettere in campo una strategia che ci possa portare ad aumentare il numero della presa in carico dei pazienti, appunto, oncologici, in fase terminale presso il proprio domicilio, ma soprattutto facciamo un bene alle famiglie, ai pazienti stessi, al decorso della malattia e facciamo bene anche alle casse della Sanità pubblica perché andiamo a risparmiare e creiamo anche efficienza negli ospedali campani in quanto evitiamo quel sovraffollamento inevitabile finché non facciamo funzionare la rete oncologica domiciliare. Grazie.
Grazie Presidente. Il tema dello scorrimento delle graduatorie è un tema che mi sta fortemente a cuore e del quale mi occupo sin dal mio ingresso all'interno delle istituzioni avendo, devo dire, anche ottenuto, da parte della Giunta, grande attenzione su questo tema e avendo portato a casa dei risultati importanti come la creazione della piattaforma Sinop per la pubblicazione di tutte graduatorie attive, cosa che prima non esisteva. Quando convocavo i Direttori Generali in Commissione Trasparenza e gli chiedevo come mai non avessero attinto ad una graduatoria vigente piuttosto che bandire un concorso mi dicevano che non sapevano della presenza di quella graduatoria. Oggi questa non è più una risposta plausibile perché, per fortuna, c'è trasparenza e piena conoscibilità delle graduatorie attive. Nell'ambito di questo tema di carattere generale, su cui la Giunta si è ampiamente espressa con numerose circolari, circa l'obbligatorietà in capo alle aziende sanitarie regionali, di avvalersi prioritariamente delle graduatorie di tali discipline presenti presso le ASL, prima di procedere all'indizione di nuovi bandi, addirittura pena l'obbligo di revoca delle procedure concorsuali, peraltro questi stessi indirizzi sono stati forniti dalla Giunta regionale, con le delibere con cui si approvato il Piano di Fabbisogno di personale di ciascun'azienda sanitaria, nell'ambito di questo tema di carattere generale voglio riferirmi ad un caso specifico: nel 2021 l'ASL NA2 Nord ha bandito un concorso pubblico per la copertura, a tempo indeterminato, di un posto da dirigente, ingegnere o architetto, graduatoria approvata, poi, nell'agosto 2022 e che ad oggi, diciamo, è ancora vigente e prevede un residuo di 22 tra ingegneri e architetti che sono risultati idonei al concorso. Insieme alle persone che fanno parte di questa graduatoria abbiamo effettuato una ricognizione del fabbisogno complessivo all'interno della Sanità campana circa, appunto, la figura di un dirigente tecnico ed è emerso che per tutte le aziende sanitarie della Regione, nel triennio in corso c'è un fabbisogno scoperto disponibile di 55 unità a cui si aggiunge il fabbisogno dell'Arpac di 16 unità. Peraltro, ad agosto 2022 è stata stipulata una convenzione da parte dell'Aorn Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta proprio per l'attingimento a questa graduatoria dell'ASL NA2 Nord che, però, non è ancora esitata in alcuna assunzione. Sappiamo benissimo che siamo in procinto di affrontare una sfida titanica per quanto attiene la sanità regionale, se è vero che il Piano di Edilizia Ospedaliera della Regione contempla 70 interventi di Edilizia Sanitaria per 1 miliardo e 80 milioni tra cui, addirittura, la costruzione di una nuova sede del Ruggi d'Aragona, la realizzazione dell'Ospedale Unico della Penisola Sorrentina, a ciò si aggiunge il Piano della Sanità Territoriale che in Campania, credo, sia la Regione che ha avuto i maggiori numeri in termini di nuove case di comunità e ospedali di comunità, quindi, avremo 169 case di comunità, 45 ospedali di comunità e 58 centrali operative territoriali, in parte da realizzare ex novo, in parte da realizzare riadattando strutture esistenti. Si tratta, quindi, di lavoro che prevede, necessariamente, il coinvolgimento di tecnici e addirittura la carenza di tecnici e anche il reclutamento nazionale, poco fortunato, per le condizioni che poneva, ha posto più volte il tema del rischio che i fondi del PNRR vadano perduti proprio perché non abbiamo tecnici a sufficienza per realizzare queste numerose opere. Proprio in virtù di questo e proprio per il fatto che la graduatoria dell'ASL NA2 è allo stato l'unica vigente, mentre c'è una analoga all'ASL NA1 Centro che, però, è prossima all'esaurimento, chiedo alla Giunta se s'intendono sollecitare le Direzioni Generali delle Aziende Sanitarie affinché si proceda a colmare le carenze di personale relativamente a questa figura dirigenziale d'ingegnere architetto, come da rispettivi Piani del fabbisogno, mediante lo scorrimento delle graduatorie attualmente vigenti. Questo ci consentirebbe anche di poter avere personale immediatamente disponibile per mettersi al lavoro sulle questioni di cui dicevamo prima. Grazie.
Grazie Presidente. Sulla Napoli 2 Nord, il concorso è stato fatto per un posto da dirigente, hanno fatto una delibera e ne hanno assunti tre, ora dovremmo sapere se ci sono convenzioni, quindi, interessi di altre Asl, fermo restando l'autonomia dei direttori generali dal fare qualunque tipo di operazioni. In merito alla problematica, la direzione generale della salute, infatti, rappresenta di essere già ripetutamente intervenuta sull'argomento oggetto del Question Time con molteplici e univoche circolari indirizzate ai direttori delle aziende sanitarie della Campania riguardanti l'utilizzo delle graduatorie vigenti. A partire dal 2014 e fino, da ultimo, alla circolare 543188 del 4 novembre 2022. In queste circolari è previsto che le aziende sanitarie della Campania prima di avviare nuovi concorsi possono utilizzare le graduatorie approvate da altre amministrazioni, come previsto dalla normativa. Si precisa che nessuna responsabilità è ascrivibile all'Amministrazione regionale in quanto la competenza all'utilizzazione delle graduatorie vigenti è esclusivamente delle aziende sanitarie. Si segnala, inoltre, che è in corso, a cura dei competenti uffici regionali, la ricognizione del fabbisogno di personale ai fini dell'attuazione degli interventi rientranti nel PNRR anche in ambito sanitario, in conformità alla circolare n. 4 del 2022 del Mef, con la quale sono stati forniti alle amministrazioni titolari dei singoli interventi i chiarimenti relativi alle modalità, alle condizioni e ai criteri in base ai quali le stesse possono imputare, nel relativo quadro economico, i costi per il personale da rendicontare il PNRR per attività specificamente destinate a realizzare singoli progetti a titolarità. Sono due cose diverse, ma questo per far capire che l'esigenza di tecnici ce l'abbiamo sul territorio, però resta ferma la volontà dei singoli direttori di fare o meno convenzioni per far scorrere le graduatorie. A livello regionale esiste un ufficio centrale che fa questo tipo di valutazioni che sta verificando, quindi, le reali esigenze per poi fare un ulteriore impulso.
Assessore, con questa sua risposta sembra che facciamo un passo indietro rispetto agli ultimi sette anni. Capisco che c'è l'autonomia delle aziende, ma l'indirizzo strategico lo dà la Giunta e, peraltro, esiste una normativa nazionale. La prima circolare, la prima delibera di Giunta con cui la Giunta dice con chiarezza e anche perentorietà alle aziende sanitarie di dover procedere prioritariamente allo scorrimento delle graduatorie è risalente nel tempo, addirittura c'è stata quella per il 2018, per i Piani triennali di fabbisogno 2018-2020, 2019-2021, 2020-2022 e 2021-2023. Quello che dice oggi sconfessa il lavoro che la Giunta ha già fatto, perché lei oggi mi ha risposto che la Giunta non può fare nulla perché la competenza è dei direttori generali. Non è così, e lo ripeto, la Giunta l'ha già fatto in ripetute occasioni, non in un'unica occasione. Mi spiace ascoltare parole diverse rispetto a quello che è un indirizzo molto chiaro che si è assunto negli ultimi anni. Peraltro, nella mia interrogazione ho evidenziato che c'è già una convenzione in atto, ho evidenziato che nell'ambito del fabbisogno ci sono delle carenze. Capisco il discorso del PNRR, ma lei sa benissimo qual è stata la fortuna dei bandi per il reclutamento di personale a tempo determinato: sono stati ignorati o vi si sono presentate figure non all'altezza del lavoro da svolgere e questo è un elemento di temporaneità, lo capisco il PNRR, ma ad oggi c'è un fabbisogno certificato nelle sole aziende sanitarie che è di 55 unità di personale. Come li realizziamo gli ospedali ex novo? Non credo che in quel caso si facciano bandi a tempo determinato, in quel caso si utilizzano le professionalità interne alle aziende. Personalmente, non sono soddisfatta dell'interrogazione odierna e scriverò direttamente alla Giunta e ai direttori generali segnalando questa criticità. Grazie.
Grazie Consigliera Ciarambino. L'Assessore Marchiello mi chiedeva, anche fuori microfono, ma a questo punto lo possiamo fare in chiaro, di voler necessariamente fare delle specificazioni nella direzione della corretta informazione da parte sua. Grazie.
Una sola precisazione, la risposta dice: "Molteplici e univoche circolari indirizzate alle Aziende Sanitarie della Campania sull'argomento, riguardanti utilizzo delle graduatorie vigenti a partire dal 2014 e, da ultimo, 4 novembre 2022". La Giunta lavora su questo, fermo restando che c'è l'autonomia dei direttori generali che va rispettata. (Intervento fuori microfono) Vorrei fornire copia alla Consigliera perché dice che i competenti uffici regionali, quindi, i nostri, stanno facendo una verifica del personale che può essere utilizzato, quindi, faranno ulteriore richiamo alle Asl.
Grazie. Buongiorno Assessore. Mi corre l'obbligo di ricordare in quest'Aula quanto viene sancito della Carta costituzionale all'articolo 32: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti". Assessore, sembrerebbe che la Regione Campania stia violando quest'importate disposto perché da mesi mi pervengono centinaia di messaggi di persone in difficoltà, di famiglie in difficoltà, abbiamo anche un'Associazione di consumatori con degli avvocati, è Assoutenti, sta ricevendo numerose istanze. Queste persone che hanno una condizione economica e sociale difficile, specialmente in questo momento così particolare della storia, per il costo della vita che è aumentato, una condizione certificata da ISEE e dalla documentazione idonea a certificare la povertà e l'indigenza. Come ogni anno, si sono recati presso gli sportelli Asl per chiedere il rinnovo dell'esenzione del ticket sanitario per accedere gratuitamente alle cure sanitarie. La loro richiesta è stata negata poiché gli vengono contestate delle morosità, dei debiti per delle prestazioni sanitarie di cui avrebbero beneficiato. Parliamo fino a 10 anni prima, quindi, 2012 e 2013. Al di là del fatto che in molti dichiarano di non aver ricevuto, nei termini di legge, notifiche e comunicazioni, ma questo è un argomento a parte, si sta ledendo il diritto a queste persone di accedere alle cure. Certificano che hanno i parametri giusti per poter accedere all'esenzione ticket, ma l'Asl gli sta negando questo diritto che è sacrosanto. Le due cose vanno scisse, ognuno avrà modo di verificare la natura debitoria se è stata notificata o meno nei termini, se devono pagare o meno, ma la Regione Campania non può impedire a questa gente di poter accedere alle cure. C'è gente che non si può permettere di spendere denaro per cure sanitarie importanti, screening importanti, persone con patologie, senza reddito. Insomma, la cosa che chiediamo è di intervenire in maniera celere per sbloccare questa situazione e capire come sia stato possibile che le Asl abbiano potuto mettere in atto una situazione simile, bloccando un diritto così importante. Poi, ovviamente, capire, nelle situazioni in cui non siano stati rispettati i termini di legge, se la Regione può prevedere uno stralcio di quella natura debitoria e una rateizzazione, invece, a coloro che, avendo ricevuto comunicazione nei termini, devono pagare ovviamente. Grazie.
L'argomento è abbastanza complesso. Grazie Presidente. Sicuramente la Regione non viola l'articolo 32 della Costituzione. Sull'autocertificazione c'è una normativa molto restrittiva, poi, le colpe ricadono su chi sbaglia e la Corte dei conti, quando si tratta di un pubblico dipendente, non perdona. Detto questo, leggo la risposta: In merito alla problematica la Direzione Generale per la Salute ha rappresentato che il procedimento di rilascio e controllo delle esenzioni dal ticket per motivi di reddito è disciplinato dal DM del Ministero dell'Economia e delle Finanze di concerto con quello della salute dell'11 dicembre 2009. Il succitato Decreto prevede che le attività sono svolte in via ordinaria dal sistema tessera sanitaria che attraverso le informazioni rese disponibili dall'Agenzia delle Entrate, sul reddito complessivo dei nuclei familiari e dall'Inps sulle pensioni sociali o di assegno sociale, nonché di pensione integrata al minimo, assegna i codici di esenzione per reddito, informazioni rese disponibili annualmente tramite la generazione di elenchi di esenti per ciascuno dei codici di esenzione per reddito trasmessi ai medici prescrittori del Servizio Sanitario Nazionale e alle Aziende Sanitarie Locali. In pratica, i codici di esenzione sono attribuiti direttamente dal sistema ATS ai residenti in possesso dei requisiti reddituali richiesti dalla normativa senza la necessità che l'assistito svolga alcuna attività o presenti istanze. Lo stesso DM offre la possibilità ai cittadini non inclusi nei succitati elenchi di esenti di chiedere, in deroga alla procedura ordinaria e sotto la propria responsabilità, un certificato provvisorio di esenzione per reddito, presentando la richiesta all'ASL di competenza territoriale, accompagnata dall'autocertificazione del reddito familiare dell'anno precedente. A fronte di tale richiesta l'Azienda sanitaria, tramite le specifiche funzionalità messe a disposizione dal sistema tessera sanitaria, rilascia all'assistito il certificato provvisorio nominativo di esenzione per reddito valido per l'anno solare in corso, che riporta lo specifico codice di esenzione per reddito richiesto. Nel rispetto della legge le autocertificazioni presentate per il rilascio del certificato provvisorio di esenzione sono sottoposte al controllo da parte del sistema ATS attraverso l'incrocio dei dati autocertificati, con le informazioni in possesso dell'Agenzia delle Entrate e dell'Inps. I risultati vengono trasmessi alle ASL. Su tali attività il comma 11 dell'articolo 1 del DM richiamato, prevede che ove i controlli, di cui al comma 10, evidenzino l'insussistenza del diritto all'esenzione per reddito, l'Azienda Sanitaria Locale comunica all'assistito l'elenco delle prestazioni fruite indebitamente in regime di esenzione per reddito ed il corrispondente ammontare della quota di partecipazione alla spesa a carico del cittadino da versare al servizio sanitario nazionale, assegnando un termine non inferiore a 30 giorni e non superiore a 120 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione, entro il quale deve provvedere al pagamento o per esibire all'Azienda Sanitaria Locale la documentazione comprovante quanto dichiarato. Il comma 12 del citato articolo fa, poi, rinvio ad un successivo decreto del Mef per la definizione delle modalità per il recupero. Tale decreto non è stato emanato per cui è intervenuta la Regione Campania, con delibera 109 del 4 marzo 2020, approvato previa condivisione con il Ministero della Salute e quello del Mef. Con riferimento ai contenuti dell'interrogazione il suindicato provvedimento regionale individua i seguenti principi generali: la contestazione del ticket, impropriamente non versato, viene effettuata annualmente sulla base delle verifiche effettuate dal sistema ATS. Le ASL procedono con cadenza annuale, ai sensi del DM 9 novembre 2009 e della delibera 109 del 4 marzo 2020, all'invio dell'avviso bonario di pagamento con raccomandata A/R per contestare all'utente il ticket evaso in uno specifico anno senza alcuna sanzione. Le attività di recupero degli importi impropriamente non versati dagli assistiti sono a cura delle ASL che notificano, con raccomandata A/R, alla residenza dei cittadini, un avviso bonario contenente il corrispondente ammontare della quota di partecipazione alla spesa a carico del cittadino. Sulla somma da versare nei 90 giorni successivi alla notifica non viene applicata alcuna sanzione. Nell'avviso l'ASL evidenzia che decorso il predetto termine dei 90 giorni, si farà ricorso a procedure di riscossione coattiva, individuando un referente per il Distretto Sanitario, comunicando al pubblico gli orari di apertura, per consentire la presentazione di eventuali controdeduzioni e attivare un apposito indirizzo di posta elettronica. Il cittadino è chiamato, dunque, a restituire il ticket non versato nell'anno per il quale ha fruito impropriamente di un'esenzione senza averne diritto, avendo autocertificato dati reddituali risultanti non veritieri. Per motivi di economicità della procedura di recupero di cui trattasi, le ASL sono tenute ad escludere, dalla richiesta di rimborso, le contestazioni relative ad importi minori. Le ASL, su richiesta dei cittadini, sono autorizzate ad applicare la rateizzazione nel caso in cui la somma contestata al nucleo familiare medesimo sia complessivamente superiore o uguale ad euro 200. Fino al pagamento dell'importo richiesta è sospesa la validità del certificato di esenzione provvisorio ai sensi del comma 6 del DM 11 dicembre 2009 e al paziente non potrà essere rilasciato un nuovo certificato provvisorio di esenzione. Le ASL sulle attività di recupero del ticket evaso hanno relazionato come segue: l'ASL di Caserta ha evidenziato che nel proprio Regolamento sul recupero del ticket viene espressamente previsto che l'azienda provvede a notificare, a mezzo raccomandata, la nota con la quale si contesta all'utente l'evasione del pagamento del ticket, in tale nota viene notificato all'utente l'importo evaso, le modalità di pagamento che a richiesta possono essere rateizzate e come inviare eventuali controdeduzioni. I riscontri dell'utente vengono valutati dai funzionari dei distretti e qualora fondati si procede all'annullamento dell'avviso, viceversa, in caso di motivazioni non ritenute valide l'ASL provvede a sollecitare, con un ulteriore nota di pagamento. A garanzia dell'uniformità delle procedure di gestione delle pratiche e per facilitare gli utenti l'ASL ha adottato specifici modelli di riscontro per ciascuna tipologia di ricorso da presentare, ha attivato un apposito indirizzo di posta elettronica per la presentazione dei ricorsi e l'interlocuzione con i funzionari addetti alle pratiche, ha, inoltre, relazionato sull'attività posta in essere con riferimento al recupero del ticket per gli anni dal 2011 al 2018, per ciascuno dei quali è stata effettuata una distinta attività. Facendo rinvio ai report predisposti dall'ASL che si allegano emerge, in linea generale, che l'ASL, rispetto al totale degli accertamenti messi annualmente a disposizione del Mef, ha effettivamente agito per il recupero nei confronti di una quota inferiore al 50 per cento del totale avendo escluso gli accertamenti con importi inferiori a 10 euro, gli assistiti trasferiti fuori ASL, gli assistiti deceduti, gli assistiti con età superiore ai 65 anni o inferiore ai 16 anni, gli assistiti che avevano utilizzato, in modo scorretto, una determinata esenzione per reddito, ma che si trovavano nella condizione di non dover pagare i ticket avendo un'esenzione di altra natura, ad esempio patologie o malattie rare. Invece, l'ASL NA3 ha incaricato l'Agenzia delle Entrate e Riscossione per la gestione delle attività di notifica degli avvisi bonari e delle cartelle esattoriali, per il recupero degli importi impropriamente non versati dagli assistiti che hanno beneficiato di esenzioni non spettanti. Per espletare le operazioni di recupero degli importi impropriamente non versati dagli assistiti che hanno beneficiato di esenzioni non spettanti, ha provveduto ad inviare, per il tramite dell'Agenzia che si occupa di questo tipo di attività, gli avvisi bonari agli assistiti debitori secondo le linee guida della Delibera di Giunta n. 109 del 4 marzo 2020. Successivamente, ha provveduto all'esecuzione e notifica delle cartelle esattoriali per coloro che risultavano ancora debitori alla scadenza dei termini indicati dall'avviso bonario trasmesso in precedenza. In ogni caso, il contribuente è stato sempre messo nella condizione di poter liberamente documentare quanto dichiarato in autocertificazione, in difesa e a supporto delle opportune controdeduzioni per difendersi in giudizio. Su richiesta del debitore l'Agenzia pu concedere una procedura di rateizzazione che varia in base all'importo del debito dell'assistito. Si precisa che in caso di rateizzazione l'ASL pu rilasciare un'esenzione provvisoria con scadenza diversa in base al tipo di rateizzazione. L'ASL di Salerno, invece, ha comunicato che per le annualità dal 2010 al 2013 sono state inviate, attraverso Poste Italiane, le raccomandate AR ai cittadini interessati, le cui autocertificazioni del diritto all'esenzione ticket per motivi di reddito furono classificane negative, cioè, non veritiere. Per quest'annualità sono in via di definizione le istruttorie su ricorsi ed è stata consentita la rateizzazione, non sono state inviate le raccomandate per importi minori, inferiori a 12 euro, per le autocertificazioni classificate negative, relative alle annualità dal 14 al 18, non sono state inviate le raccomandate in quanto si è chiesto ai distretti sanitari di procedere in autonomia e direttamente con le operazioni di recupero ticket, man mano che le persone si recano agli sportelli nel rispetto di quanto previsto dalle linee guida della delibera regionale. L'ASL ha sviluppato un App web che consenta al cittadino di verificare la propria posizione relativamente al diritto di esenzione ticket, se certificato da Sogei o se ha presentato autocertificazione. L'ASL NA1 Centro ha comunicato che dopo aver controllato il contenuto di tutte le autodichiarazioni ricevute per valutare la correttezza dei dati delle situazioni dichiarate, in caso di accertata dichiarazione mendace, ha provveduto a notificare, attraverso l'Agenzia delle Entrate, con raccomandata A/R, alla residenza dei cittadini, un avviso bonario contenente il corrispondente ammontare, anche con il Piano di rateizzazione del debito, nella quota di partecipazione alla spesa a carico dei cittadini che hanno fruito impropriamente dell'esenzione da reddito, pur non avendone diritto, da versare al Servizio Sanitario Nazionale nei 90 giorni dalla notifica. Il personale addetto per singolo Distretto Sanitario di Base della Napoli 1 Centro, su richiesta dell'utenza, procede alla verifica dell'autocertificazione dei codici di esenzione e delle impegnative, rilasciandone copia relativa alle sole annualità contestate, tali da consentire alla stessa valutazione, in merito ad eventuali ricorsi in autotutela o all'Autorità Giudiziaria competente, infine, lo stesso personale addetto, per singolo Distretto, su espressa richiesta dell'utenza, esaminata la documentazione esibita, valuta per l'assistito l'eventuale diritto allo sgravio. Fin quando non si chiudono queste procedure che sono datate negli anni è chiaro che non si pu dare credito a chi ha dichiarato il falso e, almeno, non apre Ð anche facendo una rateizzazione Ð una possibilità alla Pubblica Amministrazione, di sanare il percorso.
Assessore, lei, però, mi sta confermando che, praticamente, il diritto costituzionalmente garantito a queste persone oggi viene negato per un Regolamento amministrativo che la Regione Campania ha messo su. L'ho detto premessa: bisogna scindere il diritto ad accedere alle cure sanitarie gratuite per chi oggi può dimostrare di avere i requisiti e il debito, poi, è una questione a parte quella di andare a verificare ogni singolo caso, se è pervenuta la notifica o meno, l'avviso o meno, raccomandata o meno, perché le posso garantire che abbiamo un pool di avvocati che sta curando una serie di istanze che sono arrivate che nessuno ha ricevuto una comunicazione annuale come lei ha descritto. Queste persone si sono rese conto di questa morosità a distanza di 10 anni, soltanto e unicamente quando si sono recate allo sportello per chiedere il rinnovo dell'esenzione. Negli scorsi anni, a causa del Covid, diciamo, questo rinnovo era automatico per chi aveva autocertificato quella posizione e quella situazione, bastava presentare le carte e la cosa andava in automatico. Le chiedo, per evitare di arrivare ad una situazione anche legale, perché qua siamo davanti ad un diritto costituzionale di potersi curare, perché chi non ha soldi, chi non ha lavoro, chi versa in uno stato di bisogno e non può cacciare il 50 euro per farsi le analisi, si rende conto che è un problema serio questo. Le chiedo, a stretto giro, di chiamare le ASL. Se ci sono delle responsabilità specifiche di dirigenti, di funzionari, vanno appurate. Le sto segnalando una situazione che riguarda migliaia di famiglie, quindi, le chiedo veramente di prendere atto di questa situazione, di comunicarlo anche a De Luca, non so se De Luca sia consapevole dell'esistenza di questo problema. Non possiamo, in una Regione come la nostra, privare una persona anziana, una persona che ha delle patologie, una persona che non ha soldi, della possibilità di poter accedere ad un diritto sacrosanto. Se deve pagare il debito sicuramente va attivato tutto il percorso esistente per riscuotere quella somma, è un altro discorso, poi, bisogna vedere lì se c'è stata la notifica, i termini di legge, se deve pagare o meno, è un'altra situazione, però, l'accesso alle cure sanitarie viene prima di ogni altra situazione. Le chiedo, Assessore, di farsi garante con il Presidente di prendere a cuore questa situazione, altrimenti noi con gli avvocati andremo avanti, prenderemo una raccolta firme di tutte queste persone e faremo un'azione legale.