Question Time del 27 maggio 2022

Question Time del 27 maggio 2022

indice:
1 - Comunicazioni del Presidente
2 - Esiti della caratterizzazione dei rifiuti dei containers spediti in Tunisia
3 - Chiarimenti in merito all'attivazione percorso nascita e potenziamento attività dei consultori familiari
4 - Attività per prevenire carenze idriche nel periodo estivo
5 - Riduzione della sanzione per infrazione sullo smaltimento dei rifiuti
6 - Chiarimenti in merito al percorso assistenziale - abilitativo ottimale per la presa in carico dei bambini con disturbi dello spettro autistico cd in generate sulle problematiche della neuropsichiatria infantile
7 - Stabilizzazione del personale precario della sanita assunto durante la pandemia da Covid 19
8 - Misure PSR Campania relative ai danni da fauna
9 - Situazione relativa al personale precario impiegato in supporto alle attività Covid-19 presso Asl Napoli 3 sud
10 - Presidio ospedaliero di Roccadaspide - criticità
11 - Mancato riconoscimento prestazioni aggiuntive L.178/2020 art.1 comma 464 al personale infermieristico delle AA.OO., AA.SS.LL. e AA.OO.UU
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE

Buongiorno a tutti. È aperta la seduta di Question Time. Comunico che, come da decisione assunta nel corso della Conferenza dei Presidenti di Gruppo, tenutasi il 17 maggio, le interrogazioni iscritte all'ordine del giorno dell'odierna seduta di Question Time, verranno discusse per omogeneità di materia. Pertanto, saranno poste in discussione prima le interrogazioni rivolte all'Assessore all'Ambiente: la 150, 155 e 163 auto, rispettivamente a firma dei Consiglieri Borrelli, Felice Di Maiolo; successivamente le interrogazioni rivolte al Presidente della Giunta regionale, Reg. Gen. nn. 153, 154, 158, 160, 161 e 162 rispettivamente a firma dei Consiglieri Fiola, Saiello, Iovino, Cammarano e Muscarà; infine, l'interrogazione rivolta all'Assessore all'Agricoltura, Reg. Gen. n. 159, a firma del Consigliere Nunzio Carpentieri. Ricordo inoltre che ai sensi dell'articolo 129 del Regolamento Interno, il Consigliere proponente ha la facoltà di illustrare l'interrogazione per non più di un minuto. A ciascuna delle interrogazioni presentate risponde il rappresentante della Giunta per non più di tre minuti. Successivamente, l'interrogante, o altro Consigliere del medesimo Gruppo, ha il diritto di replicare per non più di due minuti. Faccio presente che con nota pervenuta in data 24 maggio, il Consigliere Tommaso Pellegrino ha comunicato che a causa di impegni istituzionali inderogabili, non potrà partecipare all'odierna seduta del Question Time, pertanto, l'interrogazione a sua firma, Reg. Gen. 152, non sarà discussa. La Giunta regionale, con nota pervenuta in data 26 maggio, ha chiesto il rinvio della discussione dell'interrogazione 164, a firma del Consigliere Borrelli, per approfondimenti istruttori.

Esiti della caratterizzazione dei rifiuti dei containers spediti in Tunisia
DI MAIOLO FELICE

Grazie Presidente. Premesso che: a) la complessa problematica internazionale dei rifiuti illegalmente spediti in Tunisia sembrerebbe finalmente giunta a un punto di svolta; b) la vicenda trae origine, come noto, dall'accordo tra la società Sviluppo risorse ambientali (Sra) con sede a Polla (SA) e la società tunisina Soreplast per l'invio in Tunisia di 120 mila tonnellate di rifiuti "non pericolosi" C.E.R. n. 191212 (per l'effettuazione di operazioni di recupero, classificate con le sigle R12 e R13); c) in assenza di motivi ostativi da parte del Ministero dell'Ambiente e sulla scorta dell'autorizzazione espressa dell'autorità tunisina, la Regione Campania autorizzava, con DD n. 76 del 14.04.2020 e con D.D. n. 153 dell'8.07.2020, il trasporto del rifiuti recanti il richiamato CER; d) secondo quanta riportato da fonti di stampa, tra il mese di maggio e il mese di luglio 2020 erano trasportati in Tunisia circa 7.900 tonnellate di rifiuti attraverso 282 containers: all'esito di un'ispezione da parte delle autorità doganali tunisine, tuttavia, sarebbe emerso che il contenuto del containers non avrebbe rispecchiato quello dichiarato essendo stipati, al loro interno, rifiuti domestici non valorizzabili e difficilmente riciclabili; e) all'esito di un'inchiesta giudiziaria erano arrestate diverse persone coinvolte nello scandalo del traffico illecito di rifiuti, tra le quali il Ministro dell'Ambiente tunisino e alcuni alti funzionari ministeriali. Premesso, altresì, che: a) al fine di individuare un'intesa per il rimpatrio dei rifiuti di provenienza italiana, stoccati a Sousse, l'Ambasciata della Repubblica Tunisina in Italia e la Regione Campania hanno sottoscritto un accordo di Cooperazione istituzionale e, nel febbraio 2022, è stato siglato un accordo di programma finalizzato a regolare la reciproca cooperazione, nell'ambito delle rispettive competenze, tra la Regione Campania in qualità di soggetto attuatore degli interventi di caratterizzazione, classificazione, trasporto e stoccaggio temporaneo dei rifiuti rimpatriati dalla Tunisia, la Provincia di Salerno, l'Ente d'Ambito Salerno Ciclo Integrate rifiuti urbani e la propria società in house Ecoambiente Salerno spa, in qualità di soggetto gestore degli impianti pubblici di trattamento del rifiuti urbani a servizio dell'ATO Salerno nonché delle discariche cosiddette post mortem e del siti di stoccaggio provvisorio comprensoriali; b) le operazioni di scarico dei containers all'interno del porto di Salerno sono state condotte con la supervisione del Carabinieri del Noe di Salerno. Considerate che: a) secondo quanto si apprende da fonti di stampa, parte dei rifiuti dei containers, trasferiti nel sito militare di Persano, nel Comune di Serre, sarebbe stata esaminata con esiti confortanti per la salute pubblica; b) all'esito della caratterizzazione del primi 33 containers, infatti, non vi sarebbe traccia di sostanze inquinanti, trattandosi per lo più di rifiuti misti e materassi, ossia materiale misto effettivamente rientrante nell'ambito del CER 191212; c) nel sito di Persano sono già presenti, secondo quanto riportato da fonti di stampa, 40.000 tonnellate di rifiuti. Rilevato che i cittadini residenti in aree adiacenti al sito di Persano, nonché i militari presenti nella caserma poco distante, hanno espresso preoccupazioni relative alla propria salute. Tutto ciò premesso, considerato e rilevato si interrogano il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore all'Ambiente al fine di sapere: 1. qual è l'esito della caratterizzazione effettuata sui rifiuti stipati all'interno dei containers, ossia quali tipologie di rifiuti sono presenti e se essi siano nocivi o tossici; 2. se si prevede di trasferire i rifiuti, in quali località e con quali tempistiche; 3. in merito alle ecoballe già presenti nel sito di Persano, quali sono le determinazioni che si intendono assumere ed entro quale data è previsto il loro completo smaltimento.

BONAVITACOLA FULVIO

Grazie Presidente. L'interrogazione è abbastanza corretta nella ricostruzione dei dati di fatto, per cui, do per scontati una serie di passaggi. Dico che siamo nella seconda fase di quest'annosa vicenda, cioè nella fase di conclusione perché a monte è stato definito prima un accordo con le autorità tunisine, poi abbiamo definito, come Regione Campania, delegati dal Ministero dell'Ambiente a queste operazioni, un accordo con la Provincia di Salerno e Ecoambiente, che è la società in house pubblica di gestione del ciclo dei rifiuti in quelle Province perché i rifiuti provengono, ab origine, da un impianto ubicato nel Comune di Polla che è un Comune del Vallo di Diano, nella zona sud della Provincia di Salerno. Questa è stata una delle ragioni per le quali, secondo il principio di prossimità, abbiamo, concordemente con le autorità ambientali, con i Vigili del Fuoco e con gli altri organi preposti, e con il consenso dell'autorità militare che ringrazio anche in questa sede, abbiamo individuato il sito di Persano come il sito idoneo per una temporanea fase di stazionamento in vista della destinazione finale di questi rifiuti. È superfluo dire perché quel sito è un sito idoneo, in quanto presenta caratteristiche di vigilanza, di perimetrazione, di superficie e di dotazione compatibili con le operazioni che dobbiamo svolgere. La seconda fase, nella quale siamo adesso, espletate queste attività propedeutiche, è la fase delle indagini definitive sui rifiuti, indagini merceologiche, perché indagini in sede penale le fa l'autorità giudiziaria, con la quale stiamo pienamente collaborando, e ringrazio anche, ovviamente, la Procura della Repubblica del Tribunale di Potenza per la pronta attivazione e per il modo con il quale sta procedendo nella fase degli accertamenti di sua competenza, tenendo conto anche di un'esigenza di tempistica, abbiamo degli oneri che quotidianamente, prima per lo stoccaggio presso il Porto di Salerno, poi per la fase delle caratterizzazioni, determinano degli oneri. Lo stoccaggio nel porto determina oneri per l'occupazione delle aree portuali, la fase delle indagini impedisce la restituzione dei container alla compagnia di navigazione e oggi, in base anche alle problematiche di crisi internazionale, i containers sono diventati un'attrezzatura mobile di lavoro molto importante e che ha una sua valenza anche patrimoniale. L'immobilizzo di un numero rilevante di containers determina degli oneri, questi oneri andranno a carico della compagnia di assicurazione che ha prestato una polizza a garanzia del trasferimento transfrontaliero e, tuttavia, questa garanzia non è una garanzia infinita, quindi, occorrerà anche velocizzare i tempi di tutte le operazioni. Nel Porto di Salerno sono arrivati i 220 containers che, poi, nel corso di alcune settimane, proprio l'altro giorno, si sono concluse le operazioni di trasferimento a Persano. Già nel Porto di Salerno sono state avviate delle operazioni d'indagine preliminare, che riguardano: l'eventuale presenza di emissioni radioattive, di materiale volatile, insomma, una prima sommaria valutazione anche sulla composizione di questi rifiuti è stata già esclusa da questi primi esami che vi possano essere elementi di tossicità e di nocività. Si è confermato che questi sono rifiuti fondamentalmente composti da materiale secco, quindi non organico, al più con qualche presenza di rifiuti ingombranti. L'analisi merceologica, chimico fisica, si svolgerà a Persano e si svolgerà ad iniziativa e sotto la supervisione dei consulenti nominati dall'Autorità Giudiziaria, perché da quei risultati dipendono anche alcune conseguenze in ordine al procedimento penale, sulle responsabilità configurabili a carico dell'azienda. Si tratta, quindi, di operazioni non nella disponibilità della Regione Campania, queste operazioni avranno inizio il giorno 8 giugno e credo si protrarranno il tempo strettamente necessario a completare gli accertamenti. Con queste operazioni si potrà attribuire il definitivo codice CER dei rifiuti che è il presupposto per individuare le modalità, poi, di smaltimento finale, quindi, all'esito delle caratterizzazioni sarà attribuito il codice e svolgeremo le operazioni di trattamento finale attraverso un'impiantistica che sarà individuata dal soggetto che sarà destinatario di quest'incarico. Confermo quello che dice l'interrogante, cioè, nel sito di Persano, negli anni, sono state depositate quasi 85 mila tonnellate di ecoballe provenienti dalla fase dell'emergenza rifiuti, quella tra il 2001 e il 2009, per capirci. Al momento abbiamo già rimosso - ho dati aggiornatissimi, a ieri - 47 mila tonnellate e l'ufficio ha fatto una previsione in ordine al ritmo di trasferimento, in base al quale si arriverà alla completa rimozione entro la data del 31 luglio 2022, che sarebbe un risultato straordinario, cioè, si porrebbe fine ad un'annosa vicenda che risale agli anni 2000 ed io ho più volte evidenziato come, a fronte di questa straordinaria operazione, lo stoccaggio per alcuni mesi di un quantitativo limitato di rifiuti che certamente non stravolge alcuna problematica di equilibrio ambientale o determina particolari condizioni di pericolo, non c'è alcun pericolo né per la salute delle persone né per l'ambiente circostante. Naturalmente, non posso fare una previsione temporale perché le caratterizzazioni non sono nella disponibilità della Regione Campania, posso dire che un attimo dopo che si completano le caratterizzazioni, si attribuirà il codice CER definitivo, noi saremo velocissimi nel rimuovere anche questi rifiuti, in modo che, spero nei prossimi giorni, in tempi non lunghi, il sito di Persano sia liberato totalmente da qualunque presenza di rifiuti.

DI MAIOLO FELICE

Grazie Assessore. Mi ritengo soddisfatto: 1) perché ci tranquillizzate dicendo che non c'è problema per la salute pubblica, quindi, che non sono rifiuti tossici o nocivi; 2) perché non appena sarà pronta la caratterizzazione c'è l'impegno di quest'Assessorato, di questa Regione, di trasferirli, giustamente, negli impianti appositi, quindi, bisogna capire che rifiuti sono; 3) perché entro luglio c'è l'impegno, da parte di questa Regione, anche di smaltire definitivamente le ulteriori ecoballe che stavano lì, è giusto ricordarlo, dal 2001 al 2009. Grazie.

Chiarimenti in merito all'attivazione percorso nascita e potenziamento attività dei consultori familiari
FIOLA CARMELA

Buongiorno a tutti. Grazie Presidente. Ho presentato quest'interrogazione sui consultori familiari perché è da tempo che, anche con la Commissione, ho avviato un lavoro di verifica, anche sui fondi stanziati nel 2017, da questa Regione e che, però, allo stato, risultano ancora non impegnati, infatti, per quest'Amministrazione, lo abbiamo detto più volte, ma anche per me, i consultori rappresentano un punto fondamentale di svolta, anche territoriale, di vicinanza alle famiglie, perché molte sono le attività che potrebbero fare i consultori, come l'assistenza psicologica, sociale, la preparazione alla maternità, alla paternità responsabile, a quelli che sono i problemi della coppia, alla gestione genitoriale e anche in ordine alle problematiche giovanili e minorili che affronta anche questo Consiglio regionale, in ordine anche alla somministrazione dei mezzi necessari per conseguire le finalità liberamente scelte dalla coppia oppure da ogni singolo cittadino in ordine alla procreazione responsabile e nel rispetto delle Commissioni etiche e d'integrità fisica degli utenti, alla tutela della salute della donna e al prodotto del concepimento, anche in relazione a quelle che sono le azioni di prevenzione che possiamo fare, appunto, per scongiurare delle tragedie, perché sappiamo che la prevenzione è un atto fondamentale sul quale possiamo agire e inoltre la divulgazione delle informazioni idonee a promuovere e prevenire le gravidanze consigliando metodi e farmaci adatti per ciascun caso. Nell'ambito degli obiettivi dei nuovi Lea la Regione Campania ha fornito indicazioni alle ASL per l'incremento dell'offerta tramite l'estensione degli orari di apertura pomeridiana e/o di sabato mattina, attivando anche un numero verde aziendale dedicato e prevedendo il monitoraggio delle attività dei consultori. A tal fine la Regione Campania, nel 2017, ha impegnato 4 milioni di euro liquidati, poi, nel 2019, in favore delle ASL. La Direzione Sanitaria, nel 2019, ha chiesto a tutte le ASL di relazionare sui progetti avviati. Con le risorse trasferita io stessa, nel settembre 2021 ho scritto alle ASL per conoscere lo stato di avanzamento delle attività e delle attivazioni del percorso nascita e delle promozioni delle attività consultoriali, ricevendo, esclusivamente, risposta dall'ASL Napoli 1, la quale, devo dire con molta preoccupazione e rammarico, rappresentava che le risorse trasferite non risultano ancora impegnate. Questo dal 2017. Non dobbiamo dimenticare - sono la prima che non lo dimentica e non lo trascura - che in questi 2 anni c'è stato il Covid, quindi, queste strutture sono state impegnate anche nella lotta al Covid; però, dobbiamo anche ricordare che i consultori familiari sono fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi fissati dai nuovi Lea, di cui al DPCM 12 gennaio 2017. Per questa ragione oggi interrogo la Giunta per conoscere le motivazioni che hanno determinato questi inaccettabili ritardi e soprattutto per sapere quali eventuali iniziative si intenda porre in essere nei confronti delle ASL inadempienti per accelerare le procedure in questione e per garantire tempi certi per l'implementazione e la riqualificazione delle attività consultoriali familiari finalizzate al raggiungimento dei nuovi Lea e anche affinché l'assistenza territoriale che, diciamo, è sempre fondamentale, anche per dare sollievo alle nostre strutture ospedaliere, finalmente sia degna di questa cittadinanza. Grazie.

MARCHIELLO ANTONIO

Grazie Presidente. La Consigliera, con molta dovizia di particolari, ha rappresentato la problematica sul ruolo che i consultori familiari assolvono nell'assistenza alla famiglia ed alla maternità. È importante rispondere ai suoi quesiti, cioè i motivi che stanno determinando i ritardi e le iniziative per accelerare. La direzione generale per la Tutela della Salute ha relazionato come di seguito: la Regione Campania assegna, ogni anno, alle Asl le risorse per l'implementazione e riqualificazione delle attività dei Consultori familiari previa rendicontazione delle progettualità, valutazione delle criticità per singoli Consultori e per popolazione residente. Nel Bilancio regionale, è previsto un apposito capitolo di spesa, il 7237, con competenze e cassa pari a 4 milioni di euro. Come precisamente riportato nella richiesta effettuata dalla Consigliera, la liquidazione effettiva delle somme è stata effettuata con decreto dirigenziale n. 7 del 16 aprile 2019, alle aziende o alla centrale di committenza, dove previsto, pertanto, la possibilità di cominciare ad utilizzare tali somme per i progetti presentati per le annualità del 2016 e 2017, va considerata a partire solo da tale data. La Regione si è puntualmente impegnata a richiedere la rendicontazione economica e di progetto, sollecitando le aziende a rispondere con solerzia. I progetti e la rendicontazione presentata dalle aziende relazionavano sui singoli aspetti previsti, quali campagne di comunicazione e promozione, attivazione di numeri dedicati, adeguamento degli spazi e corsi di formazione. Ciò posto, la situazione pandemica e contestualmente anche l'avviamento del progetto di informatizzazione delle attività consultoriali, hanno provocato un inevitabile rallentamento causato sia dallo spostamento delle risorse umane per far fronte all'emergenza sanitaria e sappiamo che sono molto esigue, sia dall'impegno profuso dal personale dei Consultori nella realizzazione del progetto concettuale che sottende alla piattaforma dei Consultori. A seguito dell'attivazione della piattaforma regionale, la direzione generale, con nota 261557 del 2022 ha sollecitato tutte le aziende a relazionare in merito all'attuazione dei progetti già finanziati per il triennio 2016, 2017 e 2018. Gli esiti della ricognizione, allo stato in atto, saranno tempestivamente comunicati a cura della stessa direzione.

FIOLA CARMELA

Grazie Presidente. Ringrazio l'Assessore Marchiello che purtroppo ogni volta si trova nella condizione di relazionare su situazioni molto difficili sulle quali, ovviamente, non mi posso ritenere soddisfatta, perché stiamo parlando del triennio 2016, 2017 e 2018 e voglio ricordare che siamo nel 2022 e non possiamo aspettare che una piattaforma ci dia delle risposte adeguate su cose che già dovremmo sapere, che la direzione generale ha puntualmente e tempestivamente chiesto e che - però - i direttori generali fanno finta di non sentire. È non solo su questa cosa che i direttori generali non ascoltano, non me che sono una Consigliera, sono stata eletta e quindi ho anche un'azione di controllo e di trasparenza su quelle che sono le azioni della Regione Campania in funzione del mandato che mi hanno dato gli elettori, ma non ascoltano il Presidente De Luca, perché quando scrive la direzione, ovviamente, scrive in nome e per conto del Presidente. È proprio questo che mi fa perdere la speranza di attivazione che ognuno di noi ha su queste problematiche che interessano le nostre famiglie. Parliamo sempre di percorsi di umanizzazione, di vicinanza a quelle che sono le problematiche delle nostre famiglie che poi, puntualmente, vengono meno non perché la Regione Campania non sia attenta a queste problematiche, anzi, diciamo sempre che è un problema di fondi, questa volta non lo possiamo dire perché 4 milioni sono puntualmente stanziati e dati in dotazione alle Asl che puntualmente non procedono a garantire dei servizi previsti anche dai Lea, quindi, fondamentali anche per il raggiungimento degli obiettivi che ha la Regione Campania in materia sanitaria. I direttori generali hanno anche una responsabilità in più se la Regione Campania, alla fine, quando il Ministero ce ne renderà conto, non ha raggiunto quegli obiettivi previsti. Ringrazio l'Assessore, in base alla risposta che ho avuto oggi, che prego gli uffici di farmi avere formalmente, invierò una nuova nota ai direttori generali proprio affinché possano ancora di più impegnarsi in questo settore. Grazie.

Attività per prevenire carenze idriche nel periodo estivo
BORRELLI FRANCESCO EMILIO

II sottoscritto Consigliere Francesco Emilio Borrelli, premesso che: l'appena trascorse stagioni autunnali ed invernali hanno registrato una bassa piovosità e per i prossimi mesi si prevede un periodo di scarse piogge; sono evidenti le serie conseguenze per le riserve idriche sia per uso umano che per uso irriguo; l'ANBI (Associazione nazionale consorzi gestione e tutela del territorio e acque irrigue) nel suo bollettino settimanale pubblicato il 14 aprile 2022, ha lanciato l'allarme segnalando, tra l'altro, il forte decremento dei livelli idrometrici dei fiumi Sele, Volturno e Garigliano e concludendo che "il rischio di siccità non può dirsi ancora del tutto scongiurato nella Campania settentrionale"; la prevista scarsa piovosità dei prossimi mesi non può che far temere un rischio siccità per l'intera Regione essendo la disponibilità della risorsa idrica complessiva della Regione ai limiti della sostenibilità con il conseguente rischio di riduzioni delle portate. Tutto ciò premesso, si interroga l'Assessore regionale all'Ambiente per conoscere l'attuale disponibilità idrica complessiva della Regione ed i provvedimenti adottati per prevenire una limitazione delle risorse per i mesi estivi.

BONAVITACOLA FULVIO

Grazie Presidente. Vi è una relazione tecnica e una serie di dati che non voglio leggere in questa sede, la darò a mano all'interrogante. Estraggo alcuni dati significativi di sintesi: il giudizio è vigile attesa, non drammatizzazione, ma neanche sottovalutazione. Vi è una condizione che merita monitoraggio e azioni correttive. Ad oggi, pur registrandosi un calo importante, circa il 25 per cento delle fonti rispetto allo scorso anno, non si manifesta una reale situazione di emergenza idrica, ma occorre considerare la mutevolezza delle condizioni soprattutto metereologiche e la fragilità del sistema che potrebbe determinare uno scenario peggiore nei prossimi mesi estivi, pertanto, la situazione resta in costante monitoraggio. L'Osservatorio distrettuale permanente sugli utilizzi idrici, in merito agli scenari di severità idrica, ha evidenziato come allo stato, le analisi condotte sui dati disponibili, non prefigurano condizioni di criticità, pur rendendosi conto che è necessario proseguire nei prossimi mesi a mantenere alta l'attenzione. In ogni caso, per incrementare la disponibilità di risorse idriche, sono state avviate e realizzate, attraverso il Consorzio Acquedotto Campania Scarl, una serie di interventi riguardanti il Campo Puozzi di Pignataro Maggiore, il Campo Puozzi di Limatola, l'Isola d'Ischia, la tratta San Francesco Saverio con il potenziamento della stazione di pompaggio. Ulteriori interventi in programmazione, la cui esecuzione è prevista prima della stagione estiva, sulla tratta San Clemente-Cercola saranno in esecuzione il sistema di filtraggio sulla condotta di alimentazione. Lo stesso consentirà di utilizzare, al meglio, la fornitura di risorsa idrica, di alimentazione per il distretto Sarnese Vesuviano. È stato inoltre attivato un sistema di ricerca perdite dalla tratta San Clemente-Caivano. Vi è un quadro di attenzione e di doveroso monitoraggio con una serie di interventi, non mi dilungo, la relazione li indica tutti, quindi, bene ha fatto l'interrogante a richiamare l'attenzione sul tema perché i cambiamenti climatici ormai non sono più un'eccezione, i cambiamenti climatici sono il dato strutturale della fase che stiamo vivendo, con la quale dobbiamo convivere e nella quale dobbiamo essere anche vigili. È un motivo in più per tutti quanti lavorare sull'autonomia idrica della Regione, attraverso il potenziamento delle fonti di alimentazione, attraverso grandi opere, non è questa la sede per richiamare, e attraverso un'azione di contrasto alle dispersioni delle reti e, aggiungo, un appello all'educazione collettiva sul non sperpero di questa straordinaria risorsa. Il rubinetto aperto, con il cellulare in mano, non contribuisce ad affrontare i temi nuovi di questa fase e le criticità connesse ai cambiamenti del nostro tempo, quindi, il giusto richiamo alla vigilanza, al momento, non siamo in una situazione emergenziale, ma è una situazione che merita un monitoraggio attento.

BORRELLI FRANCESCO EMILIO

Mi reputo soddisfatto della risposta, volevo soltanto aggiungere una cosa rispetto alle considerazioni che sottoscrivo del Presidente Bonavitacola: in primis, giustissimo intervenire sulla dispersione della rete idrica che è uno dei grandi drammi del nostro territorio, la riduzione, però, rispetto a quello che ho letto nella relazione, sono convinto che il monitoraggio potrebbe evitare, per quest'estate, situazioni spiacevoli. Se ricordo bene l'anno scorso fui in contatto con il Presidente Bonavitacola sulla vicenda per, ad un certo punto, la mancanza di acqua in un Comune dell'isola d'Ischia, ovviamente, questo problema va particolarmente seguito, perché ci sono delle zone - mi riferisco alle zone turistiche - che nel periodo estivo dovrebbero avere una presenza superiore di cittadini, perché sono turisti e, quindi, può capitare che se ci sono delle difficoltà ed entrano in crisi proprio quei territori. Credo che con il Presidente Bonavitacola si possa ragionare su una campagna, perché noi diamo per scontato che l'acqua arriva, dopodiché, com'è successo - non dipende dalla Regione - l'episodio di Marano, in cui il Comune è rimasto, per responsabilità, perché c'è stato un furto, perché ci sono grandi dispersioni di acqua in quel Comune, una settimana senz'acqua i cittadini si sono resi conto di che privilegio è avere, ogni giorno, l'acqua a casa e poterla utilizzare per gli usi domestici o di qualsiasi altro tipo. Rispetto a questo, approfittando anche della presenza dell'Assessore Caputo, lancio il ragionamento sul fatto che, noi - ovviamente lo lancio lì come riflessione, non so se sul PNRR si potrà fare qualcosa - siamo un Paese che utilizza l'acqua potabile sia per uso agricolo sia per uso domestico, anche per il wc o per lavare i piatti. Questa riflessione, che, ovviamente, non ha una soluzione immediata, si tratta di miliardi e miliardi d'investimento, però, secondo me, è una riflessione che dobbiamo fare in prospettiva, perché, giustamente, come ha detto il Presidente Bonavitacola, i cambiamenti climatici sono ormai una realtà e il -25 di quest'anno potrebbe portarci, per quest'anno, a non avere grandi problemi, ma in prospettiva, purtroppo, è un tema che non potremo non affrontare. Grazie.

Riduzione della sanzione per infrazione sullo smaltimento dei rifiuti
BORRELLI FRANCESCO EMILIO

Riduzione della sanzione per infrazione sullo smaltimento dei rifiuti. Premesso che: in data 28 aprile 2022 il Sindaco della Città Metropolitana di Napoli, con una nota diramata alla stampa, comunicava la decisione della Commissione Europea di ridurre la penalità giornaliera della procedura europea d'infrazione per lo stoccaggio eccessivo di rifiuti in Campania, dopo aver valutato le informazioni trasmesse dalle autorità italiane con le quali è stata fornita prova del collaudo e della messa in funzione dell'impianto di Caivano; in tale comunicato il Sindaco dichiarava che la Città Metropolitana di Napoli, in sintonia con la Regione, è riuscita a mettere a segno un risultato storico che affronta, in maniera decisiva, la delicata questione dello smaltimento delle ecoballe; poche ore dopo la nuova nota rettificava la precedente precisando che tale risultato è ascrivibile al lavoro svolto in 7 anni dalla Regione per lo smaltimento delle ecoballe, di cui l'accordo con la Città Metropolitana che ne è parte integrante. Tanto premesso il sottoscritto Consigliere regionale chiede di conoscere le attività messe in campo dalla Regione Campania ai fini della riduzione d'infrazioni europee, il ruolo della città Metropolitana nella vicenda, nonché i prossimi provvedimenti per ulteriore riduzione della sanzione e, ovviamente, del Piano di smaltimento delle ecoballe. Grazie.

BONAVITACOLA FULVIO

Indubbiamente il comunicato della Città Metropolitana a cui ha fatto riferimento l'interrogante destò in me, e non solo in me, molto stupore, perché ascriveva all'attività della Città Metropolitana iniziative che non sono nelle sue competenze, né sono state mai effettuate e ancora più sorprendentemente venivano collegate queste presunte attività con la cancellazione di un terzo della nota sanzione della Corte di Giustizia Europea. Prendemmo atto, però, che in tempi abbastanza rapidi vi fu una correzione di un evidente errore frutto di una tensione e di una frenesia mediatica che è diventato il virus del nostro tempo e che dovremmo tenere a bada e possibilmente liberarcene concentrandoci sul fare le cose, perché i cittadini non vivono di comunicati, di post, di Twitter, i cittadini vivono condizioni difficili durante l'intera giornata e si attendono, da chi è chiamato al ruolo di responsabilità, ad azioni che risolvono le cose, non a fare comunicati stampa. Detto questo colgo l'occasione per ricordare brevemente i termini di quest'annosa vicenda che nasce nel 2010. Il 2010 è l'anno cruciale, è l'anno in cui si conclude la fase più drammatica dell'emergenza rifiuti, è l'anno in cui viene depositata, simbolicamente, l'ultima ecoballa di 5 milioni 400 mila tonnellate, cioè, la produzione di tutti i rifiuti di una Regione, per 2 anni, tutti messi a stoccaggio. Il 2010 è anche l'anno della prima sentenza della Corte di giustizia, perché dobbiamo riconoscere che la Corte di Giustizia ha un procedimento, complesso e anche abbastanza garantista, non è che si sveglia e all'improvviso fa una sentenza di condanna. Nel 2010 c'è una prima sentenza che dice: "La Regione Campania, quindi l'Italia - perché la giustizia europea ragiona per Stati, non per Regioni - non è in linea con le direttive europee in materia di gestione del ciclo dei rifiuti per questo, questo, questo e questo". Cortesemente, vi volete dare una mossa? Cinque anni dopo si riunisce la Corte di Giustizia e prende atto che la mossa non c'è stata, non è cambiato niente, quindi, a quel punto, viene emanata una sentenza di condanna e l'applicazione di una sanzione, molto pesante, la più pesante sanzione in materia ambientale, comminata sicuramente nel campo di gestione del ciclo dei rifiuti a livello europeo, una sanzione che si componeva di una quota fissa di 20 milioni e di una quota variabile, la più insidiosa, la più gravosa, perché giornaliera, di 120 mila euro. Quello che è più grave è che non solo era una sanzione giornaliera, era una sanzione considerata non degressiva, tecnicamente significa che non era frazionabile. La Corte di Giustizia fa due tipi di sanzioni: una degressiva e una non degressiva. Quando è degressiva? Ti condanno perché hai 100 discariche non in sicurezza, 1 milione a discarica, 100 milioni, se ne sistemo 50, mi riducono la sanzione del 50 per cento. Quando non è degressiva significa che non mi ridurrà mai niente in fase intermedio, devo adempiere a tutte le prescrizioni e solo alla fine verrà cancellata la sanzione. Su questo abbiamo aperto una guerra atomica, perché abbiamo detto che non era pensabile che si dovesse fare una miriade di provvedimenti, d'impianti di adeguamento e poi, alla fine cancellare la sanzione. Devo dire che in questa nostra guerra siamo stati abbastanza solidali perché il Ministro dell'Ambiente non ha mai ritenuto che potessimo spuntarla e, in effetti, non ci sono precedenti nella giurisprudenza europea e l'abbiamo, comunque, spuntata, perché abbiamo spiegato che c'è un principio universale in materia di sanzioni. Le sanzioni, anche le più cattive e gravose, devono mantenere un loro connotato di ragionevolezza e non devono mai arrivare ad una conclusione opposta all'obiettivo che intendono perseguire. Se mi metti in ginocchio sul piano finanziario con la tua sanzione mi togli le risorse per poter rimediare ai problemi che sono la base della tua sanzione. Siamo riusciti, non è stata cosa facile, per la prima volta a trasformare non la sentenza, perché una volta che la sentenza è fatta, la Corte di giustizia non la cambia, ma siamo riusciti a convincere la Commissione europea che il soggetto in favore del quale la sentenza era stata pronunciata, a gestirla in maniera diversa da quella che era letteralmente la sanzione, e abbiamo fatto un accordo, a dicembre hanno accettato di frazionarla e hanno individuato dei parametri, ovviamente, i parametri sono soltanto la modalità per rendere frazionabile la sanzione, ma dietro quell'accordo c'è una novità, mentre dal 2010 al 2015 c'era stato il vuoto assoluto, il silenzio tombale, hanno visto che dal 2015 in poi ci siamo messi a lavorare seriamente e hanno capito che sarebbe stato assurdo aspettare la fine di tutto il percorso. Allora, è stato stabilito di legare i 120 mila euro, intanto, non più alle loro previsioni originarie, non vogliamo fare nuovi termovalorizzatori, e neanche loro ce lo chiedono, non vogliamo aprire nuove discariche, e neanche loro ce lo chiedono, abbiamo legato la frazionabilità ad alcuni atti, il primo è l'attivazione dell'impianto di Caivano, che è un impianto dedicato alla rimozione delle ecoballe. Hanno mandato una Commissione del Ministero dell'Ambiente, che è venuta qui a fare un sopralluogo, su richiesta della Commissione europea e hanno constatato che quello che gli avevamo mandato era vero, cioè l'impianto esiste, funziona e tratta le ecoballe, ecco perché hanno deciso di rimuovere il primo terzo. Il secondo terzo è legato al secondo impianto, l'impianto di Giugliano. Ricordo che abbiamo attivato l'impianto di Caivano in tre anni e mezzo, mediamente, in Italia, gli impianti di queste dimensioni si fanno dai 10 ai 12 anni. Quando, e credo che ci riusciamo, entro l'estate, metteremo in funzione anche Giugliano, ci tolgono il secondo terzo. La domanda sorge spontanea: il terzo terzo, che fine fa? Il terzo terzo sarà la conseguenza di un'ulteriore fase di interlocuzione. Dimostrando che abbiamo messo in piedi i due impianti, e dimostrando che stiamo andando avanti in primo luogo sugli impianti di compostaggio, credo che arriveremo ragionevolmente anche alla cancellazione definitiva e totale della sanzione. Almeno, lavoreremo in questa direzione.

BORRELLI FRANCESCO EMILIO

Sono soddisfatto della risposta. Aggiungo che questi risultati avvengono senza aver realizzato nuovi termovalorizzatori o inceneritori. Certo, c'è una dialettica, ci sono dei territori che hanno avuto delle non convinzioni rispetto a certe scelte, però i dati sono oggettivi. Oggi, la nostra Regione, da ultima Regione che era nel 2010 per la raccolta differenziata, è la prima del sud. Abbiamo avuto una riduzione di un terzo della sanzione, spero che, come ha detto il presidente Bonavitacola, si arrivi a due terzi, significa recuperare le risorse e soprattutto uscire fuori dall'immagine da black list che ci siamo trovati addosso per tanto tempo. L'altro giorno ho letto una dichiarazione del Sindaco di Roma, che ha partecipato ai 130 anni della Fondazione de Il Mattino, che parlava del fatto che in Lazio ritengono di essere molto più indietro, rispetto alla Campania, nella gestione dei rifiuti. Questo non significa che è tutto perfetto, e i problemi che vediamo quotidianamente, su molti territori, ci sono e come, però oggi esiste un progetto, esiste un'idea di smaltimento complessivo e mi batterò, continuerò a battermi affinché si realizzino i siti di compostaggio che sono l'unica alternativa alle discariche e inceneritori e sono una certezza di sostenibilità ambientale e soprattutto di non inquinamento perché, ricordo a tutti che al di là che mandare i rifiuti fuori Regione ha un costo enorme, non solo da un punto di vista economico, ma anche dal punto di vista ambientale, spostare un camion a 1 chilometro è molto diverso che spostarlo a 500 chilometri, quindi, credo che da questo punto di vista siano stati fatti dei passi in avanti e concludo dicendo al Presidente Bonavitacola che credo che in questo caso non ci sia stata neanche una mancanza da parte del Sindaco della Città Metropolitana, ma certe volte si cerca di spingere affinché si faccia un certo tipo di comunicazione, perché sicuramente i dati che ha dato il Sindaco della Città Metropolitana, che tra l'altro, era da poco entrato in carica, glieli avranno dati dicendo: "Rivendichiamo subito questa cosa", che, tra l'altro, comunque, non sarebbe stata, in ogni caso, merito dell'Amministrazione appena entrata in carica. Ha fatto bene il Presidente Bonavitacola a non far aprire una polemica, perché sarebbe stata sbagliata, però, ritengo anche giusto che sia corretto rivendicare e mettere i puntini sulle "i" quando si svolge un lavoro che, molto spesso, ha ragione il Presidente Bonavitacola, casomai non ha gli onori dei media, ma, poi, ha degli effetti concreti e quotidiani per la cittadinanza.

Chiarimenti in merito al percorso assistenziale - abilitativo ottimale per la presa in carico dei bambini con disturbi dello spettro autistico cd in generate sulle problematiche della neuropsichiatria infantile
FIOLA CARMELA

Grazie Presidente. Quest'interrogazione ha ad oggetto un chiarimento in merito al percorso assistenziale, abilitativo per la presa in carico dei bambini con disturbi dello spettro autistico e in generale sulle problematiche della neuropsichiatria infantile. I dati del 2017 ci dicono, purtroppo, che quasi 7 bambini su mille campani sono affetti da disturbi dello spettro autistico e le istituzioni hanno tutto il dovere, non solo di supportare queste famiglie, ma di cercare, nel più breve tempo possibile, anche perché sappiamo che la diagnosi precoce è efficace in particolare in queste situazioni, per dare una possibilità di vita più autonoma a questi bambini. In questi 8 anni ho affrontato diverse volte questa problematica, abbiamo, con il Presidente De Luca, attivato una parte dei posti letto, che è un'altra problematica di questa Regione, ci sono 45 posti letto di psichiatria infantile che, al momento, non risultano attivati e che spingono, purtroppo, le nostre famiglie, a recarsi fuori Regione per delle problematiche, quelle più acute rispetto a questa patologia. Con la delibera n. 131 nel 2021 la Giunta regionale ha definito un percorso assistenziale abilitativo ottimale per la presa in carico dei bambini con il disturbo dello spettro autistico chiamando le ASL a potenziare i nuclei operativi territoriali di neuropsichiatria infantile in modo da garantire ad ogni bambino della nostra Regione un progetto assistenziale individuale appropriato, efficace e tempestivo. Purtroppo, dall'attività di monitoraggio e dall'interlocuzione con le associazioni maggiormente rappresentative dei pazienti e dei pediatri di libera scelta è emerso che in nessuna ASL gli utenti riscontrano l'applicazione del percorso diagnostico terapeutico, assistenziale (PDTA) o, comunque, miglioramenti significativi rispetto ai percorsi assistenziali precedentemente adottati, citati dalla delibera. Nello specifico, le principali criticità riscontrate riguardano la tempestività della diagnosi e della presa in carico. Nella nostra Regione esistono solo due servizi dedicati all'autismo, uno che si trova nella Provincia di Avellino e l'altro che si trova nella Provincia di Napoli e precisamente nell'ASL NA2, che si occupano, esclusivamente, della diagnosi clinica di autismo. I pazienti che risiedono nelle restanti zone del territorio regionale sono sprovvisti da servizi dedicati, per la definizione della diagnostica devono necessariamente rivolgersi a servizi di neuropsichiatria territoriale, anche qui, però, la situazione non è rosea, da quello che, poi, dirò nel corso di questa breve sintesi, infatti, ad oggi, la situazione è la seguente: l'ASL di Salerno ha istituito un nucleo di neuropsichiatria infantile per ogni distretto sanitario, l'Asl Natoli 1 e l'Asl di Avellino hanno un modello organizzativo funzionale con nuclei operativi distrettuali o interdistrettuali, nell'Asl Napoli 2 e nell'Asl Napoli 3 allo stato non sono istituiti i nuclei operativi di neuropsichiatria infantile. Anche qui, con una nota, il Presidente De Luca, a seguito della 131, il 23 luglio, ha chiesto alle Asl di compiere, entro 6 mesi e di completare la piena operatività dei nuclei territoriali per i disturbi del neuro sviluppo e di neuropsichiatria infantile, richiedendo una dettagliata analisi di quello che è il fabbisogno sanitario e sociosanitario del bacino di competenza. Allo stato, sembrerebbe che nessuna Asl abbia proceduto alla predisposizione dei progetti assistenziali individuali per tutti gli assistiti a carico, né all'analisi del fabbisogno sanitario. Infatti, ci sono alcune recenti sentenze di famiglie che giustamente hanno impugnato la 131 e ad oggi tutte le famiglie che hanno impugnato la 131 hanno avuto un riscontro positivo dal Tar, proprio perché se per la parte assistenziale sanitaria qualcosa si sta muovendo, quelle ore che abbiamo tolto per la parte sanitaria, anche a detta del Tar, in maniera ingiusta, perché per il Tar si deve fare una diagnosi e una procedura personalizzata, a seconda di quelle che sono le esigenze del bambino, a livello sociale, invece, nulla è stato fatto e questo, in particolare, anche per l'età di transizione che riguardano gli anni dai 14 in poi. La situazione è più o meno questa, in tutto il territorio regionale è rarissimo che una diagnosi di autismo sia formulata nei primi tre anni di vita, nessuna Asl ha attivato dei propri percorsi né dei presidi ospedalieri territoriali, percorsi assistenziali per i necessari approfondimenti ematochimici e strumentali, nessuna Asl ha servizi territoriali dedicati alla presa in carico riabilitativa, il trattamento è totalmente delegato ai centri di riabilitazione accreditati privati. Le liste d'attesa, anche presso i centri privati accreditati, sono di uno o due anni. Il ricorso ai trattamenti abilitativi privati non accreditati e fuori dal monitoraggio della NPA, rappresenta ancora una modalità estremamente diffusa per ottenere un trattamento abilitativo intensivo validato a livello internazionale e nazionale in tempi ragionevoli. Anche qui, bisogna dire che le nostre famiglie sono veramente allo stremo, purtroppo, non so più cosa rispondere a quelle famiglie che anche e pur volendo pagare, facendo dei sacrifici e in alcuni casi ho visto vendere delle proprietà per affrontare queste problematiche, perché chi genitore non farebbe di tutto per i propri figli, sono mamma e, quindi, forse particolarmente sensibilizzata dall'argomento. Anche qui, purtroppo, anche rivolgendoti al privato, ci sono uno o due anni di attesa e, come abbiamo detto prima, se la diagnosi precoce è fondamentale, lo è ancora di più il tempo e la modalità in cui si interviene su questi bambini. Risultano, le Asl palesemente inadempienti rispetto agli obiettivi fissati dalla 131, nonché rispetto alle indicazioni fornite dal Presidente della Giunta che, devo dire, ancora una volta, pur sollecitando i direttori generali, l'appello è rimasto inascoltato. Chiedo alla Giunta quali iniziative intende assumere per l'attuazione del percorso diagnostico terapeutico e per la presa in carico globale integrata del soggetto con disturbo dello spettro autistico, anche qui sono state fatte delle mozioni, sono stati fatti ordini del giorno, non ultimo, è stata presentata anche una proposta di legge all'attenzione del Consiglio regionale, perché purtroppo anche le mozioni e gli ordini del giorno sono rimaste carta morta. Io stessa, ho scritto come Presidente della Commissione e ho approvato in Commissione, nel maggio 2021, una mozione che impegnava la Giunta a potenziare i nuclei territoriali di neuropsichiatria infantile, garantendo un'unità complessa almeno ogni 150 mila o 250 mila abitanti. Nell'interrogazione ho chiesto anche quali siano le cause per le quali i nostri 45 posti di neuropsichiatria infantile non vengono attivati sul territorio. Più volte mi sono attivata, anche con i direttori generali, per fare un Dipartimento Interaziendale di Neuropsichiatria Infantile appunto per rispondere a quelle che sono le esigenze di nostri cittadini che devono ricorrere a delle cure fuori Regione, che altro non fanno che aumentare i costi di gestione della Regione Campania, quindi, spero che qui ci sia una risposta che vada a soddisfare, non tanto le mie richieste, ma quelle che sono le esigenze delle nostre famiglie e soprattutto dei nostri bambini. Grazie.

MARCHIELLO ANTONIO

Grazie Presidente. Anche in questo caso la Consigliera dimostra di aver approfondito, con particolare interesse, la problematica che è una problematica che rappresenta un settore d'importanza strategica essenziale, non solo per la cura delle persone con disabilità, ma anche per sostenere le loro famiglie e per migliorare la vita della comunità nel suo insieme. Si tratta di un problema di particolare rilevanza per la salute pubblica, non limitato alla nostra Regione, ma diffuso su tutto il territorio nazionale. La grave crisi di risorse professionali, sanitarie, emersa nel nostro servizio sanitario, assume connotazioni di drammaticità nel mondo della riabilitazione, dove la carenza di specialisti è atavica e inevitabilmente, condiziona una scarsa qualità dei servizi. La definizione del fabbisogno di medici specialisti in neuropsichiatria infantile, psicologi e personale sanitario della riabilitazione, atto a garantire adeguati e appropriati livelli assistenziali nelle delicatissime aree cliniche di assistenza ai disturbi dello spettro autistico, costituisce un elemento centrale nel contesto di una programmazione sanitaria. La difficile situazione nazionale è stata aggravata, nella nostra Regione, dal rispetto degli impegni assunti con i piani di rientro, per garantire il riequilibrio di Bilancio sanitario e ha, necessariamente, condizionato tutte le azioni poste in essere, ivi comprese quelle volte a contrastare la persistenza dell'antico sbilanciamento delle attività riabilitative verso le strutture private che operano in convenzione con il servizio sanitario regionale. Infine, le attività riabilitative a valenza sanitaria intersecano il sistema dell'assistenza territoriale ed extra ospedaliero o socio sanitario nel quale la programmazione dei fabbisogni e l'organizzazione dei servizi aziendali mostrano tradizionali e ataviche difficoltà. La Giunta regionale della Campania, con l'adozione della deliberazione n. 131/2021, ha definito un percorso assistenziale abilitativo per la presa in carico dei bambini con disturbi dello spettro autistico, richiedendo, alle aziende sanitarie di strutturare, al loro interno, equipe multidisciplinari in grado di garantire, ad ogni bambino della nostra Regione, una presa in carico appropriata. Dalle attività di ricognizione poste in essere dalla Direzione Generale Salute nello scorso mese di febbraio, con nota 98830/2022, è emerso che tutte le aziende sanitarie hanno attivato procedure di potenziamento dei servizi di neuropsichiatria mediante il reclutamento di risorse umane e, in alcuni casi, individuando budget dedicati. La Direzione Generale Salute, nell'ambito delle attività di monitoraggio dell'implementazione della delibera n. 131/2021, ha avviato anche un'attività di mappatura di tutti i servizi assistenziali di diagnosi e cura, operanti nelle singole aziende, sia sanitarie che ospedaliere, che si concluderà entro il prossimo mese di luglio. Con decreto dirigenziale n. 392/2021 è stato poi istituito un Gruppo di Lavoro per la presa in carico di adulti con disturbi del neurosviluppo ed in quell'ambito si stanno perfezionando i percorsi di presa in carico assistenziale, abilitativi, sanitari e sociosanitari per adolescenti e adulti con disturbi complessi del neurosviluppo allo scopo di garantirne qualità ed efficacia. Sulla base di criteri di appropriatezza clinica, organizzativa e di sostenibilità. Per quanto riguarda i Direttori Generali, ricordo alla Consigliera che le ASL sono enti giuridici autonomi, per cui, la Regione impegna le sue forze ad organizzare, a coordinare, a dare l'impulso, il Presidente s'impegna in prima persona - lo sapete tutti - però, laddove non ci sono risposte, mettiamoci insieme e forziamo la mano, perché questi sono problemi non solo toccanti, ma direi di civiltà perché questi bambini, nelle loro famiglie, non devono creare problemi, ma devono essere risolti i problemi dalla società, che siamo noi. Credo che quello che la Consigliera ha rappresentato, è sicuramente puntuale, ho ascoltato attentamente e con dovizia, dato tutto quello che succede nelle singole Asl, però sta a noi dare una spinta insieme a tutta la Giunta. Il Consiglio, oltre a quel che ha fatto, bisogna continuare.

FIOLA CARMELA

Ringrazio nuovamente l'Assessore che, come ho detto, si trova sempre a gestire situazioni complicate, però più ascolto quello che ci scrive la direzione e più non posso che restare sconcertata. Come a volte avviene per i protocolli d'intesa, per le leggi che facciamo, anche le note, le delibere che magari si producono in direzione, restano carta straccia, perché la situazione che abbiamo sui territori è diversa, più volte rappresentata anche dai genitori che abbiamo avuto sotto il Consiglio regionale, più volte rappresentata anche al Presidente De Luca ed agli stessi direttori generali. Purtroppo, e lo dico veramente con rammarico, tutto quello che abbiamo fatto e, in più, una nota del Presidente, se non riesce a farci ascoltare dai direttori generali per delle indicazioni della linea politica, perché è vero che sono Enti differenti da quella che è la Regione, la Giunta e il Consiglio regionale, dovrebbero anche seguire quella che è la linea politica che in quel momento definisce l'Amministrazione. Se questo non viene fatto, e ci possono essere tanti motivi per i quali un direttore generale non segue quella che è l'indicazione, ci dovremmo attivare almeno per garantire quello che è il diritto alla salute. Non va bene, ma la soluzione del problema, caro direttore, la devi trovare tu se non riesco a fartela trovare con i provvedimenti che metto in atto. Il problema del personale, che ci rappresenta la Giunta, può essere vero, ma non lo è per i centri privati, vuol dire che non facciamo abbastanza o non abbiamo le risorse o non assicuriamo un percorso di stabilizzazione definitiva per quella che è la situazione del personale, perché i centri privati non hanno questo problema, anzi, hanno le liste d'attesa da qui a due anni, vuol dire che con tutti gli orari, con prestazioni quasi ogni mezz'ora, non riescono a soddisfare la richiesta. Come ha detto lei, è una questione non solo di umanità, non solo di vicinanza a quelle famiglie, dobbiamo accogliere la famiglia e dobbiamo sostenerla in tutto quello che è il percorso, quando ci sono queste situazioni, è una questione di civiltà, stiamo facendo questo, con il Presidente del Consiglio e con altri Consiglieri abbiamo messo in campo molte azioni che - devo dire - da otto anni che sono in Consiglio regionale sono rimaste inattese, inascoltate, come la voce di quelle persone che si sentono sole. Oggi, mi sento sola insieme a loro, perché nonostante rappresento le istituzioni, non sono capace di fare quel passo in più in avanti, nonostante non resti ferma perché questa può sembrare una semplice interrogazione che fai per fare un po' di politica, ma non è così, questo è metterci la faccia e dire che le cose purtroppo, nonostante l'impegno di tutti e l'impegno anche del Presidente De Luca, non vanno ancora nella giusta direzione. Spero ci sia una presa reale, del senso reale di quella che è la situazione, perché quello che decidiamo noi, quello che decidono i direttori generali quando non mettono in atto quelle che sono le direttive che ricevono, ha una ricaduta non nelle loro case, l'Asl non è casa loro, come il Consiglio regionale non è casa mia, ha una ricaduta sulle nostre famiglie, su quelli che hanno i problemi. Spero veramente nella sensibilizzazione di quello che è anche il ruolo istituzionale che si esercita, perché la politica è un'altra cosa, teniamola fuori da queste situazioni, perché questi non sono voti che andiamo a prendere, né che andiamo a guadagnare, questi sono problemi reali della gente che li vive e noi stiamo qui per risolverli, non per fare altro. Grazie, scusatemi.

Stabilizzazione del personale precario della sanita assunto durante la pandemia da Covid 19
SAIELLO GENNARO

Grazie Presidente. Buongiorno Assessore. Con la pandemia sono, inevitabilmente, emerse tutte le carenze del sistema sanitario. Se siamo riusciti a contenere maggiori danni e perdite è solo grazie al personale sanitario, ma anche e soprattutto grazie ai tanti: medici, infermieri, operatori sociosanitari in extremis che abbiamo reclutato con varie tipologie di contratto, grazie all'applicazione di norme transitorie in deroga a quelle ordinarie che disciplinano la Pubblica Amministrazione. Questo ci ha consentito di colmare le carenze, in tempi rapidi e di rafforzare, nell'immediato, i reparti più importanti per poter contrastare l'emergenza Covid, che sono quelli della terapia intensiva e sub intensiva, quindi, contrattualizzati in tempi record e mandati a combattere, in prima linea, per salvare vite umane, spesso anche in condizioni disagiate. Per questo sono stati definiti, a più riprese: eroi, angeli, però aggiungo "eroi e angeli che ad oggi sono precari" perché sono andati avanti con delle proroghe fino alla decretazione, poi, della fine dell'emergenza, il 31 marzo 2022. Bisogna capire in che modo andare a tutelare tutta questa platea di professionisti, di medici, d'infermieri, di operatori e di tecnici, anche perché il nostro sistema sanitario ne ha fortemente bisogno, insomma, dobbiamo andare a potenziare tutta quella che è la sanità territoriale, la sanità di prossimità. A tal riguardo c'è anche un piano che vede la nascita di ospedali di comunità, insomma, di centrali operative, proprio per cercare di essere più efficienti, perché l'epidemia, insomma, ha messo in luce le varie carenze. Serviranno, quindi, oltre a quelli per le carenze, centinaia di nuovi medici, centinaia di nuovi infermieri, operatori. Considerato che la Regione ha già provveduto ad una proroga di questa platea fino a fine anno, considerato che, comunque, è una platea di quasi 6 mila persone, questa di cui stiamo parlando, la Regione ha fatto anche di più, perché con una circolare ha chiesto anche di quantificare, in termini anche numerici, questo precariato, chiedendo alle aziende sanitarie una ricognizione tenendo conto sia della Legge Madia sia dell'ultima Legge di Bilancio nazionale che ha impartito dei parametri proprio sulla scia della stabilizzazione, prevedendo, insomma, che per essere stabilizzati il personale deve aver ricoperto ruoli almeno per 18 mesi durante il periodo della pandemia, di cui 6 dal 31 gennaio 2020 fino al 30 gennaio 2022. Ci sono varie situazioni rimaste inevase perché, innanzitutto, in quella platea c'è anche gente che per pochi giorni resterebbe fuori, secondo le linee dettate dal Ministero, poi c'è lo scorrimento di graduatorie che da anni sono ferme, stanno anche per scadere. Capisco le varie difficoltà, condivido la battaglia che il Presidente sta facendo, anche con il Ministero, sotto il profilo della ripartizione anche dei fondi, perché è giusto farsi sentire, perché se al nord vengono stanziate più risorse e al sud meno risorse, senza cognizione di causa, senza considerare: la popolazione, le difficoltà, è una cosa sbagliata, quindi, è giusto che ci sia un Presidente che batte i pugni sul tavolo anche a Roma, però, l'interrogativo che poniamo è: intanto la ricognizione a che punto sta, in termini quantitativi, cioè, se abbiamo i numeri, a distanza di mesi, da febbraio che era stata chiesta questa cosa e in che modo s'intende avviare questa stabilizzazione di tutto il personale. Grazie.

MARCHIELLO ANTONIO

In merito alle problematiche sollevate la Direzione Generale per la Tutela della Salute ha evidenziato che con nota 63804 del 4 febbraio di quest'anno, ha richiesto a tutti i Direttori Generali di acquisire i dati relativi alle ricognizioni del personale in possesso, al 31 dicembre 2021, dei requisiti previsti dal decreto legislativo 75 del 2017. Questa ricognizione ha riguardato anche il personale sanitario e gli operatori sociosanitari alle dipendenze di Enti del servizio sanitario nazionale in possesso, al 30 giugno 2022, dei requisiti previsti dalla legge 234 del 2021 ovvero il personale che abbia maturato o che maturerà almeno i 18 mesi di servizio, anche non continuativi, di cui almeno sei mesi nel periodo che intercorre tra il 31 gennaio 2020 e il 30 gennaio prossimo, 2022. La direzione rappresenta che attualmente è in corso la trasmissione dei dati da parte delle diverse aziende, stante la scadenza del termine riferito al prossimo 30 giugno. Per quanto concerne l'utilizzazione delle graduatorie, la direzione generale comunica di avere attivato un utile strumento di monitoraggio delle graduatorie vigenti che viene aggiornato con cadenza mensile mediante l'istituzione della banca dati regionale, monitoraggio del servizio sanitario regionale della Regione Campania, elenco graduatorie vigenti e procedure di reclutamento, consultabile sul sito internet regionale, e qui riporto il sito, da chiunque ne abbia interesse e per la necessità di utilizzo delle graduatorie delle aziende sanitarie della Campania sulla piattaforma Sinfonia, cui ciascun azienda accede con le proprie credenziali. L'utilizzo delle graduatorie vigenti ha formato oggetto di un'intensa attività della direzione generale e di precisi indirizzi del Presidente della Giunta, numerose le circolari commissariali e le circolari presidenziali con le quali si è condiviso il principio, in ragione del contenimento della spesa, che l'utilizzo delle graduatorie vigenti risulta essere lo strumento preferibile per evidenti ragioni di speditezza e economicità, in quanto più rapido, evitando l'indizione di nuovi concorsi per il reclutamento del personale, laddove regolari procedure concorsuali siano già state espletate presso altre aziende e siano soprattutto disponibili. Tra le tante, si ricordano le circolari commissariali 1550 del marzo 2014, le circolari del sub commissario ad acta 2082 dell'aprile 2017 e 2118 del 9 maggio 2017, quelle presidenziali, 1450 del 2018, 4231 del 2019, 481521 dell'ottobre 2020, 526341 del 2021 e da ultimo la circolare 76287 dell'11 febbraio 2022, una cadenza fissa tutte le circolari. Nelle stesse circolari è stato esplicitato che il ricorso alle graduatorie di pubblici concorsi approvati da altre Amministrazioni, è stato anche oggetto di una pronuncia della magistratura contabile della sezione regionale della Corte dei conti Umbria, delibera 224 del 2013, la quale al fine di scongiurare profili di responsabilità erariale, ha rilevato che l'impiego delle graduatorie trova fondamento nell'obiettivo di ridurre la spesa pubblica in quanto non aggrava il Bilancio dell'Amministrazione dei costi di una nuova selezione, ispirandosi ai principi di economicità e di efficienza dell'azione amministrativa. Tuttavia, l'Amministrazione precedente, nell'ambito dei propri poteri discrezionali, è libera di scegliere se ricorrere alle assunzioni mediante l'indizione di un nuovo bando di concorso oppure utilizzare le graduatorie vigenti e valide delle altre aziende. In caso di mancato utilizzo delle graduatorie vigenti e dell'indizione di nuovi concorsi, le aziende dovranno motivare adeguatamente sulla scorta del principio della ragionevolezza il loro mancato utilizzo. Nelle stesse circolari, infatti, è previsto che le Amministrazioni, prima di avviare nuovi concorsi possono utilizzare le graduatorie approvate da altre Amministrazioni, previo accordo tra le stesse per l'organizzazione di percorsi congiunti di reclutamento di figure professionali comuni, sia nel settore del comparto che della dirigenza, sulla base di omogenei criteri di vicinanza territoriale e di discipline. Infine, per quanto di competenza della direzione generale, viene sottolineato che nella delibera di approvazione dei Piani triennali di fabbisogno del personale 2020-2022 delle Asl, è stato disposto di privilegiare l'utilizzo delle graduatorie concorsuali di altre aziende della Regione in luogo dell'attivazione di nuove procedure concorsuali per il medesimo profilo. Per cui, raccomandazioni a iosa e, per quanto riguarda i precari, dobbiamo aspettare il 30 giugno per avere il completamento della ricognizione.

SAIELLO GENNARO

Grazie Assessore. Seguiremo questa tempistica, abbiamo a cuore la posizione, specie di quelli che rischierebbero di rimanere fuori dalla legge nazionale, ripeto, ci sono alcuni che per pochi giorni, rispetto ai 18 mesi, rischiano di non maturare il diritto ad essere assunti e si rischia anche che alcuni di questi stanno anche nelle graduatorie, le quali, alcune, sono in scadenza. Poiché questo scorrimento va molto a rilento, il rischio esiste per tante persone di rimanere fuori sia da un lato che dall'altro, e sarebbe veramente un assurdo perché comunque abbiamo visto, le carenze ci sono, le difficoltà ci sono, la volontà politica regionale è quella di potenziare il servizio, staremo a vedere nei prossimi giorni. Grazie.

Misure PSR Campania relative ai danni da fauna
CARPENTIERI NUNZIO

Grazie. L'interrogazione che ho presentato ha per oggetto la prevenzione dei danni da fauna, in particolar modo quelli causati dalla popolazione dei cinghiali. Premesso che la Commissione Europea, con Decisione di Esecuzione C (2021) 8415 finale del 16 novembre 2021, ai fini della concessione di un sostegno da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, modificando la decisione di esecuzione C (2015) 8315 del 20 novembre 2015, ha approvato il PSR Campania in cui è incluso il periodo transitorio 21-22 (versione 10.1); l'approvazione della versione 10.1 del PS Campania 14/22 ha messo a disposizione del Programma una dotazione aggiuntiva di risorse pubbliche totali legate al cofinanziamento Comunitario (QFP+ NGEU) pari al 30,97%, alle quali va aggiunto il budget recato esclusivamente da risorse nazionali a titolo di risorse aggiuntive per 40.165.463,29 euro. Il totale delle risorse pubbliche che si aggiungono al budget del Programma è pari a 601.559.169,68 euro. Considerato che la Giunta Regionale, con delibera n. 522 del 23 novembre 2021, ha preso atto dell'avvenuta approvazione della modifica del Programma di Sviluppo Rurale della Campania 2014/2020 (FEASR) - Ver. 10.1 da parte della Commissione Europea, e che tale programma contiene l'intervento "4.4.1 Prevenzione dei danni da fauna". Rilevato che il calendario di emissione dei bandi nel corso del 2022, di cui al comunicato del 28 dicembre 2021 pubblicato sul portale telematico della Regione Campania denominato "PSR Campania comunica", non prevede il bando per rendere operativo il succitato intervento 4.4.1. Rilevato altresì che nelle aree interne della Campania la problematica rappresenta un vulnus per le imprese agricole che da anni denunciano considerevoli danni alle produzioni, alle strutture e alle opere aziendali cagionati dalla fauna selvatica ed in particolare della popolazione di cinghiali. Già nel bando 2017 venivano messe a disposizione risorse per 3 milioni di euro che poi, successivamente, sono state portate a 5 milioni di euro. All'indomani della pubblicazione del bando, risultano acquisite oltre 264 domande ritenute ammissibili, in fase istruttoria sono state finanziate solo 73 istanze, lasciando ben 191 soggetti che pure avendo i requisiti, non avevano viste accolte le proprie richieste. I numeri dimostrano come la problematica sia molto sentita, presente, in particolare nelle aree interne della Regione. Tuttavia, abbiamo accolto positivamente l'attenzione della Regione per queste criticità che ha assunto significative iniziative, come ad esempio l'approvazione del Piano di gestione e controllo del cinghiale, l'adozione del sistema di gestione dei danni da fauna selvatica, nonché le importanti determinazioni all'emergenza, rappresentate dalla diffusione della peste suina. È proprio in questo scenario, Assessore, che a fronte delle istanze provenienti dai territori che si chiede di conoscere il motivo della mancata calendarizzazione della misura 4.4.1, che espressamente prevede l'aiuto in conto capitale al 100% per l'installazione di protezioni meccaniche e di recinzioni individuali il cui costo risulterebbe insostenibile per gli operatori, già alle prese con diverse criticità di natura economica; di sapere, anche a seguito dell'istituzione del sistema di gestione dei danni da fauna selvatica, se la struttura è a conoscenza della reale consistenza dei danni lamentati dagli agricoltori, atteso che in molti casi, gli stessi Enti territoriali, non hanno contribuito ad acquisire un sufficiente grado di conoscenza dei danni patiti dalle aziende agricole da parte di branchi di cinghiali; di sapere quali sono le azioni che, sulla base delle risorse disponibili, la direzione generale politiche agricole intende assumere in riferimento alla problematica evidenziata nei confronti delle istanze provenienti dai territori e dalle aziende agricole interessate. Nel sottolineare l'attenzione da me dedicata alla problematica e nell'auspicio di essere stato da stimolo al lavoro dell'Assessorato, ho avuto contezza, qualche giorno fa, dell'adozione del DRD n. 234 del 24 maggio 2022 con il quale, nell'ambito delle risorse finanziarie aggiuntive alla strategia di sviluppo locale dei gruppi di azione locale GAL, in applicazione del registro Unione Europea 2020-2022, i GAL sono stati invitati a riconsiderare, negli atti integrativi delle rispettive strategie di sviluppo locale presentate dall'autorità di gestione, l'introduzione della tipologia di intervento 4.4.1 "Prevenzione danni da fauna", relativa al contenimento ai danni da cinghiali. Provvedimento che sembrerebbe assegnare la gestione dei fondi relativi alla misura 4.4.1 ai gruppi di azione locale. In relazione a quanto espresso, si chiede di chiarire con quali modalità saranno erogati i fondi, con quali tempi e soprattutto se questo tipo di organizzazione non comporti una maggiore dispersione delle risorse. Grazie.

CAPUTO NICOLA

Grazie Presidente e grazie anche al Consigliere Carpentieri per quest'interrogazione che permette anche di puntualizzare alcune cose in un momento particolarmente critico per la particolare invasione dei cinghiali nella nostra Regione e nell'intero Paese. È un tema nazionale, l'affrontiamo quasi quotidianamente, quasi ogni settimana nella Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni, ed è stato anche oggetto di un incontro, l'altro giorno, con il Presidente De Luca. Cercherò di andare per ordine, ringraziando per l'attività e anche per la sensibilità rispetto a questo tema. Per quanto riguarda il quesito n. 1, preciso che la modifica del programma di sviluppo rurale della Campania, per il periodo 2014-2020, e il relativo piano finanziario che ricomprende le misure che l'Assessorato ha inteso avviare per il biennio 2021-2022, cosiddetto periodo di transizione o anche più appropriatamente di espansione, è stata lungamente e approfonditamente discussa e, alla fine, pienamente condivisa con tutti gli stakeholders, a partire dal tavolo verde, dal tavolo di partenariato. Per quanto riguarda specificamente la misura 4.4.1, va evidenziato che nel periodo 2014-2020 sono stati finanziati circa 80 aziende, come lei stesso ha puntualizzato, con un ammontare di 3 milioni di euro, corrispondendo ad oltre 100 mila metri, ovvero, 100 chilometri di recinzione realizzata a difesa delle culture di maggiore pregio della nostra Regione. Infine, ma non da ultimo, va sottolineato che nel biennio di transizione è stata disposta la riapertura della misura 4.4.1 nell'ambito della strategia che devono porre in essere i GAL della Campania, abbiamo stabilito un principio particolare, che i GAL non devono mettere in campo le stesse misure che mettiamo in campo a livello centrale, e ciò, in coerenza con la scelta strategica di non creare questa sovrapposizione tra le varie misure messe in campo dall'Amministrazione e quelle di converso promosse dai GAL, ciò anche in considerazione che la problematica dei danni da fauna selvatica, in particolare quella dei cinghiali, è tipica delle aree interne e quindi ben si coniuga con le strategie di intervento tipiche dei GAL. Riguardo al secondo quesito, non risulta che gli Enti così definiti territorialmente competenti, non abbiano ottemperato alla denuncia dei danni arrecati alle aziende agricole da parte di branchi di cinghiali, ciò innanzitutto in ragione del disposto legislativo vigente che specifica le modalità e per la domanda del danno, i soggetti proposti all'accertamento e le tempistiche. Il testo di legge sancisce, appunto, che il soggetto danneggiato è tenuto a denunciare il danno entro 30 giorni dall'evento all'ufficio caccia della Provincia, oggi Ufficio Provinciale Territorialmente Competente della Direzione Generale delle Politiche Agricole, che entro i 30 giorni successivi provvede agli accertamenti del caso, anche mediante verifiche, ispezioni e sopralluogo. Se ne deduce che l'onere della denuncia dell'eventuale danno patito è interamente in capo al soggetto che lo ha subito, in alcun modo, essendo coinvolti altri enti in tale procedura di denuncia. Peraltro, l'Assessorato all'Agricoltura, onde facilitare, semplificare e digitalizzare le procedure di denuncia del danno subito per le incursioni della fauna selvatica, cinghiali, in maniera preponderante, ha messo a disposizione dell'utenza, una modulistica ad hoc, facilmente reperibile e scaricabile dal sito dedicato "Campania Caccia", ben noto a tutti gli utenti regionali, nel quale di recente è stata anche implementata una specifica sezione dedicata ai danni da fauna e dalla loro denuncia mediante una modulistica semplice, compilabile e trasmissibile al competente ufficio regionale a carattere territoriale direttamente online, con oneri di carattere amministrativo a carico del soggetto danneggiato veramente minimi. Quest'opportunità è stata ampiamente promossa sia in occasione di un seminario tenutosi a Napoli nel mese di febbraio sia con incontri mirati a carattere territoriale. Per la precisione, il Documento Gestione di Gestione dei Danni da Fauna Selvatica per la gestione in modalità digitale delle richieste di risarcimento danni causati dalla fauna selvatica in Regione Campania nelle colture agricole, impianti e strutture, a persone fisiche e giuridiche conseguenti a sinistri stradali, sviluppato con il supporto del Centro Regionale d'Igiene Urbana Veterinaria (CRIUV), è stato approvato con decreto dirigenziale n. 190 del 23 settembre 2021. Il quesito n. 3, ribadendo quanto detto al secondo punto, gli uffici della DG Politiche Agricole, territorialmente competenti, non devono denunciare i danni, ma sono tenuti a trasmettere, annualmente, i dati relativi ai danni da fauna selvatica, a carico delle colture agricole, alle strutture e alle opere presenti in azienda, comprensivi dei sinistri stradali utilizzando il format apposito elaborato dal CRIUV. Allo stesso tempo, tali uffici, a carattere provinciale, provvedono alla liquidazione dei danni utilmente istruiti dalla Commissione prevista dall'articolo 26 della legge regionale 26/2012, utilizzando le risorse vincolate, disponibili sui capitoli di rispettiva competenza, nonché quelle libere presenti sui capitoli di nuova istituzione, costituite nel 2021 per far fronte alle crescenti richieste d'indennizzo dei danni occorsi di competenza della UOD 500719. Si precisa che gli indennizzi sono regolarmente riconosciuti agli aventi diritti che ne abbiano fatto richiesta ai sensi di quanto previsto dall'articolo 26 della legge 26. Infine, a testimonianza del grande impegno profuso dall'Assessorato all'Agricoltura in materia di gestione sostenibile della fauna selvatica, quindi, di converso, di riduzione dei danni della stessa cagionati alle attività antropiche a carattere economico e non solo, giova ricorda l'approvazione, con delibera della Giunta regionale n. 521 del 23 novembre 2021 del Piano di Gestione e Controllo del Cinghiale che la stessa ha richiamato e che è finalizzato al controllo di tale specie nelle aree nelle quali non è possibile esercitare il prelievo venatorio. L'operatività del Piano e Gestione del Cinghiale prevede queste aree: aree urbane e periurbane, rete viaria, oasi naturalistiche, zone di popolamento e cattura, istituti faunistici privati. In queste aree si applica, dunque, il Piano di Controllo attraverso l'operato degli uffici territoriali di competenza e degli ATC, coordinati dall'ufficio caccia e pesca, acquacoltura e dal CRIUV. Nelle restanti aree interviene, invece, il Piano di Selezione creando un sistema d'interazione utile a prevenire e mitigare, tutto l'anno, i danni su tutto il territorio regionale. Nelle aree parco, invece, l'Ente Gestore ha la competenza di porre in essere tutte le attività previste dal Piano di Controllo e gestione del Cinghiale. Le azioni sinergiche coordinate che si stanno ponendo in essere a partire dal novembre 2021 mirano al raggiungimento di un miglior equilibrio tra le specie di cinghiale e le altre componenti dell'agrosistema, di cui l'uomo, con le sue innumerevoli esigenze ed attività, è la componente più significativa, con una conseguente riduzione apprezzabile e quanto mai apprezzata ed attesa di danni cagionati di cui discusso nella presente interrogazione. In aggiunta valga precisare che al vaglio della Regione Campania e del Presidente De Luca una specifica richiesta, sottoposta proprio qualche ora fa, tesa ad incrementare gli interventi contenitivi della specie, in particolare nelle aree protette, vero punto debole del sistema gestionale avviato per il quale la Regione Campania si pone all'avanguardia dell'intero contesto nazionale. Per quanto riguarda il finanziamento delle cosiddette istanze non finanziate, sebbene avente i requisiti, voglio ancora una volta chiarire che c'è questa strana convinzione, secondo cui basta presentare un'istanza all'Assessorato all'Agricoltura e avere le risorse. Ogni bando ha delle risorse a disposizione, terminate quelle risorse, sebbene esistano altre istanze non escluse per motivi tecnici o formali, questo non vuol dire che tutte abbiano il diritto ad essere finanziate, sebbene spesso anche l'Amministrazione concorre nel creare questa confusione quando specifica queste pratiche come pratiche idonee, ma non finanziabili. Detto questo, è chiaro che l'attività di controllo di questa specie sta diventando davvero un'ossessione per tutti gli Assessorati all'Agricoltura delle Regioni d'Italia. Anche ieri mi sono interfacciato con la Direzione Generale del Ministero della Salute e quella dell'Agricoltura, perché c'è questa grandissima preoccupazione della PSA, della peste suina africana che potrebbe ulteriormente aggravare una situazione già drammatica per i danni che si portano alle colture. Intanto abbiamo assicurato ai Gal delle risorse che metteranno in campo immediatamente delle misure, devo dire che abbiamo registrato una sensibilità istituzionale davvero importante da parte di tutti gli attori, ci saranno i bandi immediatamente e, ovviamente, d'adesso in poi stiamo già iniziando ad immaginare misure più strutturali per intervenire a supporto del sistema agricolo, ma anche per salvaguardare la salute umana. In questo momento abbiamo anche il rischio, per esempio, in alcune aree della nostra Regione, dove ci sono allevamenti allo stato brado, come per esempio il maialino nero casertano che qualora i cinghiali dovessero trasmettere anche questa peste suina, voglio ricordare che in Lazio sono stati isolati ben 12 casi e la situazione è davvero drammatica, molto preoccupante, ma, comunque, qualora dovesse avvenire anche in Campania rischiamo addirittura di perdere un intero patrimonio genetico rispetto a razze di grande qualità, quindi, siamo preoccupati, ci stiamo anche attrezzando per la conservazione degli embrioni perché in quel caso dovremmo davvero abbattere a tappeto. La ringrazio davvero, noi ci sentiamo spesso perché la sua sensibilità è davvero elevata sull'argomento, ma è una grande preoccupazione anche dell'Assessorato perché non solo dobbiamo contenerla in maniera adeguata, ma dobbiamo anche salvaguardare le produzioni in un momento nel quale tutti ci chiedono di aumentare le produzioni agricole. Grazie.

CARPENTIERI NUNZIO

Innanzitutto grazie Assessore, come sempre sei semplice e corretto nel dare le informazioni, grazie soprattutto per quello che stai facendo in Regione Campania. Continuerò ad ascoltare, continuerò a sostenere le difficoltà, le istanze che provengono dai territori, soprattutto dagli agricoltori, dalle aziende, sarò attentissimo sul rispetto dei tempi, dei tempi per mettere in essere bandi e per arrivare all'erogazione, poi, dei contributi. Grazie.

Situazione relativa al personale precario impiegato in supporto alle attività Covid-19 presso Asl Napoli 3 sud
IOVINO FRANCESCO

Interrogazione a risposta orale, articolo 129 del Regolamento interno del Consiglio regionale. Oggetto: "Situazione relativa al personale precario impiegato in supporto alle attività Covid-19 presso Asl Napoli 3 sud". Premesso che nelle more dell'adozione della delibera n. 993 del 29/12/2020 è stato pubblicato, a causa dell'emergenza Sars-COV-2, il bando di avviso pubblico, per soli titoli, per personale da impiegare per mesi 6, in supporto alle attività Covid-19 presso le articolazioni dell'Azienda Sanitaria Napoli 3 sud. Visto che a seguito di Determinazione Del Direttore Generale n. 8 del 07/01/2021 venivano approvati atti e graduatoria, con la quale furono selezionati n. 341 candidati partecipanti al bando, con contratto a tempo determinato di mesi 6 e per 36 ore settimanali. Considerato l'evolversi della situazione pandemica che ha reso necessarie successive proroghe contrattuali fino al giorno 31 maggio per 8 ore settimanali; la persistenza della situazione epidemiologica che rende necessaria per talune categorie di soggetti classificati "fragili", la somministrazione della 4 dose vaccinale, nonché la necessità di provvedere alla vaccinazione dei rifugiati, in Campania, dal conflitto bellico ucraino. Considerata l'atavica carenza di personale nei vari distretti dell'Azienda sanitaria che si riflette sulla qualità dell'offerta dei servizi al cittadino. Tutto ciò premesso, visto e considerato interroga il Presidente della Giunta Regionale, on. Vincenzo De Luca, al fine di conoscere quale misura e quale politica intenda adottare al fine di salvaguardare le garanzie occupazionali dei suddetti dipendenti. Inoltre, chiede di valutare ogni possibilità al fine di prorogare ulteriormente, almeno fino a settembre 2022, il suddetto contratto. In ultimo, si chiede di individuare azioni che tengano in debita considerazione il percorso lavorativo e formativo realizzato dal suddetto personale. Tanto si doveva. Attendo risposte.

MARCHIELLO ANTONIO

Rispondiamo parzialmente a quello che abbiamo già risposto all'altra interrogazione. In merito alla necessità di salvaguardare i livelli occupazionali del personale precario della sanità e di prevedere una proroga dei contratti in scadenza, almeno fino al prossimo mese di settembre, la direzione generale per la Tutela della Salute, ha comunicato che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede la messa in atto di interventi finalizzati a rafforzare le prestazioni da erogare sul territorio, l'assistenza domiciliare e l'integrazione con tutti i servizi sociosanitari mediante lo sviluppo di reti di prossimità e di strutture intermedie per assolvere allo svolgimento delle attività rese necessarie dall'emergenza pandemica e per il recupero dell'attività ordinaria. Per il conseguimento degli obiettivi previsti dal Piano, legati all'erogazione delle prestazioni di assistenza, l'Amministrazione regionale, con circolare regionale del 30 novembre 2021, ha previsto che le aziende sanitarie, nell'ambito dell'autonomia gestionale delle specifiche esigenze sul Piano triennale di fabbisogno del personale 2020-2022, adottino le procedure per la proroga dei contratti di natura subordinata, a tempo determinato, e dei rapporti di collaborazione fino a tutto il 31 dicembre 2022. Inoltre, al fine di promuovere la stabilizzazione dei contratti precari, e a tempo determinato, consentita dagli ultimi interventi del Legislatore stanale, la direzione generale per la Tutela della Salute, con nota 63804 del 4 febbraio scorso ha richiesto a tutti i direttori generali di acquisire i dati del personale che al 31 dicembre 2021 risultava in possesso dei requisiti previsti dal decreto legislativo 75 del 2017 e di operare una ricognizione del personale sanitario e degli operatori sociosanitari che abbia maturato o che maturerà, al 30 giugno prossimo venturo, alle dipendenze di un Ente del servizio sanitario nazionale, i requisiti previsti dalla lettera B, comma 268, articolo 1, della legge 234 del 2021, ciò che abbiano o che matureranno almeno i 18 mesi di servizio, anche non continuativi, di cui almeno 6 nel periodo intercorrente tra il 31 gennaio 2020 e il 30 giugno prossimo venturo. Quest'attività ricognitiva è allo stato in corso, ovviamente fino al 30 giugno.

IOVINO FRANCESCO

Per quest'azione di ricognizione chiedo solo la precisazione, rispetto a quello che è stato esposto dall'Assessore, rispetto a quelle che sono le dinamiche che seguono il 31 dicembre 2022, cioè ci sarà una proroga al 31 dicembre 2022 per tutto il comparto o stanno sempre in fase di razionalizzazione e capire quali sono le reali esigenze rispetto al personale? C'è una questione un po' più delicata, che è quella rispetto agli informatici che c'erano dei contranti che, in un certo senso, inquadrato ad 8 ore settimanali, se non mi sbaglio. C'è una valutazione, rispetto ai 341, innanzitutto è stato fatto un grande lavoro per la sensibilità di un'eventuale possibilità di stabilizzazione rispetto a quelli che sono i requisiti che hanno maturato nel tempo, se erano condizioni già pregresse di chi era già lavoratore a contratto.

Presidio ospedaliero di Roccadaspide - criticità
CAMMARANO MICHELE

Buongiorno Presidente, buongiorno Assessore. Premesso che: a) Il P.O. di Roccadaspide garantisce assistenza sanitaria a 57mila abitanti, distribuiti su un territorio che si estende su 822 chilometri quadrati e comprende 23 comuni; b) negli anni il presidio è stato oggetto di numerosi interventi di ammodernamento e ampliamento: un nuovo pronto soccorso, con un investimento di circa 600.000 euro, l'apertura dei reparti di Lungodegenza, Terapia Intensiva, Ortopedia e, recentemente, con la installazione presso l'UTIC di una nuova e moderna attrezzatura; c) l'ospedale si è distinto in ambito nazionale come l'unico ospedale dove non esistono tempi di attesa per l'effettuazione di esami diagnostici, personale di elevatissima professionalità e per specifiche pratiche sanitarie, tra tutte quella del c.d. Cardio Pain, mutuate in altre Regioni; Considerato che: a) da segnalazioni pervenute si è appreso della chiusura degli ambulatori di Pneuomologia, Diabetologia, Gastroenterologia, Allergologia, Endocrinologia ed Ecodoppler dell'ospedale di Roccadaspide. Il reparto di Medicina ha sospeso i ricoveri dal tre maggio; b) la chiusura dei citati ambulatori e le difficoltà operative di alcuni reparti, si apprende dalla stampa, è dovuta alla forte carenza di personale medico; situazione precipitata da ultimo a seguito dei numerosi trasferimenti dei medici autorizzati recentemente dall'azienda. Considerato, altresì, che: a) la Provincia di Salerno e soprattutto il Cilento, resta tra le zone più penalizzate dalla riorganizzazione della rete ospedaliera regionale, anche a seguito della chiusura della struttura ospedaliera di Agropoli; b) i collegamenti con i presidi ospedalieri DEA, cioè quelli di Vallo della Lucania e l'A.O. di Salerno, sono assolutamente inadeguati e incompatibili con la corretta risposta sanitaria. Per raggiungere Salerno e Vallo della Lucania da Roccadaspide si impiegano tempi di percorrenza di oltre un'ora, per i Comuni interni della Valle i tempi aumentano ad oltre un'ora e mezza; c) in questa area territoriale, inoltre, pesa la condizione infrastrutturale della rete viaria fatiscente e con numerose strade provinciali chiuse atavicamente al traffico veicolare. Ritenuto che: a) è indispensabile garantire ai cittadini delle aree interne il diritto alla cura, rafforzare l'assistenza sanitaria sul territorio ed attuare tutta la disciplina normativa che sorregge la previsione della Strategia Nazionale di Sviluppo delle Aree Interne, che si prefigge, tra l'altro, di contrastare lo stato di abbandono dei comuni interni, che soffrono di gravi disagi per le difficoltà di collegamento con i distanti centri urbani di erogazione dei servizi fondamentali, in primis la sanità. Tutto ciò premesso, considerato e ritenuto si chiede: quali sono le misure organizzative che si intendono adottare per adeguare celermente gli organici rispetto alla richiesta sanitaria del vasto territorio di competenza del P.O. di Roccadaspide, affinché sia assicurata la continuità nelle erogazioni delle cure e la qualità dei livelli assistenziali del presidio. È una situazione che coinvolge tutti gli ospedali di frontiera, soprattutto delle aree interne, per cui, celermente dovremmo anche occuparci di dare una sanità diffusa, abbastanza efficiente a quei territori.

MARCHIELLO ANTONIO

Grazie Presidente. In merito alle problematiche sollevate, l'Azienda Sanitaria Locale di Salerno, per il tramite della direzione generale ha relazionato. L'Azienda Sanitaria Locale di Salerno, considerato il basso bacino d'utenza e le peculiari caratteristiche geomorfologiche dell'intero territorio di afferenza, da sempre, ha programmato un potenziamento delle attività e delle risorse strutturali e strumentali dei vari nosocomi aziendali, rilevando, evidentemente, le eventuali criticità legate alla carenza di personale di dirigente medico spesso determinato dalla particolare localizzazione geografica della struttura e dalla connessa viabilità, circostanze che rappresentano anche un ostacolo ai trasferimenti e alle assegnazioni di personale medico. Precisa, altresì, all'uopo, di aver posto in essere, negli ultimi mesi, più provvedimenti al fine di garantire appropriati standard qualitativi dell'assistenza agli utenti, infatti, già con atto deliberativo 1065 del 6 settembre 2021, ha indetto concorso pubblico per titoli ed esami, per la copertura a tempo indeterminato di 52 posti di dirigente medico per discipline varie. Nello specifico sono stati indetti, con pubblico concorso: 10 posti di dirigente medico di anestesia e rianimazione; 12 posti di Medicina e Chirurgia, di accettazione d'urgenza; 4 posti di Medicina Trasfusionale; 8 posti di pediatria; 6 di neurochirurgia; 8 di ortopedia e traumatologia e 4 di dirigente medico di neonatologia. Detta proceduta è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 28 dicembre 2021. Con ulteriore deliberazione aziendale n. 1475 del 17 dicembre 2021 e successiva delibera di modifica n. 533 del 14 aprile 2022, è stato indetto altro concorso pubblico per titoli ed esami per l'assunzione a tempo indeterminato di dirigenti medici di varie discipline per un totale di 159 posti, tra i quali vanno evidenziati: 30 posti di dirigente medico per Medicina Interna; 30 di chirurgia generale; 15 di cardiologia; 15 di cardiologia interventistica emodinamica; 10 di dirigente di neurologia e 12 di dirigente di radiodiagnostica. Al contempo la Direzione Aziendale ha provveduto, anche tenuto conto dell'emergenza pandemica in atto, ad adottare i seguenti ulteriori provvedimenti: delibera n. 1452 del 14 dicembre 2021 con cui è stata disposta la proroga degli infermieri presso i Pronto Soccorso a tempo determinato, nelle more dell'espletamento delle varie procedure concorsuali, preso atto della necessità di garantire i servizi sanitari essenziali ed attuazione delle circolari regionali sull'utilizzo delle graduatorie concorsuali approvate da altre aziende e a disposizione sulla piattaforma regionale Sinfo-Pers, per il tramite della propria unità operativa complessa Gestione Risorse Umane, ha utilizzato e attinto alle graduatorie vigenti nelle altre aziende del Servizio Sanitario Regionale che hanno, però, dimostrato una sostanziale e ulteriore criticità per carenze di disponibilità. Per far fronte all'urgenza di reclutamento dei dirigenti medici, in particolare per la disciplina di Medicina Interna del Presidio Ospedaliero di Roscadaspide, la Direzione Aziendale contattava l'ASL di Caserta per l'assunzione, a tempo determinato, per mesi 8, rinnovabili, di dirigenti medici di Medicina Interna mediante utilizzo della vigente e recente graduatoria pubblicata con delibera n. 199 del 14 febbraio 2022 dell'ASAL di Caserta che però risultava esaurita. Per fronteggiare l'urgenza derivante dalla carenza di personale medico d'assegnare al presidio di Roccadaspide, l'azienda è, quindi, ricorsa ad un avviso pubblico per due incarichi a 30 ore settimanali nella branca della Medicina Interna dei rapporti libero professionali. Già in data 13 maggio 2022 l'Unità Operativa Complessa Assistenza Primaria, come all'uopo relazionato con nota 109310 del 18 maggio 2022, ha trasmesso alla Direzione del DEA di Battipaglia Eboli Roccadaspide, la graduatoria di tutti gli aspiranti agli incarichi di specialistica ambulatoriale, branca medicina interna per l'individuazione di due specialisti da destinare al Presidio di Roccadaspide. La Direzione Generale dell'ASL di Salerno rappresenta, infine, come l'Amministrazione sanitaria sia costantemente attenta a rilevare i segnali di criticità e far fronte ai bisogni assistenziali emergenziali onde poter porre in essere, pur con oggettivi limiti, ogni utile misura organizzativa per garantire il miglioramento dei livelli assistenziali e il superamento delle criticità a tutela dell'immagine dell'azienda e della salute dei cittadini e dei territori serviti. Per cui ritengo che visto che l'ultima nota è del 18 maggio, è in corso l'assegnazione degli incarichi a 38 ore degli specialisti ambulatoriali che nell'immediato potranno porre rimedio alla carenza.

CAMMARANO MICHELE

Assessore, in realtà stiamo in stretto contatto con l'ASL, ci sentiamo spesso anche per cercare di capire quali sono i mezzi, non solo strutturali e di organizzazione dell'ASL, ma, soprattutto, mezzi legislativi che abbiamo. Stiamo affrontando in Senato, con alcuni senatori e con il Sottosegretario Sileri, una legge che in qualche modo possa incentivare i medici a poter lavorare in queste aree interne. Il problema reale è che non vogliono andarci nelle aree interne vista la distanza e vista anche la difficoltà ad arrivarci, quindi, in qualche modo, bisogna prima superare questo limite e poi altri parametri che abbiamo in Regione Campania, tipo: lo stipendio che è stato quando uno va a lavorare all'Usca, che è il doppio di quanto sia andando a lavorare al Pronto Soccorso, con tutte le responsabilità che ci sono. Su questo bisogna lavorare anche qui in Consiglio regionale, evitare che chi fa il concorso e lo vince, poi, abbia un trasferimento rapido in qualche altro Ospedale, ma che ci debba rimanere per un periodo di tempo abbastanza congruo. Su questo penso che con i Consiglieri regionali, se ne fece anche portavoce il Consigliere Pellegrino, dobbiamo lavorare insieme e cercare, in qualche modo, di porre rimedio, perché se ci lamentiamo dello spopolamento, questo è un attimo di spopolamento, c'è poco da ragionarci sopra, quando non c'è sicurezza sanitaria in quei luoghi le persone vanno via, vanno a vivere in posti dove sono serviti meglio, non solo dal punto di vista sanitario, ma per altri centomila motivi che non sto qui ad elencarvi. Grazie.

Mancato riconoscimento prestazioni aggiuntive L.178/2020 art.1 comma 464 al personale infermieristico delle AA.OO., AA.SS.LL. e AA.OO.UU
MUSCARA' MARIA

Grazie Presidente per la parola. Cercherò di essere velocissima. Premesso che: a) la Legge n. 178/2020 art. 1 comma 464 destinava l'importo massimo complessivo di 100 milioni di euro alle Regioni per finanziare, nell'anno 2021, anche in deroga ai vincoli previsti dalla legislazione vigente in materia di spesa del personale, le prestazioni aggiuntive al personale medico e infermieristico per le attività di somministrazione dei vaccini contro il SARS-COV-2; b) nel dettaglio per gli infermieri era previsto un incremento della tariffa oraria pari a 50 euro lordi onnicomprensivi, al netto degli oneri riflessi a carico delle Amministrazioni. Rilevato che: ad oggi, in quasi tutte le AA.OO e AA.SS.LL. della Regione suddette prestazioni di somministrazione dei vaccini sono state remunerate al personale infermieristico come compenso orario in regime di lavoro straordinario e pertanto finanziate dai Fondi Contrattuali Aziendali art. 80 CCNL 2016/2018 "Condizioni di lavoro e incarichi". Tutto ciò premesso e rilevato: interrogo la Giunta regionale al fine di conoscere: quali sono i percorsi dei flussi di finanziamento ricevuti dalla Regione Campania dalla L. 178/2020 art. 1 comma 464 e quali le modalità e le tempistiche per la distribuzione economica di suddetti fondi alle singole AA.OO e AA.SS.LL. per le attività inerenti alla somministrazione di vaccini contro il SARS-COV2 nell'anno 2021. Grazie.

MARCHIELLO ANTONIO

In merito alla problematica la Direzione Generale ha relazionato come di seguito: al fine di contrastare la diffusione del coronavirus, il sistema sanitario regionale ha messo in atto diverse azioni tese a garantire, in un'ottica di efficacia ed efficienza dell'azione amministrativa, non solo il miglioramento della qualità assistenziale, ma anche la valorizzazione e riconoscimento, nel rispetto della vigente normativa, dell'attività svolta dal personale infermieristico nella somministrazione dei vaccini. L'articolo 1 comma 464 della Legge 178/2020 ha introdotto, tra l'altro, un incremento della tariffa oraria per tale personale infermieristico. Nell'ambito delle funzioni di vigilanza sulla corretta gestione dei fondi contrattuali, aziendali previsti dai contratti collettivi nazionali per i dipendenti, la Direzione Generale per la Tutela della Salute ha chiarito che attualmente sono state avviate, per l'anno 2021, le attività di rendicontazione con le aziende sanitarie locali al fine di procedere al relativo riparto dei fondi stanziati per le attività inerenti alla somministrazione di vaccini contro il Covid. Con Decreto del Ministero dell'Economia e Finanza, Ragioneria Generale dello Stato, Decreto Finanza 2021-2037, infatti, per l'anno 2021 sono stati trasferiti i finanziamenti per le prestazioni aggiuntive effettuate dal personale addetto alla somministrazione dei vaccini Covid, articolo 1 comma 464 e 467, allegato C della legge 178/2020, per un importo complessivo, per la Regione Campania, di euro 9 milioni n301 mila 817, provvedimento di entrata del 5 novembre 2021, regolarizzato con decreto dirigenziale n. 77 del 1 marzo 2022 della Direzione Generale Risorse Finanziarie, quindi, l'acquisizione è completata, pertanto, completata la rendicontazione che è in corso con le aziende sanitarie, si provvederà, tempestivamente, al trasferimento dei finanziamenti per la liquidazione delle prestazioni, atteso che sono somme dedicate, quindi non si può fare altro.

MUSCARA' MARIA

Tutto chiaro, la ringrazio per il chiarimento, adesso sta alle ASL, sta a loro velocizzare questa rendicontazione in modo da dare il giusto rispetto al lavoro che è stato compiuto. Grazie per la risposta.

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