Question Time del 19 marzo 2021

Question Time del 19 marzo 2021

indice:
1 - Comunicazioni del Presidente
2 - Richiesta di vaccinazione prioritaria anti Sars-Cov2/Covid 19 per operatori di distribuzione intermedia del farmaco Possibilità di includere nella campagna di vaccinazione Covid 19, la categoria degli operatori dei patronati, nella fascia dei servizi pubblici essenziali
3 - Vaccinazioni Covid-19 persone fragili e disabili
4 - Presidio Ospedaliero "Landolfi" di Solofra
5 - Impianto di compostaggio da realizzarsi presso il Comune di Marigliano (NA), località Boscofangone
6 - Chiarimenti su SMA Campania SpA e sul sistema della depurazione delle acque reflue in Campania
7 - Piano vaccinale in provincia di Caserta
8 - Fenomeni di prosciugamento della Darsena di Pozzuoli
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE

Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta la Seduta odierna di Quetion Time. Faccio presente che con la nota del 18 marzo 2021, la Giunta regionale ha chiesto il rinvio per approfondimenti istruttori della discussione delle interrogazioni che hanno il registro generale 27/2, 30/2 e 32/2, rispettivamente a firma dei Consiglieri Iodice, Santangelo e Zinzi. Queste interrogazioni non verranno discusse nella Seduta odierna. Passiamo a quelle calendarizzate che discutiamo oggi. Ricordo che ai sensi dell'articolo 129 del Regolamento Interno, il Consigliere proponente ha la facoltà d'illustrare l'interrogazione per non più di 1 minuto e a ciascuna delle interrogazioni presentate risponde il rappresentante della Giunta per non più di 3 minuti. Successivamente, l'interrogante o altro Consigliere del medesimo Gruppo, ha il diritto di replicare per non più di 2 minuti. Ricordo, inoltre, che le interrogazioni all'ordine del giorno sono state elencate nell'ordine di presentazione.

Richiesta di vaccinazione prioritaria anti Sars-Cov2/Covid 19 per operatori di distribuzione intermedia del farmaco Possibilità di includere nella campagna di vaccinazione Covid 19, la categoria degli operatori dei patronati, nella fascia dei servizi pubblici essenziali
DI FENZA PASQUALE

Grazie Presidente. L'oggetto dell'interrogazione è: "Richiesta di vaccinazione prioritaria per gli operatori di distribuzione intermedia del farmaco". Premesso che: l'Associazione ADF (Associazione Distributori Farmaceutici) rappresenta le aziende operanti nella distribuzione intermedia del farmaco, in adempimento agli obblighi di servizio pubblico di cui al dl 219/06, forniscono medicinali ed altri prodotti sanitari alle farmacie pubbliche e private, alle parafarmacie ed alle strutture sanitarie. Gli operatori di tali aziende distribuiscono farmaci per conto della Regione e ASL e realizzano numerosi servizi di supporto al sistema sanitario. Considerate che: i distributori intermedi, in prima persona ovvero attraverso il proprio personale, svolgono un servizio sanitario pubblico essenziale alla salute, sottoponendo 1'intero personale , sebbene nella più attenta e scrupolosa osservanza degli adempimenti vigenti, ad un sensibile rischio di esposizione al virus Covid-19. Occorre inoltre ricordare che agli addetti alla distribuzione intermedia del farmaco non e concessa, al fine di non interrompere 1'essenzialità del servizio sanitario pubblico svolto, la quarantena precauzionale obbligatoria riservata ai soggetti che hanno avuto contatti "stretti " con casi di positività confermata. Ritenuto che la suddetta categoria debba essere inserita, su base volontaria, nell'elenco della somministrazione dei vaccini anti Covid 19. Interroga il Presidente della Giunta Regionale se intenda inserire gli operatori di questo settore nell'elenco del personale sanitario e sociosanitario che, vista 1'essenzialità del pubblico servizio svolto, hanno una via prioritaria rispetto alle altre categorie lavorative. Si chiede quali azioni intenda intraprendere, al fine della somministrazione del vaccino anti - Covid 19, per questi operatori del settore. Grazie Presidente.

MANFREDI MASSIMILIANO

Grazie Presidente. Fermo restando la situazione di criticità nazionale sull'approvvigionamento dei vaccini e fermo restando la conoscenza che le linee guida vengono sancite dal Governo nazionale, in collaborazione con il Cts, ci tenevo a sottolineare la necessità di considerare gli operatori dei Caf e dei Patronati, i quali in questi giorni e in queste settimane stanno svolgendo una funzione sociale perché logicamente, oltre all'assistenza ordinaria che già fanno, si occupano anche dell'assistenza di alcune misure previste sia dai ristori regionali che dai ristori nazionali che, soprattutto per le fasce più disagiate, rappresentano motivo di sussistenza. Paradossalmente, loro sostituiscono, in questa fase, anche una funzione pubblica che già implementano quotidianamente e settimanalmente. Senza creare alcuna guerra tra categorie, perché sono d'accordo con il Presidente De Luca quando ha in detto che dobbiamo evitare di creare delle contrapposizioni, è evidente che questa categoria ha un sistema di front office con le fasce più disagiate, quindi, c'è una maggiore esposizione. Non c'è solo un problema sanitario, che in base alle norme vigenti un semplice caso porterebbe la chiusura per X settimane del centro e le fasce d'utenza, soprattutto in questa fascia di bisogno e di difficoltà sono molto elevate. La mia sollecitazione è di sapere se nell'integrazione delle fasce dei servizi di pubblica utilità questa fascia può avere una corsia preferenziale appena l'approvvigionamento dei vaccini lo consentirà. Grazie Presidente.

MARCHIELLO ANTONIO

Grazie Presidente. Le due interrogazioni sono predisposte come richiesta di vaccinazione prioritaria. Per quanto riguarda il consigliere Di Fenza, l'interrogazione è volta a conoscere gli intendimenti della Giunta regionale in ordine alla somministrazione del vaccino su base volontaria agli addetti alla distribuzione intermedia del farmaco, in particolare, il consigliere rammenta che gli operatori delle aziende distributrici dei farmaci, in adempimento degli obblighi di servizio pubblico, forniscono medicinali e altri prodotti sanitari a farmacie, pubbliche e private, parafarmacie e strutture sanitarie per conto della Regione e delle ASL, e realizzano vari servizi di supporto al sistema sanitario. L'interrogante evidenzia che il suddetto personale è esposto ad dopo sensibile rischio di contagio da Covid 19, rimarcando che ad esso, ai sensi del decreto-legge del 17 marzo 2020, per non interrompere l'essenzialità del servizio pubblico svolto, non è consentita la quarantena precauzionale obbligatoria riservata a coloro che hanno avuto contatti stretti con casi di possibilità confermata. Per quanto riguarda il consigliere Manfredi, l'interrogante, in relazione alla campagna di vaccinazione anti Covid 19, attualmente in corso, richiama l'attenzione sulla categoria dei lavoratori che operano nei patronati, in particolare alla luce delle individuate priorità nella somministrazione del vaccino, come annunciate dalla Regione Campania il 9 marzo, ovvero sia: personale sanitario, ultraottantenni, soggetti fragili e disabili, personale scolastico, forze dell'ordine e lavoratori dei servizi pubblici essenziali. Il Consigliere evidenzia il ruolo degli operatori dei patronati, la cui attività è fondamentale per l'informazione, per l'assistenza e la tutela di lavoratori autonomi e dipendenti, di pensionati e di singoli cittadini, ed ha una valenza sociale ed è svolta senza scopo di lucro. La recrudescenza dell'epidemia e la consapevolezza che solo il ricorso alle vaccinazioni potrà consentirci di superare questo delicato periodo, induce ciascuno di noi a farci portatore delle legittime istanze delle diverse categorie di lavoratori. Il Piano Strategico Nazionale, di recente elaborato con il concorso delle Regioni e il successivo adeguamento del Piano regionale per le vaccinazioni, tenterà di fornire risposta anche a queste richieste. Il Piano Strategico Nazionale, per la Vaccinazione anti SARS CoV-2, Covid-19, prevede, infatti, che la vaccinazione sia gratuita e garantita a tutti, per adesione volontaria, identificando le categorie da vaccinare con priorità nella fase iniziale, in continuazione dell'attuale limitata disponibilità dei vaccini. L'Unità di Crisi, in ottemperanza al Piano Strategico Nazionale del Ministero della Salute, nel cronoprogramma di vaccinazione ha previsto, tra le categorie a rischio, il personale sanitario e di strutture pubbliche, nonché i farmacisti di comunità e i loro assistenti, al fine di garantire l'assistenza farmaceutica, ospedaliera e territoriale. In data 10 marzo u.s, poi, ci sono state emanate, dal Ministero della Salute, in collaborazione con la struttura del Commissario Straordinario per Emergenza Covid-19, con l'Istituto Superiore di Sanità, di Agenas e di Aifa, le raccomandazioni ad interim sui gruppi target delle vaccinazioni anti Covid, quest'ultimo documento rende opportuno l'aggiornamento del Piano regionale per la campagna di vaccinazione, in adesione delle indicazioni nazionali di cui al citato documento del 10 marzo, che riporta, nel proseguimento della campagna vaccinale, tra le categorie di personale da vaccinare, in priorità, il seguente ordine: categoria di elevata fragilità a persone estremamente vulnerabili, disabilità grave, persone di età compresa tra i 70 e i 79 anni, persone di età compresa tra i 60 e i 69 anni, persone con comorbilità di età meno di 60 anni, senza quella connotazione di gravità riportata per le persone estremamente vulnerabili, infine categorie, tutto il resto della popolazione di età inferiore a 60 anni. L'ordine di priorità delle categorie da vaccinare terrà conto delle esigenze logistico organizzative, delle indicazioni e della tipologia dei vaccini forniti, di volta in volta, dalla struttura commissariale per l'emergenza Covid-19 e in ragione di tali valutazioni potranno trovare accoglimento le richieste di vaccinazione delle categorie esposte o che prestano servizi di particolare utilità per la collettività. Ricordo a tutti che oggi pomeriggio riprenderemo anche a vaccinare con il farmaco di AstraZeneca, in quanto è liberalizzata, quindi, ci anticipiamo, altre Regioni lo faranno domani, noi già da oggi siamo in campo. Grazie

DI FENZA PASQUALE

Grazie Presidente. Assessore, quello che non mi è chiaro è se questa categoria, che ho citato poc'anzi, rientra in quelle categorie esposte e, quindi, possono tranquillamente vaccinarsi. Grazie.

MARCHIELLO ANTONIO

Siccome ci è arrivato questo documento il 10 marzo, ci dobbiamo attenere, fermo restando le scelte che ha fatto già la Giunta, perché le scelte si fanno in collaborazione, in adesione a quello che dice il Commissario nazionale, con l'ultimo documento ha individuato queste 5 categorie in ordine preferenziale, per cui dobbiamo necessariamente rispettare questo, ovviamente, compatibilmente, ci sarà anche l'impegno per questo

MANFREDI MASSIMILIANO

Grazie Presidente. Ringrazio l'Assessore per la risposta, mi sembra di comprendere che viene riconosciuto, logicamente, il servizio di pubblica utilità svolto dagli operatori di Caf e Patronati, quindi, credo di aver capito, dalla risposta dell'Assessore, che nell'ampliamento delle categorie dei servizi di pubblica utilità questa verrà tenuta in considerazione tra le prioritarie appena la disponibilità dei vaccini, diciamo, includendole nella quinta fascia nazionale, cioè, quella dei servizi di pubblica utilità, logicamente, per carità, limitate a quelli che sono i servizi di pubblica utilità. Mi dichiaro soddisfatto e mi auguro che quanto prima ci sia la possibilità d9 poterli iscrivere alla piattaforma in base, poi, alle modalità che verranno scelte. Grazie.

Vaccinazioni Covid-19 persone fragili e disabili
FREZZA FULVIO

Grazie Presidente, grazie a tutti voi. La mia interrogazione riguarda sempre una questione legata alla campagna vaccinale che è in atto e che, praticamente, sta iniziando una fase importante, che è quella relativa alla tipologia di utenza delle persone fragili e disabili di cui poco prima parlava l'assessore Marchiello. La mia interrogazione del giorno 15, chiedevo se era possibile, in qualche modo, prevedere, visto che queste patologie sono relative a persone che hanno delle situazioni di salute più o meno gravi, affinché possano essere effettuate o in strutture di tipo ospedaliero o ambulatoriale, che siano compatibili con il tipo di patologia che queste persone si portano dietro, praticamente, anche perché molto spesso è capitato che queste patologie sono state oggetto anche di reazioni particolari. Per fare un esempio, se ci sono malati oncologici, l'idea era quella di prevedere che un centro vaccinale fosse istituito presso la struttura del Pascale per i bambini che hanno patologie particolari presso il Santobono e così via. Ho letto anche qualcosa negli ultimi giorni, credo ieri o l'altro ieri, per cui, già quest'indirizzo mi sembra sia stato dato, però, quando l'ho formulata l'auspicio era quello. Approfitto, anche fuori dalle righe, assessore Marchiello, se è possibile, perché parlando di questo tema, lo so che è fuori dall'interrogazione, però mi stanno arrivando, non solo a me, centinaia di segnalazioni da utenti che non riescono a convincere il loro medico curante, perché i medici curanti sono a disposizione di trasmettere queste segnalazioni sulla piattaforma, non riescono a convincerli a farle fare. Ci sono dei medici che non accettano quest'idea di dover essere loro da tramite, questo l'aggiungo solo per dire che in aggiunta a questo, per rendere efficace e produttiva questa vaccinazione per una fascia che già di per sé ha delle patologie invalidanti, possa essere, in ogni caso, valutata, non pretendo che mi dia una risposta subito, però, è un appello ad avere una maggiore attenzione affinché anche i medici, attraverso i loro rappresentanti di categoria o attraverso le strutture ASL, vengano sensibilizzati e gli venga dato quest'input forte affinché raccolgano questa necessità e non creino ulteriori difficoltà a coloro che già sono stati, probabilmente, più fortunati di noi.

MARCHIELLO ANTONIO

Grazie Presidente. L'Unità di Crisi Regionale, in ottemperanza al Piano Strategico Nazionale per le Vaccinazioni Covid-19 del Ministero della Salute, adottato con decreto del 2 gennaio 2021 e al suo ulteriore aggiornamento, ha approntato un modello organizzativo della strategia vaccinale anti Covid-19 e di disciplina della seconda fase volta a garantire la vaccinazione dei gruppi di popolazione. Le preferenze nel ricorso alla vaccinazione sono state individuate in base alle priorità definite dalle raccomandazioni ad interim, i gruppi target delle vaccinazioni, assunte in data 10 marzo 2021 dal Ministero della Salute, in collaborazione con la struttura del Commissariato Straordinario per l'Emergenza, con l'Istituto Superiore di Sanità, con Agenas e con Aifa. In pratica rivediamo un po' tutte le cose, perché sono varie le vostre richieste. Il cronoprogramma, in via di progressiva realizzazione, coerentemente alle indicazioni nazionali del 10 marzo 2021, prevede, da prima la vaccinazione delle persone appartenenti alle categorie di cui alla fase 1, operatori sanitari, operatori e ospiti di RSA e case alberghi per anziani, persone di età superiore agli 80 anni. Successivamente, la vaccinazione delle persone ad elevata fragilità individuate nell'ambito della categoria 1 di elevata fragilità, ossia, persone estremamente vulnerabili e disabili gravi, come da elencazione che si rinviene nelle tabelle che si pongono a disposizione del Consigliere interrogante, c'è una tabella ad hoc. In merito al prosieguo della campagna vaccinale, fermo il rispettivo delle prescrizioni del piano e delle indicazioni della struttura commissariale per l'emergenza Covid-19, si terrà conto, di volta in volta delle priorità definite e le indicazioni relative all'utilizzo dei vaccini disponibili e delle esigenze logistico organizzative, nonché della tipologia dei vaccini forniti. In ogni caso il Piano vaccinale prevede un doppio percorso che l'utente interessato potrà scegliere in base alla propria situazione clinica e logistica. Con riguardo alle questioni poste, l'Unità di Crisi Regionali, ha previsto che in occasione della registrazione sulla dedicata piattaforma informatica degli aventi diritto, appartenenti alla categoria 1, venga assunta anche la disponibilità a collaborare da parte dei Medici di Medicina Generale per la vaccinazione di coloro che sono portatori di elevata fragilità. L'apporto dei Medici di Base concorrerà all'ausilio che le farmacie di comunità, circa 1650 farmacie istituite capillarmente su tutto il territorio, hanno già dichiarato di voler prestare per la vaccinazione delle persone fragili, come comunicato per il tramite delle Associazioni di categoria Federfarma e Assofarma. In ogni caso, la somministrazione del vaccino, avverrà sempre alla presenza di personale medico ad hoc formato. C'è allegata la tabella di tutte le persone fragili, con le varie patologie e con la definizione delle stesse, che è a disposizione del Consigliere. Se volete, le leggo tutte, ma sono tante.

FREZZA FULVIO

Più che una replica, è una puntualizzazione. Credo che ci sia un percorso diverso da quello che avevo chiesto, cioè delle strutture ospedaliere che siano vicine ai malati delle categorie fragili, però comunque c'è una potenzialità da esprimere che se è governata in maniera corretta e giusta, tramite i Medici di Famiglia, e a questo punto ho raccolto anche l'indicazione da parte dell'Assessore che ha segnatamente memorizzato quest'ulteriore precisazione che avevo avuto opportunità di fare. In effetti, quindi, ci sono tutte le modalità affinché siano seguiti in una maniera molto particolare e vicina, si chiamano "categorie fragili", abbiamo detto tutto, per cui, credo che l'importante è che abbiamo la guardia alta su questo tipo di procedure che tuteliamo in tutti i modi possibili i loro diritti e soprattutto questa fase difficile nella quale si parla anche, in certi momenti, male del vaccino. Credo che questo scoglio sia quasi superato completamente, però essere più vicini a queste persone, con delle modalità che siano rassicuranti, credo che sia un nostro dovere. Raccolgo il fatto che comunque la Giunta, in ogni caso la Regione Campania ne ha tenuto conto, mettendo in atto delle tipologie di vaccinazioni che siano orientate verso quel tipo di indirizzo che avevo auspicato. Mi ritengo abbastanza soddisfatto della risposta. Grazie.

Presidio Ospedaliero "Landolfi" di Solofra
PETITTO LIVIO

Grazie Presidente. Parlare dell'Ospedale Landolfi di Solofra significa parlare di 90 mila cittadini che da più di un anno sono privi di un presidio per le emergenze sanitarie. Al nosocomio di Solofra è ancora chiusa ogni attività di Pronto Soccorso, restano operativi, oltre al reparto Covid, solo quello di psichiatria, dialisi, laboratorio di analisi e radiologia solo per malati Covid. Questo significa che se un cittadino malauguratamente dovesse avere un problema cardiaco o una frattura, dovrebbe solo rivolgersi al Moscati o al Pronto Soccorso del Moscati che è già oberato, sono numeri impressionanti, chi vi parla è un residente della città di Avellino, o a Mercato San Severino. Inoltre, devo aggiungere che sul territorio ci sono solo due ambulanze per il 118, una riservata al Covid e l'altra è un'unità mobile di rianimazione. Eppure, secondo il Piano regionale, la struttura rientrava in un programma di rilancio e di ampliamento, come assicurato dallo stesso governatore non più di 7 mesi fa, riguardo la camminata rosa del 4 agosto, sulle montagne del Laceno, dove si annunciavano 8 milioni di euro che ancora non sono arrivati e appunto il rilancio, il potenziamento del Pronto Soccorso di Solofra. Solofra, lo ricordo, è al centro di un bacino d'utenza numericamente significativo, sono 25 Comuni tra la Valle dell'Irno e la Valle del Sannio ed è in prossimità di una via di comunicazione di primaria importanza, dato anche l'insediamento produttivo che c'è a Solofra, che lei ben conosce e ovviamente il flusso turistico che proviene da Napoli e Salerno. Sono stati tanti gli incidenti mortali su quella strada, che dovrebbe essere messa in sicurezza, però sarà oggetto di un'altra interrogazione, di un'altra discussione. Come mai i lavori sono partiti, per il raccordo Avellino Salerno, da Salerno quando le direttive dell'Anas prevedevano l'inizio dei lavori da Avellino? Anche per una questione di sicurezza stradale. Lo vedremo in seguito, in un'altra Seduta di Question Time. Credo che sia necessario capire quale sia il destino dell'Ospedale, dopo l'accorpamento al Moscati di Avellino, sancito con il decreto del commissario ad acta n. 29 del 2018. Oggi, la sorta del Landolfi merita sicuramente un confronto tra tutti i rappresentanti istituzionali, quali i Comuni, i Sindaci che hanno fatto bene in questi mesi a far sentire la propria voce, la direzione generale del Moscati che, devo dire, è sempre aperta al confronto e soprattutto gli organi regionali e poi i soggetti coinvolti, al fine di pianificare la corretta attuazione delle norme regionali di programmazione, per evitare il depotenziamento della struttura che, nonostante venga negato a parole, di fatto si sta verificando. Grazie.

MARCHIELLO ANTONIO

Grazie Presidente. In merito alla chiusura del Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero Landolfi e degli altri reparti, la direzione generale del Moscati ha fornito questi elementi. La piena attuazione degli indirizzi di programmazione della Regione Campania richiede il rilancio delle attività cliniche del Presidio Landolfi quale plesso dell'azienda Moscati in un'ottica di piena e proficua integrazione con il plesso di Contrada Moretta al servizio della popolazione del bacino di utenza locale e provinciale. La direzione strategica ha avuto occasione di ribadire la ferma volontà di dare attuazione a quest'indirizzo. L'emergenza da Covid 19 ha costituito e costituisce tutt'ora un difficile banco di prova per il servizio regionale e anche in quest'ottica, essa ha consentito di individuare punti di forza e di debolezza dell'intero sistema. Anche a livello di una singola azienda ospedaliera, quale l'azienda Moscati, è stato possibile valutare alcuni aspetti organizzativi che possono sicuramente essere oggetto di interventi migliorativi. Durante la situazione emergenziale dell'epidemia da Covid 19, in corso ormai da un anno, sono emerse diverse criticità che determinano oggettive difficoltà di gestione dei presidi aziendali e che, di fatto, rendono quanto mai difficoltosa la piena attuazione dei provvedimenti di programmazione regionale. Tali criticità sono state rappresentate alle competenti strutture regionali che hanno manifestato una formale e sostanziale condivisione ed una sicura considerazione in una prospettava modifica del Dca 103 del 2018, Piano Regionale di Programmazione della Rete Ospedaliera ai sensi del Dm 70 del 2015. Durante la cosiddetta prima ondata della crisi Covid 19, con disposizione 1641 del 20 marzo 2020, si è ritenuto necessario chiudere il Pronto Soccorso Medico Chirurgico di Solofra, mantenendo aperto il solo Pronto Soccorso ostetrico, destinando lo stesso plesso al ricovero di pazienti non Covid, cioè al fine di razionalizzare l'utilizzo dei posti letto tra i due plessi dell'azienda, tenuto conto che diverse unità operative del presidio di Avellino erano destinate alla cura dei pazienti Covid 19. Ciò avveniva in via del tutto temporanea, confidando nell'auspicata fine dell'emergenza pandemica, cosa purtroppo non ancora avvenuta. Il permanere di tale situazione di emergenza pandemica a livello locale e globale impedisce a tutt'oggi il ripristino di tali funzioni. Tuttavia, dal verificarsi di tale situazione organizzativa, si è creata, di fatto, la possibilità di valutare l'efficienza dello stesso Pronto Soccorso. Il monitoraggio degli accessi durante questo periodo e fino ad oggi, comparato con l'analogo periodo 2019-2020, ha rivelato che nonostante l'elevato numero di accessi registrati nel 2019, pari a 19 mila 549 di cui l'87 per cento di codici di bassa complessità, cioè, bianchi e verdi, non si sono osservati aumenti compensativi nel Pronto Soccorso di Avellino. Nel mese di settembre 2020, in corso della cosiddetta seconda ondata, a seguito di perentorie indicazioni regionali che hanno determinato un notevole incremento dei posti letto dedicati al Covid-19 in tutta la Regione, Irpinia compresa, si è reso necessario destinare il Pronto Soccorso di Solofra all'accoglienza di malati Covid-19, pertanto, tenuto conto del non ottimale stato della struttura presidiale che avrebbe reso impossibile la gestione di percorsi separati per pazienti Covid e no Covid, sono state trasferite, temporaneamente, al presidio ospedaliero di Contrada moretta le altre attività presenti: ortopedia, ginecologia, ostetricia, pediatria e chirurgia generale, lasciando in loco le unità operative complesse di medicina generale e l'unità di anestesia e rianimazione, l'unità di radiodiagnostica, funzionali alla gestione dei pazienti Covid-19. Sono infine rimaste aperte e accessibili, mediante percorsi dedicati, anche per l'esterno, le attività di laboratorio di analisi e di dialisi, oltre che l'unità complessa di psichiatria, allocata nel presidio, ma a diretta gestione dell'ASL di Avellino. In merito, invece, ai tempi di programmazione dei lavori da eseguirsi sul Presidio Ospedaliero Landolfi, nonché in riferimento all'esecuzione dei lavori di emergenza o urgenza presso il Presidio Ospedaliero, vi è questa risposta: la rilevante criticità legata all'obsolescenza della struttura presidiale, è oggetto, da tempo, delle attenzioni della programmazione regionale, che ha destinato diversi e ingenti finanziamenti tesi proprio al raggiungimento della definitiva messa in sicurezza attraverso la rispondenza alle norme in materia. Con il finanziamento di 2 milioni 675 mila euro, già erogato per l'adeguamento antincendio del plesso, si sta procedendo all'aggiudicazione della gara di appalto alla quale hanno partecipato 21 ditte per il rifacimento della cabina antincendio di trasformazione, 675 mila euro, i cui lavori, presumibilmente, dovrebbero partire entro giugno e ultimati nei successivi 60 giorni. È in fase di pubblicazione, poi, la gara per l'impiantistica antincendio delle unità operative, 2 milioni di euro, il cui espletamento dovrebbe concludersi nei 60 giorni. Per ciò che concerne, invece, il finanziamento di circa 7 milioni 150 mila euro per il quale l'Azienda Moscati ha presentato il relativo progetto a settembre scorso, ex articolo 20 terza fase, secondo stralcio, si è in attesa che esso venga istruito dall'apposita Commissione regionale a sua volta impegnata a sbloccare, a livello ministeriale, i finanziamenti ex articolo 20 terza fase. I lavori che dovrebbero, verosimilmente, partire entro la prossima estate, sono divisi in 6 lotti: messa in sicurezza della facciata del fabbricato, rifacimento del blocco operatorio e sterilizzazione, adeguamento del servizio di psichiatria, realizzazione del reparto di riabilitazione e lungodegenza, riassetto delle unità operative del secondo e del terzo piano. Nello spirito delle disposizioni discendenti dalla delibera di Giunta 378/2020, pur con le enormi difficoltà incontrate a causa della gestione delle conseguenze dell'attuale pandemia, sono stati eseguiti i lavori di adeguamento del Pronto Soccorso del Plesso Ospedaliero di Solofra per 78 mila euro, tali lavorazioni, tese a separati percorsi Covid, sono stati eseguiti in anticipazione dall'azienda. Attualmente, si sta già provvedendo all'avvio dei lavori di realizzazione di 4 posti di terapia intensiva del Plesso Ospedaliero di Solofra, per un importo di 500 mila euro. Infatti, con procedura di gara, avviata da Invitalia, sono stati individuati i progettisti dell'opera e la ditta esecutrice. È in corso la procedura per la sottoscrizione della convenzione con lo studio di progettazione individuato dall'accordo quadro stipulato da Invitalia. La progettazione sarà verosimilmente pronta entro il 15 aprile prossimo. I lavori potranno, quindi, partire entro il 30 aprile. I lavori riguarderanno l'installazione in una sala adiacente al blocco operatorio dei 4 posti di terapia intensiva e il rifacimento, con spese a carico dell'azienda, di una delle sale operatorie. In questo modo potrà continuare ad essere garantita l'erogazione dei servizi assistenziali nel momento in cui partiranno anche tutti gli altri lavori.

PETITTO LIVIO

Cercherò di essere telegrafico, anche se non è semplice, perché continuo a registrare un'incertezza dal punto di vista politico, da parte del Governo regionale, perché per quanto mi riguarda, ho ascoltato la relazione fatta dal Direttore Generale del Moscati, però volevo sapere qual è l'indirizzo da parte del Governo regionale su quella struttura, anche perché, ripeto, sono state rilasciate delle dichiarazioni, sono stati fatti degli investimenti e lo ha ricordato anche l'Assessore nella relazione, sono stati spesi dei soldi per adeguare il Pronto Soccorso dell'Ospedale di Solofra, allora delle due l'una: o qualcuno ha fatto degli abusi, andando controcorrente rispetto a quelli che erano i dettami della Regione Campania o li ha eseguiti. Oggi mi reputo assolutamente insoddisfatto della risposta, la riprodurrò l'interrogazione, ovviamente, chiedendo chiarimenti politici, dal punto di vista politico, sul futuro, perché c'è una preoccupazione importante sul territorio e necessita di una risposta e noi siamo quelli preposti a darla. Grazie.

Impianto di compostaggio da realizzarsi presso il Comune di Marigliano (NA), località Boscofangone
SAIELLO GENNARO

Grazie Presidente, grazie Assessore. Parliamo del Piano regionale dei rifiuti urbani che prevede la realizzazione degli impianti di recupero della frazione organica, la raccolta differenziata, necessari per garantire il fabbisogno di autosufficienza della Regione Campania, un Piano che prevede la nascita di numerosi siti di compostaggio. Senza entrare nel merito, per quanto riguarda il compostaggio, questo metodo che condividiamo come recupero anche del rifiuto organico, quest'oggi parliamo proprio della nascita di questi siti di compostaggio e non riteniamo opportuno la logica che si è seguita proprio in merito alla scelta di concentrare un'eccessiva nascita impiantistica in una determinata area geografica della nostra Regione, parliamo dell'agro nolano, ossia quell'area che va da Pomigliano d'Arco fino a Nola, passando per i Comuni di Marigliano e di Acerra, un'area che, purtroppo, negli anni è stata considerata fortemente impattata dal punto di vista ambientale, tanto da essere considerata identificata come triangolo della morte per l'incidenza di patologie, di morti da tumori e da leucemie. Basta vedere i dati Arpac oggi che vanno a valutare, a rilevare la qualità dell'aria, l'aria che respiriamo, purtroppo, in quella zona è tra le peggiori della Regione, abbiamo siti contaminati che attendono bonifiche, che abbiamo parlato spesse volte in questa sede con lo stesso Assessore, in ultimo ricordo, per esempio, il caso di Agrimonda che attende ancora la bonifica, la presenza di un inceneritore, insomma, è una situazione abbastanza complessa quella della zona da cui provengo. Nell'ambito di queste criticità che sono conosciute a tutti abbiamo quella mariglianese in cui il sito di compostaggio, che dovrebbe nascere, dovrebbe nascere su una zona su cui dal 2008 sono state stoccate migliaia e migliaia di tonnellate di ecoballe che, da alcune analisi del 2018, sono state rilevate nel sottosuolo degli inquinanti tali da rendere necessario l'avvio anche di una caratterizzazione. Leggendo il progetto che riguarda l'impianto mariglianese, oltre al compostaggio, che prevede anche la produzione di compost, si sfa riferimento anche alla possibilità, in quel sito, in quell'impianto, di poter trattare anche in eventualmente fanghi da depurazione. Poiché, ripeto, per i fattori suddetti, è un Comune fortemente impattato, è un'area fortemente impattata, questa cosa lascia i cittadini abbastanza allargati. A questo si aggiunge il fattore di aver scelto di non procedere anche alla valutazione dell'impatto ambientale che riteniamo essere fondamentale, ma sia per tranquillizzare la Regione Campania sia per tranquillizzare i cittadini stessi, si è pensato di escludere questo studio dell'impatto che quest'impianto può avere sul territorio. Siamo in attesa di capire i risultati delle caratterizzazioni del sottosuolo. Chiedo alla luce di tutti questi fattori se non sia il caso di sospendere al momento la procedura sulla nascita del sito di Marigliano, in attesa di queste risultanze e magari anche di rivalutare, vista questa concentrazione. Ripeto, abbiamo numerosi siti previsti, a Pomigliano ci sono 24 mila tonnellate in, a Marigliano 30 mila, la previsione, lo Stir di Tufino 36 tonnellate e Palma Campania 40 mila tonnellate, poi comunque abbiamo già l'inceneritore. C'è un problema, ci sono anche delle sentenze della Corte di giustizia europea cui la Regione si deve andare a conformare, non è indubbio questo, però la Regione Campania è molto grande, perché concentrare tutti questi siti in un fazzoletto di territorio così ristretto in termini di chilometri quadrati?

BONAVITACOLA FULVIO

Grazie. È difficile rispondere a un'insalata mista che mette insieme il termovalorizzatore, i tumori, il compostaggio, i fanghi, cioè che esprime una ripetuta impianto fobia che non aiuta a comprendere i problemi, che lancia anche messaggi sbagliati anche ai cittadini in un momento nel quale tutti vogliamo metterci alle spalle una gestione dissennata dei problemi ambientali e seguire una strada di razionalità. Comprendo che vi sono paure e preoccupazioni, ma il compito della politica è di canalizzare paure e preoccupazioni legittime su un binario di ragionevolezza, di conoscenza, di rispetto della realtà. Se ognuno si fa portatore dei più svariati e immotivati allarmi, è evidente che non facciamo bene il nostro lavoro. In quest'insalata, un ingrediente poteva essere aggiunto, cioè ricordare che su quel sito, 50 mila tonnellate di ecoballe quest'Amministrazione regionale le ha tolte. Ad Agrimonda quest'Amministrazione regionale ha avviato a soluzione un problema che languiva da anni e si stanno facendo le caratterizzazioni e i provvedimenti di bonifica necessari. La storia, se la vogliamo raccontare, raccontiamola tutta. Abbiamo una scelta strategica, che è quella di fare della raccolta differenziata l'asse strategico del ciclo dei rifiuti in Campania. Potevamo scegliere altre strade: termovalorizzatore. Salvini una volta disse: "Un termovalorizzatore in ogni Provincia"; imitando Cetto La Qualunque: "Un forestale per ogni albero". Noi, non siamo per questa linea, né siamo per fare altre discariche, siamo per la raccolta differenziata, con difficoltà, certo. È un progetto di partecipazione collettiva, sicuramente ci sono dei ritardi, abbiamo attrezzato gli interventi straordinari a sostegno dei Comuni. La conseguenza della raccolta differenziata è che si devono fare gli impianti per il trattamento della frazione organica e si devono fare qui. Ho chiesto ai miei uffici se si potessero fare su Marte, che è una zona priva di vincoli, mi hanno detto che le spese di trasporto non sono sostenibili, quindi, ce li dobbiamo fare dove il rifiuto viene originato, anche per il principio di prossimità. La Regione non sceglie i siti, la programmazione dei siti rientra nelle potestà dell'Ente d'ambito competente per territorio. Non dobbiamo difendere scelte di un sito o di un altro, dobbiamo sostenere la linea della programmazione e che si facciano gli impianti. Concludo rispondendo nel merito, non c'è dubbio che si deve fare la caratterizzazione. La caratterizzazione è propedeutica a qualunque intervento. Se vi sarà una caratterizzazione di terreni, bisognerà fare una bonifica dal punto di vista della contaminazione, se invece emergesse una contaminazione della falda, di tutta la zona, è evidente che non è un tema del sito e non c'è un impedimento a fare l'impianto, è un problema diverso. Tutto questo è previsto nelle scelte e dello sviluppo progettuale. La valutazione di assoggettabilità è una valutazione tecnica che fanno degli organi tecnici, non possiamo introdurre altri criteri, perché questa è potestà statale perché la materia dell'ambiente è potestà esclusiva dello Stato. Voglio tranquillizzare il consigliere Saiello che il procedimento sarà correttamente eseguito, come si è fatto fin qui, e non vi sono motivi ostativi. Tra l'altro, ho incontrato gli amministratori locali, ci sono problematiche in zona che riguardano le polveri sottili, perché quella è un'area delicata sotto questo profilo, per una serie di ragioni, orografiche, di moto ventoso, non ne parliamo qui, e stiamo attrezzando un intervento per monitorare. Ultima cosa, abbiamo discusso anche della rilevazione dell'impatto odorigeno. Diciamo la verità, un impianto di compostaggio non ha problemi particolari, se non quello dell'impatto odorigeno, ma ce l'ha se l'impianto viene realizzato male e se viene gestito peggio, perché un impianto a regola d'arte, gestito bene, non ha nessun impatto, così come si può constatare in tutte le parti d'Italia. Oggi, abbiamo degli strumenti, il cosiddetto naso elettronico, che consentono una rilevazione minuto per minuto della misurazione dell'olfattometria generata da quell'impianto. C'è un indicatore, l'olfattometro che ci dice se superiamo certe soglie o se siamo al di sotto, automaticamente, se le sforiamo, come avviene per le città quando sfori le polveri e c'è l'ordinanza che blocca il traffico, si blocca l'impianto. Tutto questo è una cautela giusta, necessaria, ma se l'impianto è fatto bene ed è gestito correttamente, questo problema non esiste.

SAIELLO GENNARO

A me dispiace, forse non mi ha ascoltato nella premessa. Era d'obbligo fare una panoramica delle criticità che il territorio vive, dopodiché, ho anche detto che non siamo contrari al compostaggio. Il problema è, nella scelta strategica di far nascere questi impianti non abbiamo capito per quale ragione, soltanto in un'area così ristretta, concentrare quattro o cinque impianti, in un'area che è già impattata. La legge prevede anche che laddove un territorio sia impattato non puoi andare a mettere facilmente un impianto che tratta comunque rifiuti. Ho anche sottolineato l'impianto mariglianese ha una specifica rispetto ad altri, il progetto prevede anche la possibilità di andare a trattare i fanghi dalla depurazione. Capisco che il depuratore è a due passi, capisco anche in che si è optato per una scelta forse di velocità della cosa, però c'è scritto anche che c'è questa possibilità. Questa cosa andrebbe ad incidere anche sulla qualità del compost, perché questa cosa è fattibile, ma sappiamo bene che se poi ci metti pure i fanghi, la qualità del compost che ne esce fuori non è quella che, invece, esce fuori da un impianto che fa solo compost. Visto che purtroppo in questo periodo se ne è parlato poco di questa cosa, il Comune di Marigliano ha fatto anche un ricorso al Tar per quanto riguarda l'esclusione della valutazione dell'impatto ambientale, quindi, è un tema questo, non parliamo di alieni o di Marte, parlo di cose che riguardano un territorio che è già devastato e che ha bisogno, invece, di politiche che lei stava dicendo prima, perché quando mi va a menzionare Agrimonda, lei sa bene che in questa sede il Consigliere che ha fatto guerra su Agrimonda è il sottoscritto, insieme alla collaborazione di un'Amministrazione e dell'assessore Bonavitacola, persona che si è presa anche l'impegno di dare una svolta ad una vicenda assurda che si protraeva per tanti anni. Va dato atto di questo all'Assessore e al Vicepresidente, perché grazie alla sua determinazione, mi ha ascoltato in quella sede e ha proceduto, perché siete voi a rappresentare la Giunta, non io, però, anche l'Opposizione costruttiva, che pone dei temi e dei problemi, penso sia rilevante per smuovere situazioni che sono ferme da anni e in quella sede ci siamo riusciti. L'aspetto legato agli sforamenti delle polveri sottili, lei ha detto benissimo, è annoso, abbiamo fatto convegni dove eravamo presenti entrambi, con tutti i sindaci dell'area, più volte, ma sono passati anni, sono passati tre o quattro anni, ci siamo visti tre o quattro fatte con tutti i sindaci e la situazione è rimasta uguale, basta vedere gli sforamenti. Tutto qua. Continueremo a monitorare la situazione, l'unica cosa che voglio dire è: valutiamo bene ciò che si va a fare anche in base alle risultanze che arriveranno. Grazie.

Chiarimenti su SMA Campania SpA e sul sistema della depurazione delle acque reflue in Campania
ZINZI GIANPIERO

Grazie. Impiegherò ancora meno di un minuto, nel senso che qui la domanda è semplice ed è posta per ascoltare. Tutti sappiamo che cosa sia SMA Campania, tutti abbiamo riposto grandi aspettative rispetto ai risultati che SMA Campania avrebbe dovuto ottenere da Terra dei Fuochi e dai fanghi di depurazione. L'inchiesta degli ultimi mesi ci rappresenta un quadro inquietante, allora, la domanda che rivolgo all'assessore Bonavitacola è semplice: che cosa è cambiato nelle strategie di SMA Campania e della Giunta regionale, quali risultati si sono ottenuti in ordine allo smaltimento dei fanghi di depurazione dal cambio della governance e, quindi, all'indomani dell'inchiesta? Grazie.

BONAVITACOLA FULVIO

Grazie. Naturalmente, intendo rispondere alla domanda fondamentale dell'interrogazione, tralasciando valutazioni che sono pertinenti ad altre sedi o anche a questa, laddove vi fosse un quesito specifico. Il quesito di quest'interrogazione riguarda, secondo me, correttamente, quali sono le attuali modalità di smaltimento dei fanghi da depurazione, che cosa è cambiato, aggiungo che cosa cambierà, mi permetto di fare questa variazione perché dirò qualcosa anche sullo scenario. Gli impianti di depurazione dell'area casertana e napoletana sono attratti dal grande Progetto Regi Lagni, finanziato con fondi europei. I lavori per gli impianti di Cuma e Foce Regi Lagni risultano completati al 95 per cento. Il processo depurativo è già operativo. Per gli altri 3 impianti (Napoli Nord, Marcianise e Acerra) il completamento dei lavori è stimato per i mesi di maggio e giugno 2021. Riguardo ai fanghi prodotti dagli impianti di depurazione, questi vengono pretrattati in conformità alle delibere Ispra e sono smaltiti presso discariche e impianti di trattamento autorizzati in Italia e, previa autorizzazione, trasferiti anche in paesi esteri. Sulla base di atti impegnativi di conferimento, i fanghi depuratori di Acerra e Cuma, sotto il controllo del custode giudiziario, perché ricordate che questi impianti, a seguito di una vicenda risalente negli anni, sono stati sottoposti al controllo giudiziario, sono utilizzati per lo smaltimento in agricoltura, cioè Acerra e Cuma. Sapete che c'è il famoso problema dei nitrati, quindi, lo spandimento deve avere una ragionevole sostenibilità nel rapporto tra materiale oggetto di spandimento e superficie interessata allo spandimento. In particolare, i fanghi dell'impianto di Acerra vengono recuperati in Agricoltura previa autorizzazione presso gli impianti in Spagna. Quelli dell'impianto di Cuma presso aziende del nord Italia. Poi magari le do il testo, non leggo tutta la parte amministrativa che ricostruisce tutta la vicenda. Impianto di Cuma, decreto 24 novembre 2016, è stato effettuato, poi, con verbale dell'11 maggio 2017, la consegna anticipata dei lavori, impianto Napoli Nord, Regi Lagni, Acerra, Marcianise. Gliela do per iscritto. I lavori oggetto dell'appalto per gli impianti di Cuma e Foce Regi Lagni, risultato, nell'attualità, completati al 95 per cento, il processo depurativo è già operativo, mentre, come ho detto, il completamento per: Napoli Nord, Marcianise e Acerra, è previsto per giugno 2021. Per quanto concerne i fanghi prodotti dalla depurazione, si evidenzia che all'interno di alcuni dei predetti impianti viene effettuato un pretrattamento, finalizzato allo smaltimento presso impianti autorizzati. Negli ultimi due anni la disponibilità di spazi, di smaltimento di fanghi, si è ridotta considerevolmente, a livello nazionale. In un determinato quadro, fortemente limitativo, i fanghi prodotti dai 5 impianti di depurazione sono smaltiti presso discariche e impianti di trattamento in Italia sulla base di formali e impegnativi atti di conferimento. Negli impianti è stato avviato anche il recupero del codice R10, spandimento sul suolo a beneficio dell'agricoltura sotto il controllo del custode giudiziario, sulla scorta di quanto esposto dall'articolo 41 del Decreto-legge 109/2018, il cosiddetto Decreto Genova, convertito con modificazione dalla legge 130/2018, che ha introdotto nuovi limiti più stringenti per i fanghi di depurazione con destinazione in agricoltura. L'utilizzo dei fanghi in agricoltura viene effettuato in due impianti, quello di Acerra e Cuma, in particolare i fanghi dell'impianto di Acerra vengono recuperati presso alcuni impianti in Spagna, quelli d'impianti di Cuma presso aziende del nord Italia. Le do poi la relazione scritta con tutti i dati, i parametri, eccetera. Vorrei aggiungere, a quello che ha scritto l'ufficio, qualcosa che, invece, ci serve a dire che questa è preistoria. Siamo stati per anni nella preistoria e abbiamo pagato il trasferimento di acqua. La vicenda dei fanghi è una vicenda paradossale, perché gran parte di questi fanghi è acqua e per anni abbiamo pagato perché qualcuno prendesse l'acqua. È questo il vero punto critico di questa storia, su cui stiamo finalmente svoltando. Per evitare questo bisogna fare una rete impiantistica e, cioè, i digestori che attraverso il trattamento anaerobico diminuiscono la componente dell'acqua, producono, attraverso il procedimento di trattamento chimico biologico, biometano, che serve agli impianti e che produce energia per gli impianti, quindi, economia circolare vera e poi, il digestato deve essere essiccato. Per cui, da 100, con la digestione di essiccamento, arriviamo a 10, questo è il punto vero di questa storia, che nessuno dice o forse nessuno ha capito o forse nessuno conosce. La storia dei fanghi, dello spandimento, in questi anni ho cercato di farla assegnare alla preistoria e di andare verso l'attualità, che è quello che vi ho detto prima. Quando si verificherà? L'impianto di Napoli Nord si verifica all'inizio di aprile e gli uffici mi hanno garantito, perché prima di rispondere ho voluto farmi un aggiornamento ultimo, perché questa storia la seguo, non dico quotidianamente, ma settimanalmente sì, ci sono decine d'incontri con la Direzione e con le aziende aggiudicatarie, la Direzione mi dice che per l'estate saremo in grado di avere questa cosa semplice, che non è una cosa da fine del mondo. Il fango digestato produce biometano e quello che è digestato viene essiccato e viene incenerito e passiamo da 100 a 10. Detta così, è banale, però è un sistema di trattamento dei fanghi che ci farà cambiare completamente prospettiva epocale, rispetto alla preistoria nella quale abbiamo purtroppo, ahimè, caldeggiato in questi anni. Grazie.

ZINZI GIANPIERO

Certo, dal momento che la relazione me la consegnerà brevi manu, per me è difficile articolare una replica nel dettaglio. Sono felice che il riferimento sia alla preistoria e all'attualità, io guardo al futuro e ad oggi, in ordine a quella preistoria che lei cita e all'attualità che lei cita, il sistema impiantistico in Campania è disastroso e inevitabilmente il 2021 mi auguro sia l'anno che lei dice, di una ripartenza, noi saremo qui a verificarlo. Leggerò la sua relazione nelle prossime ore, se avrò necessità di ulteriori spiegazioni gliene chiederò e intanto saremo qui a vigilare affinché il 2021 sia un anno determinante per tutto questo. Grazie.

Piano vaccinale in provincia di Caserta
PISCITELLI ALFONSO

Grazie Presidente. La emergenza epidemiologica Covid 19 in Italia e nella Regione Campania, in modo particolare, e con essa la Provincia di Caserta vede salire i casi di nuovi contagi che preoccupano non poco. Tale quadro di riferimento rende necessario e vitale la vaccinazione massiccia della popolazione in tempi ragionevolmente brevi. Considerato che è indiscutibile che criteri di equità sociali siano presupposto imprescindibile per affrontare qualunque problematica, specie in ambito sanitario e ancora più in questa pandemia. La Provincia di Caserta con la ASL procede nella somministrazione dei vaccini in modo celere rispetto alle altre ASL della Regione Campania. La ASL, proprio in questi giorni, ha costituito, d'intesa con l'Esercito, il più grande Centro vaccinale integrato con una potenzialità di oltre 2 mila somministrazioni di vaccini quotidiani. La ASL deve però interrompere la somministrazione di vaccini per mancata fornitura persino per gli over 80, mentre non risulta che ciò accade in altre ASL, né tantomeno nelle Aziende Ospedaliere. Colleghi, per cortesia. Tanto premesso si chiede al Presidente della Regione Campania, on. Vincenzo De Luca, quali le dosi di vaccino per singola tipologia assegnate alle ASL e alle AORN dal 27 dicembre 2020 a tutt'oggi; quali gli indicatori, i criteri quantitativi, le motivazioni e le valutazioni utilizzati per le assegnazioni delle dosi alle singole ASL ed in particolare rispetto alla popolazione residente e special modo per gli over 80, documentando quanto si riferirà con documentazione appropriata e valutazione della Unità di crisi; quale la programmazione ordinaria prevista per la ASL Caserta e per tutte le altre ASL e AORN per i prossimi otto mesi; quali i tempi di previsione per la vaccinazione dell'intera popolazione e dei cittadini della Provincia di Caserta.

MARCHIELLO ANTONIO

Presidente, volevo fare una precisazione. Molte di queste richieste, siccome sono a domande plurime, e noi ne dovremmo prevedere molte di meno, o dovrebbero essere fatte come interrogazioni scritte, perché qualcuno chiede anche numeri, tabelle che sicuramente sono presso gli uffici, ma non si possono portare in Consiglio, per non tediare i Consiglieri e soprattutto perché non è opportuno. Rispondo al Consigliere e poi vediamo di capire tutto quello che gli può essere utile. Fermo restando che il punto fermo è che ci si vaccini tutti, perché è l'unico sistema per andare avanti, veramente è l'unica strada, per quanto riguarda questa richiesta, la direzione generale per la Tutela della Salute ha relazionato che i criteri di assegnazione delle dosi di vaccino alle ASL e alle aziende ospedaliere sono differenziati in base alla popolazione target di volta in volta definita a livello ministeriale e regionale di conseguenza e al tipo di vaccino. Per la categoria del personale sanitario della sanità pubblica e privata, e per le residenze degli anziani e le residenze ospiti e personale, le assegnazioni di vaccino Pfizer e Moderna sono state fatte in base alle richieste prodotte da ogni struttura sanitaria in parola. Per il completamento della prima fase di cui al Piano nazionale e regionale, relativamente agli ultraottantenni, in linea con le assegnazioni decise a livello centrale, Conferenza delle Regioni, Commissariato per l'emergenza Covid 19, il criterio applicato per le assegnazioni alle diverse ASL regionali dei quantitativi di volta in volta destinati alla Regione Campania è stato di tipo proporzionale al peso della popolazione residente in ogni ASL rispetto al totale regionale della stessa fascia d'età, over 80. Per la vaccinazione del personale scolastico e delle forze dell'ordine, il criterio di assegnazione delle dosi del vaccino Astrazeneca, che inizialmente aveva indicazioni all'utilizzo dai 18 ai 55 anni, il criterio applicato per le assegnazioni alle diverse ASL regionali dei quantitativi di volta in volta destinati alla Regione Campania, è stato di tipo proporzionale al peso della popolazione residente di ogni ASL rispetto al totale regionale della fascia d'età dai 18 ai 55 anni. La programmazione delle assegnazioni per i successivi mesi non è al momento prevedibile in quanto le dosi assegnate alla Regione Campania vengono comunicate con un anticipo massimo di tre settimane. Queste dosi, inoltre, possono subire modifiche solo e sempre a ribasso dall'inizio delle forniture fino ad oggi, anche con un preavviso di poche ore rispetto alla data di consegna. C'è una situazione che non si riesce a definire, però prima di venire in Consiglio mi sono documentato e ho chiesto al dirigente del settore, che fa parte dell'unità di crisi, laddove il Consigliere avesse bisogno dei numeri, sono disponibili presso la struttura. Ecco perché dicevo quello che ho detto.

PISCITELLI ALFONSO

Caro Presidente e caro Assessore, non sono abituato a fare polemiche anche rispetto alle richieste e alle domande che sono state fatte negli interventi precedenti. Sottolinea ogni volta la giustezza di un'interrogazione nei miei confronti, ne prendo atto, vuol dire che da questo punto di vista staremo più attenti, ma dovremmo stare più attendi tutti, caro Assessore. Prendo assolutamente per buono anche lo scritto che mi vorrà poi far recapitare rispetto alle modalità e ai numeri di assegnazione sul territorio. Non ho dubbi che da questo punto di vista si seguano le strade di peso della popolazione e di conseguenza si affidano quel numero di vaccini rispetto al peso della popolazione. È sorto qualche inconveniente, caro Assessore, e l'inconveniente stava che Caserta, probabilmente, nei numeri risulta dato un numero di vaccini superiori, non tenendo conto del fatto che quando si è interrotta la vaccinazione, per il numero di vaccini assegnati alla Provincia di Caserta, Caserta ha fatto richiesta di prestito presso le altre ASL di Napoli di circa 10 mila dosi per cui è aumentato, nel risultato finale, il numero di vaccini assegnati alla Provincia di Caserta, ovviamente, non sono tra quelli che sospettano a prescindere, è evidente che però nei numeri, do per buono che nel segno dell'equità si assegnano vaccini in base alla popolazione, c'è solo da chiedersi se un'ASL, una Provincia va più veloce rispetto alle vaccinazioni, non capisco perché poterla bloccare un far continuare i lavori, ma è una scelta strategica, di opportunità, di equità, alla quale alzo le mani, mi aspetto solo di vedere consegnati i numeri che loro ci vorranno dare e ringraziarlo per la risposta. Grazie.

MARCHIELLO ANTONIO

L'altra volta chiese, se si ricorda, per gli avvocati, siccome sono una persona pratica e ritengo che quest'attività debba dare i risultati, mi sono mosso e il giorno dopo l'ordinanza ha detto per gli avvocati, quindi, giusto per mia memoria. Siccome ho letto con attenzione e ho visto che lei aveva bisogno di dati, non sono in condizione di darglieli, lei li dovrà chiedere direttamente alla struttura, perché mi sono informato se c'erano per dare a lei la notizia, perché ho capito, da quello che lei chiedeva, che voleva una risposta più completa e più attenta. Solo questo.

Fenomeni di prosciugamento della Darsena di Pozzuoli
CIRILLO LUIGI

Grazie Presidente. Assessore, la questione riguarda il dragaggio della Darsena di Pozzuoli, mi sono sentito nelle scorse settimane con i nostri Consiglieri comunali di Pozzuoli, Antonio Caso e Domenico Critelli, mi hanno sottoposto, infatti, questa questione: c'è stato un abbassamento della marea che ha esposto una buona parte di un tratto che chiaramente sta creando non pochi problemi. L'Osservatorio Vesuviano dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia riconduce il tutto a fenomeni mareali, unitamente a fenomeni bradisismici tipici della zona; Rilevato che: a) il canale di ingresso e di uscita dal porticciolo e i suoi fondali sono da tempo privi di un'adeguata manutenzione, circostanza che ha provocato ingenti accumuli di sabbia, detriti e rifiuti. Tutto si è dimostrato a causa del ritiro del mare; b) una situazione pressoché analoga è riscontrabile nella zona di attracco dei traghetti e dei pescherecci, con possibili difficoltà di approdo nel breve-medio periodo, considerata la fase ascendente del bradisismo flegreo; c) l'area del porto di Pozzuoli è stata recentemente interessata dai lavori di prolungamento del Molo Caligoliano, i cui possibili effetti sull'accentuazione del fenomeno andrebbero opportunamente indagati; Tutto ciò premesso per dire se il Governo regionale, attraverso la direzione regionale del Demanio, abbia ritenuto di effettuare approfondimenti sui fenomeni sopra richiamati e, in caso affermativo, quali iniziative abbia posto o intenda porre in essere in relazione allo stato di incuria visto che da tempo, dal territorio, si alza la voce funzionale a fare quella manutenzione di quei fondali che non si fa, del dragaggio, della pulizia, che, evidentemente non si fa. Rispetto ad altri territori limitrofi della penisola flegrea, dove sono strati chiesti degli interventi, è partita la voce da parte dei Sindaci di Monte di Procida e di Bacoli, rispetto, appunto, a questo tema, vorremmo capire se vi è arrivata una nota da parte dell'Amministrazione comunale a chiedere un intervento, se avete posto in essere qualche iniziativa. Su questa questione che si sta facendo? Perché alla vigilia prossima di Procida Capitale della Cultura è chiaro che l'attenzione è stata forte, con tutto quello che è il territorio tra Procida e Area Flegrea, non vorremmo trovarci ancora in questa condizione, al di là, chiaramente, delle criticità in cui versa tutto quello che è il comparto della pesca di quel territorio. Aspettiamo una risposta sperando che sia adeguatamente esaustiva

MARCHIELLO ANTONIO

Una precisazione al Consigliere. La materia di cui trattiamo non è Demanio, ma è Demanio Marittimo. Per il Demanio ho io la delega come Assessore, quindi, per competenza le dico che non mi riguarda. Per Demanio Marittimo, lo so perché avendo fatto il Direttore dei Trasporti le dico che la materia è trasporti, infatti, ho girato la sua richiesta direttamente, senza far perdere tempo, al Direttore Generale dei Trasporti che ha fatto, ovviamente, una risposta. Vediamo se è sufficiente o meno. Per sua attenzione: Demanio Marittimo - Trasporti, questo come precisazione, ma è un fatto amministrativo che può esserle utile. La Direzione Generale per la Mobilità ha fornito questa risposta. Ai sensi dell'articolo 105 del decreto 112/98 come modificato dall'articolo 9 della legge 88/2001, che ha attribuito alle Regioni le funzioni di programmazione, pianificazione, progettazione ed esecuzione degli interventi ricostruzione, bonifica e manutenzione dei porti di rilievo regionale e interregionale e delle opere edilizie e servizi dell'attività portuale, questa Direzione provvede ad interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione dei porti regionali per le aree non concesse a terzi. Perché lì, probabilmente ci sono le concessioni, se ricordo bene. Nell'ambito di tali funzioni, nei limiti degli stanziamenti di Bilancio, i responsabili d'ambito, su richiesta e segnalazione dell'Autorità Marittima competente per territorio, selezionano le opere che dovessero rendersi necessarie al fine di consentire la fruibilità delle infrastrutture portuali e dei relativi specchi acquei. Nello specifico, nessuna comunicazione è stata trasmessa dalla Capitaneria di Pozzuoli che evidenziasse le criticità riportate nell'interrogazione in riscontro. A tale proposito corre l'obbligo di precisare che proprio in funzione dei compiti attribuiti dalla suddetta legge, nel corso del 2017 sono stati eseguiti lavori di livellamento dei fondali del Porto, al fine di rendere navigabile lo specchio acqueo antistante la Capitaneria e in prossimità della Darsena. In ogni caso, la Direzione ha comunicato che provvederà ad approfondire i fenomeni evidenziati anche effettuando dei rilievi delle aree interessate al fine di avere prontezza della profondità dei fondali e dei relativi mezzi di collegamento marittimo che possono attraccare in sicurezza. Quanto alle cause che avrebbero determinato le citate criticità, pure esse segnalate nell'interrogazione, sarà opportunamente interessata la struttura commissariale competente per i lavori di prolungamento del molo Caligoliano al fine di ricevere chiarimenti in merito a quanto riportato nella medesima interrogazione. All'esito di tali accertamenti saranno poste in essere le iniziative necessarie a mitigare il fenomeno d'insabbiamento. Il molo Caligoliano, come lei saprà, è stato completato e ora stanno facendo i lavori che dovranno proteggerlo. Ho parlato con l'ingegnere che è anche Rup, perché è una materia che ho seguito e mi ha detto che tutti gli studi che sono fatti al tempo, sul molo e l'andamento attuale, consentono la massima tranquillità sull'opera che sta per concludersi.

CIRILLO LUIGI

Grazie Assessore per la risposta. Sono contento che la segnalazione che oggi portiamo come Movimento 5 Stelle in Regione Campania abbia portato, poi, consequenzialmente, che si fanno quegli accertamenti che alla fine chiedevamo. Nell'interrogazione non abbiamo mosso accuse, anzi, abbiamo dopo chiesto che si faccia chiarezza, la chiarezza, quindi, è stata attivata. Ben venga che sia così, chiaramente vorremmo seguire insieme quelli che saranno gli sviluppi degli approfondimenti che partiranno attraverso, poi, i soggetti amministrativi competenti.

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