Question Time del 06 ottobre 2016

Indice:
1 - Comunicazioni del Presidente
2 - Indennità di coordinamento al personale infermieristico della A.S.L. NA/1 Centro
3 - Piani di prevenzione ed evacuazione per le aree a rischio sismico
4 - Consorzio Unico Campania - Abbonamenti gratuiti per studenti
5 - Mancata adozione del Piano per l'eliminazione delle barriere architettoniche (P.E.B.A.) nella Regione Campania
6 - Piano operativo complementare - POC - per i beni e le attività culturali "Cultura 2020"
7 - Sospensione temporanea dell'autorizzazione all'esercizio per il trattamento e recupero dei rifiuti nel Comune di Gricignano d'Aversa (CE)
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE (Casillo T.)

Buongiorno. La seduta è aperta. Prego i Consiglieri di prendere posto. Ricordo che ai sensi dell'articolo 129 del Regolamento Interno, il Consigliere proponente ha la facoltà d'illustrare l'interrogazione per non più di un minuto. A ciascuna delle interrogazioni presentate risponde il rappresentante della Giunta per non più di 3 minuti. Successivamente, l'interrogante, o altro Consigliere del medesimo gruppo, ha il diritto di replicare per non più di 2 minuti. Ricordo inoltre che le interrogazioni all'ordine del giorno dell'odierna seduta di Question Time sono state elencate nell'ordine di presentazione. La parola al consigliere Gambino sull'ordine dei lavori.

GAMBINO (Fratelli d'Italia)

Signor Presidente chiedo scusa perché c'è un Regolamento che va rispettato, abbiamo un gruppo di 2 Consiglieri regionali, possiamo, quando c'è la seduta di Question Time, presentare una sola interrogazione, però voglio far presente alla signoria vostra e ai colleghi Consiglieri, in questo caso anche al Vicepresidente della Giunta regionale, che il sottoscritto, rispetto all'argomento che doveva essere portato sia oggi all'ordine del giorno per il Question Time sia la scorsa volta, sempre all'ordine del giorno del Question Time,che è un argomento estremamente delicato, perché riguarda sia le scuole paritarie sia il riparto del fondo per quanto attiene ai diversamente abili. Interrogo se c'è ancora questo fondo, se non c'è più che fine ha fatto, parliamo del 2014. L'altra volta non è stato portato in discussione l'interrogazione perché l'Assessore, purtroppo, era indisponibile a poter venire qui in Consiglio regionale. Ovviamente l'esigenza di portare quest'argomento all'attenzione attraverso il Question Time, viene fuori anche perché il sottoscritto aveva già promosso due interrogazioni alle quali interrogazioni non c'è stato, anche in questo caso, nessun tipo di risposte. Vorrei, se possibile, innanzitutto che si sollecitassero gli uffici della Giunta, perché al di là di queste 2 interrogazioni ci sono circa 60 interrogazioni che ho proposto già dal 2015 e, sulle quali, non ho avuto ancora risposta, non perché parlo a nome di Alberico Gambino, perché credo sia giusto venga rispettato il ruolo del Consigliere regionale: non è che abbandoniamo le cose e non vengono portate avanti. Vorrei, se è possibile, portare 2 interrogazioni in più nel Question Time, poi rivedere questo funzionamento perché laddove l'Assessore, com'è capitato oggi, non può venire, vorremmo portare altre interrogazioni aggiuntive all'attenzione del Consiglio. Questo è quanto.

PRESIDENTE (Casillo T.)

Grazie Consigliere. Ci faremo carico delle cose che lei ha detto in ordine alle due interrogazioni, credo che lei abbia posto un problema sul piano più generale di tante interrogazioni che sono state depositate e che non vengono, in qualche modo, evase. Questo è un problema generale che secondo me va affrontato.

Indennità di coordinamento al personale infermieristico della A.S.L. NA/1 Centro
PRESIDENTE (Casillo T.)

Interrogazione: "Indennità di coordinamento al personale infermieristico della A.S.L. NA/1 Centro" Reg. Gen. n. 29/2 a firma del consigliere Francesco Emilio Borrelli (Campania Libera - P.S.I. - Davvero Verdi), già distribuita in Aula. La parola al consigliere Borrelli per illustrarla.

BORRELLI (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi)

Voglio far presente che queste interrogazioni, in particolare sulla sanità, avvengono per 2 motivi: 1) perché purtroppo essendo commissariati, anche con struttura commissariale, è complicatissimo avere risposte ed interazione; 2) perché purtroppo solo tramite i rapporti con la Giunta, nonostante la Giunta in questo momento abbia un ruolo abbastanza marginale nella gestione della sanità, molto spesso è l'unico soggetto con cui possiamo interagire. La nostra richiesta, in particolare, riguarda l'indennità di coordinamento al personale infermieristico dell'A.S.L. Napoli 1. Ho poco tempo per illustrarla, però nella sostanza, a noi risulterebbe che per coprire i vuoti in organico si ricorre alla formulazione dell'attribuzione di mansioni superiori ad infermieri sottraendoli all'assistenza diretta. Questo significa che il ruolo importantissimo d'infermiere viene svolto da sempre meno persone e poiché c'è il blocco delle assunzioni da molto tempo nella nostra Regione, chiaramente si sottraggono unità lavorative che sono fondamentali negli ospedali.

BONAVITACOLA, Assessore

Correttamente l'interrogante ricordava che le competenze della Giunta regionale in tema sono limitate a maggior ragione nel contesto dell'attuale regime commissariale. L'interrogazione riguarda un profilo molto particolare e che è nell'esclusiva competenza gestionale delle aziende sanitarie locali, mentre in termini generali esso rientra nella previsione del sanitario con funzione di coordinamento di cui all'articolo 10 del contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto sanitario del 20 settembre 2001. Tralascio di richiamare le disposizioni, poi c'è una nota scritta che l'interrogante potrà acquisire. In particolare preme sottolineare i passaggi della norma che riguardano l'indennità e cioè che l'indennità sia corrisposta a coloro a cui sia affidata la funzione di coordinamento delle attività dei servizi di assegnazione nonché del personale. Che ci sia la piena assunzione di responsabilità del proprio operato ed infine che le aziende debbano contenere lo stesso con atto formale. È evidente che dall'impianto normativo è possibile ricavare che l'incarico di coordinamento va a configurarsi alla stregua di un vero e proprio incarico di responsabilità in ambito aziendale, concettualmente simile agli incarichi nell'ambito della dirigenza, naturalmente non è omologo, ma concettualmente ha delle caratteristiche similari. A conferma di ciò si può dire che gli incarichi di coordinamento sono oggetti a verifica annuale, prevedono la sottoscrizione del nuovo contratto di lavoro individuale, sono in numero limitato, una serie di condizioni. Ciò premesso, questa è una nota dell'azienda sanitaria locale trasmessa dalla direzione della sanità. Si rileva in prima applicazione che gli incarichi e l'erogazione della relativa indennità di funzione di coordinamento, parte fissa con decorrenza primo settembre 2001, è stata corrisposta, in via permanente, ai collaboratori professionali (caposala) già appartenenti alla categoria e con reali funzioni di coordinamento al 31 agosto 2001, nonché ai collaboratori professionali sanitari delle altre discipline nonché ai collaboratori professionali, assistenti sociali già appartenenti alla categoria D ai quali, a tale data erano stati conferiti analoghi incarichi di coordinamento; tale indennità non viene meno con il venir meno delle funzioni perché attribuita in prima applicazione. Trattasi di diritto acquisito non revocabile, salvo esporsi ad un contenzioso che vedrebbe sicuramente perdente l'Amministrazione. Dopo la fase di prima applicazione quest'azienda - è l'azienda Napoli 1 che parla - non ha mai attribuito ulteriori posizioni di coordinamento, in ogni caso non risultano atti formali e delle direzioni generali che si sono succedute nel tempo e che abbiano attribuito funzioni in tal senso anche solo a singoli dipendenti. Eventuali nomine di referenti su iniziativa dei direttori di presidio o di distretto, quindi di strutture sott'ordinate rispetto alla direzione dell'A.S.L., mai comunicate alla direzione strategica, sono da attribuirsi all'iniziativa del singolo responsabile, comunque non possono configurarsi come attribuzione di funzione. Questa è la risposta dell'A.S.L. Napoli 1 di cui sono oratore, essendo una questione molto particolare che non rientra nelle dirette attribuzioni della Giunta.

BORRELLI (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi)

Volevo ringraziare il Vicepresidente Bonavitacola. È chiaro che c'è un problema di relazioni tra noi, parlo del Consiglio regionale e immagino anche della Giunta, e della direzione commissariale perché purtroppo mi devo rivolgere in questo modo per avere risposte inerenti vicende di questo tipo. Ovviamente sono favorevole alla battaglia che si sta facendo per rientrare in una condizione di normalità amministrativa nella sanità campana entro il 2017, però credo che bisogna fare uno screening e sarà un impegno molto forte da parte del nostro gruppo consiliare della verifica delle attribuzioni di mansioni superiori ad infermieri che vengono sottratti all'assistenza diretta. Se c'è un problema che molto spesso ci sollevano i cittadini, è che c'è poco personale negli ospedali a fare l'assistenza diretta, se questo personale viene tutto promosso, a quanto ho capito con responsabilità singole di cui, se ho capito bene la risposta, in alcuni casi non si assume neanche la responsabilità l'A.S.L., è un fatto grave e che dimostra, ancora una volta, che l'autogestione o la gestione delle aziende o dei singoli ospedali, va monitorata costantemente perché crea delle storture come, a mio avviso, è avvenuto in questo caso. Ringrazio la Giunta, solleciterò e chiederò ancora interventi in questa direzione.

Piani di prevenzione ed evacuazione per le aree a rischio sismico
PRESIDENTE (Casillo T.)

Interrogazione: "Piani di prevenzione ed evacuazione per le aree a rischio sismico" Reg. Gen. n. 30/2 a firma del consigliere Francesco Emilio Borrelli (Campania Libera - P.S.I. - Davvero Verdi), già distribuita in Aula. La parola al consigliere Borrelli per illustrarla

BORRELLI (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi)

Utilizzo sempre il Question Time perché purtroppo, lo dico a malincuore al Vicepresidente Bonavitacola, se non si utilizza in alcuni casi lo strumento la Giunta, altre istituzioni tendono a non dare risposte a legittime richieste da parte dei Consiglieri regionali. In questo caso, vorrei far presente che è da quando sono Consigliere regionale, prima ancora, quando facevo l'Assessore alla Protezione Civile della Provincia di Napoli, che cerco di avere dati dalla Protezione Civile Nazionale sui piani di evacuazione. Ancora oggi non ci sono i piani di evacuazione nonostante siano stati scoperti altri 6 vulcani nel nostro territorio nella Provincia di Napoli e c'è una vicenda di studi nel Marsili che riguarderebbe la costa del salernitano. Ebbene, ancora oggi non abbiamo i piani d'evacuazione, non riesco ad avere i dati sulle consulenze e le spese svolte dalla Protezione Civile nazionale negli ultimi 10 anni che informalmente si aggirerebbero intorno ad una cifra di circa 20 milioni di euro. Questo mi è stato comunicato. Per questo, chiedo alla Giunta di farsi promotrice di un'azione di stimolo perché l'unica prova d'evacuazione che ha riguardato circa 4 mila cittadini del vesuviano è avvenuta nel lontano 2006, Mesimex, da allora non è stato fatto nessuna prova d'evacuazione. Le prove d'evacuazione non sono i piani di emergenza perché i piani di emergenza sono i piani generali che abbiamo, ma le prove d'evacuazione e la capacità delle amministrazioni nazionali perché riguarda la Protezione Civile Nazionale e locali, quindi Comuni e la Provincia e la Regione, di far conoscere e far interagire i cittadini delle prove di evacuazione nel momento in cui ci sia un'emergenza, cosa che purtroppo sui nostri territori non avviene.

BONAVITACOLA, Assessore

È ben noto all'interrogante che si tratta di una materia delicata e complessa con preminenti competenze statali e in particolare della Protezione Civile. In questo contesto gli atti di pianificazione ad impulso della Protezione Civile Nazionale, sono redatti d'intesa con le Regioni e sentiti gli Enti Locali. In proposito, la competente direzione difesa suolo evidenzia che trattandosi di rischio vulcanico e di possibili calamità naturali che in ragione della loro intensità di estensione debbano essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari e lo sviluppo delle propedeutiche attività scientifiche, in elaborazione dei primi piani di emergenza, vede come motore istituzionale il dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri che opera di intesa con le Regioni e con gli Enti Locali interessati. Per le aree vulcaniche di interesse il suddetto dipartimento ha ad oggi attuato tali funzioni operative in piena sintonia con la Regione Campania che a sua volta ha promosso e garantito la partecipazione degli Enti Locali coinvolti. Vi è, nella nota che l'interrogante potrà acquisire, l'indicazione di atti, ricordo in particolare la delibera 245 del 7 giugno 2016 avente ad oggetto "Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 febbraio 2014 - Pianificazione di emergenza per il sito vulcanico del Vesuvio, gemellaggi, firma dei protocolli d'intesa e individuazione dei referenti per il gruppo di lavoro monitoraggio", nonché la delibera 497 riguardante l'approvazione dell'allegato tecnico al protocollo d'intesa tra i Comuni vesuviani, Regioni e Province autonome ad integrazione della precedente delibera 245. In generale, si ritiene opportuno segnalare sia che il Piano di allontanamento della popolazione vesuviana predisposta dall'Acam è in stato avanzato di elaborazione ed anche che si sta procedendo alla fase di approvazione e condivisione delle aree di incontro con il dipartimento, le Regioni e le Province autonome con i Comuni interessati. L'ultima di tale riunione si è svolta di recente, in particolare il 21 settembre, presso il Rigomac di Rieti a testimonianza dell'attenzione dedicata al dipartimento nazionale e alle Amministrazioni coinvolte nonostante l'impegno emergenziale finalizzato al soccorso delle popolazioni dell'Italia centrale colpite dal recente sisma. Inoltre, è opportuno precisare che tutti i Comuni vesuviani che sono stati beneficiati nello specifico finanziamento europeo per la redazione e o aggiornamento della propria pianificazione d'emergenza, attualmente per la zona rossa vesuviana, 14 Comuni su 25, hanno consegnato un Piano aggiornato a quest'Amministrazione regionale. In conclusione, per quanto riguarda la domanda di sapere cosa intende fare per ottenere dalla Protezione Civile la stesura e l'organizzazione dei Piani di evacuazione delle aree interessate ritiene opportuno precisare che quest'Amministrazione regionale sta già procedendo alle attività di propria competenza in base a quanto relazionato con la presente, nell'adozione degli atti deliberativi richiamati. In generale, credo che quest'attività di raccordo con la Protezione Civile e di intesa con gli Enti Locali, debba sicuramente proseguire per le finalità che l'interrogante esponeva. È chiaro che la pianificazione di evacuazione è una pianificazione che tiene conto delle infrastrutture disponibili, per cui è una pianificazione dinamica. Non si può escludere, anzi, è auspicabile che attraverso l'uso delle risorse apprestate sia per i temi della difesa suolo sia per la Protezione Civile, ma in generale per le infrastrutture, si possa avere un adeguamento della rete infrastrutturale che sia da base anche per aggiornamenti e miglioramenti dei piani di evacuazione.

BORRELLI (Campania Libera - PSI - Davvero Verdi)

Torno a ripetere, queste mie interrogazioni sono la richiesta di ottenere risposte da altri Enti tramite l'azione della Giunta visto che molto spesso non c'è un rispetto - dal mio punto di vista - istituzionale di altri soggetti, parlo ad esempio del Dipartimento di Protezione Civile Nazionale. Rispetto a questo voglio far presente che i piani di strategia per l'evacuazione sono una cosa, le prove di evacuazione sono un'altra. Se si elaborano continuamente piani di cui non sa nulla e la popolazione non viene coinvolta, ovviamente questi piani hanno un risultato a mio avviso molto modesto. Proprio ieri Ispra, che è un'importante struttura del Ministero dell'Ambiente, ha rilevato che il nostra Provincia è la più cementificata d'Italia, il che significa che mentre da una parte si elaborano i piani, non ci sono le vie di fuga perché su una delle vie più importanti, che sarebbe la 268, hanno continuato a fare lavori per 10 anni, però risulta che appena viene a piovere, quindi dobbiamo augurarci che in caso di emergenza non piova, si allaga e quindi viene fermata con delle deviazioni interne. Invece, in altre zone, le vie di fuga sono ostruite da abitazioni o costruzioni abusive, il che significa che finché non si fanno le prove d'evacuazione, al di là dei singoli piani dei Comuni che dovrebbero essere coordinati, ci troveremo sempre che in caso di emergenza non ci sta una prova generale e le popolazioni locali che si devono allontanare dai territori non hanno nessun tipo di istruzione o comunicazione o esempio su come andare via. Da questo punto di vista credo che sia utile che la Giunta si faccia promotrice con il dipartimento di Protezione Civile Nazionale affinché si realizzino le prove perché le prove sono l'unico modo per capire se i piani sono ben redatti, altrimenti si continuerà a fare tutta teoria e nessuna pratica.

Consorzio Unico Campania - Abbonamenti gratuiti per studenti
PRESIDENTE (Casillo T.)

Interrogazione: "Consorzio Unico Campania - Abbonamenti gratuiti per studenti" Reg. Gen. n. 31/2 a firma del consigliere Armando Cesaro (Forza Italia), già distribuita in Aula. Illustra l'interrogazione la consigliera Di Scala.

DI SCALA (Forza Italia)

Ringrazio il Presidente. La nostra interrogazione a risposta immediata è stata preceduta da un'interrogazione alla quale abbiamo chiesto risposta scritta ben più analitica di questa che mi accingo a illustrare. L'interrogazione prende origine da un comunicato stampa dell'11 luglio 2016 della Giunta Regionale che ha annunciato abbonamenti gratuiti per gli studenti, esplicitando tutti i requisiti, i costi e via dicendo, e rinviando per la parte operativa alla sito del Consorzio Unico Campania. Il Consorzio Unico Campania, richiamando poi integralmente il comunicato stampa della Giunta, ha pubblicato sul proprio sito un avviso dal titolo "Abbonamenti annuali studenti" con il quale, sempre richiamando questo comunicato stampa dell'11 luglio, precisava che a partire dal 20 luglio gli studenti avrebbero potuto presentare domanda per il rilascio degli abbonamenti gratuiti, ed indicandone tutti i requisiti. La Giunta Regionale, quindi, facendo seguito all'operato del Consorzio Unico Campania ha provveduto ad annunciare, indi effettivamente consegnare, gli abbonamenti gratuiti agli studenti per il giorno 3 agosto. In tutti gli atti propedeutici richiamati dal Consorzio Unico Campania si fa riferimento ad un Regolamento. Non viene però indicato che tipo di Regolamento come, non viene indicato alcun dato fattuale da cui sia possibile risalire a questo atto che avrebbe legittimato il Consorzio Unico Campania prima ad emanare l'avviso, ed indi ad esaminare le domande, ad istruirle e a rilasciare gli abbonamenti gratuiti. La nostra domanda è allora relativa all'indicazione di quale sia questo Regolamento, qualunque sia questo atto regolamentare o meno che ci sia indicato con chiarezza e con dovizia di particolari al fine di consentirci di identificare il titolo che ha legittimato il Consorzio Unico Campania a rilasciare gli abbonamenti.

BONAVITACOLA, Assessore

Grazie Presidente. La Regione Campania, ai sensi dell'articolo 7 della legge regionale n. 3 del 2002, definisce la politica tariffaria e le sue modalità di applicazione; definisce l'azione di promozione del trasporto pubblico, nonché le condizioni e le modalità con cui assegnare risorse finanziarie. La delibera di Giunta Regionale n. 451 del 2016 stabilisce le condizioni e le modalità per poter usufruire dell'abbonamento gratuito per gli studenti. Tali condizioni e modalità sono state sancite nell'intesa del 5 luglio 2016, sottoscritta dalla Regione e dall'azienda del trasporto pubblico campano aderenti all'integrazione tariffaria, per quanto riguarda il trasporto su ferro e su gomma, e nell'intesa del 26 luglio 2016 dalla Regione e le Compagnie di navigazione operate nel Golfo di Napoli per quanto riguarda il trasporto marittimo. Inoltre, l'8 settembre 2016 è stata sottoscritta l'intesa con le aziende del trasporto pubblico locale non aderenti all'integrazione tariffaria. Dalle suddette intese sono risultati numerosi incontri tenuti presso la Direzione Generale Mobilità, tra la Regione e le Aziende TPL, le Compagnie di navigazione, le Associazione di categorie e il Consorzio Unico Campania e individuata dalla Regione l'Azienda Trasporto Pubblico Locale quale soggetto unitario per la gestione amministrativa delle pratiche, per l'accertamento dei requisiti degli aventi diritto e per il rilascio degli abbonamenti. In tali incontri, oltre alla definizione delle modalità operative e le condizioni per poter usufruire dell'abbonamento gratuito per gli studenti, sono state concordate le procedure di rendicontazione e di ristoro per le aziende TPL e le Compagnie di navigazione. Gli abbonamenti hanno decorrenza non antecedente al 1 settembre 2016 e validità fino al 31 luglio 2017. La Regione riconosce alle aziende il valore economico dell'abbonamento secondo i piani tariffari vigenti sulla base della tariffa prescelta e dei mesi di validità di ciascun abbonamento. Il termine Regolamento - e questo è il punto centrale dell'interrogazione - che si rinviene nel Comunicato stampa n. 237 dell'11 luglio 2016 - quindi evidenzio non in un atto amministrativo, ma in un comunicato stampa - viene usato in maniera atecnica e deve essere quindi riferito alla disciplina delle condizioni e modalità che la Regione, le Aziende, il Consorzio Unico Campania avevano individuato negli incontri preparatori sfociati, tra l'altro, nel verbale del 5 luglio 2016 allegato alla delibera di Giunta Regionale n. 451 del 2016, pubblicata sul Burc 54 dell'8 agosto 2016. Quindi, "Regolamento" forse non è stata un'espressione tecnicamente impeccabile, è l'insieme della regolamentazione discendente dalla trattativa che è intercorsa tra la Regione e i soggetti gestori del servizio.

DI SCALA (Forza Italia)

Si tratta quindi di atti che non erano idonei, a mio avviso, a legittimare il Consorzio Unico Campania ad esaminare queste domande e, di conseguenza, la Giunta a rilasciare poi questi abbonamenti, quelli che in gergo amministrativo potremmo definire un travisamento per un errore di fatto o per una falsità del presupposto. Si sarebbe dovuto indicare con compiutezza - anche perché non è consentito che un termine come Regolamento, che deve essere un termine tecnico, venga usato in maniera atecnica, come riferisce il Vice Presidente, per il tipo di atto del rilascio di abbonamenti, con gli effetti che poi la Giunta ha ritenuto attribuirsi con la decorrenza dal 3 agosto. Per questo motivo non mi ritengo soddisfatta della risposta.

Mancata adozione del Piano per l'eliminazione delle barriere architettoniche (P.E.B.A.) nella Regione Campania
PRESIDENTE (Casillo T.)

Interrogazione: "Mancata adozione del Piano per l'eliminazione delle barriere architettoniche (P.E.B.A.) nella Regione Campania", Reg. Gen. n. 33, a firma del consigliere Luigi Cirillo (Movimento 5 Stelle), già distribuita in Aula.

CIRILLO (Movimento 5 Stelle)

Condivido quando il consigliere Borrelli dice che si porta l'interrogazione nel Question Time perché le Istituzioni preposte non rispondono, anche se in quel caso, in entrambi i casi, non è la Giunta a dover dare risposte. Invece, a questo Question Time, che in realtà è frutto di un'interrogazione già presentata a dicembre 2015, l'Istituzione che doveva rispondere era la Giunta e la Giunta non ha risposto, per cui la portiamo direttamente in Aula in modo che il Vice Presidente possa rispondere, in quanto è un tema importante. Già la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006 ha cristallizzato il diritto alla mobilità dei disabili come diritto all'accessibilità. Questo principio è già proprio nel nostro ordinamento da tempo, infatti vi è l'articolo 32, comma 21 della Legge 28 febbraio 1986, n. 41, che dispone che per gli edifici pubblici già esistenti, non ancora adeguate le prescrizioni del Decreto del Presidente della Repubblica del 1978 n. 34, dovranno essere adottati da parte delle amministrazioni competenti, quindi i Comuni, Piani di eliminazione delle barriere architettoniche entro un anno dall'entrata in vigore della presente Legge. Parliamo quindi del 1987 ma è un tema sempre più attuale; infatti, il predetto articolo 32, comma 22, disciplina i poteri sostitutivi delle Regioni per i casi di inerzia da parte dell'amministrazione richiamate, prevedendo la possibilità della nomina di un Commissario Ad Acta per l'adozione dei Piani di eliminazione delle barriere architettoniche presso ciascuna amministrazione. Il termine previsto dall'articolo 32 espira oltre trenta anni, tuttavia, ad oggi la stragrande maggioranza dei Comuni della Regione Campania non ha adottato un T.E.B.A., i cosiddetti Piani di eliminazione delle barriere architettoniche. Visto che l'articolo 9 delle Legge regionale della Campania n. 3 del 2007 demanda poi alla Giunta la definizione delle soluzioni tecniche per l'adeguamento delle strutture di interesse pubblico al fine di renderle compatibili con le norme in maniera di eliminazione delle barriere architettoniche, la domanda è semplice: la Giunta, ad oggi, ha verificato lo stato di attuazione degli obblighi previsti dalla richiamata legge, anche se nel 1986, ma attualmente in vigore ed è sempre più attuale per il problema che persiste? Ha nominato qualche Commissario Ad Acta nei casi dei Comuni? Perché, girando per i Comuni, posso garantirvi che parlano anche quelle Associazioni dei Disabili; sono assai più frequenti i casi in cui queste barriere architettoniche non vengono rimosse e i Piani non vengono adottati. L'adozione di questi Piani è importante perché le norme degli Statuti comunali dicono che i Piani vanno fatti anche di concerto con le categorie di interesse, quindi anche associazioni e Comitati; invece, i Comuni latitano. A questo punto mi chiedo: che cosa sta facendo la Giunta De Luca per dare una risposta concreta ai disabili? Che cosa fa in materia di programmazione per l'eliminazione delle barriere architettoniche? Tutto quanto scritto nelle leggi, ovviamente spetta alla Giunta farlo. Vorremmo una risposta, non l'abbiamo avuta l'anno scorso nell'interrogazione. Dopo sette, otto mesi veniamo qui in Aula a porre sempre lo stesso interrogativo chiaro.

BONAVITACOLA, Assessore

Come correttamente ha ricordato l'interrogante, questo tema è risalente, molto risalente! Sono trenta anni! Quindi, se chiede cosa fa la Giunta, la prima cosa è che ha registrato che per trent'anni questo tema non è stato affrontato. Non è naturalmente facile recuperare in pochi mesi un ritardo di trent'anni. La seconda osservazione è che la pianificazione è importante, ma fare un piano che poi rimane nei cassetti è come salvarsi un po' la coscienza. Il problema è che i piani devono essere attuati con interventi, gli interventi richiedono risorse, progetti, capacità operativa. L'Amministrazione già dal suo insediamento non si è mostrata insensibile al tema delle disabilità, ricorderete anche con tante polemiche che uno dei primi atti fu proprio rivolto ad integrare le risorse per affrontare i problemi della disabilità, questo è un tema strutturale, direi anche di carattere pianificatorio, ma anche operativo. Non c'è dubbio che il primo problema è di chiarire le competenze anche nell'ambito della struttura regionale. Purtroppo abbiamo ereditato una struttura nella quale queste competenze non si sa chi le debba esercitare, tant'è che il dirigente della UOD 02, controfirmato dal direttore generale, dice che alla luce del vigente ordinamento la Giunta regionale alla scrivente direzione non ha competenza in materia di pianificazione diretta per strutture e spazi di proprietà regionale, sedi istituzionali, uffici struttura a servizio sanitario regionale, né in materia di rapporti convenzionali con gestori di servizi di trasporto pubblico, per quanto di conoscenza di questa direzione, inoltre, la Regione Campania, parliamo ovviamente degli adempimenti in capo alla Regione, in applicazione della legge 4186 in materia di piani di eliminazione delle barriere architettoniche gli edifici pubblici. Ritiene che l'unico riferimento per attivare i poteri sostitutivi non sia una norma specifica di cui non c'è traccia nell'ordinamento regionale, ma l'applicabilità della generale disciplina sull'esercizio del potere sostitutivo di cui all'articolo 47 della legge regionale 23 ottobre 2007 numero 11 nei confronti degli enti locali inadempienti nelle funzioni e compiti amministrativi loro conferiti da leggi statali e regionali di cui all'articolo 10 comma 5 della medesima legge alla luce delle finalità e dei principi enunciati dall'articolo 1 comma 3 e 2 comma 1 lettera D. È evidente che la prima anomalia o addirittura patologia da superare è il mancato incardinamento in capo alle strutture ordinarie dell'ente di una specifica competenza in materia, la seconda è quella d'individuare degli strumenti efficaci, anche dal punto di vista pianificatorio, voglio ricordare che nei programmi di rigenerazione urbana, approvati con la legge 6 del 2016, espressamente si fa riferimento all'iniziativa dei Comuni e quindi al sostegno finanziario in favore dei Comuni per il superamento delle barriere architettoniche. C'è un tema anche nazionale, sapete che vi era un fondo nazionale che doveva consentire finanziamenti in favore dei Comuni per l'abbattimento delle barriere architettoniche da molti anni, questo fondo nazionale è rimasto senza risorse. L'interrogazione è una giusta, opportuna e utile sollecitazione perché vengano affrontati i temi, mi consentirà l'interrogante, non solo della pianificazione, che rischierebbe di essere un primo tassello, ma del tutto insufficiente, ma anche dell'individuazione delle risorse e dell'organizzazione di una struttura ad hoc, nell'ambito dell'apparato regionale, che possa seguire questi interventi, dalla pianificazione all'attuazione.

CIRILLO (Movimento 5 Stelle)

Ringrazio il Vicepresidente per l'attenta risposta, è chiaro che è un tema da affrontare, posso garantire però che si vive nelle varie realtà comunali e che gli interventi di carattere urbanistico vengono comunque effettuati, in mancanza appunto di questi piani di eliminazione che nella richiamata legge afferiscono ad edifici pubblici già esistenti. Però poi sono sopraggiunte anche altre leggi che vanno appunto a regolamentare la necessità di una pianificazione ogni qualvolta che si fanno interventi, affinché siano costruite strutture senza queste barriere. Poi il discorso è semplice: per quanto riguarda i poteri sostitutivi sono richiamati nella legge nazionale, quindi se al comma 21 dice quello che si deve fare, da parte dei Comuni ovviamente, al comma 22 richiama invece il compito della Regione Campania per esercitare i poteri sostitutivi, arrivando anche al commissariamento ad acta, per cui penso che la fonte normativa ci sia tutta e spero appunto che questa Giunta prenda atto delle sue competenze richiamate dalla legge nazionale. Quindi, anche se è un tema trattato da una legge di 30 anni fa, prendiamo atto che per 30 anni il tema non è stato trattato, ma è anche vero che fino ad ora non c'era il Movimento 5 Stelle che in tal senso farà battaglie affinché questa situazione venga definitivamente affrontata, anche arrivando al commissariamento degli enti, se sono incapaci di fare quello che è previsto dalla legge nazionale, sarà appunto la legge ad esercitare giustamente i poteri sostitutivi per il principio di sussidiarietà verticale. Grazie.

Piano operativo complementare - POC - per i beni e le attività culturali "Cultura 2020"
PRESIDENTE (Casillo T.)

Interrogazione: Piano Operativo Complementare - POC - per i beni e le attività culturali "Cultura 2020", Reg. Gen. n. 34/2 a firma del consigliere Gennaro Saiello (Movimento 5 Stelle), già distribuita in Aula. La parola al consigliere Saiello per illustrarla.

SAIELLO (Movimento 5 Stelle)

Ad oggetto della mia interrogazione vi è un richiesta di chiarimento in merito al Piano operativo complementare, quindi parliamo di fondi POC come lei ha giustamente ribadito, in particolare quelle destinate a finanziare i Comuni per le attività culturali, questo nell'ambito del progetto specificamente denominato "Cultura 2020". Ebbene in questo anno solare in merito si sono susseguite una serie di delibere di Giunta, la prima è la numero 59 del 15 febbraio mediante la quale è stata approvata la proposta del programma di azione e coesione POC 2014-2020 ai fini della successiva approvazione CIPE, con la stessa delibera, nel settore del patrimonio culturale, viene presentato il progetto "Cultura 2020" la cui strategia parte da una premessa, quella di considerare il territorio della Campania come un unico grande distretto culturale e turistico. Successivamente l'8 marzo, con la delibera numero 90, la Giunta ha poi definito le linee programmatiche regionali dando mandato agli uffici competenti di porre in essere le azioni individuate precedentemente con la linea "Cultura 2020" stabilendo, tra l'altro, anche l'importo complessivo, per finanziare questa linea, in 82 milioni di euro. Considerato che la successiva deliberazione di Giunta regionale numero 431 del 27 luglio ha dato impulso al processo di attivazione della strategia "Cultura 2020" mediante l'individuazione delle specializzazioni di contenuto territoriale regionale, in modo da costituire aggregati che assumono la forma di distretti culturali evoluti in quanto itinerari e attrattori culturali da mettere a sistema per poi poter efficacemente comunicare. Considerato, inoltre, che per itinerari s'intende un percorso generalmente in più tappe e che per i distretti culturali s'intende un insieme di soggetti che, attraverso operazioni in rete e relazioni tra essi, siano in grado di creare un valore aggiunto da un punto di vista culturale, quindi un valore che non sarebbe raggiunto restando invece isolati. Rilevato che con la medesima deliberazione 431 la Giunta ha tra l'altro individuato gli itinerari, tra questi quello per Salerno, quindi itinerario di Salerno, per un importo complessivo di 3 milioni di euro, successivamente bisogna rilevare che con decreto dirigenziale, numero 305 del 16 giugno 2016, si ammette a finanziamento del POC il progetto esecutivo approvato dal Comune di Salerno per la realizzazione dell'intervento Salerno Luci d'Artista Undicesima Edizione, destinando, paradossalmente, l'intero importo previsto per l'itinerario ad un'unica festa, quindi ad un unico Comune, quindi tanto premesso, considerato e rilevato, si chiede innanzitutto se finanziando un unico evento dalla programmazione "Itinerario per Salerno" siano stati rispettati gli obiettivi iniziali prefissati nel POC, in particolare data l'importante somma destinata all'evento, tra l'altro già esistente, conosciuto e dotato di grande attuazione e competitività, quale sia il valore aggiunto determinato da un investimento che ammonta ad una cifra di 4 milioni 370 mila euro complessivi, considerando un dato: che la prima edizione di tale manifestazione divenne nota proprio per i costi ridotti, pari a 175 mila euro circa.

BONAVITACOLA, Assessore

Vorrei partire da alcune cose che ha affermato lo stesso interrogante, la prima è che la Giunta regionale ha approvato un programma ambizioso sui temi del rilancio culturale della Regione Campania, definito "Cultura 2020" e che quindi guarda al territorio regionale nel suo complesso, si tratta di una scelta anche innovativa, perché vede la Campania come un unico grande distretto culturale, ovviamente con le sue articolazioni territoriali. La seconda osservazione è che questa scelta non è soltanto una scelta di filosofia, è una scelta concreta perché è stato previsto uno stanziamento importante, a valere sui fondi europei, di 82 milioni di euro, con la delibera di Giunta regionale 431 del 2016. Sempre nell'ambito di questo programma sono stati individuati degli itinerari culturali territoriali e specificamente ne sono stati individuati ben 9: 1 in Provincia di Avellino, 1 in Provincia di Benevento, 1 per la Provincia di Caserta, 3 per la Provincia di Napoli e 3 per la Provincia di Salerno. Per ciascuno dei quali sono state individuate delle risorse per la loro adeguata valorizzazione. È vero, Consigliere, che la prima edizione delle luci d'artista costò la cifra modesta che lei dice, ma tutte le cose all'inizio costano poco perché sono una piccola cosa, quello è diventato un grande evento con gli anni ed è meritorio sostenere eventi, in particolare come quello, che non muovono da una consolidata e radicata esperienza pregressa in termini di valorizzazione del patrimonio architettonico culturale, dove ci sono i templi di Paestum ci sono i templi di Paestum, dove ci sono gli scavi di Pompei ci sono gli scavi di Pompei e prescindono, per loro fortuna, dall'azione degli uomini e soprattutto dei politici, però ci sono degli eventi e delle realtà che e diventano fonte di grande attrattiva partendo dal nulla e partendo da un'idea strana, diciamo originale, di utilizzare le luci per dare un'identità ad una città, ma che non è soltanto l'identità di una città perché attorno a quell'esempio si sono moltiplicate varie iniziative e a partire da quello c'è stata un'emulazione anche nell'ambito di Comuni non solo strettamente vicini e della Provincia di Salerno. In questo contesto il programma prevede di sostenere quest'evento e prevede di sostenere quest'evento perché da una lettura complessiva del piano e dalle delibere di programmazione appare evidente che Salerno rientra in una strategia di promozione e valorizzazione dei 9 itinerari culturali della quale sono beneficiarie più aree distribuite sull'intero territorio regionale, quindi è parte di un disegno più ampio. Se poi ci sono dei dubbi o dagli interrogativi legittimi sulla procedura specifica va ricordato che il Comune di Salerno con le note 136 e 520 del 24 agosto 2016 e altre, in qualità di Ente beneficiario del finanziamento ha per primo trasmesso la documentazione relativa al progetto Salerno Luci d'Artista undicesima edizione. Com'è noto, l'evento ha una consolidata tradizione, una grande risonanza nazionale ed ha determinato un impatto numericamente significativo in termini di visitatori e aumento dei flussi turistici nella città e nella sua Provincia. Tale progetto è stato ritenuto coerente e ammesso al finanziamento per il decreto dirigenziale numero 305 del 2016. L'importo fissato al contributo è quello determinato dalla delibera di Giunta regionale numero 431, fermo restando che, come detto nell'atto di ammissione, nel caso di economie nella realizzazione dell'intervento, la quota di contribuzione regionale sarà proporzionalmente ridefinita in rapporto al costo complessivo a consuntivo del progetto, analogamente a quanto normalmente avviene in questi casi.

SAIELLO (Movimento 5 Stelle)

Ringrazio il Vicepresidente, però questa risposta non mi soddisfa perché questa scelta politica va a contraddire le strategie iniziali che erano quelle di creare questi itinerari che mettessero insieme, facessero rete tra più realtà e avessero una rilevanza da un punto di vista culturale e turistico. Oltre a non aver ricevuto delle risposte precise in merito devo fare un'altra precisazione: facendo quest'operazione prettamente politica vi siete assunti anche una grossa responsabilità politica, cioè quella di finanziare un singolo evento a seguito della presentazione di un progetto da voi direttamente richiesto al Comune di Salerno. È veramente assurdo. Abbiamo una nota che risale al giorno 8 agosto del 2016 dove la Giunta regionale invita il Comune di Salerno a presentare una proposta progettuale esecutiva, facendo riferimento al budget che era stato destinato, inizialmente, a tutto l'itinerario della Provincia di Salerno. Questo è il problema rilevante ed è assurdo che una Giunta regionale per un singolo Comune faccia una richiesta a presentare un progetto esecutivo con il budget che c'è a disposizione. Mi chiedo e vi chiedo come sia stato possibile arrivare ad una richiesta di più di 4 milioni di euro quando già ad aprile in Gazzetta Ufficiale venne pubblicata la procedura aperta per il bando di gara per 2 milioni 300 mila euro con termine di presentazione delle offerte che è datato 26 maggio 2016 e soprattutto disponendo già il Comune di Salerno delle somme previste, tutto conclusosi già a maggio, aggiudicandosi la gara l'unico offerente per 2 milioni di euro, la Iren Servizi di Torino. Crediamo che destinare tutto quest'importo, programmato inizialmente per l'itinerario per Salerno, ad unico evento, sia una scelta scellerata. La Giunta si deve assumere una grossa responsabilità, non è possibile che si possa mandare una nota ad un singolo Comune, mentre tutta la Regione Campania ha subito un trattamento diverso. Ci sono due pesi e due misure, esiste Salerno e poi la restante parte della Regione Campania?

Sospensione temporanea dell'autorizzazione all'esercizio per il trattamento e recupero dei rifiuti nel Comune di Gricignano d'Aversa (CE)
PRESIDENTE (Casillo T.)

Interrogazione: "Sospensione temporanea dell'autorizzazione all'esercizio per il trattamento e recupero dei rifiuti nel Comune di Gricignano d'Aversa (CE)" Reg. Gen. n. 32/2, a firma del consigliere Zinzi (Forza Italia), già distribuita in Aula.

ZINZI (Forza Italia)

È un tema ormai noto ai più, anzi a tutti, è noto alle istituzioni, è noto soprattutto ai cittadini che sono costretti a subire le esalazioni maleodoranti che provengono dall'area industriale di Gricignano. È noto che le attività che generano odori non debbano necessariamente essere indice di nocività o rappresentare un indice di nocività, è pur vero però che su questo caso rischio di essere petulante perché a seguito di numerose audizioni, Commissioni convocate, lettere scritte per tempo e chiaramente indirizzate alla Giunta regionale, sul caso Eco Transider che tiene banco e ieri l'evento che si è verificato proprio in quell'area industriale, proprio in quell'impianto, la dice lunga su quanto abbiano pesato i ritardi dell'Ente che noi rappresentiamo. Ebbene, il Sindaco del Comune di Gricignano con ordinanza se ne era accorto per tempo perché era presente sul posto. Il Consorzio Asi di Caserta ha revocato l'uso dei suoli e l'ha fatto tempestivamente, a seguito di una nostra audizione. Di nuovo, oggi, il Comune comunica l'avvio del procedimento di revoca delle concessioni urbanistiche. La Giunta regionale, la Regione Campania, il 28 settembre si attiva a seguito della richiesta del prefetto di Caserta della convocazione di un tavolo tecnico, a seguito di quel tavolo tecnico la sospensione di 30 giorni pare sia stata la soluzione individuata. Alla luce dei ritardi che abbiamo accumulato, alla luce di quanto si è verificato ieri e alla luce delle prescrizioni che entro 30 giorni dovranno avere degli effetti e dovranno essere perpetrate in un atteggiamento dell'azienda diverso, qualora queste azioni, queste prescrizioni indicate secondo legge dalla Giunta regionale non dovessero essere attuate, quale sarà l'atteggiamento della Giunta, in che tempi intenderà intervenire e soprattutto con quale efficacia. Grazie.

BONAVITACOLA, Assessore

L'interrogante pone una questione assolutamente seria ed è a conoscenza di come in questi giorni, in queste ultime settimane, abbiamo avuto modo di occuparcene in modo diretto. Vorrei distinguere il tema Eco Transider dal tema generale della normativa sugli impatti odorigeni o, meglio, forse è utile partire da questa vicenda emergente, particolarmente grave, per trarne delle indicazioni utili per regolamentare in termini più generali il tema degli impatti odorigeni e dei miasmi che attentano alla normale vita di comunità, non parlo necessariamente di aspetti patologici che investono la salute, epidemie o altro, ma i miasmi ove superano un livello di tollerabilità condizionano la vita quotidiana di ciascuno e quindi, in quanto tali, hanno un rilievo importante sull'ambiente. La vicenda Eco Transider e hanno un rilievo importante sull'ambiente. Ora, vicenda Eco Transider: lì indubbiamente vi è stata… voi sapete che questa è un'azienda in situazioni di amministrazione controllata, non è un'azienda che ha una gestione ordinaria. Da quello che io ho avuto modo di accertare, vi è stato un accumulo anomalo di rifiuti organici e, contemporaneamente, una carente manutenzione di una serie di impianti, di filtri, di strumentazioni che dovrebbero contenere le emissioni odorigini e il loro impatto. Il combinato disposto di questi due fatti ha determinato una situazione di grande criticità, con legittime e giuste rimostranze per la popolazione. Mi sono tenuto costantemente in contatto con il Prefetto di Caserta, con la Direzione Ambiente ed Ecosistema ed abbiamo convenuto in alcune riunioni alcune decisioni: la prima era quella di chiedere ai cittadini di rimuovere il blocco perché, paradossalmente, il blocco dell'accesso ai cancelli impediva la rimozione dei rifiuti, gli stoccati, e quindi non rimuoveva le condizioni dell'emissione dell'impatto d'origine. Per fortuna, anche grazie alla comprensiva collaborazione delle Istituzioni locali, in particolare dell'amministrazione comunale, abbiamo avviato una fase da un lato di sospensione dell'attività ordinaria, dall'altro di evacuazione dei rifiuti. È evidente che noi abbiamo sospeso l'attività di stoccaggio perché non poteva consentirsi oltre un'attività che non garantiva minime condizioni di odorabilità alla comunità. Spero che siano andate avanti regolarmente le operazioni di evacuazione, non ho notizie aggiornatissima nei giorni scorsi mi dicono che le operazioni procedevano. Farò anche un accertamento in giornata su questo punto. Per rispondere all'interrogante, è evidente che se l'azienda non ottempererà non solo alle prescrizioni di procedere all'evacuazione, ma anche di mettersi in regola, è evidente che quell'AIA sarà revocata e quell'attività non potrà proseguire. Ci sono delle conseguenze, ci sono state già in questi giorni, ho avuto contatti quotidiani con l'amministrazione di Aversa, un Comune non piccolo, e che utilizzava questo impianto per il trattamento della frazione organica differenziata, così come altri Comuni. Nella carenza cronica di impianti di compostaggio, capirete che non è poca cosa; una situazione in cui hai una dotazione impiantistica diffusa ed equilibrata sul territorio, se chiudi un impianto non succede niente; tuttavia, in una situazione nella quale si contano sulle dita di una mano, si creano degli effetti a catena. In questo caso, occorreva tutelare in primo luogo la salute e la civile convivenza dei cittadini, dei luoghi vicini all'impianto, che, francamente, era compromessa. Prendo spunto da questo, e chiudo rapidamente, perché l'interrogante - unitamente ad altri Consiglieri Regionali - ha gettato la pietra nello stagno: vediamo di dare una regolamentazione al problema degli impatti odorigeni. Non è una cosa facile, perché la normativa statale in questo ci aiuta poco; non solo la normativa statale, anche la letteratura scientifica sull'accreditamento delle apparecchiature di misurazione presenta delle opinioni disarticolate in e diversificate in campo scientifico. In ogni caso, io sono per la tesi che non si attenta alla potestà esclusiva dello Stato quando lo Stato non la esercita. Io sono per il principio che la lesione di una potestà e quando c'è una potestà in essere, ma se una potestà non è esercitata, io svolgo una funzione di supplenza temporanea; poi, se lo Stato la esercita diversamente da me, secondo il principio di prevalenza, ovviamente, ne prendo atto, ma non credo che sia incostituzionale una normativa regionale che su questo… possibilmente, naturalmente con una legge, dobbiamo utilizzare la nostra arma più potente per poter competere con un'interlocuzione a livello statale. Io credo che sia questo il motivo per accelerare. Vedremo come Amministrazione e come Giunta, d'intesa con l'Ufficio di Presidenza accelerare l'esame della proposta di legge, eventualmente anche integrandola perché ci sono delle cose che vanno integrate in ordine all'apprezzamento di dotazioni finanziarie perché l'ARPAC possa acquisire queste dotazioni, perché si possano acquisire dotazioni che, ancorché non munite di un universale riconoscimento, abbiano però un accreditamento di autorità accademiche, scientifiche, universitarie perlomeno. Sarà altrettanto importante, e questo è un fatto tecnico ma necessario, definire in qualche modo dei parametri perché non si può dire che una cosa è maleodorante. Bisogna dire quando il mia ma è incompatibile con il contesto, entro quale perimetro territoriale si deve andare a fare la misurazione perché i miasmi, come le emissioni in atmosfera, si distribuiscono ovviamente nello spazio, non sono intensamente misurabili nello stesso punto in cui vai a fare la misurazione perché, a distanza di venti metri accade un'altra cosa. Pertanto, la questione non è semplice, però io credo che sia venuto il momento di darci una normativa regionale. Poi, si aprirà un contrasto, un'impugnativa, lo vedremo. Credo che la Regione debba in questo darsi assolutamente una normativa, non che oggi non ci sia nulla, perché nelle AIA ci sono delle prescrizioni che L'Eco Transider aveva violato; tuttavia, sono prescrizioni di cautela Generale in ordine alla manutenzione delle apparecchiature e la tenuta in efficienza degli impianti. Noi dobbiamo far rispettare questo, e lì non era rispettato, tant'è vero che gliel'abbiamo sospesa e probabilmente gliela revochiamo. Dobbiamo poi prevedere qualcosina in più, cioè una normativa con dei parametri rispetto ai quali verificare l'ammissibilità o meno di autorizzazioni di impianti che sono potenzialmente nocivi per la salute.

ZINZI (Forza Italia)

Grazie Presidente. Grazie per la puntuale risposta. Chiaramente un po' di autocritica sui ritardi non farebbe male, non perché io ci tenga a sottolineare che ci sono delle responsabilità della Regione Campania, ma perché se la chiusura o la revoca dell'autorizzazione all' Eco Transider, come sappiamo, potrebbe generare delle problematiche di natura logistica, noi queste le avremmo potute affrontare in quest'anno senza arrivare ad un punto di così alta criticità, a cui però siamo giunti evidentemente perché i vari organi di questo Ente, mi riferisco prima alla Giunta, perché abbiamo scritto come Commissione alla Giunta già da un anno, e poi il Consiglio, perché Lei faceva riferimento ad una proposta di legge, ad una legge. Io convengo con Lei, sono un umile giurista e convengo che, laddove non esiste una potestà legislativa, il voto vada colmato. Noi lo abbiamo fatto, a seguito di quelle Audizioni in Commissione III Speciale, nonostante la nostra non sia una Commissione con prerogative proprie del Legislatore, ma utilizzando le funzioni e le prerogative del Consiglio Regionale, noi abbiamo immaginato e scritto una proposta di legge depositata il 29 luglio, peraltro scritta con il contributo del Dipartimento di Scienze Ambientali della Seconda Università di Napoli, e quindi dall'alto profilo scientifico. Pertanto, mi auguro che - come Lei ha oggi affermato - se le prescrizioni indicate di adeguamento all'azienda non verranno rispettate, la revoca sia immediata. Le linee guida del Ministero dell'Ambiente, in caso di AIA, prevedono che, a seguito di due sospensioni, si arrivi alla revoca in tempi stretti. Pertanto, è il mio auspicio, qualora non si ritorni ad una condizione di normalità, e, allo stesso tempo, raccolgo la sua indicazione, la sua istanza per fare una legittima pressione al Consiglio Regionale affinché in Commissione Ambiente la proposta di legge - che esiste e che è già stata firmata da tutti i Gruppi consiliari qui presenti - venga esaminata, migliorata se serve, e diventi legge nel più breve tempo possibile per evitare che i casi Eco Transider si ripetano nel resto della Campania. Grazie.

PRESIDENTE (Casillo T.)

Grazie Consigliere Zinzi. Non essendoci altre interrogazioni, la seduta è sciolta.

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