Buongiorno a tutti e benvenuti alla Seduta odierna di Question Time. Ricordo che ai sensi dell'articolo 129 del Regolamento Interno, il Consigliere proponente ha la facoltà di illustrare l'interrogazione per non più di un minuto. A ciascuna delle interrogazioni presentate risponde il rappresentante della Giunta per non più di tre minuti. Successivamente, l'interrogante o altro Consigliere del medesimo Gruppo, può replicare per non più di due minuti. Ricordo inoltre che le interrogazioni presentate sono state elencate nell'ordine di presentazione. Faccio presente che con nota del 7 ottobre 2021, la Giunta regionale ha chiesto il rinvio dell'interrogazione 89/2 a firma della Consigliera Muscarà per approfondimenti istruttori. Cominciamo tenendo conto dei presenti, quindi, se necessario invertiamo anche l'ordine di discussione delle interrogazioni
Grazie Presidente. L'interrogazione è molto semplice, nell'Ospedale San Giovanni Bosco c'era un'unità che si occupava di emergenze psichiatriche, in particolare di questioni legate ai TSO. A Napoli abbiamo avuto la chiusura, nel tempo, di tre strutture del genere, con l'avvento del Covid, tutto l'Ospedale San Giovanni Bosco è stato chiuso e trasformato in Ospedale Covid, compresa quest'unità che era allocata ed è allocata in una struttura che è al di fuori dell'Ospedale, cosa che già mi aveva incuriosito. Alla fine, l'Ospedale è stato ripristinato, dopo la fine dell'emergenza Covid, è tornato in funzione, però questa struttura che è fondamentale ed è estremamente importante per il territorio di San Carlo Arena, era rimasta chiusa fino a quando ho fatto l'interrogazione, poi non ho più notizie. Tra l'altro, l'emergenza coinvolge anche l'Ospedale del Mare dove tutte le strutture che sono chiuse, in maniera indiretta, destinano presso questa struttura dell'Ospedale del Mare, tutti coloro che subiscono questa patologia o che hanno necessità di TSO, cosa che ha creato addirittura liste d'attesa per una patologia che deve essere urgentemente curata. Chiedo di sapere se quest'unità può essere ripristinata al più presto possibile oppure quali sono gli intendimenti su di essa.
Grazie Presidente. In ordine ai quesiti formulati, l'Asl Napoli 1 Centro, per il tramite della Direzione Generale per la Tutela della Salute, ha comunicato che la ripresa delle attività dell'unità complessa di psichiatria del Presidio Ospedaliero San Giovanni Bosco sarà consequenziale alla riapertura del Pronto Soccorso che verrà garantita alla conclusione delle procedure di reclutamento delle risorse da dedicare all'area dell'Emergenza Urgenza. In maggiore dettaglio, l'attivazione del Pronto Soccorso è subordinata al reclutamento delle risorse da dedicare all'area Emergenza Urgenza e, in particolare, al reclutamento dell'adeguato numero di dirigenti di Medicina e Chirurgia, di Accettazione e Urgenza (MCAU). A tale fine, l'azienda Napoli 1 Centro, ha attivato negli anni 2017, 2018 e 2019 le procedure concorsuali volte alla selezione di 133 dirigenti medici di Medicina e Chirurgia di Accettazione e d'Urgenza definite dalle approvate graduatorie composte complessivamente da 96 candidati idonei. Da ultimo, sono stati banditi, nel maggio 2021, l'avviso pubblico per 50 posti di dirigente medico, sempre per Medicina e Chirurgia di Accettazione e d'Urgenza per il quale non è stata presentata alcuna istanza di partecipazione e, nell'agosto 2021, il concorso pubblico in fase di svolgimento per 50 posti di dirigente medico di Medicina d'Urgenza presso le unità operative complesse, i presidi ospedalieri e il 118 territoriale. All'avviso non ha risposto nessuno, ora è in corso la procedura concorsuale per 50 posti. Delle procedure sopra richiamate, sono attualmente in servizio solo 12 dirigenti di Medicina d'Urgenza, a fronte dei 96 idonei, tutti regolarmente convocati che però non hanno dato la propria disponibilità all'assunzione. Tali accadimenti hanno inciso anche sulla riapertura del Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero del San Giovanni Bosco e sulla ripresa delle attività dell'Unità di Psichiatria e hanno condotto l'ASL Napoli 1 a prendere atto sia che l'espletamento di tali procedure non ha consentito un incremento di personale medico necessario a soddisfare il fabbisogno di tutte le aree d'emergenza urgenza dei propri nosocomi sia dell'impossibilità al ricorso all'auto convenzionamento interno data l'esiguità stessa delle risorse umane disponibili e, quindi, già utilizzate al massimo regime orario sia del diniego da parte delle altre aziende sanitarie regionali circa la richiesta dell'azienda di stipula di convenzioni per prestazioni rese da parte di personale medico da destinare alle attività correlate alle unità operative dell'emergenza Pronto Soccorso. Le difficoltà nel reclutare il personale medico della medicina d'urgenza hanno indotto l'ASL a richiedere all'Unità Operativa Complessa Acquisizione Servizi, nelle more dell'espletamento del concorso pubblico richiamato, quello del 5 agosto 2021, i 50 posti, l'indizione di una procedura di gara per l'arruolamento di medici da destinare in via temporanea, per 6 mesi, alle attività proprie delle Unità Operative di Medicina d'Urgenza e di Accettazione, Pronto Soccorso ed Emergenza Territoriale. Questa procedura, allo stato, è ancora in corso.
Grazie Presidente, grazie all'Assessore Marchiello. Mi fa piacere che siano in atto delle procedure assunzionali, perché è un momento difficile che andrebbe abbinato alle procedure di stabilizzazione di tutti i precari che ne sono migliaia qui, è una storia diversa e molto lunga della quale parleremo in un'altra occasione, però, non mi ritengo soddisfatto della risposta, ma non per lei, proprio per il fatto che la Medicina d'Urgenza e il Pronto Soccorso sono strutture dello stesso plesso ospedaliero che sono completamente distaccate, è un corpo di fabbrica a sé, con un'altra finalità, con un'altra destinazione, con un altro personale che non ha niente a che fare con le unità di emergenza e con il personale che mi ha citato nella risposta, qui parliamo di psichiatri e di infermieri che fino ad un anno fa erano lì dentro e assumevano un compito importantissimo che chi di voi non ha mai avuto possibilità, mi auguro che non succeda mai, di avere a che fare con pazienti che hanno bisogno di TSO, probabilmente non capirà quello che sto dicendo, io lo so perché ho un familiare che subisce queste terapie spesso e ultimamente all'Ospedale del Mare abbiamo dovuto aspettare 20 giorni, perché è l'unico TSO del nostro territorio, della città di Napoli, per cui, bisogna fare la lista d'attesa anche se una persona diventa violenta, se distrugge, picchia, assale o fa qualunque altra cosa perché non è in sé stesso, non ha la propria stabilità mentale, per cui, ritengo che il disagio psichiatrico sia una priorità assoluta e quella struttura, secondo me, per quello che ne so io, non ha nulla a che vedere con il Pronto Soccorso, potrebbe anche essere oggetto di uno sforzo per cui chiedo all'Assessore Marchiello e agli altri Assessori che sono qua di rivalutare, casomai direttamente con il Presidente o con l'ASL, la possibilità di reclutare, almeno per una struttura, fosse quella di San Giovanni Bosco o quella dell'ex San Gennaro dei Poveri, che possa assolvere a questa funzione fondamentale anche indipendentemente da questi bandi o concorsi perché il personale psichiatrico non è quello d'urgenza, è altro, quindi, per questo dico che non mi ritengo soddisfatto, perché penso che uno sforzo in più di fronte ad una patologia del genere, che crea disagi immensi alle famiglie e a cascata a tante altre persone possa essere oggetto di una maggiore attenzione e di una maggiore sensibilità. Mi fermo qui e la ringrazio.
Grazie Presidente. Proprio in questi giorni c'è un grido d'allarme che è stato lanciato dall'Anci, in riferimento alle difficoltà finanziarie in cui versano diversi Comuni italiani, alcuni dei quali anche in condizione di predissesto. L'oggetto della mia interrogazione riguarda alcune misure del PSR della nostra Regione, queste misure prevedono anche l'anticipazione del 10 per cento da parte della Pubblica Amministrazione, quindi, in particolare ovviamente da parte dei Comuni. Capiremo che le difficoltà economiche, molte volte, possono determinare anche un mancato accesso a questi finanziamenti che si traduce inevitabilmente in una mancata realizzazione di servizi per i nostri cittadini. Mi fa piacere sottolineare che queste misure sono finanziate al 100 per cento da parte della Regione Campania, ovviamente per quanto riguarda le spese ammissibili. Ciò che ho raccolto, da parte di diversi Comuni, da parte di diversi Sindaci, mi hanno rappresentato questa problematica e questa difficoltà. Quello che chiedo nell'interrogazione è di prevedere un percorso che possa soprattutto agire sugli aspetti tecnici e devo dire che già in passato il presidente De Luca è andato incontro a questo tipo di esigenza da parte dei Comuni, quindi, dicevo un percorso che possa prevedere degli accorgimenti tecnici per evitare l'anticipazione del 10 per cento da parte dei Comuni e va detto e voglio dire, e mi fa piacere che sia presente l'Assessore Caputo, che ringrazio ovviamente perché ha già manifestato la massima volontà a dialogare e trovare una soluzione che vada incontro a quelle che sono le esigenze dei nostri Comuni. Significa che nel momento in cui andiamo ad agire, dal punto di vista tecnico, per evitare l'anticipazione del 10 per cento, determiniamo una facilitazione non soltanto economico finanziaria, ma anche una facilitazione burocratica amministrativa e anche qui, voglio sottolineare che da parte della Regione Campania, proprio su proposta dell'Assessore Caputo, si sta agendo anche sull'Ente pagatore, in riferimento ai PSR, dove ci sono state diverse criticità e dove, devo dire, una delle problematiche più sentite è proprio la certezza dei tempi dei pagamenti, e su questo si sta agendo in modo concreto andando verso quel processo di sburocratizzazione che possa agevolare i nostri Comuni, i Comuni della Regione Campania e metterli in condizione di poter realizzare delle opere, quindi, dei servizi per i cittadini in modo efficace e concreto. Grazie.
Grazie Presidente e grazie anche al Consigliere Pellegrino per l'interrogazione che mi permette di precisare alcune questioni. È un tema davvero molto sentito e io pur condividendo l'istanza del Consigliere Pellegrino, devo - però - rappresentare una questione particolarmente complessa, determinata proprio dall'organismo pagatore. In merito infatti alle difficoltà per gli Enti pubblici di anticipare la quota del 10 per cento del finanziamento concesso, si rappresenta che l'attività di definizione delle procedure in materia di recepimento, registrazione e trattamento delle domande di pagamento, è di esclusiva competenza purtroppo, fino a quando non entrerà in vigore il nostro organismo pagatore regionale dell'Agea e non può essere delegata all'autorità di gestione. Nel caso di specie, l'Agea, interpellata anche più volte dalla Regione Campania, ha definito una procedura per la quale non è possibile applicare la formula saldo a zero, stabilendo che l'importo massimo riconoscibile in acconto, compreso l'eventuale importo già accordato in anticipo, e non può superare il 90 per cento del contributo totale concesso. Questa previsione che trova la sua ratio nel principio della sana gestione finanziaria dei fondi comunitari, è stata applicata dall'organismo pagatore Agea anche nella costruzione del sistema informativo o agricolo nazionale (il famoso SIAN), in particolare il SIAN blocca l'inserimento delle domande di pagamento qualora l'importo totale richiesto nella domanda di anticipo e nelle domande di acconto sia maggiore del 90 per cento dell'importo totale concesso per la domanda di sostegno di riferimento. Allo stato, non è possibile, per l'autorità di gestione, definire regole alternative che seppure in grado di favorire i beneficiari pubblici, troverebbero un limite inderogabile nelle procedure stabilite dall'organismo pagatore perché già attuate da tutte le Regioni, nonché recepite nell'architettura del sistema informativo nazionale. È ovvio che ci stiamo muovendo, il Consigliere Pellegrino ha accennato alla costituzione dell'Ageac, abbiamo approvato lo Statuto in Giunta la scorsa settimana, stiamo procedendo a ritmi spediti ed è chiaro che dal primo gennaio 2020, data auspicabile di avvio di quest'organismo pagatore, da quel momento le questioni saranno tutte interne alla Regione Campania e le avremo risolte, però, adesso abbiamo comunque un periodo che ci separa da adesso al primo gennaio 2023 e per il quale stiamo lavorando, per verificare, anche con il Bilancio la possibilità d'istituire un fondo che possa anticipare, ai soggetti pubblici, le risorse per chiudere e saldare i progetti con l'impegno, giuridicamente vincolante, alla restituzione delle risorse all'Amministrazione una volta ricevuto il rimborso da parte della GEA. In questi mesi, tra l'altro stiamo anche predisponendo i documenti per il prossimo Bilancio, penso che possiamo anche interfacciarci per cercare di definire al meglio, anche con il Presidente della Commissione Cultura che vedo e che saluto, le procedure più celeri per semplificare questa che è davvero un'ingiustizia e che a volte rende possibile, per alcuni Enti, procedere alla realizzazione e alla definizione degli investimenti. Grazie.
Sono molto soddisfatto della risposta dell'Assessore Caputo, mi fa piacere che soprattutto abbia precisato la volontà, da parte dell'Assessore e della Giunta di andare nella direzione che chiedono i Comuni, per facilitare quegli investimenti, oggi più investimenti, nel momento in cui andiamo a facilitare gli investimenti significa dare più opportunità ai nostri cittadini, dare più servizi, metterli in condizioni di vivere, chiaramente, in comunità, dove andiamo ad aumentare il livello di vivibilità. Mi fa piacere che abbiamo definito anche delle date, perché l'organismo pagatore, che è una realtà concreta, è stata una delle prime iniziative che l'Assessore Caputo e la Giunta regionale, con il Consiglio regionale, ha portato avanti, perché in quel processo di sburocratizzazione la Regione Campania oggi deve investire molto. Penso che la vera grande sfida davanti alla quale noi ci troviamo e che dobbiamo affrontare è quella di sburocratizzare e rendere la vita più facile alle famiglie che vivono in Campania, alle imprese che vivono in Campania e ai Comuni, chiaramente, che molte volte hanno già diverse difficoltà, soprattutto di carattere finanziario e non possono fare determinati investimenti. Penso a tutto quel settore produttivo che oggi ha ritardi enormi nei pagamenti e che, purtroppo, molti dei quali, sono in ginocchio perché non riescono, ovviamente, a mandare avanti la propria attività e sono costretti anche a licenziamenti, a chiudere, perché non ci sono le condizioni per poter investire e non ci sono le condizioni per avere quei soldi che hanno anticipato, ecco perché oggi la vera grande sfida è agire proprio sulla certezza dei tempi di pagamento, soprattutto penso alle nostre aziende e anche, chiaramente, agire, in modo efficace e concreto per quanto riguarda la possibilità di snellire e sburocratizzare tutto ciò che riguarda anche i nostri Comuni. Grazie
Buongiorno e grazie per l'attenzione. Quest'interrogazione posta, a dir la verità, già qualche mese fa, arriva adesso anche con un po' di ritardo rispetto anche agli ultimi avvenimenti. Come sapete, recentemente, nel mese di agosto, è stata annunciata dall'ex Sindaco De Magistris, la possibilità per la Regione Campania, anzi, per la Città Metropolitana, di accogliere i rifiuti di Roma, ben 150 tonnellate al giorno da ottobre fino a dicembre. Questo rifiuto è rifiuto tal quale, quindi, un rifiuto che sarebbe dovuto arrivare negli Stir della Città Metropolitana per poi essere portato nuovamente all'estero, quindi, continuiamo a fare questi viaggi di rifiuti senza pensare che la Città Metropolitana e la Regione Campania ha già una sofferenza confermata ogni giorno, proprio per quello che riguarda il trattamento dei rifiuti. Voglio ricordare che l'articolo 182 del decreto 152 del Testo Unico Ambientale prevede il divieto di smaltire rifiuti urbani non pericolosi in regioni diverse da quelle dove gli stessi sono stati prodotti. Fatti salvi eventuali accordi regionali o internazionali, qualora gli aspetti territoriali e l'opportunità tecnico economica lo richiedano. Tale divieto non si applica ai rifiuti urbani che il Presidente della Regione, che ospita, ritiene necessario avviare a smaltimento, nel rispetto delle normative europee, fuori dal territorio della Regione per fronteggiare situazioni di emergenza causate da calamità naturali per le quali deve essere dichiarato lo stato di emergenza di Protezione Civile. Naturalmente, nella Regione Lazio, non c'è nessuno stato di emergenza legato a eventi legati a calamità naturali che possa giustificare questa cosa. Gli Stir della Città Metropolitana, che dovrebbero accogliere i rifiuti di Roma sono impianti inadeguati e in attesa, ormai da oltre 20 anni, degli interventi finanziati pur dalla Regione Campania per rifunzionalizzare gli impianti che non sono stati mai attuati. L'interrogazione naturalmente è del mese di giugno, ci sono state, nel frattempo, altri avvenimenti legati purtroppo soltanto a notizie di giornale. Chiedo alla Giunta, anche per fare chiarezza rispetto agli annunci che vengono fatti e che scuotono una popolazione che ormai non vuole più sentire parlare né di rifiuti, né di accoglienza temporanea, né di processi sommari. Chiedo se sono noti questi termini dell'accordo proposto dalla Città Metropolitana di Napoli per accogliere i rifiuti della città di Roma negli impianti Stir e se quest'operazione è stata oggetto o dell'accordo preventivo tra Regioni interessate e come si intende intervenire, se non lo si è già fatto, per impedire che l'aumento del carico degli impianti Stir, che sono ancora in attesa di adeguamento, peggiori le già critiche condizioni ambientali a cui sono esposti i cittadini residenti nelle aree interessate. Grazie.
Grazie. Il tempo forse ha già reso un po' datata l'interrogazione. Dalle notizie che ho acquisito, presso la società Sapna, risulta che l'ipotesi avanzata di ricevere un quantitativo, per la verità piuttosto banale, 150 tonnellate al giorno, non ha avuto seguito. Al momento non è in atto alcuna, parliamo enfaticamente di importazione, sembra un po' esagerato, trasferimento interregionale di rifiuti. La Regione Campania non ha svolto alcuna funzione né autorizzativa, né di altra natura, perché l'ipotesi che era stata avanzata dall'Ama, nei confronti della società Sapna, era un'ipotesi che riguardava il trattamento a recupero di questi rifiuti, cioè non dello smaltimento in discarica. Il Codice dell'Ambiente impone l'accordo interregionale per lo smaltimento in discarica, non lo prevede per il trattamento al recupero e la Sapna avrebbe poi destinato al recupero finale questi rifiuti una volta tritovagliati. Com'è noto, questo è il compito degli impianti Stir, una mega tritovagliatura, quindi, separazione frazione secca e frazione umida, successivamente le due frazioni, così ricavate, sarebbero state portate al recupero fuori Regione. Non vi era la necessità di un accordo interregionale. Quando ho appreso, in verità eravamo a fine luglio e inizi di agosto, dalla stampa quest'ipotesi, mi sono informato, ho sentito anche il collega Assessore del Lazio che mi ha confermato che c'era una generica volontà, però non ancora concretizzata e attualizzata. A quel punto, in modo informale ho chiamato i dirigenti della Sapna e ho detto che non abbiamo alcuna contrarietà pregiudiziale, d'altronde non abbiamo una competenza a poter impedire questo trasferimento. Devo dire che questa vicenda si deve collocare anche in un contesto di ragionevole collaborazione in presenza di situazione di criticità che hanno, in passato, riguardato - ahimè - come ben noto, in modo più grave la Regione Campania, c'è un principio di reale collaborazione e di solidarietà che non deve mai venire meno. Tuttavia, questo va coniugato con la tutela prioritaria della funzionalità degli impianti e del fabbisogno di smaltimento, di recupero in questo caso, dei rifiuti prodotti in Campania. Mi sono raccomandato, usiamo quest'espressione, che qualunque iniziativa non portasse a nuocere il ciclo ordinario e determinasse criticità per il ciclo dei rifiuti campani. Mi è stata data assicurazione che non esisteva alcuna criticità e che i quantitativi erano così modesti che non avrebbero determinato alcun problema. La cosa è finita lì, poi, ho appreso quest'annuncio trionfante dell'ormai non più Sindaco della Città Metropolitana, sembrava da leggere più nel contesto storico della campagna elettorale che come gesto di concreta solidarietà nei confronti di un popolo in sofferenza. È questo lo stato dell'arte, non abbiamo altre informazioni se non quelle che ho riferito e che sono ovviamente riscontrabili nelle corrispondenze intercorse con gli uffici con la Sapna e con la Regione Lazio. Colgo l'occasione per comunicare che è nostra intenzione in concreto, e l'abbiamo già inserito in alcuni atti di programmazione che potranno beneficiare, speriamo, di una prima anticipazione dei fondi strutturali 2021-2027, non solo il tema dell'adeguamento funzionale degli Stir, perché questi impianti, come tutti gli impianti tecnologici sono sottoposti a una fisiologica usura, ormai sono impianti che hanno una certa età, pensiamo anche di implementarne la funzione per consentire che gli Stir, oltre alla banale, tradizionale separazione frazione umida da frazione secca, siano in grado di fare qualcosa in più, cioè di biostabilizzare l'umido, in modo da renderlo utilizzabile per interventi di ricomposizione ambientale e separare alcune frazioni merceologiche della parte secca per evitare che vadano al termovalorizzatore. Il nostro intento non è soltanto quello di un adeguamento funzionale di manutenzione straordinaria degli Stir, ma di un potenziamento e anche di un miglioramento delle loro prestazioni tecnologiche. Questo per arrivare alla chiusura del ciclo dei rifiuti in Campania, ho posto un obiettivo ambizioso, entro il 2023 chiudere il ciclo significa chiudere la fase nella quale neanche un rifiuto deve andare fuori Regione perché avremo una dotazione impiantistica in grado di trattarli tutti quanti qui, secondo il principio di prossimità e di autosufficienza che pure veniva ricordato. Grazie.
Grazie Assessore per la risposta. Diciamo che non è molto rassicurante questa risposta che lei mi ha dato. Comprendo che in campagna elettorale si dice di tutto e si fa di tutto, e questa interrogazione era di giugno, addirittura ho letto che il merito di questo blocco, quindi, di questo non trasferimento o non importazione è dovuta all'opera del sindaco Manfredi il quale ancora non si è insediato, quindi, non vedo come avrebbe mai potuto intervenire in questa vicenda. Diciamo che gli Stir dovevano essere rifunzionalizzati già da un po' e c'erano stati già finanziamenti della Regione Campania, e purtroppo questo non è successo. Perfetto, lei auspica che nel 2023 ci sia questo miglioramento, però nei fatti, quello che leggiamo per il ciclo dei rifiuti e quello che gli impianti che avevate immaginato per la Provincia di Salerno sono stati revocati e che, in mancanza di un piano chiaro, ma proprio di una mappa sulla quale distribuire gli impianti affinché siano bene armonizzati con la necessità del territorio, noi ci troveremo ancora, così come dicemmo nel 2016, a continuare ad esportare rifiuti, perché la Campania continua ad esportare rifiuti. Voglio solo ricordare che da un anno ben 282 containers sono fermi nel porto di Sousse in Tunisia e questa sosta costa quasi 27 mila euro al giorno oltre la gran figura che abbiamo fatto con l'Europa intera di essere ancora additati come la Regione che esporta i rifiuti. Naturalmente, spero che pur mostrando tutta la solidarietà possibile nei confronti delle altre Regioni non è detto che la Regione Campania, che già non riesce a sopravvivere con la propria gestione, debba essere ancora considerata, ancora lungamente, la Regione nella quale si possono depositare i rifiuti. Lei dice che non saranno depositati, soltanto un passaggio.
Il Question Time è, lo dice la parola, una questione in tempo molto rapido, domanda e risposta, se poi dobbiamo trasformare il Question Time in un convegno sul ciclo dei rifiuti non va bene o perlomeno si dice all'inizio che dobbiamo fare questo. Non intendo replicare, però, una precisazione la devo fare: la questione dei rifiuti della Tunisia non c'entra niente né la Regione Campania né il sistema pubblico di gestione del ciclo dei rifiuti, è un'esportazione di una società privata e i costi relativi al rimpatrio di questi rifiuti sono a carico della società inadempiente e noi abbiamo promosso tutti gli atti, vi è stata una sospensione dell'escussione della polizza da parte del Tribunale di Roma con una decisione incomprensibile, noi andremo comunque avanti e in ogni caso i costi non sono addossati all'Amministrazione regionale o altra Amministrazione pubblica, perché saranno attribuiti, in via esclusiva, a chi è responsabile di quest'esportazione irregolare. Almeno questo chiariamolo perché altrimenti sembra che noi spendiamo milioni al giorno come Regione Campania per una cosa che non esiste.
Grazie Presidente. Premesso che Il giorno 12 settembre il cortile dell'Ospedale Pellegrini Vecchio di Napoli è stato scenario di una violenta rissa scatenata da alcuni parenti amici di una vittima di un agguato presente nel Pronto Soccorso. La rissa che si è svolta davanti a pazienti e personale medico, che ha visto coinvolto anche Guardie Giurate e Carabinieri nel tentativo di evitare il peggio, è l'ennesimo episodio di violenza nella struttura ospedaliera dove già nel recente passato si sono registrate: aggressioni, sparatorie e devastazioni. Anche gli altri ospedali cittadini, dotati di Pronto Soccorso oramai sono teatro costante di ogni genere di azione criminale e violenta con soggetti spesso legati alla criminalità, basti pensare all'altro episodio di violenza registrato lo scorso mese al Pronto Soccorso di Villa Betania dove circa 30 esagitati, parenti e amici di un pregiudicato morto a seguito di un agguato, hanno dato in escandescenza e assaltando l'interno del nosocomio distruggendo tutto ciò che gli capitasse a tiro. Constatato che non hanno sortito effetto gli appelli unanimi per il ripristino dei presidi fissi di Polizia rivolti ai Ministri dell'Interno succedutesi negli ultimi anni. Considerato che l'ASL Napoli 1 e l'Azienda Ospedaliera hanno la disponibilità e l'organizzazione di presidio all'interno dei Pronto Soccorso, utilizzando Guardie giurate particolari come già sta accadendo con successo presso l'Ospedale San Giovanni Bosco. Il sottoscritto interroga il Presidente della Giunta regionale per conoscere: quali provvedimenti intende adottare affinché le strutture di Pronto Soccorso della Città di Napoli siano adeguatamente vigilate e protette, anche con l'utilizzo di Guardie giurate particolari.
L'interrogazione si sofferma sugli accadimenti del 12 settembre quando ci fu una rissa scatenata da parenti e amici di una vittima di un agguato presso il Pronto Soccorso del Vecchio Pellegrini di Napoli. Questo spiacevole episodio che ha visto coinvolti anche Carabinieri e Guardie Giurate che lavorano presso il presidio, nel tentativo di evitare il peggio, è l'ennesimo caso di violenza registrato nella struttura del Vecchio Pellegrini e si verificano anche presso altri nosocomi cittadini come ha rappresentato il nostro Consigliere, ci sono casi di aggressione, devastazioni, insomma, azioni criminali. Nel constatare che i numerosi appelli rivolti negli anni ai vari Ministri dell'Interno per il ripristino dei presidi fissi di Polizia non hanno sortito alcun effetto, l'interrogazione rileva che è consentito alle aziende sanitarie di organizzare presidi all'interno dei Pronto Soccorso utilizzando guardie particolari giurate, guardie armate, come sta accadendo con successo presso il San Giovanni Bosco. In ordine a quest'interrogativo, l'Azienda Sanitaria Locale Napoli 1, a cui compete l'organizzazione delle strutture di Pronto Soccorso della città di Napoli, ha comunicato che il riferimento alla possibilità di utilizzo di Guardie Giurate Particolari presso i Pronto Soccorso dei propri presidi ospedalieri, il Servizio di Vigilanza è già attivo in misura e modalità congrue rispetto ai bisogni degli stessi Pronto Soccorso, quindi, ci sono sia Guardie Giurate Armate sia Guardie Giurate non armate che fanno solo servizio di portineria. Riguardo, poi, alla rissa scatenata da alcuni parenti e amici nell'episodio di un agguato nei locali adibiti al Pronto Soccorso, l'Azienda Sanitaria Napoli 1 ha precisato che trattandosi di una rissa intervenuta tra gli astanti, accorsi nel cortile del Presidio Ospedaliero a seguito del decesso del paziente, giunto cadavere per lesioni da arma da fuoco, correttamente, la Vigilanza, anche se armata, ha allertato immediatamente le Forze dell'Ordine a cui è deputata la gestione dell'ordine pubblico. Ecco perché c'è stato l'intervento della Polizia e dei Carabinieri.
In realtà, ovviamente, la mia richiesta è di questo tipo: o decidiamo di fare, probabilmente presenterò un ordine del giorno a questo punto, una richiesta formale, almeno per quanto riguarda i presidi, perché gli Ospedali e i Pronto Soccorso dove avvengono maggiormente queste aggressioni sono: il Pellegrini, l'Ospedale del Mare - ovviamente parlo solo della città di Napoli e dell'ASL Napoli 1 - il Cardarelli in misura minore, ma è all'azienda a sé stante, nel senso che anche lì ci sono questi problemi. Almeno in questi Ospedali, mi riferisco in particolare al Pellegrini, perché il Pellegrini, voglio ricordare a tutti che due anni fa è stato devastato un Ospedale, un Pronto Soccorso, perché i parenti e gli amici di un ragazzo morto, purtroppo, durante il tentativo ti rapina, hanno ritenuto di colpire il personale medico e tutta la popolazione che si serve di quel presidio ospedaliero, come sorta di vendetta, annunciando, addirittura, dopo, che avrebbero ripagato i danni, dopo che sono stati identificati, cosa che, ovviamente, non è avvenuta, perché devastano e non pagano. Dobbiamo trovare delle modalità, in particolare questi presidi e in particolare, più di tutti, nel Pellegrini, perché al San Giovanni Bosco, attualmente, il presidio delle Guardie Giurate funziona, è pur vero che non hanno ancora riaperto il Pronto Soccorso, è pur vero che, però, da tempo sia i parcheggiatori abusivi sia atti di questo tipo non avvengono più. Adesso quello che a me preoccupa moltissimo è che con - speriamo - la riduzione del Covid, con il ritorno graduale alla normalità, si torni ad un aumento notevolissimo di queste azioni criminali. Credo che o con un ordine del giorno in cui chiediamo un tavolo con il Prefetto e con il questore o con altre azioni, dobbiamo preservare il personale e i pazienti che sono lì perché, e concludo, dentro al Pellegrini quei parenti non potevano proprio entrare. Se vado nel Pellegrini, anche come Consigliere regionale, mi viene detto: "Consigliere, gentilmente non entri perché siamo ancora in fase Covid e quindi neanche i Consiglieri possono entrare". Sembra incredibile che sono entrati 30 delinquenti e hanno fatto una rissa. Grazie.
Grazie. Sarò breve anche se è un'interrogazione che sconta qualche ritardo, perché presentata nel mese di luglio, se volessi attribuire un nome a quest'interrogazione: come riportare rapidamente i turisti al Vesuvio. Il calo dei turisti al Vesuvio, in questo anno, anche se legato ai problemi della pandemia in generale, è calato notevolmente, siamo passati da presenze dell'anno 2020 di 750 mila unità, quest'anno ne registriamo appena 100 mila. Ho incontrato, nel mese di luglio, numerosi operatori del settore, mi riferisco ad Associazioni di categoria, operatori turistici, agenti di viaggio che mi hanno segnalato, e li ho incontrati appunto nella veste di Consigliere regionale, alcune criticità. Da subito, mi sono adoperato con una nota al Presidente della Terza Commissione Consiliare Turismo, e gliene ho scritta un'altra all'Assessore Casucci perché credo che la funzione del Consiglio regionale sia anche questa perché su temi come quelli del Vesuvio, quindi, dei turisti, dei flussi turistici che sono indirizzati verso il Vesuvio, che ha un'importanza non solo di carattere locale campano, ma di carattere nazionale e internazionale, vi era la necessità di affrontare questo tema attraverso una discussione politica che avvenisse anche in Commissione, e questo non c'è stato e me ne dispiaccio tanto, anche perché ci sono state delle note formali di richiesta. Devo dare atto anche all'Assessore Casucci di aver messo su un tavolo, però, discussioni di così ampia portata che non possono essere solo legate a discussioni tra pochi. Le criticità segnalate sono numerose, e non l'ho fatto soltanto io, ma credo che attraverso i giornali emergano di continuo. Uno dei temi fondamentali è quello della sicurezza, cioè dei furti e delle rapine che avvengono continuamente ai danni dei turisti e alle auto degli stessi turisti, e ne abbiamo notizie ormai quasi quotidianamente attraverso i giornali. Una delle cose che mi ha impressionato di più, Assessore, è questo cono d'ombra che si crea in un raggio di qualche chilometro a salire, dall'ultima possibilità che c'è di accesso all'ultimo dei ristoranti fino all'ingresso dal Parco del Vesuvio. Cioè, per qualche chilometro in salita, e dunque in discesa, abbiamo assenza totale di copertura di rete dati e di rete voce, il che significa stare in una sorta di limbo nel quale non solo i turisti, ma il cittadino in generale, non riesce a comunicare all'esterno con nessuno, ed è una delle questioni che è stata posta sia al Presidente del Parco sia ai Sindaci e poiché questo è uno dei temi che dura da tantissimo tempo, credo che vada affrontato anche con una certa rapidità, al netto delle difficoltà di carattere anche ambientale che ci sono. L'altro tema è quello dei trasporti. Tra i richiedenti che segnalavano criticità, c'era anche il servizio dei trasporti, non ultimo, con un'ordinanza del Comune di Ercolano che dispone la possibilità di parcheggiare agli utenti, quindi, ai turisti, solo attraverso dei servizi online e solo con la possibilità di prenotare il parcheggio sulle strisce blu. Anche questa sembra una cosa un po' fuori dalla norma. Si va verso la continua complicazione per la fruizione di alcuni servizi piuttosto che agevolarli. Poi, c'è il tema della biglietteria che è quello che ha creato maggiori preoccupazioni, cioè, non si capisce per quale motivo l'organizzazione Parco del Vesuvio, quindi, non il Presidente in quanto tale, ma anche chi ha partecipato alla discussione, l'unica biglietteria, quindi, non in presenza, è quella online, dove ci sono, e ci sono stato personalmente io, due operatori che lavorano attraverso due terminali, quando ci sono stato io uno addirittura era rotto, quindi, non funzionante, ma chiaramente in assenza di una rete wi-fi, perché non c'è copertura rete e dati, due turisti davanti a me sono stati fermi per mezz'ora e non sono riusciti a fare questi biglietti e sono dovuti tornare indietro. Sul tema dei bagni pubblici, che era l'altra questione posta dagli addetti, probabilmente lei nella replica potrà dirlo, pare che qualche passo in avanti si sta facendo. Quello che mi dispiace, poi è passato tempo e questo fu oggetto di discussione nel mese di luglio, quindi, in una fase centrale per il turismo in Campania, l'altra difficoltà è stata quella che tutti i croceristi venuti a Napoli in massa in quella fase, e si organizzavano i famosi gruppi, non sono stati in grado di venire al Vesuvio perché per le difficoltà citate fino a poco fa, non si è stati in grado di organizzare un adeguato servizio di biglietteria, per cui, abbiamo lasciato fuori dalla portata del Vesuvio migliaia e migliaia di turisti. Questo per dire che, secondo me è anche un metodo nuovo che deve darsi anche il Consiglio regionale, temi come questi vanno discussi nell'ambito delle Commissioni consiliari di competenza, le chiedo, e lo farò nelle prossime ore con una nota, la possibilità invece di mettere lei su un tavolo con la Commissione Turismo, con i Commissari che vorranno esserci in modo da procedere speditamente ed affrontare il tema. Grazie.
Grazie Presidente. Buongiorno a tutti. Conosco bene la questione di cui ci ha parlato il Consigliere Venanzoni, la conosco perché ci sono stati dei fatti di piazza a giugno 2021, l'11 giugno, da quel momento in poi le Associazioni di categoria, in particolar modo Assoturismo di Confesercenti e poi le Associazioni di categoria sia del mondo dell'intermediazione (FIAVET e AIDIT) sia delle professioni turistiche, quindi, in qualche modo le guide turistiche e anche le guide ambientali e escursionistiche e ovviamente quelle vulcanologiche, hanno rappresentato le difficoltà. In quel momento ne ho preso atto e il 15 luglio abbiamo convocato una riunione per il 21 luglio con la presenza anche del Presidente della Commissione Turismo che ho invitato a partecipare a quella riunione. Devo dare atto al Consigliere Venanzoni che è stato molto puntuale e solerte con le sue quattro note che mi ha inviato, rappresentandomi una serie di questioni che sono diventate corredo anche di una riflessione all'interno del tavolo istituzionale permanente che ho costituito presso l'Assessorato al Turismo della Regione Campania, insieme alla Commissione, il Presidente della Commissione Turismo del Consiglio regionale, soprattutto con la presenza degli operatori. Abbiamo tenuto tre incontri a settembre, il primo il 15 settembre con gli operatori economici, avevamo tenuto un incontro precedente anche con i Sindaci, perché una delle questioni che il Consigliere pone, quella della sicurezza, soprattutto quella della manutenzione e dell'organizzazione esterna al Parco e comunque relativa alle strade del Parco è una competenza del Comune di Ercolano e non del Parco, poi abbiamo ovviamente svolto una riunione, quella preliminare del 21, per cercare anche con la direzione generale di dire a tutti "Attenzione, non si può continuare così". Abbiamo una competenza legata al turismo, i temi ambientali sono di competenza dell'Assessore, il vicepresidente Bonavitacola, non ce lo dimentichiamo mai, il Parco Nazionale è un'area protetta, ai sensi della legge del 1991, ma è soprattutto e anche un bene della biosfera mondiale Unesco all'interno della quale c'è tutta quanta l'organizzazione e la rete natura, quindi, tutti i temi legati a flora, fauna, eccetera. È un tema protettivo che è prevalente rispetto al tema ricettivo della fruizione turistica. Questo tema si è accentuato, ovviamente, nel periodo della pandemia e questo giustifica, in parte, spero in buona parte, anche la forte flessione che si è avuta nel 2019 e nel 2020-2021. Nel 2021 vi è stato, però, un forte recupero. Che cosa è accaduto? Grazie anche all'opera di sollecitazione del Consigliere Venanzoni il Parco oltre a partecipare agli incontri con grande impegno e con grande disponibilità, che ovviamente io ribadisco da parte dell'Assessorato, ma presumo anche da parte del Parco, nella logica della proposta del Consigliere Venanzoni, abbiamo fatto dei passi avanti, abbiamo fatto dei passi avanti raddoppiando la possibilità di accesso orario da parte dei visitatori, abbiamo fatto dei passi avanti in quella direzione della visione tecnologica con sponsorizzazioni private per la soluzione dei servizi turistici, abbiamo fatto dei grandi passi avanti per l'assistenza in loco da parte di persone del Parco, abbiamo fatto dei passi avanti con la costituzione, a spese del Parco, per una sorta di ponte radio che garantisca quell'elemento, molto giustificato, che rappresenta il Consigliere Venanzoni, quello è un problema serio, è un problema di sicurezza, che riguarda la sicurezza anche delle guide vulcanologiche, che prendono delle decisioni, per esempio, qualche giorno fa, hanno sospeso il servizio perché vi erano dei problemi in quota relativi alle condizioni meteorologiche, quindi, abbiamo bisogno che lì tutto funzioni secondo criteri di trasparenza e di sicurezza e soprattutto di accessibilità tecnologica. Loro stanno facendo degli investimenti in questa direzione, vi è la gratuità, perché, nella propria interrogazione, l'aveva posta giustamente la gratuità d'accesso per le guide turistiche e per le guide ambientali ed escursionistiche, questo è stato riconosciuto e la deliberazione ultima del Presidente dell'Ente Nazionale Parco Vesuvio, quella del 12, con gli allegati, che ho trasmesso anche al Presidente del Consiglio, al Presidente della Commissione e al Consigliere Venanzoni, mi sembra che si muova in questa direzione. Certamente c'è moltissimo da fare, rispettare il ruolo del Parco, che è un ruolo, come dicevo primariamente, legato alla tutela, però, bisogna anche fare molto per dare tutti una mano al Parco per realizzare quegli obiettivi relativi al Parco del Vesuvio e soprattutto a quest'elemento iconico che è il Vesuvio, non solo per la Regione Campania, non solo per la Città di Napoli, ma per tutto il mondo. Ha perfettamente ragione, condivido l'importanza politica di questa connotazione simbolica, non solo, ma anche costruttiva, perché, lo ha detto il Consigliere, ad un certo punto, ho voluto l'incontro con i tour operator il primo settembre, si sono molto lamentati del fatto che loro non vendevano i pacchetti, hanno avuto delle forti perdite per quella piattaforma a cui il Consigliere faceva riferimento, quella piattaforma che adesso, per fortuna, stanno rivedendo anche con costi non a carico delle agenzie e dei tour operator. Abbiamo fatto dei passi avanti da quel 22 luglio dell'interrogazione ad oggi, dobbiamo farne ancora altri e sicuramente il Consiglio regionale, la Commissione, il Consigliere Venanzoni e tutti coloro che vorranno dare una mano saranno fondamentali per raggiungere i nostri obiettivi. Grazie.
Sono parzialmente soddisfatto, ma l'Assessore, devo dire la verità, si è adoperato tantissimo in questi mesi. Ripeto: la discussione arriva in ritardo, ma restano alcune criticità. Non riesco a capire se da utente voglio visitare il Parco del Vesuvio, non posso fare un biglietto andando lì, pagando e avendo il ticket a mano. A me questo sembra veramente un paradosso, peraltro lì ci sono due operatori fisici che accompagnano, semplicemente svolgono una funzione di accompagnamento di coloro che vogliono, ma devono mettersi al terminale per fare dei biglietti, con la difficoltà, ribadisco, che c'è, di copertura rete e dati e, quindi, con l'assenza anche del wi-fi. A me sembra una questione sulla quale bisognerà ritornarci anche perché così si perde la possibilità del fatto che possano avere accesso migliaia e migliaia di turisti che in questa difficoltà, ovviamente, c'è un'azione quasi rinunciataria, perché dentro la difficoltà, poiché, naturalmente, la notizia ha preso il largo, nessuno ci va più con grande piacere, tant'è che il tema della diminuzione dei turisti al Vesuvio è evidente e non è più solo colpa della pandemia, perché la pandemia, piano piano cominciamo a lasciarla alle nostre spalle, adesso c'è un dato organizzativo che ancora non funziona, non è un atto di accusa verso qualcuno, perché ciascuno sta facendo la propria parte, mi rendo conto anche che il Parco del Vesuvio, il Presidente, alcuni passi in avanti li sta facendo. La difficoltà è quella, quindi, ripeto, da qui la funzione anche della politica, di una difficoltà di rapporti tra l'Ente Parco Vesuvio, nella funzione del Presidente e degli operatori del settore che lamentano questa difficoltà anche di collegamento. Mi rendo conto anche della responsabilità che può avere l'Amministrazione regionale, parziale in questo caso, perché certamente non ha una responsabilità diretta, ovviamente mi dispiaccio del fatto che in 3 mesi non sono riuscito mai a partecipare ad un incontro nonostante le numerose richieste e sollecitazioni, quindi, auspico che lei questa convocazione la faccia per davvero, perché credo che il primato della politica, il Consiglio regionale, debba ricominciare a svolgere una sua funzione.
Grazie Presidente. Parliamo di un servizio indispensabile per i Comuni delle aree interne della Campania: le farmacie rurali sussidiate. Oggi ne contiamo circa 300 sul territorio regionale, per l'esattezza, 277. Tutelare le farmacie rurali, la loro presenza capillare sul territorio significa anche tutelare tutti quei piccoli Comuni dell'entroterra campana perché laddove c'è un servizio si argina anche lo spopolamento. Queste farmacie oltre ad essere un fiore all'occhiello del sistema sono sentinelle su piccole comunità, dove spesso non c'è nemmeno un presidio medico, non c'è un parroco, un maresciallo dei Carabinieri, un ufficio postale, ma certamente è presente una farmacia, con un suo farmacista, che oltre al servizio classico di erogazione di farmaci svolge consulenza agli utenti, spesso rappresenta un vero e proprio punto di riferimento sociale per i cittadini di queste aree. Il rischio di infierire pesantemente sulle farmacie rurali andrebbe a generare particolari situazioni di disagio nelle zone marginali, soprattutto per gli anziani e le fasce deboli con i quali riescono a creare uno stretto rapporto di fiducia. Non conosco allo stato quali potranno essere le ricadute del cosiddetto decreto DDL Concorrenza, so per certo che senza una severa gestione e controllo da parte regionale tale futuro sarà infausto, tanto per i titolari delle farmacie quanto, soprattutto, per i livelli assistenziali che le stesse strutture assicurano ai residenti di queste aree disagiate. Evidenzio l'ultima delle circostanze che mi fanno temere per il citato servizio, ma le criticità sono ben più antiche, in quanto la Regione Campania ha sempre disatteso un serio momento di attenzione per sostanziare, normativamente ed economicamente, un servizio fondamentale molto più concretamente valorizzato in altre Regioni, infatti, l'indennità di disagiata residenza a favore dei farmacisti rurali venne istituita dal legislatore nazionale e successivamente integrata dalla Regioni per sostenere la presenza delle farmacie ubicate nei piccoli centri più piccoli, attraverso un contributo economico che costituisse sia un'integrazione del minor reddito ricavabile nelle località rurali sia una sorta di conforto per le condizioni di vita effettivamente più disagiate che il farmacista rurale e la sua famiglia sono chiamati ad affrontare e supportare. Svariate le proposte di legge regionali sull'argomento che giacciono inascoltate nei protocolli del Consiglio regionale, antiche e inadeguate le forme di sostegno economico destinate alle farmacie rurali le quali, quasi sempre, rappresentano un esclusivo presidio sanitario a tutela dei vasti territori. Molti finora gli incontri, tutti pieni di splendidi impegni, mai seguiti da atti concreti. La somma perversa dell'approvazione del DDL Concorrenza, con l'introduzione del capitale nella gestione delle farmacie, con le precedenti già maturate criticità, realizza un innesco che sono certo non potrà trovarvi indifferenti. Richiedo, pertanto, un intervento definitivo, con una legge regionale al fine la farmacia rurale campana non sia la maglia nera, l'ultima Regione ad assumere seri provvedimenti per garantire permanenza e sviluppo del servizio di assistenza farmaceutica nelle aree interne. Grazie.
Grazie Presidente. Dico subito che ovviamente la richiesta di legge per regolamentare la materia va fatta, ma non in questa sede, ma sicuramente condivido. Detto questo, l'interrogazione, verte sul progetto sperimentale per Farmacie rurali sussidiate proposte dalle organizzazioni di categoria Federfarma e Sunifar, e approvate con decreto commissariale n. 47 del 28 giugno 2019 ai sensi del richiamato decreto 502 del 1992, decreto legislativo che regolamenta la materia. Il progetto, nel rispetto delle leggi di settore, la 221 del 1968 e il richiamato decreto 502, oltre ancora al decreto legge 405 del 2001, ha consentito alle Farmacie pubbliche e private di assicurare alle aree disagiate e rurali della Campania un'adeguata assistenza farmaceutica mediante l'offerta di servizi aggiuntivi. Il decreto commissariale, circa la sua proroga o riproposizione alla positiva valutazione della sua attuazione nel biennio 2020-2021, vedrà una possibile futura delibera visto che il commissariamento è finito lo scorso 2019. Il Consigliere, a questo punto, può sapere quale sarà il futuro di questa situazione. In ordine a quest'interrogativo, la direzione generale per la Tutela della Salute ha preliminarmente sottolineato che il progetto sperimentale Farmacie rurali sussidiate ha subito un forte rallentamento causato dalla pandemia del Covid 19, le criticità connesse alla nota situazione epidemiologica non hanno però impedito alla direzione generale di adottare il decreto dirigenziale n. 320 del 18 giugno 2021 con cui è stata liquidata, a titolo di anticipo, una quota parte del fondo relativo all'anno 2020. I programmati e successivi adempimenti prevedono che nei prossimi mesi verrà liquidato il saldo del fondo stanziato per l'anno 2020 e nel 2022 ci sarà la liquidazione di tutto il fondo relativo al corrente anno 2021. La direzione comunica inoltre che è in programma, per il 2022, un'interrogazione alle aziende sanitarie interessate con l'obiettivo di verificare l'effettiva implementazione dei servizi previsti dal progetto in oggetto da parte delle farmacie aderenti e che, alla luce di quanto esposto, è evidente che il cronoprogramma del progetto ha subito un notevole ritardo, pertanto qualsiasi valutazione circa la prosecuzione o meno di questo progetto verrà effettuata a partire dalla seconda metà del 2022. A tal fine, la competente direzione generale ha ancora precisato che la valutazione finale, circa la prosecuzione del progetto, terrà conto anche della quota che verrà destinata all'assistenza territoriale dal riparto del PNRR. Forse la legge potrebbe essere una soluzione più rapida.
Prendo atto della disponibilità della Giunta, quindi, anche per proseguire, se ho capito bene, ovviamente facendo tutte le verifiche del caso, quindi, per il prossimo biennio, e questo per me è importante perché è un servizio indispensabile. Per quanto riguarda la legge, mi farò promotore in prima persona, ho letto quelle che sono le proposte in giacenza al protocollo del Consiglio regionale per avviare tutto l'iter, però sappiamo, già da adesso, che per il prossimo biennio ci sarà una capienza che comunque potrà consentire di dare un servizio sempre più efficiente alle popolazioni disagiate delle aree interne della Campania. La ringrazio ancora.
Grazie Presidente. Buongiorno a tutti. Com'è noto, per il contenimento della pandemia da Covid 19, si è ridotta la capienza nei mezzi pubblici, specialmente quelli su ferro. Ci giungono segnalazioni piuttosto importanti da più parti, che questa capienza non è rispettata nei termini fissati dal Governo. Esisto problematiche ancora più gravi sulle linee della Circumvesuviana e delle linee metropolitane, di sovraffollamento e quant'altro, lì sono presenti anche dei plexiglass che riducono maggiormente la capienza, quindi, creano ancora più problemi nel rispetto delle regole. Queste segnalazioni, per quanto riguarda il sovraffollamento, ci sono arrivati anche dei video sulle linee ferroviarie che partano da Napoli, transitano per Villa Literno e arrivano a Roma Termini nelle ore di punta e per quanto riguarda specialmente gli ingressi e il viaggio per quanto riguarda gli insegnanti. Abbiamo questo tipo di problematica. Alla luce di tutto questo, volevamo sapere dal Presidente, quindi, da lei che lo rappresenta in questa circostanza, quali misure sono state adottate per questo contenimento. Grazie
Grazie. Quali misure della Regione per il rafforzamento delle operazioni di controllo per il trasporto pubblico e per modulare il servizio affinché non venga superato il vincolo dell'80 per cento di occupazione dei posti totali omologati, seduti e in piedi, fissato dalle normative vigenti. A riguardo vengono fornite alcune indicazioni generali di carattere preliminare. In considerazione dell'emergenza sanitaria e in ragione dell'esigenza primaria di tutela della salute pubblica, sono state prontamente adottate dal Presidente della Giunta regionale, diverse ordinanze contingibili e urgenti che hanno introdotto misure straordinarie volte a contenere il rischio di ulteriore contagio sul territorio regionale. Esse sono state volta per volta rimodulate nel corso del tempo in relazione all'andamento dell'epidemia e dalle conseguenti variazioni del pericolo di trasmissione del virus. Si segnalano in particolare nel settore del trasporto pubblico, le ordinanze rinvenibili nella pagina web istituzionale dedicata, accessibile al percorso Regione Campania, ordinanze del Presidente della Regione. Le suddette misure alle quali si rinvia, specificano e rinnovano le cautele volte alla prevenzione del contagio sui mezzi adibiti al trasporto pubblico basate su criteri di distanziamento interpersonale atti ad evitare il sovraffollamento, sull'utilizzo di dispositivi di protezione individuale e su interventi di sanificazione dei mezzi e delle aree adibite al TPL, nonché, come evidenziato dall'interrogante, su limitazioni atte a contenere il load, fattore dei mezzi di trasporto pubblico. Il dettaglio delle misure adottate evidenzia il carattere puntuale dell'azione amministrativa posta in essere anche nel settore del trasporto pubblico per arginare la diffusione della pandemia. Gli atti richiamati, pubblicati nelle forme di legge in ragione della loro cogenza sono stati volta per volta trasmessi alle aziende esercenti i servizi per la loro regolare osservanza. Relativamente al quesito specifico posto con l'atto in oggetto, con riferimento ad eventuali anomalie nell'applicazione delle misure di prevenzione, si ribadisce quanto già rilevato in occasione di un analogo atto ispettivo consiliare, Reg. Gen. 156. Sul tema complessivo sono state sentite le principali aziende per acquisirne le rispettive osservazioni, dalle quali è risultato che in linea generale sono state correttamente eseguite le disposizioni adottate con i provvedimenti di prevenzione del rischio di contagio anche attraverso disposizioni di servizio precedute da incontri sindacali e mediante misure organizzative aziendali rivolte al personale e all'utenza, comprensive di attività straordinarie di sanificazione dei mezzi. Dalla verifica condotta è risultato altresì che i servizi sono stati resi in sostanziale conformità con le linee guida per il trasporto pubblico locale. La circostanza è risultata confermata anche da notizie di stampa, Amsa Campania online del 7 aprile 2021, che hanno sottolineato l'esito negativo dei controlli eseguiti dai Carabinieri del Nas e dal personale dell'Asl finalizzati a individuare tracce del virus Sars Cov 2 a bordo dei mezzi pubblici napoletani. Può rilevarsi, pertanto, che eventuali situazioni di incompleta conformità alla normativa appaiono riconducibili a situazioni eccezionali e alle sopravvenute difficoltà operative. Alle stesse si sta comunque cercando di porre rimedio con gli strumenti posti a disposizione dalla legge tra i quali principalmente la programmazione dei servizi aggiuntivi. A riguardo si segnala che l'esecuzione della delibera di Giunta n. 17 del 19 gennaio 2021, la Direzione Mobilità ha individuato il quadro complessivo del fabbisogno dei servizi aggiuntivi per il trasporto pubblico locale sul territorio regionale intesi come servizi di potenziamento che rispondono alle esigenze di contemperare il fabbisogno di mobilità di pendolari e studenti con il rispetto delle misure di contenimento della diffusione del Covid-19. Il quadro complessivo dei servizi è stato individuato anche alla luce delle risultanze dei documenti operativi prodotti dai tavoli di coordinamento Scuola-Trasporti, istituito ai sensi dell'articolo 1 comma 10 del DPCM 3 dicembre 2020 presso le Prefetture di: Napoli, Avellino, Benevento, Caserta e Salerno. In particolare, in occasione dell'avvio del nuovo anno scolastico è stato chiesto all'Agenzia regionale Acamir il supporto tecnico nell'ambito delle attività di pertinenza dei tavoli di coordinamento Scuola-Trasporti di cui al DPCM 3 novembre 2020, istituiti presso le Prefetture territorialmente competenti per l'aggiornamento dei servizi aggiuntivi per il periodo 15 settembre-31 dicembre 2021, anche in considerazione della variazione dell'indice di percentuale delle attività scolastiche da svolgere in presenza e di quello relativo al limite del riempimento dei mezzi di trasporto pubblico. Rispetto allo scenario nel quale i citati tavoli hanno avviato la prima attività di pianificazione dei servizi aggiuntivi, la normativa attuale ha, infatti, modificato le variabili relative alle attività scolastiche in presenza, precedentemente indicati dal 50 e 75 per cento e all'indice di riempimento dei mezzi di trasporto, precedentemente fissato al 50 per cento. Il DL 111 del 6 agosto 2020 recante "Misure urgenti per l'esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, universitarie, sociali in materia di trasporti", ha previsto all'articolo 1 che le attività didattiche della Scuola Secondaria di primo e secondo Grado, nonché le attività didattiche e curriculari delle Università si svolgono in presenza. Le linee guida per le informazioni agli utenti e le modalità organizzative per il contenimento della diffusione del Covid-19 nel trasporto pubblico, adottate con ordinanza del Ministero della Salute e di concerto con quello delle Infrastrutture e Mobilità in data 30 agosto 2021, stabiliscono, tra l'altro, per le Regioni in zona bianca e gialla, il coefficiente di riempimento di mezzi adibiti al trasporto pubblico locale ed extraurbano nella misura dell'80 per cento dei posti consentiti. La pianificazione adottata con il supporto dell'Agenzia Acamir, condivisa in sede dei tavoli tecnici presso le singole prefetture territoriali, comporta una spesa aggiuntiva di circa 19,5 milioni di euro coperti con i fondi messi a disposizione dalla normativa statale speciale. A valle della sua attuazione si è proceduto ad attivare gli Enti Locali, titolari di contratti di servizio e di trasporto pubblico locale, per verificare la rispondenza tra servizi aggiuntivi autorizzati e quelli espletati e per verificare l'efficacia del potenziamento dei servizi in relazione alla situazione di contesto delineata. Analoghi controlli sono stati posti in essere dalla Direzione per i contratti di servizio in titolarità. Sotto tale profilo la Direzione sta procedendo direttamente, presso i capolinea o le principali fermate, a verifiche di funzionalità dei servizi, anche in relazione all'indice di caricamento dei mezzi, allo scopo di predisporre eventuali integrazioni o modifiche ai programmi in esercizio. Per quanto concerne strettamente il tema della Vigilanza sull'osservanza delle disposizioni anticovid, anche da parte delle aziende di trasporto pubblico, vanno comunque richiamate le previsioni della delibera di Giunta n. 220 del 28 aprile 2020. Tale delibera, sul presupposto dell'articolo 4 del Decreto Legge 19/2020, punisce, con una sanzione amministrativa il mancato rispetto delle misure adottate per il contenimento dell'epidemia, ha definito il procedimento per le violazioni delle ordinanze regionali e ha previsto che i rapporti conseguenti ai verbali di accertamento d'illeciti redatti dagli agenti con qualifica di Polizia Amministrativa, siano inoltrati all'Ufficio Speciale Avvocatura Regionale che d'intesa con la Direzione Generale per le Risorse Finanziarie, procede all'istruttoria del procedimento ex legge 689/81, quindi, secondo le disposizioni dell'articolo 18 e della richiamata legge, è concluso, con l'archiviazione, ovvero con l'adozione dell'ordinanza d'ingiunzione a cura della Direzione Generale per le Risorse Finanziarie. Da ultimo voglio aggiungere che la Giunta, siccome anche quest'anno abbiamo fatto gli abbonamenti gratuiti per gli studenti, ha vincolato, ha subordinato, la concessione solo agli studenti che abbiano il Green Pass. Ciò dimostra che siamo molto attenti.
Ringrazio l'Assessore per la risposta così minuziosa, però, non mi ritengo del tutto soddisfatto, anche perché per quello che ci è stato detto, capisco che ci sono state diverse ordinanze e che vi siete impegnati, però, se arrivano delle segnalazioni, quindi, dei lamenti, rispetto a questo tema, vuol dire che qualcosa non va. Capisco pure che dalle verifiche che avete fatto il virus è risultato assente, ma il tema non è tanto quello che è il virus, ma è anche il rispetto delle normative che impongono questo 80 per cento, quindi, auspico maggiori controlli, perché è quello il tema. Abbiamo questo tipo di carenza. Sappiamo tutti che le misure ci sono, le regole stanno scritte, ma si rispettano limitatamente, quindi, questi problemi esistono e dobbiamo fare di tutto per cercare di arginarli. Auspico, da parte vostra, un maggiore controllo oltre che altre misure aggiuntive. Grazie.