Question Time del 14 Giugno 2019

Indice:
1 - Comunicazione del Presidente
2 - Avviso di selezione pubblica per incarico di Direzione di struttura complessa di “Urologia” presso l’Azienda Ospedaliera “San Giovanni Moscati” di Avellino
3 - Tutela dei lavoratori servizio di vigilanza e portierato ASL
4 - Standard di sicurezza delle reti ferroviarie gestite dall’EAV sri
5 - Azioni in favore del recupero e del rilancio del Centro regionale di incremento ippico
Comunicazione del Presidente
PRESIDENTE (D’Amelio)

Buongiorno, signori Consiglieri. Dichiaro aperta la seduta di Question Time. Le interrogazioni Reg. Gen. 328/2 e Reg. Gen. 329/2, presentate dal consigliere Longobardi al Vicepresidente Bonavitacola: “Emergenza ambientale in Campania: completamente rete fognaria Via Fontanelle (Pompei/Castellammare di Stabia)” e “Tutela ambientale e lotta all’inquinamento in Campania: completamento collettore fognario Gragnano/Castellammare di Stabia”. Le due interrogazioni, anche in accordo tra il Vicepresidente e il consigliere Longobardi, non sono più alla discussione perché sono state superate, sono stati emessi i decreti che affrontano le due questioni. Comunico che con nota del 13 giugno 2019 l’assessore Bruno Discepolo ha comunicato che non potrà essere presente all’odierna seduta di Question Time per concomitanti impegni istituzionali sopravvenuti, in quanto impegnato su delega del Presidente della Giunta regionale alla conferenza dei servizi sul Piano Bagnoli Coroglio. Pertanto, l’interrogazione avente ad oggetto: “Legislazione in materia urbanistica” Reg. Gen. 342, a firma del consigliere Pasquale Sommese, è rinviata alla prossima seduta di Question Time.

Avviso di selezione pubblica per incarico di Direzione di struttura complessa di “Urologia” presso l’Azienda Ospedaliera “San Giovanni Moscati” di Avellino
PRESIDENTE (D’Amelio)

Interrogazione: “Avviso di selezione pubblica per incarico di Direzione di Struttura complessa di “Urologia” presso l’Azienda Ospedaliera “San Giovanni Moscati” Reg. Gen. 346/2, a firma del consigliere Ermanno Russo (Forza Italia), già distribuita in Aula.

RUSSO (Forza Italia)

Grazie Presidente. È un’interrogazione che non avrei mai voluto fare perché oggettivamente pare una procedura alla quale faccio riferimento che non si capisce per quale motivo si arena ad un certo punto. Da una parte abbiamo tutti subito plaudito allo sblocco dei concorsi, si stanno facendo i concorsi nella sanità, ma probabilmente mi riserverò nella replica, augurandomi che possa essere una replica nella quale possa essere soddisfatto. Premesso che in esecuzione della delibera n. 289 del 26/03/2019 l’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino ha provveduto ad indire un avviso di selezione pubblica per conferimento di un incarico quinquennale relativo alla Struttura Complessa di “Urologia”; che il succitato avviso risulta essere stato pubblicato in data 8 aprile u.s. sull’edizione n. 20 del Bollettino Ufficiale della Regione Campania (BURC). Al punto 2 del bando, rubricato “Presentazione delle domande: modalità e termini”, si stabilisce che “il termine di presentazione delle domande scade il trentesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del presente bando sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana”. Purtroppo, allo stato attuale, l’avviso non risulta essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale nonostante siano trascorsi, dalla sua uscita sul BURC, già poco più di due mesi. Considerato altresì che sul sito della Gazzetta Ufficiale, alla sezione F.A.Q. (domande ricorrenti), è presente un riferimento specifico relativo alla “Modalità di pubblicazione di concorsi pubblici sulla Gazzetta Ufficiale quarta Serie Speciale, dove si legge che per la pubblicazione di bandi di concorso pubblici da parte della Pubblica Amministrazione i tempi di lavorazione variano tra i dieci e i quindici giorni lavorativi. Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Giunta Regionale per conoscere: quali siano le ragioni che impediscono la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’avviso già presente sul BURC e in che modo stia sopperendo la Struttura complessa di Urologia dell’Ospedale Boscati all'assenza del dirigente. Grazie.

MARCHIELLO, Assessore alle Attività Produttive

La Direzione Generale per la tutela della salute ha fatto le verifiche e ha avuto questa risposta: il Direttore Generale e il Direttore sanitario dell'azienda ospedaliera, di rilievo nazionale e di alta specialità, San Giuseppe Moscati di Avellino hanno rappresentato che la richiesta di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'avviso di selezione pubblica per l'incarico di direzione di struttura complesso Urologia è stata effettuata in data giovedì 13 giugno 2019, quindi ieri. Allo stato, in assenza del Direttore e nelle more dell'espletamento della procedura concorsuale di che trattasi, la direzione della struttura è stata affidata, su indicazione del Direttore della medesima struttura complessa che è andata in quiescenza, al dottor Ugo maggio. Diciamo, quindi, che la richiesta è stata da stimolo per far partire questa richiesta di pubblicazione che, per motivi non chiariti, era stata omessa.

RUSSO (Forza Italia)

Mi posso ritenere soddisfatto. Oggettivamente l’intento era questo, ovvero far partire il concorso, visto che c’è la necessità di avere lì un dirigente e un primario. Sono soddisfattissimo e sono certo che in breve tempo, se gli atti sono stati trasmessi all’attenzione della Gazzetta Ufficiale, sarà pubblicata da qui a poco. Questo era l’interesse comune, ringrazio.

Tutela dei lavoratori servizio di vigilanza e portierato ASL
PRESIDENTE (D’Amelio)

Interrogazione: “Tutela dei lavoratori servizio di vigilanza e portierato ASL” Reg. Gen. n. 349/2, a firma del consigliere Gennaro Saiello (Movimento 5 Stelle). La parola al consigliere Gennaro Saiello per l’illustrazione dell’interrogazione.

SAIELLO (Movimento 5 Stelle)

Oggi portiamo in quest’Aula la voce di malcontento, i timori, le paure di circa 500 persone che in Campania prestano il proprio servizio di vigilanza presso le ASL. Il rischio è che la Regione possa consentire che a questi lavoratori possano essere modificate in peggio le condizioni contrattuali attualmente esistenti. Io non voglio e non posso pensare che il vostro governatore, che va in giro a parlare di piano di lavoro e di una Campania che si rivolge al mondo del lavoro, almeno automaticamente, posso solo aver immaginato una tale trasformazione, una cosa simile. Soltanto nell’ASL Napoli 3, per esempio, in cui operano oltre duecento persone, leggendo le carte il rischio è che il contratto attualmente in essere, ossia i multi servizi così denominato, possa essere trasformato in un contratto a carattere fiduciario, ovvero quello che si applica per la vigilanza privata. Questo farebbe perdere a questa gente tantissimi soldi dalla busta paga, che passerebbe dalle attuali 6,70 euro all’ora a 4,70 euro all’ora, oltre a perdere la quattordicesima. Ho qui con me due buste paga, quella del multiservizi e quella a carattere fiduciario e ti posso assicurare che questa gente non era già soddisfatta prima con quel contratto, ma che, tuttavia, aveva delle tutele. Figuriamoci con questo contratto che Soresa nella procedura in corso sta portando avanti. Noi avevamo già allertato gli uffici, la Regione e Soresa di questa situazione in un’audizione che avevo richiesto alla Commissione Trasparenza l’8 febbraio scorso. In quella sede Soresa non venne al tavolo, ci fece sapere per impossibilità sopravvenuta, ma intanto abbiamo mandato anche delle note da febbraio ad oggi per capire, visto il problema che si sta registrando, in che modo la Regione, per il tramite di SORESA, voglia mettere in campo delle misure per cercare quantomeno di garantire e tutelare le condizioni contrattuali attualmente in essere. Infatti, a seguito dell’audizione, lo scrivente gruppo consiliare ha trasmesso nota a SORESA finalizzata a chiedere l’adozione nella stesura del bando di gara di misure volte a salvaguardare le condizioni economiche delle maestranze, oltre alla previsione della clausola sociale finalizzata ex lege a promuovere la stabilità occupazionale. Nel riscontrare detta missiva, la società rappresentava l’impossibilità, in sede di predisposizione degli atti di gara, di imporre un determinato contratto collettivo, stante la possibile violazione del principio del favor partecipazioni e del principio di concorrenza; nella nota trasmessa in data 26 febbraio la centrale di committenza rappresentava tuttavia di avere allo studio l’individuazione di meccanismi premiali che, in sede di valutazione delle offerte, fossero in grado di valorizzare l’impegno dei concorrenti ad assicurare le finalità sottese alla clausola sociale. Atteso che con determinazione del direttore generale n. 84 del 14 maggio 2019 SORESA procedeva all’indizione della nuova procedura per l’affidamento del servizio di reception e portierato, non prevedendo, dunque, nessuna clausola sociale o di garanzia e tutela di queste persone, quindi le rassicurazioni che erano arrivate in questi mesi si sono tramutate in un nulla di fatto. Noi siamo molto preoccupati di questa situazione perché non è possibile andare in giro a parlare di lavoro e a togliere dalla busta paga di queste persone oltre 200 euro al mese e far perdere loro anche la quattordicesima. Parliamo di ASL, quindi di Azienda sanitaria, di un servizio che queste persone esplicano all’interno delle ASL. La domanda del quesito di oggi è cosa state facendo. SORESA cosa sta facendo? La Regione, che dà l’indirizzo politico, in che modo pensa di garantire e tutelare i livelli occupazionali a questo punto, la continuità del servizio, le clausole sociali e l’aspetto economico che, come sappiamo, in questi giorni non è da poco?

MARCHIELLO, Assessore alle Attività Produttive

Grazie Presidente. Questa risposta è molto vicina a quella che si è preparata per un’altra interrogazione, che era a firma del consigliere Borrelli. La leggo. Ritengo che sia sufficiente, però ci sono alcuni richiami. L’interrogazione a firma del consigliere Saiello, iscritta al registro n. 349, presenta numerosi aspetti comuni con l‘interrogazione a firma del consigliere Borrelli, proposta al registro n. 348, che è riferita però alla diversa procedura di affidamento del servizio di vigilanza armata e aggiuntiva, quindi non di portierato. Parliamo della stessa situazione. SORESA, nel riscontrare i quesiti posti dall’interrogazione, ha rinnovato quindi le medesime argomentazioni. Riguardo all’interrogazione in esame, il Direttore generale ha fornito la ricostruzione del percorso logico e giuridico sotteso alla formazione della strategia di gara dichiarando innanzitutto di avere utilizzato tutti gli strumenti previsti dalla normativa vigente ai fini della promozione della stabilità occupazionale, secondo quanto previsto dall’articolo 50 del decreto legislativo n. 50/2016. Ha precisato quindi che, come previsto dalla giurisprudenza consolidata e ribadito dalle linee guida dell’ANAC, paragrafo n. 13, l’applicazione della clausola sociale non comporta un indiscriminato e generalizzato dovere di assorbimento del personale utilizzato dall’impresa uscente, dovendo tale obbligo essere armonizzato con l’organizzazione aziendale prescelta dal nuovo affidatario. Il riassorbimento del personale è imponibile nella misura e nei limiti in cui sia compatibile con il fabbisogno richiesto dall’esecuzione del nuovo contratto e con la pianificazione e l’organizzazione definita dal nuovo assuntore. Tale principio è applicabile a prescindere dalla fonte che regola l’obbligo di inserimento della clausola sociale, contratto collettivo e codice dei contratti pubblici. Tuttavia, proprio al fine di incentivare il più ampio assorbimento del personale uscente, il bando predisposto da Soresa ha previsto l’acquisizione in gara del progetto di assorbimento, documento con il quale i concorrenti illustrano le modalità offerte per l’implementazione della clausola sociale e del riconoscimento di punti di qualità per le soluzioni organizzative che meglio favoriscono il reimpiego del personale attuale. Per quello che riguarda i livelli retributivi, Soresa ha precisato che il bando in oggetto prevede che e la stazione appaltante, prima dell’aggiudicazione, proceda alla verifica del rispetto dei minimi retributivi salariali, di cui all’articolo 97, comma 5, lettera d) del Codice e che in ogni caso, la verifica della congruità dell’offerta, di cui all’articolo 97 del Codice, sarà effettuata con riguardo al costo del lavoro determinato nelle apposite tabelle relative al settore Vigilanza Privata e Servizi Fiduciari del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. È previsto inoltre che l’operatore economico aggiudicatario, in caso di subentro, applichi le disposizioni della clausola sociale recate dal contratto collettivo nazionale, ovvero, ove più favorevole, della clausola sociale prevista dal contratto collettivo prescelto. In conclusione, il direttore generale di Soresa, ha ribadito che nella formulazione delle regole di gara, ha adottato tutti gli accorgimenti in tema di riassorbimento del personale uscente e mantenimento dei livelli retributivi ammissibili in relazione alla cornice normativa vigente

SAIELLO (Movimento 5 Stelle)

Assessore, devo essere sincero, al di là della risposta in politichese, volevo capire se queste persone andranno a percepire in euro in meno a quello che percepiscono oggi oppure le stesse condizioni economiche e contrattuali che attualmente sono in essere. Ho guardato un po’ le carte, ho messo in parallelo il multi servizi con il fiduciario, la tabella del contratto collettivo nazionale è di per sé più bassa. Tutti i timori e tutte queste paure che si sono tradotte in sollecitazioni a fare, a portare la questione in audizione e poi in Aula, penso che siano fondate. La cosa che mi sento di dire alla Giunta, a lei e quindi a De Luca, è di monitorare che questa cosa avvenga perché veramente sarebbe impensabile. La maggior parte di queste persone sono monoreddito, perdere 200 o 300 euro e la quattordicesima, per un monoreddito vuol dire perdere tantissimo. Dalla risposta di oggi non mi ritengo soddisfatto perché Soresa ci ha risposto anche tramite nota in questi termini, però da quel momento in poi non abbiamo avuto dei feedback, delle rimostranze per capire queste premialità quali sono e quali saranno. Mi auguro veramente che ciò che lei ha letto vada nella direzione di andare a garantire le condizioni economiche di queste persone, altrimenti saremo costretti a tornare in quest’Aula tra qualche giorno. Le persone che attendono queste risposte sono già pronte a manifestare e a fare presidi fuori la Regione. Purtroppo avete cambiato le regole anche di partecipazione in quest’Aula, in questo momento una delegazione folta è sopra, al primo piano, non capisco perché non possono udire e partecipare in un momento che è democratico, aperto a tutti. È sempre stato così fino ad oggi. Avete cambiato la regola di partecipazione degli uditori che possono sedersi in maniera composta e seguire i lavori d’Aula.

Standard di sicurezza delle reti ferroviarie gestite dall’EAV sri
PRESIDENTE (D’Amelio)

Interrogazione: “Standard di sicurezza delle reti ferroviarie gestite dall’EAV Srl” Reg. Gen. 350/2, a firma del consigliere Malerba (Movimento 5 Stelle), già distribuita in Aula.

MALERBA (Movimento 5 Stelle)

Presidente, Assessore, buongiorno a voi. Grazie della parola. Cerco di non dilungarmi e anche seguire le indicazioni di non essere troppo esteso nell’esposizione, ma oggi trattiamo un argomento che definirei un po’ delicato, che è l’asset principale, uno dei due asset principali della Regione, che è il trasporto pubblico locale il trasporto pubblico locale. Argomentare questa materia con parole semplici non è mai facile ma dobbiamo cercare di far arrivare. Lei, Assessore, avrà letto anche la mia interrogazione che si richiama a decreti ministeriali, ANSF, Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle ferrovie, e a una serie di regole che sono volte a garantire la sicurezza dei trasportati, dei cittadini. Lei comprenderà bene che cosa significa garantire il trasporto pubblico locale, soprattutto nei termini di sicurezza, come stabiliscono la legislazione vigente e le agenzie di controllo. Vengo al dunque, non è tutta l’interrogazione perché l’avrà letta, ma la sintetizzo. Tutte le cosiddette ferrovie isolate, non connesse alle reti ferroviarie nazionali, quindi come l’EAV, quelle gestite a livello regionale, devono attenersi, in base a due decreti ministeriali, al rispetto di normative di sicurezza. Lo stabilisce l’organo di controllo, l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza, e sono tenute ad adottare un sistema definito in gergo tecnico telemetrico, ma significa semplicemente SNMCT, un controllo a distanza che serva a coadiuvare chi era a bordo dei vettori e che guida il vettore e anche a chi viene nello stesso trasportato. Questo in nome e per conto della sicurezza ferroviaria e degli standard che si addicono alla terza Regione d’Italia e a un trasporto pubblico TPL locale su ferro e a un paese industrializzato e non terzomondista. Siamo arrivati, credo, uso il condizionale perché non sono il general manager dell’EAV, né tantomeno sono l’Assessore ai Trasporti perché lei sa meglio di me che non l’abbiamo conosciuto mai in quattro anni, c’è una delega che qualcuno ha assunto e qualcun altro gestisce, un po’ come un cardinale Richelieu […]. Veniamo al dunque, il 1° luglio dobbiamo adeguarci a una normativa ministeriale. Che cosa succederà? Quali sono le ricadute? Credo (uso sempre il condizionale) che non riusciamo ad adeguarci a questa normativa. Pur comprendendo la storicità e le difficoltà dell’EAV che ha avuto una gestione (lo dicono la Corte dei Conti e la storia aziendale in questi venti anni che ha accumulato debiti straordinari e in modo proporzionale il servizio è sempre stato più degradato), ora occorre uniformarsi e le conseguenze saranno che i vettori dovranno viaggiare a una velocità più bassa. Che cosa ne consegue? Ne consegue che alcune corse saranno, obtorto collo, tagliate e i tempi di percorrenza saranno dilatati. Lei mi insegna che è Assessore alle Attività Produttive, ma non c’è attività produttiva né sviluppo turistico che tenga se non c’è un trasporto pubblico che funzioni. Tutto il resto sono chiacchiere e fantasia. Detto ciò, le ho mandato l’interrogazione e vorrei capire come la Direzione e la stessa EAV come pensano attraverso un piano di adeguamento di questa normativa che è data e alla quale dobbiamo adeguarci e, soprattutto, entro quali tempi e se è stato predisposto un piano per attenersi a queste nuove normative di sicurezza che, viva Dio, ci sono. Ringrazio.

MARCHIELLO, Assessore alle Attività Produttive

Anche in questo caso abbiamo due interrogazioni che hanno gli stessi contenuti, a firma sua e a firma di Borrelli, che purtroppo oggi non c’è. Hanno sostanzialmente le medesime questioni, pertanto l’Ufficio legislativo ha unificato la risposta e ci sarà sicuramente quello che ci riguarda. In merito a quanto esposto dai consiglieri interroganti, l’EAV, per il tramite della Direzione Generale Mobilità ha rappresentato quanto segue: la rete ferroviaria EAV si estende per 289,490 chilometri su undici linee così distinte: sei linea vesuviane di 142,705 chilometri, due linee suburbane di 89,705 chilometri, una linea metropolitana pesante per 10,227 chilometri e due linee flegree per 46,853 chilometri. In occasione dell’istituzione dello Spazio ferroviario europeo unico, con decreto del 5 agosto 2016, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha individuato le reti ferroviarie attribuite alle regioni per le funzioni e i compiti di programmazione e amministrazione. Dette reti comprendono anche le linee di Santa Maria Capua Vetere, Piedimonte Matese e Benevento - Cancello, connesse con la rete ferroviaria statale a Cancello da e verso Napoli. A fronte dei maggiori oneri di sicurezza, si è provveduto alla programmazione dei conseguenti investimenti. Con delibera CIPE n. 54 del primo dicembre 2016, è stato approvato il Piano operativo infrastrutturale FSC 2014/2020 di competenza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il piano è ripartito in sei assi di intervento, e all’asse tematico F (rinnovo materiale trasporto pubblico locale e piano di sicurezza ferroviaria, linea di azione sicurezza ferroviaria) viene destinato alla Regione Campania uno stanziamento di circa 46 milioni di euro rimesso all’ente gestore EAV per le linee di Santa Maria Capua Vetere - Piedimonte Matese e Benevento - Cancello. L’EAV per le linee ferroviarie interconnesse ha proposto i seguenti adeguamenti agli standard di sicurezza: attrezzaggio, sistema controllo marcia treno (SCMT), sotto sistema di terra (SST), con contestuale adeguamento degli impianti apparato centrale elettrico a itinerari (ACEI) e PPLL, della linea ferroviaria Benevento - Cancello, per un valore di circa 29 milioni, attrezzaggio sistema controllo marcia treno (SCMT), sotto sistema di terra (SST), con contestuale adeguamento degli impianti apparato centrale elettrico a itinerari (ACEI) PPLL della linea ferroviaria Piedimonte Matese – Santa Maria Capua Vetere, per un valore di circa 17 milioni di euro. I suddetti interventi sono stati assentiti e finanziati dalla Giunta regionale con delibera 605 del 3 ottobre 2017. Successivamente si è provveduto alla stipula della convenzione applicativa tra MIT, Regione Campania ed EAV e agli esiti delle procedure di gara conclusesi il 31 maggio 2019 è stato firmato il contratto per la redazione del progetto esecutivo e dei lavori. È attualmente in fase di sottoscrizione il verbale di inizio delle attività per la redazione del progetto esecutivo, che dovrà essere consegnato entro novanta giorni dalla firma dello stesso. Si stima che i lavori verranno avviati entro dicembre 2019 e avranno una durata massima di 730 giorni dalla firma del verbale di inizio lavori. Relativamente alle reti isolate, per cui si richiedono nuovi standard di sicurezza, entro il 30 giugno 2019 alla Regione Campania sono stati assegnati circa 53 milioni suddivisi in circa 9 milioni di euro per le ferrovie Cumana e Circumflegrea e circa 44 milioni di euro per la ferrovia circumvesuviana, poi rimessi al soggetto attuatore Ente Autonomo Volturno ai sensi della delibera di Giunta n. 769 del 20 novembre 2018. Con la suddetta delibera sono stati programmati i seguenti adeguamenti agli standard di sicurezza riconducibili al lotto 1: adeguamento agli standard di sicurezza per le linee vesuviane mediante attrezzaggio con un avanzato sottosistema, controllo comando e segnalamento (CCS) e attrezzaggio con sistema SCMT lotto 1, per l’importo di 43 milioni 930 mila euro, adeguamento agli standard di sicurezza per le linee flegree mediante attrezzaggio con un avanzato sistema controllo comando e segnalamento (CCS) e attrezzaggio con sistema SCMT, per l’importo di 9 milioni 258 mila euro. Con successiva delibera di Giunta regionale n. 228 del 27 maggio 2019, si è provveduto al finanziamento del lotto 2, costituito dall’intervento adeguamento agli standard di sicurezza per le linee vesuviane mediante attrezzaggio di un avanzato sistema CCS e attrezzaggio con sistema SCMT per l’importo complessivo di 41 milioni 810 mila euro. A seguito dell’adozione delle citate delibere, sono state stipulate le relative convenzioni con il MIT e con il soggetto attuatore EAV. L’EAV il 12 giugno 2019 ha pubblicato la gara europea a procedura aperta per l’appalto di progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di rinnovo del sistema di segnalamento con apparati centrali computerizzati (ACC) multistazione integrato con il sistema di controllo marcia treno SCMT SST per le linee Flegree per un importo complessivo dell’appalto di 17 milioni 216 mila 887,19 euro. Si prevede di concludere l’iter di aggiudicazione entro dicembre 2019 e conseguentemente l’avvio dei lavori è previsto entro aprile 2020. Per quanto riguarda le linee vesuviane, è in corso la validazione del progetto definitivo e si stia di pubblicare la gara per l’affidamento del progetto esecutivo lavori, entro settembre 2019, e conseguentemente l’avvio dei lavori è previsto entro giugno 2020. Per effetto di quanto evidenziato, tanto per le reti interconnesse quanto per quelle isolate, la Regione Campania ha posto complessivamente in essere le necessarie attività di finanziamento degli investimenti attraverso le citate delibere di Giunta ed a valle dell’adozione delle misure di finanziamento disposte con leggi statali. I tempi di attuazione degli interventi saranno dettati dalle necessarie attività di espletamento delle relative procedure di gara da parte del soggetto attuatore EAV. Nelle more, attraverso l’EAV e attraverso atti di sindacato parlamentare, nota del Presidente del Consiglio dell’EAV al Ministro del 30 maggio 2019 e interrogazione a Onorevole De Luca 502227, che si rimettono a disposizione dei Consiglieri interroganti, sono stati sollecitati i necessari interventi ministeriali per procrastinare la vigenza delle nuove normativi sicurezza in assenza dei quali sarà obbligatoria l’attuazione di misure cautelative che determineranno rallentamenti notevoli dei tempi di percorrenza con conseguenti ripercussioni sull’Esercizio. Inoltre, il tema comune anche ad altre Regioni, e già all’attenzione della Commissione Infrastrutture, Mobilità e Governo, nel governo del territorio della Conferenza Stato Regioni, e tramite essa del competente Ministro, note Associazione Trasporti del 9 aprile 2019 e del 16 aprile 2019, e nota del Presidente dell’EAV del 16 maggio 2019, parimenti rimesse a disposizione dei Consiglieri interroganti. In ordine alla causa dei disservizi verificatasi in data 10 giugno ultimo scorso, EAV ha comunicato che gli stessi sono addebitabili per lo più al rifiuto dei dipendenti di effettuare prestazioni di lavoro straordinario che, unito alle carenze di personale cui si sta facendo fronte con le procedure concorsuali in corso di svolgimento, può determinare, com’è accaduto, soppressione di corse. Circa i tempi delle procedure concorsuali attivate, la cui conclusione andrà a produrre effetti favorevoli per l’esercizio ferroviario, scongiurandosi da azioni di disagio, dovute a carenze di organico, l’EAV ha proceduto alla pubblicazione dei relativi bandi e ne prevede il termine entro dicembre 2019, in particolare, entro luglio 2019 si completeranno le selezioni per i profili tecnico e amministrativo dei 30 laureati, entro ottobre 2019 termineranno le selezioni dei restanti profili.

MALERBA (Movimento 5 Stelle)

Presidente, in tempi europei, con un argomento che è grande e catastrofico quanto una casa diventa complicato, rispondere ad una risposta così articolata e fatta su un piano tecnico di atti che gentilmente l’assessore Marchiello viene qui ad illustrarci, ma che è materia un po’ più complessa. Non scendo nel dettaglio, pur comprendendo quest’interrogazione, e voglio vedere e capire come possiamo derogare alla scadenza del primo luglio, perché rischiamo di mettere al bando la sicurezza. Avere una proroga in tale materia, perché ci sono ritardi nell’attuazione dei sistemi SMCT perché il decreto ministeriale 2018, il 361, stanzia 43,93 milioni di euro sulla linea ferroviaria Circumvesuviana e 9,26 milioni per interventi ferroviari Cumana e Circumflegrea. C’è un problema, questi soldi, seppur disponibili, non sono assegnabili perché per poter accedere a questi finanziamenti occorre che l’azienda che gestisce il trasporto debba soddisfare dei requisiti standard, quindi – come vediamo – c’è un cane che si morde la coda. Nella risposta che lei mi ha dato, per tradurla e renderla potabile, stiamo dicendo che tutti i sistemi di adeguamento alla sicurezza della marcia dei vettori, per conseguenza dei trasportati, avranno un fine ultimo che nella migliore delle ipotesi arriviamo ad aprile 2020. Dubito, però il dubbio c’è. Nel frattempo, nel caso in cui la proroga non arriva, e credo sia un po’ complicato, perché voglio vedere chi si assume la responsabilità di prorogare e garantire che un treno viaggia a una velocità superiore, quando è certificato che c’è l’assenza dei requisiti, c’è di fatto che noi il primo luglio abbiamo un problema enorme come una casa. La ringrazio della sua disponibilità e anche dell’assunzione di responsabilità in materie che richiedono un ragionamento tecnico più ampio. Grazie.

Azioni in favore del recupero e del rilancio del Centro regionale di incremento ippico
PRESIDENTE (D'AMELIO)

Passiamo all’interrogazione Registro Generale n. 344/2, avente ad oggetto: “Azioni in favore del recupero e del rilancio del Centro regionale di incremento ippico”, a firma del consigliere Gianpiero Zinzi. Concedo la parola al consigliere Zinzi.

ZINZI (Gruppo Misto)

Come ben sapete, qualche giorno fa ho proceduto a un sopralluogo al Centro di incremento ippico di Santa Maria Capua Vetere. Ho verificato condizioni di gestione difficili perché gli stessi funzionari della Regione Campania lì presenti, che fanno il massimo per mantenere il centro in condizioni di decoro, chiaramente lamentano assenza di somme e di risorse per la gestione, benché ci siano enormi potenzialità in quella sede, essendo il Centro di incremento ippico di Santa Maria Capua Vetere l’unico del Sud Italia, per quanto mi è stato detto. In quel sopralluogo abbiamo trovato presenza di amianto, e la domanda che io mi sono posto andando lì è come mai un centro di eccellenza, gestito dalla Regione Campania, veda la presenza dell’amianto sopra il tetto del Museo delle carrozze, che dovrebbe essere una cosa da mettere a frutto, e credo che sia anche un’area visitata dai bambini delle scuole, quindi su questo occorre fare un approfondimento, ma per di più quello che io mi domando è per quale motivo le risorse che realmente servono per il sostentamento e per il rilancio del Centro di incremento ippico non siano state destinate, e inoltre per quale motivo gli immobili lì presenti di proprietà del Demanio non sono ancora stati acquisiti. La mia richiesta è intanto se c’è la volontà di acquisire quegli immobili da parte del demanio (questa è una richiesta che faccio esplicitamente) e che programmi ha la Giunta Regionale per il rilancio del centro di incremento ippico di Santa Maria Capua Vetere.

MARCHIELLO, Assessore alle Attività Produttive

La Direzione Generale delle Politiche agricole Alimentari e forestali svolge, nell’ambito delle funzioni trasferite alla Regione Campania ai sensi del decreto n. 616 del 1977, le attività di gestione del Centro Regionale di incremento ippico, ex Istituto di incremento ippico, ente autonomo sotto il controllo del Ministero dell’agricoltura e delle foreste, soppresso e posto in liquidazione con decreto legge del 18 agosto 1978, n. 481. Il Centro Regionale di incremento ippico è sorto al Santa Maria Capua Vetere nel 1953. Le funzioni erano strettamente militari e dovevano garantire, come il Regio Deposito Cavalli Stalloni, l’approvvigionamento di tutti gli equidi, asini e cavalli per l’esercito, garantendo una rigida selezione al miglioramento delle tre razze Campania, napoletana, salernitana e persano. Attualmente il Centro dispone di cinque grandi scuderie di venti box ciascuna, ci sono circa centoventi cavalli, per lo più appartenenti alle tre razze campane, ma è il nucleo forte dei soggetti di razza salernitana dei quali ci si può vantare come il migliore nucleo di razza attualmente esistente. Vi è, poi, la presenza di stalloni appartenenti ad altre razze, italiane e non. Di grande rilievo e prestigio è la presenza di carrozze, finimenti per selleria e altri reperti dell’epoca. Un altro elemento di grande interesse è rappresentato da un parco verde nel quale sono dislocati i recinti dei cavalli in attesa di ristrutturazione per una superficie di circa 6 ettari. I cavalli di razza appartenenti alla nostra storia, quindi alle nostre radici, le strutture tutte estive e borboniche, le carrozze e i finimenti d’epoca e i reperti bibliografici inseriti in un contesto verde maestoso e antico rappresentano l’insieme un complesso musicale unico e sono il motivo di quel profumo di storia di cultura e di antico che si avverte varcando l’ingresso del centro. L’atto di concessione del centro era stipulato direttamente con l’assessorato all’agricoltura in data 11 gennaio 1983 per la durata di diciotto mesi al canone annuo di undici milioni di lire di allora con oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria, ivi comprese anche opere afferenti alla strategicità dei capannoni a carico del concessionario Regione Campania. Tali condizioni fino ad oggi, quantunque la concessione sia ampiamente scaduta, sono rimaste invariate, infatti il canone annuo è pari a euro 5.686,36. L’Agenzia del demanio richiedeva alla Regione Campania la regolarizzazione dell’utilizzo mediante la stipula di nuova concessione a titolo oneroso a valore di mercato, atteso che il decreto-legge n. 95 del 2012 esclude le regioni dal novero dei soggetti beneficiari del canone agevolato. La Regione, acquisite le valutazioni delle competenti direzioni, ha ritenuto di poter positivamente valutare la proposta dell’Agenzia del demanio e, in tale ottica, ha promosso la predisposizione di una proposta d’atto deliberativo con il quale la Giunta formulerà indirizzi alla Direzione per le risorse strumentali per l’acquisizione del bene al patrimonio immobiliare della Regione Campania secondo le procedure previste dal Codice dei beni culturali e del paesaggio. Dette procedure comportano la predisposizione e l’attuazione di un progetto di valorizzazione di tutto il complesso. Alla luce dei riscontri delle direzioni generali, il progetto di valorizzazione potrebbe articolarsi nelle seguenti direttrici di intervento: sviluppo e miglioramento delle razze in collaborazione con il mondo universitario associazioni e privati, creazione di un centro museale di interesse turistico, storico e culturale, riorganizzazione del parco equidi e rivisitazione funzionale dell’intera attività, sviluppo turistico, culturale e sociale dell’intera area, che, stante la posizione geografica, inserirebbe il Centro nell’ambito di un percorso turistico e culturale comprendente la Reggia di Caserta e quella di Carditello, con conseguente sviluppo dell’indotto. Al contempo, la Direzione delle Politiche sociali ha rappresentato che provvederà a informare gli ambiti territoriali sulle opportunità offerte dal Centro e, in particolare, su quelle relative alla realizzazione di percorsi legati alla ippoterapia.

ZINZI (Gruppo Misto)

Sono molto soddisfatto della risposta, caro Assessore. Sono felice perché la Giunta accoglie anche le nostre proposte. Chiaramente, nell’arco di qualche mese, alla ripresa, a settembre, ripresenterò una nuova interrogazione per capire lo stato dell’arte e chiedere conto di quanto è stato fatto. Grazie.

PRESIDENTE (D’Amelio)

Dichiaro chiusa la Seduta di Question Time.

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