Buongiorno. Diamo inizio alla Seduta di Question Time.
Ricordo, ai sensi dell’articolo 129 del Regolamento Interno, il Consigliere proponente ha la facoltà
di illustrare l’interrogazione per non più di un minuto. A ciascuna delle interrogazioni presentate
risponde il rappresentante della Giunta per non più di tre minuti. Successivamente l’interrogante
o altro Consigliere del medesimo Gruppo ha il diritto di replicare per non più di due minuti. Ricordo
inoltre che le interrogazioni all’ordine del giorno dell’odierna Seduta di Question Time sono state
elencate nell’ordine di presentazione.
Comunico che il consigliere Gianpiero Zinzi, con nota del 27 giugno ultimo scorso, ha comunicato
di non poter essere presente all’odierna seduta di Question Time, pertanto le interrogazioni a
sua firma, Reg. Gen. 343 e 351 non saranno poste in discussione.
Interrogazione: “Destinazione d’uso immobili A.S.L. Napoli 3 Sud,
detenuti a titolo di proprietà e in fitto” Reg. Gen. 352/2 a firma della consigliera Flora Beneduce
(Forza Italia), già distribuita in aula.
Grazie signor Presidente. Premesso che nella Seduta del Consiglio
regionale del 25 gennaio 2019, Question Time n. 255, l’A.S.L. Napoli 3 Sud ha comunicato, per
tramite della direzione generale per la tutela della Salute e il coordinamento del sistema sanitario
regionale, di aver costituito un nucleo operativo per effettuare le dovute verifiche di cui al DCR
7301 del 31 dicembre 2001 attinente alle idoneità degli edifici ad ospitare le strutture sanitarie.
Considerato che sono già trascorsi quattro mesi da quanto comunicato dall’A.S.L. Napoli 3 Sud.
Tutto ciò premesso e considerato, interroga il Presidente della Giunta regionale, commissario ad
acta, Vincenzo De Luca, per conoscere quali sono state da gennaio 2019 ad oggi le verifiche
effettuate dal costituito nucleo operativo e gli esiti delle stesse, se sono stati trasmessi gli esiti
delle verifiche effettuate alla direzione generale. Grazie.
Grazie Presidente. In merito ai quesiti posti
dalla Consigliera interrogante, la Napoli 3 Sud, per il tramite della direzione generale per la Tutela
della Salute, ha così relazionato.
Per quanto concerne gli immobili di sua proprietà, l’azienda sanitaria evidenzia che in virtù di
quanto previsto dall’articolo 4 del vigente Regolamento regionale n. 1, del 22 giugno 2007,
recante la definizione dei requisiti ulteriori e le procedure per l’accreditamento istituzionale dei
soggetti pubblici e privati che erogano attività di assistenza specialistica in regime ambulatoriale,
in regime di ricovero e in regime residenziale, le istanze di accreditamento potranno essere
prodotte solo all’esito dell’approvazione del definitivo programma regionale di investimenti e
comunque non oltre i due anni dalla concessione del finanziamento. Allo stato, dette procedure
sono tutte in corso. Per quanto concerne invece gli immobili detenuti in fitto alla Napoli 3 Sud, per il tramite della
direzione generale per la tutela della Salute, ha trasmesso le relazioni descrittive relative ai
sopralluoghi effettuati presso le strutture ricadenti nei territori della ex A.S.L. Napoli 5, distretto
sanitario 34 di Portici, Sanitario 53 di Castellammare di Stabia, Distretto 54 di San Giorgio a
Cremano, Distretto 55 di Ercolano, Distretto 56 di Torre Annunziata, Distretto 58 di Agerola
Pimonte Santa Maria la Carità, Lettere e Pompei e Distretto Sanitario 59 di Sant’Agnello. Invece
della ex A.S.L. 4, Distretto Sanitario 48 di Marigliano, Distretto Sanitario 49 di Nola Cicciano,
Distretto 50 di Cercola, Distretto 52 di Ottaviano, Poggiomarino, Terzigno.
L’A.S.L. Napoli 3 Sud, per il tramite della Direzione Generale per la Tutela della Salute, ha
trasmesso inoltre: relazione di servizio di attività ispettiva igienico ambientale del Presidio
Ospedaliero di Sorrento, relazione di servizio di attività ispettiva igienico ambientale e
prevenzione legionellosi Distretto Sanitario 59 di Sant’Agnello, verifiche condizioni igieniche,
strutture sanitarie aziendali del Presidio Ospedaliero San Leonardo di Castellammare, Presidio
Ospedaliero di Santa Maria della Pietà in Nola, Distretto Sanitario 52 di Palma Campania,
Distretto Sanitario 51 di Pomigliano d’Arco, Distretto Sanitario 56 di Torre Annunziata e del
Dipartimento di Salute Mentale di Marigliano.
Le verifiche effettuate hanno condotto, per ciascuna di esse, a dettagliate relazioni individuando
le criticità presenti e dettando le prescrizioni volte a superarle, elaborando finanche proposte
gestionali tese ad un efficiente utilizzo delle risorse pubbliche.
Questa copiosa documentazione viene fornita in copia alla Consigliera interrogante. Questa è la
documentazione
Ringrazio l’Assessore. L’altra volta hanno risposto che proprio dietro
la mia richiesta hanno fatto nucleo ispettivo per andare a verificare tutte le strutture, però se non
avessi sollecitato non lo avrebbero neanche fatto. È chiaro che devono fare le visite ispettive,
molte volte sono solo delle varate. Leggerò con attenzione quello che mi è stato prodotto per
vedere su ogni singolo distretto che cosa hanno trovato. Siccome sono un medico, quindi conosco
bene le strutture e ci vado anche frequentemente, devo dire che qualche giorno fa mi stava
cadendo in testa la lamiera del Distretto di Salute Mentale che sta a Castellammare, quindi andrò
a fare anche io le verifiche, vedo che cosa hanno scritto, dopodiché andrò avanti con la mia
ispezione. Grazie.
Interrogazione “Livelli essenziali di assistenza nelle isole minori” Reg.
Gen. n. 345/2 a firma della consigliera Maria Grazia Di Scala (Fratelli d’Italia).
La parola alla consigliera Maria Grazia Di Scala per l’illustrazione dell’interrogazione.
Buongiorno. Innanzitutto ringrazio per l’attesa dovuta allo stato pessimo
dei nostri trasporti marittimi. La chiosa era doverosa, un’ora e venti di aliscafo.
Questa interrogazione attiene i livelli essenziali di assistenza nelle isole minori. Era già stata
rinviata dalla scorsa settimana, quindi spero che oggi la Giunta possa efficacemente rispondermi.
Attiene alla normativa prevista nel decreto ministeriale n. 70 del 2 aprile del 2015 che è dedicato
ai presidi ospedalieri nelle zone particolarmente disagiate, tra cui le isole minori, e alla Conferenza
Stato Regioni che si è tenuta nella seduta del 30 luglio 2015 in cui è stata sancita l’assegnazione,
su proposta del Ministro della Salute, alle regioni di una quota accantonata sulle somme vincolate
per la realizzazione di progetti in tema di ottimizzazione dell’assistenza sanitaria nelle isole minori
e, in genere, nelle località caratterizzate da particolari difficoltà di accesso.
Con delibera n. 122 del 23 dicembre 2014 il CIPE ha assegnato dei fondi per la sanità nelle isole
minori, specificamente a tanto destinati, al fine di concorrere a migliorare effettivamente il servizio
pubblico.
La Giunta regionale della Campania, con delibera n. 427 del 12 luglio 2017, in ragione delle
criticità comuni delle differenti realtà isolane di Ischia, Capri e Procida, che appartengono a
diverse autorità sanitarie locali, ha approvato un apposito accordo tra Regione, Sindaci delle isole
campane e Associazione ANCIM, Comuni Isole Minori.
Con questo provvedimento è stato anche istituito un Osservatorio che è denominato “Salute delle
isole campane”, Osservatorio permanente, composto e presieduto dal Presidente della Regione
o da un suo delegato, dai direttori sanitari di distretto e di presidio ospedaliero delle comunità
isolane interessate, dal Direttore Generale Tutela della Salute, dal rappresentante dei Sindaci
delle isole minori campane e dal Presidente ANCIM o suo delegato.
Questo osservatorio ha il compito di monitoraggio per l’attuazione dell’accordo che abbiamo
richiamato, per lo studio di forme gestionali, innovative e sperimentali per l’elaborazione di modelli
di organizzazione sanitaria e di programmi di assistenza sanitaria atti a raggiungere il più
efficiente raggiungimento dei LEA e l’elaborazione ed eventuale costituzioni di distretti sanitari
dedicati nelle isole.
Allo stato insistono sui territori isolani campani per i residenti e turisti una serie di criticità che
hanno costretto più volte le popolazioni a scendere in piazza. I sindaci hanno aderito a queste
manifestazioni, lamentando queste criticità e lamentando pubblicamente numerose carenze
organizzative e l’inefficienza, in genere, del sistema sanitario regionale, che sono ancora più
percepite nelle zone disagiate quali le isole.
Tanto premesso, chiedo di conoscere quale sia stato l’ammontare dei fondi destinato alla
Campania per garantire servizi sanitari sulle isole minori in conseguenza della normativa che ho
richiamato in premessa e dei protocolli e raccordi di programma che ho richiamato; se siano stati
presentati progetti e per quali fini dalla Regione Campania con il relativo ammontare di risorse
impegnate e spese e se dall’istituzione a oggi l’Osservatorio Salute Isole Campane si sia riunito,
quali iniziative abbia intrapreso e quali risultati abbia raggiunto a garanzia dell’accessibilità alle
prestazioni sanitarie nelle isole minori.
Grazie Presidente. La delibera Cipe 122
del 23 dicembre 2015, in relazione al fondo sanitario nazionale 2011-2013, assegna alle Regioni
le quote accantonate sulle somme vincolate agli obiettivi prioritari e di rilievo nazionale previsti
dal Piano Sanitario Nazionale 2006-2008 per la realizzazione di progetti in tema di ottimizzazione dell’assistenza sanitaria nelle isole minori e nelle località caratterizzate da eccezionali difficoltà di
accesso.
La Regione Campania risulta assegnataria di risorse per complessivi euro 4 milioni 755 mila 410,
un primo acconto pari ad euro 1 milione 748 mila 217 è già stato riscosso sul capitolo 1538 del
Bilancio regionale, il secondo acconto, pari ad euro 1 milione 48 mila 930, è incamerato dalla
Regione all’atto dell’approvazione del progetto e della verifica del suo concorso all’erogazione dei
Lea. Il saldo, pari a 1 milione 958 mila 263, sarà incamerato all’atto della relazione finale sulle
attività svolte e sui risultati ottenuti e sulla base della dimostrata sostenibilità a regime degli
interventi.
Al fine di sostenere le progettualità regionali e fornire indirizzi per la realizzazione di progetti
regionali in materia di ottimizzazione dell’assistenza sanitaria nelle isole minori, sono state
approvate le linee programmatiche del progetto pilota predisposto dal Ministero della Salute e
dalle tre Regioni capofila: Veneto per il nord, Toscana per il centro e Sicilia per il sud.
A detti indirizzi hanno fatto seguito i decreti del commissario ad acta n. 191 del 22 dicembre 2016
e 192 del 29 dicembre 2016, che hanno definito il progetto di ottimizzazione dell’assistenza
sanitaria delle piccole isole e in altre località caratterizzate da eccezionali difficoltà di accesso.
Tale progetto ha ricevuto il parere favorevole del comitato permanente per la verifica
dell’erogazione dei Lea. Per la sua attuazione, con delibera di Giunta 427 del 12 luglio 2017, è
stato poi approvato lo schema di accordo tra Regione Campania e i Sindaci delle isole campane
e l’Associazione nazionale Comuni Isole Minori (ANCIM). L’accordo ha riconosciuto, tra le altre,
la necessità di assicurare un utilizzo moderno del teleconsulto per la riorganizzazione e
l’innovazione digitale dei servizi sanitari, richiamando in tal senso i citati decreti del commissario
ad acta 191 e 192 del 2016.
La delibera, la 427 del 2017, costituiva inoltre il tavolo tecnico di confronto denominato
Osservatorio Salute Isole Campane che fin dal suo insediamento ha richiesto, ottenuto e
rielaborato nei successivi incontri i progetti aziendali per lo sviluppo del progetto di teleconsulto
delle isole minori e le aree disagiate.
Con decreto dirigenziale 190 del 5 settembre 2018, il direttore generale per la Tutela della Salute
ha dato incarico alla centrale di committenza regionale Soresa, di affidare ad un’azienda esperta
la realizzazione del progetto di teleconsulto per le isole di Ischia, Procida e Capri.
Tra i compiti attribuiti all’Osservatorio Salute Isole Campane, si annoverano quelli di studio di
forme gestionali innovative sperimentali per l’elaborazione di modelli di organizzazione sanitaria
e di programmi di assistenza tecnica volti a garantire il più efficiente ed efficace raggiungimenti
dei Lea.
L’Osservatorio Salute Isole Minori si è insediato in data 9 aprile 2018 e nell’arco dell’anno 2018
si è riunito sei volte. Le tematiche discusse e le proposte elaborate sono state sottoposte
all’attenzione dei direttori sanitari delle aziende sanitarie Napoli 1 Centro e Napoli 2 Nord, che
hanno partecipato personalmente alle attività del tavolo.
I principali temi trattati hanno riguardato: lo stato dell’arte dell’assistenza sanitaria delle piccole
isole campane e l’analisi di proposte migliorative, i finanziamenti per l’ampliamento e la
riqualificazione delle strutture ospedaliere e la verifica della realizzazione dei progetti in corso,
l’edilizia sanitaria, la ristrutturazione e l’ampliamento del Presidio Ospedaliero Rizzoli di Ischia e
del Presidio Ospedaliero Scotto di Procida e di Capri, le agevolazioni della tariffa di trasporto per
i dipendenti non residenti sulle isole che prestano la loro attività lavorativa presso strutture
pubbliche isolane, il progetto di teleconsulta e gli aggiornamenti sullo stato dell’arte, l’eliporto di
Capri e l’adeguamento per eli concorso del 118, la proposta al Ministro della Sanità, tramite il
rappresentante dell’ANCI, di prevedere, per i lavoratori addetti al comparto sanitario e nelle isole, una deroga specifica al divieto di orari lavorativi prolungati, al fine di consentire turnazioni
lavorative articolate sulle 24 ore giornaliere. Questi sono tutti i punti toccati.
Assessore la ringrazio perché si viene finalmente a conoscenza di
un’attività dell’Osservatorio della quale non vi è traccia riscontrabile da nessuna parte e di
importanti problematiche che sono state affrontate in quest’Osservatorio, problematiche
affrontate e sviscerate, probabilmente, dai direttori sanitari, conoscitori delle esigenze locali che
però non si riverberano, fino ad ora, in maniera positiva, sulle popolazioni residenti che, appunto,
sono scese in piazza fino a pochi mesi fa. Conosciamo tutti le carenze che ci sono, mi rendo
conto che questa non è la sede per elencare tutte le numerose carenze dei servizi sanitari delle
isole minori. Si tenga conto – questo è un invito che voglio fare genericamente alla Regione e ai
direttori generali delle A.S.L. soprattutto nelle future sedute dell’Osservatorio che Osservatorio è,
ma alla fine la risoluzione dei problemi non arriva – che la sanità nelle isole è diversa, sono delle
esigenze salvavita che dobbiamo affrontare quotidianamente e se ci viene a mancare un servizio
di elisoccorso, di aeroambulanza possono avere delle conseguenze letali sulla salute dei cittadini
delle isole che avranno assolutamente in primo piano rispetto ad ogni altra esigenza. Mi riservo
di ritornare sull’argomento anche alla luce della circostanza che è stata convocata una seduta di
Commissione Sburocratizzazione proprio sull’isola d’Ischia, su scurissime tematiche per la salute
del 9 luglio, su queste tematiche voglio ritornare per portare una proposta organica ai direttori
generali e al Presidenze della Giunta regionale, naturalmente, affinché l’Osservatorio non si limiti
solo ad osservare, ma a concretamente proporre e affinché il Presidente della Regione Campania
voglia adeguatamente considerare la sanità nelle isole minori. Grazie.
Interrogazione “Casi di ustioni ed ulcerazioni alla pelle di bambini presso
il Pareo Park” Reg. Gen. n. 356/2 a firma del consigliere Francesco Emilio Borrelli, già distribuita
in aula.
domenica c’è stato un forte allarmismo
in questo parco giochi acquatico che si trova nella località di Giugliano. Decine di bambini che
hanno fatto il bagno nella piscina dei piccoli hanno riportato delle ustioni ed ulcerazioni alla pelle,
in particolare localizzato agli arti inferiori. Molti di loro sono stati trasportati presso le strutture del
Pronto Soccorso dei presidi ospedalieri di Giugliano, Pozzuoli e del Santobono di Napoli.
Immediatamente sia l’A.S.L. Napoli 2 sia l’Arpac hanno inviato i propri tecnici per verificare le
cause del fenomeno.
Dalle prime notizie sembrerebbe che il fenomeno sia stato causato da qualche sostanza chimica
presente nell’acqua dalla piscina. Decine di video condivisi sui social testimoniano oltre lesioni
riportate ai bambini anche situazioni di carenze igienico sanitarie della struttura. Alcuni presenti
hanno, inoltre, riferito che le forze dell’Ordine intervenute sul posto avrebbero chiesto di
cancellare video e foto riprese con gli smartphone per motivi di privacy in quanto le immagini ero
riferite a minori. Per tutte queste ragioni, interroga il Presidente della Giunta regionale per conoscere i risultati
delle indagini di laboratorio eseguite dall’ASL Napoli 2 Nord e dell’Arpac e le cause del fenomeno.
Quanti bambini risultano essere stati visitati presso le strutture di pronto soccorso dei presidi
ospedalieri di Giugliano, Pozzuoli e del Santo Bono di Napoli e relativi referti e se, infine, risulta
vera la notizia riferita di alcune persone presenti sul luogo che le forze dell’Ordine, intervenute
sul posto, avrebbero chiesto di cancellare il video e le foto riprese con gli smartphone.
Aggiungo, perché immagino mi sarà data la risposta, che ieri mi ha contattato il Direttore dell’ASL
Napoli 2 per informarmi (oggi è anche sui giornali) che i risultati delle analisi fatte in questa piscina
hanno dato esito estremamente negativo al punto tale che è stato chiesto (cosa che poi è
avvenuta) al Sindaco del Comune di Giugliano di emettere un’ordinanza per la chiusura della
struttura.
Il Consigliere ha già anticipato la risposta.
Il responsabile dell’Unità operativa complessa Igiene e Sanità Pubblica, dottor Luigi Castellone,
veniva allertato intorno alle ore 18:30 del 23 giugno dal Presidio ospedaliero Santo Bono per i
numerosi accessi di bambini provenienti dalla struttura “Pareo Park” e riscontranti le stesse
problematiche. Subito veniva attivato il personale in reperibilità che operava come di seguito. Il
giorno 23 giugno 2019 alle ore 20.00 numero due unità dirigenziali si recavano presso il parco
acquatico che aveva inaugurato la struttura in pari data. I dirigenti acquisivano il registro
giornaliero dei valori di cloro attivo libero, cloro attivo combinato e PH dell’acqua di vasca della
piscina. Era, inoltre, raccolta la dichiarazione dell’amministratore della società riguardo i test
riportati a registro, effettuati il 23 giugno, che risultavano conformi alla normativa vigente.
Gli stessi dirigenti diffidavano la società all’utilizzo della piscina dedicata ai bambini fino all’esito
delle analisi che sarebbero state effettuate il giorno dopo da operatori tecnici all’uopo incaricati.
L’ispezione terminava intorno alle ore 23.30. Il giorno 24 giugno 2019 i tecnici della prevenzione
si recavano presso il “Pareo Park” per l’effettuazione dei prelievi delle acque finalizzate alla
ricerca microbiologica e chimica. Tali campioni erano conferiti all’ARPAC, che in data 26 giugno
2029 emetteva rapporto di prova, da cui si evince la non conformità degli stessi ai parametri
previsti dalla delibera di Giunta Regionale n. 2088 del 17 novembre 2004, dall’accordo 16 gennaio
2003, nonché dal decreto legislativo n. 31 del 2001. In particolare, si riscontrava la positività per
superamento dei rilievi di fluoro e di … nell’acqua di approvvigionamento, nonché per
superamento dei limiti di Pseudomonas ferruginosa e dei corretti parametri di PH per l’acqua delle
piscine.
In data 27 giugno 2019 è stata richiesta al Sindaco di Giugliano in Campania, in qualità di Autorità
sanitaria locale, l’emissione di ordinanza di sospensione dell’attività a tutela della salute pubblica.
L’ASL Napoli 2 comunica che contestualmente è stato attivato il servizio di epidemiologia che ha
operato in continuo contatto con ASL Napoli 1 Centro, referente epidemiologico per il Santo Bono.
In particolare, era contattata immediatamente la Direzione Sanitaria del presidio ospedaliero di
Pozzuoli che confermava l’accesso al pronto soccorso in data 23 giugno di numerosi pazienti
minorenni refertati con lesioni cutanee, per lo più alla pianta dei piedi, in seguito al bagno in
piscina. La Direttrice del Servizio Epidemiologia dell’ASL Napoli 1 Centro veniva anch’essa
prontamente contattata e in data 27 giugno 2019 comunicava che la Direzione Medica del
Presidio ospedaliero Santo Bono aveva confermato per il 23 giugno 2019 l’accesso di n. 95
pazienti provenienti dal “Pareo Park” di Giugliano per casi di eruzione cutanea ai piedi. Inoltre, in data 27 giugno 2019 il servizio Area Epidemiologia dell’ASL Napoli 2 Nord ha avviato
un’indagine epidemiologica. Allo stato, sono stati acquisiti dieci referti di casi nel presidio
ospedaliero di Pozzuoli, quattro casi residenti in comuni afferenti all’ASL Napoli 2 Nord e sei casi
residenti in comuni afferenti ad altre aziende sanitarie. Sono poi pervenuto n. 2 segnalazioni di
pediatri di famiglia di Giugliano.
Le indagini epidemiologiche relative ai casi qui descritti sono in corso ed è stato richiesto al
servizio epidemiologia dell’A.S.L. Napoli 1 di conoscere eventuali accessi ai presidi ospedalieri
napoletani occasionati dalla medesima circostanza. Conclusivamente il direttore medico del
presidio ospedaliero Santobono ha comunicato che in data 22 giugno 2019 sono stati visitati,
presso il Pronto Soccorso dalle ore pomeridiane fino alle ore 24:00, circa 95 bambini per
un’eruzione cutanea localizzata ai piedi. I bambini, tutti provenienti dal Pareo Park di Giugliano
sono stati visitati in codice bianco 90 e in codice verde 5, dismessi al proprio domicilio con terapie
locali. Inoltre, ha rappresentato che non si hanno informazioni circa eventuali imposizioni da parte
delle forze dell’ordine di cancellare video e foto effettuati con gli smartphone presso questo
presidio ospedaliero.
Volevo dire due cose: la prima che
secondo me è stato fatto un buon lavoro da parte dell’A.S.L., del personale sanitario, anche delle
forze dell’ordine, mi conforta la risposta negativa, vuol dire che non saranno stati gli uomini delle
forze dell’ordine a chiedere la cancellazione di questi video. Voglio dire che nonostante ci sia
stata qualche critica rispetto al fatto che tutti questi bambini con le eruzioni cutanee si siano recati
negli ospedali, che erano, prevalentemente in codice bianco, però voglio dire che in questo caso
mi sento di giustificare e non solo di avallare il metodo di lavoro che hanno utilizzato gli ospedali,
sia quello di Giugliano e di Pozzuoli sia il Santobono che è un ospedale pediatrico. Nel momento
in cui si è creata una psicosi, perché oggettivamente quando vedi 100, 250, i numeri sono
significativi, bambini che hanno delle eruzioni cutanee, qualsiasi genitore si lascia prendere dal
panico e la gestione rapida e incisiva da parte del personale medico dell’A.S.L. Napoli 2 e del
personale del Santobono mi è sembrata assolutamente efficiente come anche la questione delle
analisi e la scelta di chiudere il Pareo Park sperando che vengano fatte tutte le pulizie e si capisca
fino in fondo da cosa è stato causato questo fenomeno e che in prospettiva nessun parco
acquatico o soggetto simile possa immaginare di aprire una struttura senza i dovuti controlli.
Interrogazione: “Procedure concorsuali per il reclutamento di 20 CPS
infermieri presso l’AORN Antonio Cardarelli di Napoli” Reg. Gen. n. 357/2 a firma del consigliere
Francesco Emilio Borrelli, già distribuita in aula.
Premesso che con la delibera numero
755 del 9 luglio 2018 il Direttore Generale del Cardarelli di Napoli è stato indetto a concorso
pubblico per titoli ed esami per la copertura, a tempo indeterminato, di 20 posti di infermieri,
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Nei giorni 16 e 17 maggio 2019 si sono svolte le prove pratiche previste dal bando di concorso.
Negli stessi giorni sono state segnalate fughe di notizia circa il contenuto delle domande
somministrate ai concorrenti, in particolare è stato segnalato e documentato un gruppo su
WhatsApp in cui erano condivisi gli argomenti e le domande per la prova pratica. Inoltre, in tale
gruppo WhatsApp venivano resi noti anche due testi di riferimento dei quali sarebbero stati
estrapolati i quesiti, in assenza di una banca dati ufficiale delle domande. All’esito della prova
pratica risultavano aver superato la selezione mille 150 candidati a fronte di 2 mila 17 partecipanti.
Centinaia di concorrenti esclusi hanno annunciato ricorsi e persino la class action per chiedere
l’annullamento della prova che sarebbe stata palesemente falsata dalla citata fuga di notizia. Sulla
vicenda sarebbe stato aperto un fascicolo della Procura della Repubblica di Napoli. Il giorno 18
giugno 2019 sono iniziate le prove orali del concorso che termineranno il 10 settembre 2019.
Per tutte queste ragioni interrogo il Presidente della Giunta regionale per conoscere quali sono le
valutazioni ed i provvedimenti del commissario del Cardarelli sul corretto svolgimento delle prove
concorsuali per reclutamento di 20 infermieri, se sia stata effettivamente sostituita la
Commissione del concorso come annunciato, il numero dei ricorsi presentati al Tar Campania dai
ricorrenti esclusa l’eventuale data fissata per valutare l’eventuale sospensiva delle procedure
concorsuali.
Concludo dicendo che sono assolutamente favorevole, mi batto da sempre per la mobilità e per i
concorsi pubblici, soprattutto quelli a tempo indeterminato. È evidente che, quando vengono
svolte queste prove, bisogna essere destramente vigili perché i rischi che possano succedere
degli episodi spiacevoli sono elevatissimi. Se soltanto una minima parte (ovviamente sarà la
Magistratura a verificare ed è giusto che lo faccia, speriamo in tempi rapidi), in particolare questi
messaggi su WhatsApp fossero veri, è evidente che ci troveremmo davanti a una vicenda molto,
molto grave, di cui bisognerebbe assumere delle pesanti conseguenze.
L’avvocato Iervolino, la commissaria, ha
risposto in maniera molto secca alle tre domande e, tra l’altro, risponde direttamente con una
nota indirizzata al Consigliere e rimane a disposizione per eventuali ulteriori notizie. Risponde
nella seguente maniera: “1) Lo svolgimento delle prove concorsuali di che trattasi è stato
improntato, tra l’altro, ai principi di trasparenza e correttezza. Infatti, delle paventate fughe di
notizie a mezzo WhatsApp non risulta alcuna evidenza; 2) Alcun cambio della Commissione
aggiudicatrice nominata è mai stato valutato né disposto, attesa la mancanza di eventuali
motivazioni in tal senso; 3) Di ricorsi presentati innanzi al TAR Campania da parte dei concorrenti
esclusi ne risulta uno soltanto, per questo la richiesta di misure cautelati monocratiche è stata
respinta ed è stata fissata la Camera di Consiglio al 2 luglio 2019 per la trattazione collegiale”.
Rimane, poi, a disposizione per ogni eventuale e ulteriore notizia.
Io, ovviamente, spero e credo che tutte
le notizie che mi sono state fornite siano precise e puntuali. E’ evidente che, qualora questi ricorsi
e queste notizie […]. Tra l’altro, nell’ultimo Consiglio Regionale una delegazione di persone,
ragazzi e ragazze, che sono stati esclusi dal concorso sono venuti a manifestare qui fuori, quindi,
qualora non fosse assolutamente basato su nulla, è utile fare chiarezza in tempi rapidissimi e smentire alcune notizie, come quella che è girata in queste ore, motivo per il quale è stata fatta
anche l’interrogazione, che la Commissione di concorso era stata sostituita. E’ evidente che, se
fosse stata sostituita, avrebbe dato un segnale di qualcosa che non funzionava. Il fatto che il
commissario Iervolino smentisce seccamente tutte queste cose dà in qualche modo chiarezza da
parte della gestione del Cardarelli.
Il 2 luglio è stato fissato, se ho sentito bene, quindi il 2 luglio sapremo immediatamente. Mi fa
molto piacere che la giustizia amministrativa – ovviamente sarà stata chiesta una sospensiva –
sia molto rapida perché nel momento in cui il TAR non desse la sospensiva, è evidente che il
concorso non potrebbe che procedere. Ah, vanno direttamente nel merito,
meglio ancora. Se il 2 nel merito il TAR non ravviserà questioni, ovviamente il concorso potrà
procedere. In caso contrario, ovviamente dovremo ritornare a parlarne perché sarebbe un
elemento di pesante riflessione.
Ringrazio il commissario Iervolino e la Giunta per avermi fornito risposte esaustive, chiare e
sintetiche.