Buongiorno a tutti e benvenuti alla Seduta odierna di Question Time. Ricordo che ai sensi dell'articolo 129 del Regolamento Interno, il Consigliere proponente ha la facoltà di illustrare l'interrogazione per non più di un minuto. A ciascuna delle interrogazioni presentate risponde il rappresentante della Giunta per non più di tre minuti. Successivamente, l'interrogante, o altro Consigliere del medesimo Gruppo, ha il diritto di replicare per non più di due minuti. Ricordo inoltre che le interrogazioni all'ordine del giorno sono state elencate nell'ordine di presentazione. Faccio presente che la Giunta regionale, con nota pervenuta in data 2 maggio ultimo scorso, ha chiesto il rinvio della discussione delle interrogazioni Reg. Gen. nn. 152,153, 154 e 158 rispettivamente a firma dei Consiglieri Pellegrino, Fiola e Saiello a causa dell'impossibilità degli organi preposti all'istruttoria di accedere temporaneamente alle sedi di lavoro nelle isole C3 e C5 del Centro Direzionale di Napoli, interdette per motivi di sicurezza. Con nota pervenuta in data 4 maggio ultimo scorso, l'Assessore all'Ambiente, Fulvio Bonavitacola, ha comunicato che non potrà essere presente all'odierna Seduta, causa impegni istituzionali concomitanti. Pertanto, le interrogazioni Reg. Gen. nn. 150 e 155 a firma del Consigliere Francesco Emilio Borrelli sono rinviate. Il Consigliere Maurizio Petracca, con nota pervenuta in pari data, ha comunicato di non poter essere presente all'odierna Seduta, pertanto l'interrogazione a propria firma, Reg. Gen. n. 137, non sarà discussa.
Presidente, Assessore. Premesso che: la società Gesac SpA, partecipata della Città Metropolitana di Napoli, gestisce gli scali aeroportuali di Napoli e di Salerno e percepisce, per tali scopi, ingenti risorse regionali; tale società, così come denunciato dal sindacato CNAL Trasporti, ha sottoscritto, con alcuni sindacati cosiddetti "rappresentativi", un accordo sindacale con il quale esclude dagli incentivi i lavoratori e le lavoratrici, in servizio presso l'Aeroporto Internazionale di Napoli, che fruiscono di congedi parentali per assistere i propri figli in caso di malattia, dei permessi previsti dalla Legge 104 per assistere disabili gravi e dei permessi in caso di infortuni sul lavoro. Considerato che: con tale proposta appare evidente che Gesac SpA voglia "punire" la maternità, i lavoratori che si infortunano sul lavoro e quelli che assistono disabili, mettendo in campo una grave discriminazione sociale e salariale a danno di tali lavoratori ed una grave violazione delle leggi nazionali vigenti in materia di assistenza della prole e dei disabili. Ritenuto che: tale proposta di Gesac S.p.A. sia degna di Paesi come la Cina, che calpestano i diritti umani e, in particolare, quelli del lavoratori, non è ammissibile in un Paese civilissimo come l'Italia ed in un territorio, come la Campania, che ha improntato il proprio Statuti regionale alla tutela dei più deboli; il sottoscritto Consigliere regionale interroga il Presidente delta Giunta Regionale Campania, On. Vincenzo De Luca: di conoscere i motivi che hanno portato all'esclusione, nell'Accordo sindacale voluto da Gesac SpA, gli incentivi ai lavoratori che fruiscono di congedi parentali per assistere i propri figli in caso di malattia, dei permessi previsti dalla Legge 104 per assistere disabili gravi, e dei permessi in caso di infortuni sul lavoro; di conoscere le azioni che s'intendono intraprendere nei confronti di Gesac SpA per fermare tale iniziativa gravemente lesiva dei diritti dei lavoratori e delle leggi vigenti per la tutela dei figli e del disabili; cosa si intende fare per il pieno rispetto e le piene tutele dei lavoratori dipendenti di Gesac SpA nel quadro delle vigenti leggi nazionali e dello Statuto della Regione Campania. Grazie.
Grazie Presidente. In merito alla problematica sollevata hanno fornito elementi di risposta sia la Direzione per la Mobilità sia la Direzione per l'Istruzione e il Lavoro. La Direzione per la Mobilità ha chiarito l'entità della partecipazione regionale al capitale sociale della Gesac, contribuendo a delineare il ruolo e i compiti assolti dall'Amministrazione regionale. Ha infatti evidenziato che, come risulta dal piano di Razionalizzazione Periodica delle partecipazioni pubbliche, in base all'articolo 20 del Decreto Legislativo 175/2016 DPRG n.m167/2021 e delibera di Giunta n. 9/2022, la società Gesac è oggetto di partecipazione indiretta della Regione, in particolare la quota del 5 per cento è detenuta dalla società Consorzio Aeroporto di Salerno Pontecagnano Scarl, a sua volta partecipata per l'88, 95 per cento dalla Regione. Gesac SpA, già soggetto gestore dell'Aeroporto di Napoli, a seguito della fusione per incorporazione della società Aeroporto di Salerno Costa d'Amalfi, Delibera di Giunta n. 460 del primo ottobre 2019, interamente partecipata dal Consorzio Aeroporto Salerno Pontecagnano Scarl, gestisce anche lo Scalo di Salerno Costa d'Amalfi, giusta concessione rilasciata dai competenti ministeri con decreto ministeriale 239/2019. In tale qualità è il soggetto attuatore degli investimenti relativi al suddetto scalo aeroportuale. In detto contesto la Direzione Mobilità segue i rapporti con la citata società, limitatamente ai profili trasportistici e infrastrutturali, diversamente le questioni specifiche, oggetto di quest'interrogazione, non sono ascritte alla sua competenza. Nel merito, invece, delle problematiche sollevate, la Direzione del Lavoro ha rappresentato: l'interrogazione riporta l'esclusione da incentivi di carattere economico di lavoratori, fruitori di congedi parentali, ex legge 104 e permessi in casi d'infortuni, in un accordo sindacale sottoscritto tra l'azienda Gesac e le stesse organizzazioni sindacali. A tal fine si chiarisce che la materia degli accordi sindacali non rientra tra le competenze della Regione, ma è demandata alla contrattazione collettiva e si svolge, quindi, nell'ambito delle relazioni industriali, peraltro, com'è noto, la generale competenza in materia di vigilanza, sulla corretta applicazione dei contratti di lavoro è in capo all'Ispettorato del Lavoro. In ogni caso sarà cura dell'Assessorato al Lavoro segnalare quanto riportato nell'interrogazione alle competenti strutture. Ovviamente, giusto per integrare, se i sindacati hanno bisogno di un approccio per definire il percorso sono disponibile.
Ringrazio l'Assessore per la disponibilità, sicuramente me ne farò carico, però credo che poi non possiamo - come penso concordi l'Assessore - fare come le scatole cinesi, l'incorporamento, la quota del 5 per cento, quindi, diventa un gioco di scatole cinesi, secondo me è giusto quello che ha detto l'Assessore, quindi, sicuramente me ne farò carico e faremo un incontro con la parte sindacale per capire, realisticamente il perché e come possiamo intervenire. Grazie.
Grazie Presidente. È noto che prima la vicenda pandemica e poi il dramma della guerra Ucraina-Russia sta provocando, da tempo, un aumento impressionante dei costi dell'energia e l'Italia, nell'ambito dell'adesione al Documento Agenda 1/2030, sta lavorando per realizzare un piano di efficientamento delle risorse naturali che sia funzionale a garantire l'accesso a tutti i servizi energetici con costi che siano maggiormente sostenibili, con l'approvazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il Parlamento ha posto le basi per il superamento della crisi economica e pandemica, appunto, attraverso gli obiettivi dell'Agenda 2030. In questa dinamica l'ulteriore incremento che è derivato dalla situazione che, oggettivamente, si sta ponendo in essere con il dramma che contestualmente si sta realizzando, è opportuno, a nostro avviso, immaginare delle azioni territoriali che possano essere di sostegno a questo percorso complessivo. Considerato che, peraltro, in sede di conversione del Decreto Legge Nazionale per il contenimento dei costi la Camera ha già ritenuto d'inserire una serie di ulteriori semplificazioni per la diffusione delle rinnovabili ed evitare che l'installazione di impianti fotovoltaici o termici e poi una serie di opere funzionali a questo scopo possano realizzarsi con modalità semplificate e, quindi, riducendo l'impatto degli obblighi di carattere normativo giuridico che disciplinano la materia e che, dunque, questo tipo di programma, però, ha bisogno di un intervento fattivo e un'azione propulsiva da parte di Regioni e Comuni. Considerato, peraltro, che com'è noto, è anche oggetto di una mia precedente interrogazione, la Regione Campania sta sostenendo e ha sostenuto una serie di costi significativi per quanto attiene l'energia elettrica, i consumi, al punto che l'Agenzia Adnkronos l'ha indicata come una delle Regioni con la massima spesa: 83 milioni di euro nel 2020, lì pur essendo apprezzabile una recente intesa Eni-Giunta, che riguarda, però, profili differenti rispetto a quello dell'energia elettrica, è evidente che occorre mettere in campo delle misure, quindi, chiedo al Presidente della Giunta regionale se la Regione intenda disporre, in tempi brevi, l'avvio di procedure, i conseguenti provvedimenti utili per installare, sugli edifici di proprietà della Regione, in senso esteso, quindi, non soltanto il Consiglio della Regione, ma anche gli organismi che a vario titolo sono alla diretta dipendenza oppure organizzativamente subordinati alla Regione Campania, installazione d'impianti di pannelli solari, fotovoltaici e termici la cui produzione possa, in parte, ridurre i costi che sono attualmente sostenuti. Ovviamente, una misura come questa può farsi nell'ambito, altresì, di un piano che utilizzi i fondi della Programmazione 2021-2027 che possa contenere una specifica misura che consenta, poi, anche ai Comuni e alle ASL di attuare, con il sostegno delle risorse regionali, un intervento di sistema, abbiamo, cioè, bisogno di dare una concreta risposta che, peraltro, si ribalta sulle disponibilità future dei nostri cittadini. Grazie.
Grazie Presidente. In merito al quesito posto dal Consigliere la Direzione Generale per lo Sviluppo Economico ha fornito i seguenti elementi di conoscenza: il POR Campania 2021-2027 prevede, nell'ambito dell'obiettivo specifico B1, di promuovere l'efficienza energetica e ridurre le emissioni di gas a effetto serra in diverse azioni: l'azione 2.1.1 di competenza della Direzione Sviluppo Economico, prevede la riqualificazione ecologica dei processi di produzione e miglioramento della sostenibilità energetica d'impresa. Nel dettaglio, l'azione è finalizzata alla promozione di efficientamento, risparmio energetico delle imprese attraverso la riqualificazione energetica degli impianti e delle strutture produttive. Tra gli altri formano oggetto di finanziamento: l'efficientamento energetico delle strutture, inteso: involucro, illuminazione e altro, l'introduzione di dispositivi e tecnologia ad elevato rendimento energetico e l'abbattimento delle emissioni di gas climalteranti nei cicli produttivi, i sistemi domotici di telecontrollo e poi c'è l'efficientamento energetico, riduzione a gas climalteranti delle imprese operanti nei servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità, quale il ciclo integrato dei rifiuti e delle acque, mediante gestione di dispositivi elettromeccanici propri dell'impiantistica depurativa e degli acquedotti. Invece, nell'obiettivo specifico vi sono anche le azioni 2.1.2 e 2.1.3 che saranno attuate da altre direzioni. Per l'azione 2.1.2 "Efficientamento energetico del patrimonio pubblico", gli interventi sono finalizzati alla riduzione dei consumi negli edifici e nelle strutture pubbliche, conseguendo, per la quota parte relativa al pertinente settore d'intervento, una riduzione media di almeno il 30 per cento delle emissioni dirette e indirette di gas ad effetto serra che potranno prevedere, tra l'altro, in maniera integrata, con progetti più ampi di efficientamento energetico, anche l'installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo: regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione delle performance e dei consumi energetici. L'azione potrà sostenere interventi finalizzati all'efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico, nonché del patrimonio edilizio residenziale pubblico, anche in sinergia con le azioni introdotte nell'ambito dell'OP4, inoltre potranno essere attivati interventi congiunti con adeguamento e messa in sicurezza sismica OSB4, si prevedono, ad esempio, interventi infrastrutturali e di ammodernamento impiantistico di edifici e impianti pubblici finalizzati all'efficientamento energetico delle strutture e di consumi, sull'involucro edilizio, isolamento termino, sostituzione degli infissi, sostituzione degli impianti di raffreddamento e riscaldamento, con tecnologie rinnovabili ed impianti d'illuminazione, integrazione dei sistemi di controllo automatico e razionalizzazione dei consumi delle infrastrutture, anche in accompagnamento ad interventi di miglioramento e adeguamento sismico. Poi ci sono gli interventi necessari per migliorare l'efficienza energetica dando priorità alle tipologie di edifici maggiormente energivori, con maggiore potenziale di risparmio energetico in rapporto all'investimento necessario per massimizzare il risparmio energetico complessivo. Ci sono interventi per il miglioramento dell'illuminazione in aree specifiche, anche mediante soluzione smart e multifunzionali, attraverso strumenti finanziari o modelli di business innovativi e interventi sugli edifici pubblici, compresa l'edilizia pubblica abitativa finalizzati all'installazione di sistemi di produzione da destinare all'autoconsumo, associati a interventi di efficientamento energetico. Questo è quello che ci detta l'Europa. Ci sono miglioramenti delle performance energetiche del patrimonio edilizio scolastico e sanitario. L'azione è finalizzata alla promozione d'interventi di miglioramento delle performance energetiche e patrimonio di Edilizia Scolastica e Sanitaria, che presentano livelli energivori particolarmente elevati. Questi interventi saranno, laddove necessario, combinati con interventi di adeguamento-miglioramento dei livelli di sicurezza sismica, nonché di riduzione della vulnerabilità al rischio vulcanico in complementarità con quanto previsto in OSB4. L'obiettivo specifico, laddove necessario, sarà inoltre possibile intervenire mediante microinterventi, per l'efficientamento delle infrastrutture pertinenziali a questi edifici: palestre, mense, insomma, tutto quello che riguarda queste strutture. L'obiettivo di un miglioramento della classificazione energetica del patrimonio di Edilizia Scolastica e Sanitaria, mediante interventi atti a migliorare la resa energetica degli edifici prevede: miglioramento della coibentazione dell'involucro degli edifici integrati con bonifica degli impianti degli immobili con particolare riferimento a quelli in cui è stata censita la presenza di amianto, impianti di cogenerazione ad alto rendimento o impianti ad energie rinnovabili, miglioramento della qualità dell'efficienza, delle reti d'illuminazione mediante sistemi più efficiente utilizzo di tecnologie avanzate. Tale azione contribuirà, nel complesso, al programma d'interventi in complementarità e sinergia con l'obiettivo 4, nonché con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, evitando, quindi, sovrapposizioni. Le tipologie di azioni sono state valutate come compatibili con il principio che gli interventi non arrechino alcun danno significativo all'ambiente, nell'ambito del rapporto ambientale del Piano regionale e coerenti con gli orientamenti tecnici del dispositivo di Ripresa e Resilienza e del principio della preservazione dell'ambiente dai danni. La Direzione Sviluppo Economico gestirà, nell'ambito dell'obiettivo specifico B2 "Promuovere le energie rinnovabili in conformità della direttiva europea 18/201", quest'azione 2.2.1 che prevede il sostegno alla produzione energetica da punti rinnovabili. L'azione di sostegno prevede, in via prioritaria, interventi per promuovere l'autoconsumo termico ed elettrico di comunità energetiche ed imprese favorendo l'accumulo ai settori a più alta intensità energetica. Tali interventi saranno anche ad integrazione degli interventi di efficientamento energetico, s'incentiveranno le comunità energetiche promosse dai Comuni e da agglomerati produttivi per i benefici ambientali, economici e sociali attesi a livello locale. Gli interventi promuoveranno l'autoconsumo dell'energia rinnovabile prodotta dai membri di comunità e immagazzinamento dell'energia prodotta al fine di aumentare l'efficienza energetica e combattere la povertà energetica. Al contempo, riguardo alla possibilità d'installare impianti fotovoltaici su immobili di proprietà della Regione, agli esiti della ricognizione operata dalla Direzione Risorse Strumentali si evidenzia che: per i fabbricati in uso alla Giunta regionale, per i quali è stato effettuato il relativo profilo energetico, anche in un'ottemperanza a quanto previsto dal decreto legge 4 luglio 2014 n. 102, decreto di efficienza energetica, il quale, tra l'altro, ha stabilito quali sono le misure da adottare, relative alla promozione e miglioramento dell'efficienza energetica per il conseguimento degli obiettivi nazionali di risparmio, sono stati già progettati ed eseguiti numerosi interventi di riqualificazione energetica tesi a ridurre i costi dei consumi energetici di elettricità e gas, anticipando, di fatto, gli attuali indirizzi programmatici del Governo circa l'approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili. In tal senso sono stati redatti progetti preliminari dei seguenti impianti fotovoltaici: l'impianto non integrato della potenza di chilowatt di picco 43,68, per il fabbricato ubicato a Benevento, sede del Genio Civile, per un importo di 280 mila euro, impianto non integrato della potenza di chilowatt di picco, 59,28 per il fabbricato ubicato ad Avellino, sede del Genio Civile, per un importo di 316 mila 934 mila euro; impianto non integrato della potenza di chilowatt di picco 174,42 per il fabbricato ubicato a Napoli, sede del Genio Civile, per un importo di 643 mila 918 euro; impianto non integrato della potenza di chilowatt di picco, 870,48, per il fabbricato ubicato a Salerno in Via Clark, sede del Genio Civile, per un importo di 3 milioni 225 mila 416 euro. Impianto non integrato della potenza di chilowatt di picco 96. Per il fabbricato Santa Colomba, ubicato a Benevento, con sede degli uffici regionali per un importo di 491 mila 160. I suddetti impianti, una volta realizzati, consentiranno di ridurre la spesa energetica di circa 400 mila euro annuo per una potenza complessiva di chilowatt di picco mille 243,86 e un risparmio di emissioni in atmosfera pari a circa 435,67 chilowatt per anno. Al contempo, nel complesso immobiliare e regionale ex Ciapi di San Nicola la Strada è già stato realizzato e connesso alla rete elettrica pubblica un impianto fotovoltaico della potenza di picco pari a 680 chilowatt di picco installato sulla copertura del capannone per una superficie di circa 12 mila metri quadri, in parte locato all'Università degli Studi di Caserta Luigi Vanvitelli. L'impianto, una volta a regime, consentirà di risparmiare dai 150 mila ai 200 mila euro, ogni anno, e di evitare emissioni in atmosfera per circa 238,175 chilogrammi all'anno. Ci stiamo muovendo, stiamo operando, sono direzioni sotto la mia competenza, sicuramente le seguo in prima persona, se dobbiamo fare di più, ci proviamo, ovviamente sono impianti che hanno costi enormi. Tra l'altro, ci stiamo muovendo anche verso l'idrogeno verde, abbiamo partecipato a un bando nazionale, stiamo aspettando la risposta, se avremo la risposta positiva faremo un bando regionale e ci attiveremo anche sull'idrogeno. Posso dire l'ultima cosa, per notizia al mio amico Consigliere, questa mattina ho incontrato una delle più grandi società campane che mi rappresentava proprio questo problema dell'energia. Loro, negli ultimi due anni, hanno avuto dei costi di bollette più quattro milioni di euro, significa che se come Regione non siamo attenti a questi problemi, si svelerà una situazione sicuramente non positiva, quindi, massima attenzione soprattutto per i posti di lavoro.
Grazie Presidente. Al netto della stima che ho per l'Assessore Marchiello, segnalo un dato, è stato costretto ad una fatica, a leggere il piano che riguarda la gestione dei fondi europei che tuttavia era leggibile da due anni nelle carte che sono pubbliche, quello che è stato chiesto al Presidente della Giunta, perché è evidente che la questione appartiene direttamente al Presidente della Giunta, anche per la sua politica padronale, mi si perdoni l'espressione, è di indicare a me, in realtà ai campani, i tempi di quello che c'è scritto lì dentro, le risorse che sono destinate a questi interventi. Mi permetto di ricordare che parliamo di oltre 500 Comuni, che parliamo di migliaia di scuole e di edifici che appartengono alle Asl. Indipendentemente dal numero che è oggettivamente realizzabile, sta di fatto che occorrerebbe una strategia di carattere complessivo, l'appostamento effettivo di risorse e tempi certi, perché come ci insegna la guerra e gli sbagli che sono stati compiuti in questo Paese sul tema delle politiche energetiche, non possiamo attendere tempi migliori o addirittura il nulla, come purtroppo sta accadendo per la gestione dei fondi europei. Aggiungo che anche gli edifici che sono stati già oggetto di intervento dimostrano la totale assenza di una strategia complessiva e soprattutto, perdonatemi lo scherzo, come non notare che per gli uffici di Salerno che ospitano autorevoli figure abitualmente della nostra Amministrazione regionale, si sia speso dieci volte tanto quello che si spende altrove. Questo non è significativo in sé, ma dà soltanto il tratto dello strabismo con il quale si amministra questo nostro territorio, indifferentemente rispetto a quelle che sono le priorità, le dimensioni e le esigenze specifiche. Un'ultima cosa, che è necessaria, è immaginare, perché la Regione diventi un vero e proprio hub energetico, cioè faccia un'azione di sistema e lo faccia dicendo a noi e soprattutto ai cittadini come, quando e perché. È questo che ci aspettiamo dal Presidente De Luca, perché è dovere suo. Grazie.
Grazie della parola Presidente. Buongiorno Assessore. Quello di cui parliamo è una legge regionale, che ormai è legge già dal 2020, la quale nell'articolo 2 interventi in materia di attività culturali e interventi diversi nel settore culturale, stabiliva che per valorizzare i siti Unesco della Campania la Regione istituiva, dopo l'approvazione di un mio emendamento, un fondo, questo fondo era pari a 100 mila euro per ogni annualità per il triennio 2021-2023. Lo scopo era di dare ai turisti, che a volte pagano senza ordine e senza chiarezza nei siti Unesco campani, e penso al sito napoletano che è il più grande d'Europa, senza comprendere che sta passando accanto ad una costruzione medioevale, lì dove sono avvicinati i tavolini del bar ci sono le mura greche o c'è una chiesa che sta cadendo a pezzi. Ecco, fare in modo che questi luoghi fossero facilmente leggibili con dei cartelli che avessero anche un QR Code in più lingue e che potessero essere facilmente raggiungibili. La proposta era anche abbastanza interessante. Purtroppo, da quella data, nonostante le mie interlocuzioni, che sono state molto faticose, non siamo riusciti a comprendere come mai non ci fosse l'attuazione di questa che oramai è una legge. Chiedo a che punto è questo iter, quali sono le tempistiche per l'attuazione della legge, delle segnaletiche e quali sono i criteri per dare l'accesso ai Comuni o agli Enti che sono gestori dei siti. Grazie.
Grazie Presidente. In merito al quesito posto dalla Consigliera, la direzione generale della Cultura ha fornito i seguenti elementi: l'interrogazione a risposta immediata della Consigliera Muscarà, proposta ai sensi dell'articolo 129 del Regolamento Interno del Consiglio, concerne a posizione e manutenzione di segnaletica presso i siti puntuali, anche tramite QR Code, per attività di valorizzazione dei beni culturali e promozione dell'offerta turistica in Campania. Il fine dell'interrogazione è conoscere stato di attuazione e tempistiche dell'attività di valorizzazione e di divulgazione e informazione dei siti scritti nella lista rappresentativa del patrimonio mondiale dell'umanità Unesco in Campania, previsti dall'articolo 10, comma 2 bis, della legge regionale 38 del 2017 introdotto dall'articolo 2 (Interventi in materia di attività culturali e interventi diversi nel settore culturale), comma 1, legge regionale 5 del 2021 e quali sono i criteri e modalità di accesso ai contributi da parte degli Enti di gestione dei siti. La disposizione in parola istituisce un fondo pari ad euro 100 mila per ciascuna annualità del triennio 2021, 2022 e 2023 a valere sulle risorse stanziate dalla Missione 5, Programma 2, Titolo 1 del Bilancio di previsione 2021-2023 per valorizzare i siti Unesco in Campania e potenziare le attività di divulgazione e informazione inclusa l'apposizione e manutenzione di segnaletica presso i siti puntuali anche tramite QR Code e disposte che la struttura amministrativa competente della Giunta regionale determini, mediante avviso pubblico, criteri, modalità di accesso ai contributi da parte degli Enti di gestione di detti siti. A tale proposito, la direzione generale, in sede di istruttoria volta a dare attuazione alla disposizione, ha rilevato delle discrasie che non ne permettevano una puntuale e diretta attuazione, segnala infatti che la norma stabilisce che i criteri e le modalità di accesso ai contributi destinati agli Enti di gestione dei siti Unesco della Campania siano determinati dalla struttura amministrativa competente della Giunta con avviso pubblico, mentre tali Enti di gestione sono già stati individuati puntualmente dal segretariato della convenzione Unesco, si tratta dei seguenti sei Enti di gestione: il Comune di Napoli, il servizio di valorizzazione città storica per il sito centro storico; il Mic, Parco archeologico di Pompei e Parco archeologico di Ercolano per il sito area archeologica di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata; il Mic Reggia di Caserta per il sito Reggia di Caserta con Parco, acquedotto vanvitelliano e complesso di San Leucio; l'Ente Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburno per il sito Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con i siti archeologici di Paestum e Velia e la Certosa di Padula; la Sovrintendenza Abap per le Province di Salerno e Avellino, per il sito Costiera Amalfitana; e l'Associazione italiana Langobardorum per il sito Longobardi d'Italia luoghi del potere e Chiesa di Santa Sofia a Benevento. Al contempo, la direzione generale non evince con chiarezza, dalla formulazione della norma, indicazioni sui criteri di preferenza nel riparto del fondo anche in considerazione dell'elevato numero di Comuni che compongono i sei siti Unesco riconosciuti in Campania, in totale sono 73, di cui ad esempio 45 per il solo Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e degli Alburni, con i siti archeologici di Paestum e Velia. Le difficoltà di applicazione della norma sono state rappresentate in occasione dell'esame in pre Giunta della proposta di deliberazione del 2021, con particolare riferimento ai criteri richiesti dalla legge per l'individuazione dei beneficiari Enti di gestione, nonché al riparto del finanziamento. In assenza di più puntuali indicazioni sui criteri da adottare, la direzione generale ha proposto di suddividere il finanziamento in quote uguali tra i sei Enti di gestione per motivi di efficacia e di equità, assegnando a ciascun Ente di gestione la somma di euro 16 mila 666 per ogni annualità. Al contempo, per superare le difficoltà incontrare nell'applicazione e la disposizione, la direzione ha proposto modifiche normative alla richiamata legge regionale 38 del 2017 mediante l'eliminazione del rinvio operato dalla norma all'avviso pubblico, quale modalità di riparto del contributo ed ha pertanto proposto una nuova formulazione di massima all'articolo. In conclusione, sul Bilancio gestionale 2022-2024, approvato con delibera di Giunta n. 20 del 12 gennaio 2022, risultano appostate sul capitolo UO4740, di competenza dell'ufficio 50.12.91 denominato Fondo per le Attività di divulgazione e informazione presso siti Unesco, articolo 2, comma 1 della legge regionale 38 del 2020, ricorse pari a 100 mila euro per anno 2022, la cui definitiva assegnazione agli Enti beneficiari conseguirà al superamento delle difficoltà applicative incontrate dalla direzione generale nell'applicazione della norma.
La risposta della dirigente mi lascia proprio nello sconforto perché con lei ho avuto modo di incontrarmi più volte per tentare proprio di dipanare questa matassa e per comprendere come potessi collaborare affinché questa legge, che è legge, non si inceppasse ogni volta in tutta una serie di cavilli. So perfettamente che i siti della Campania sono sei, che c'è il Vallo di Diano, che c'è Pompei, ma è chiaro che al dirigente e agli uffici sarebbe dovuto spettare anche il compito di verificare se Pompei ne ha bisogno. Perché inserire Pompei o il Vallo di Diano? Bisognava verificare che magari alcuni di questi siti sono già ben illustrati e che ci sono altri invece che hanno bisogno, o si poteva fare un progetto a invito, aspettando la partecipazione dei Comuni o degli Enti. La suddivisione salomonica, la cifra è poca, perché già mi fu detto, la cifra è poca, ma non la stabilii io, io chiesi almeno di arrivare a 200 mila euro l'anno, fu la Giunta che in un'organizzazione economica decise che non si potevano dare tanti soldi. Abbiamo 300 mila euro, ma dire salomonicamente 16 mila testa non significa nulla, cioè, significa voler vanificare perché non sai se quell'Ente con quei 16 mila euro riesce a fare un cartello, due cartelli o coprire interamente. Avremo tutti cartelli diversi. Anche dal punto di vista estetico è necessario dare unità, in modo particolare quando è un unico centro storico, e faccio riferimento a quello di Napoli, che è più forte, più denso di monumenti. La risposta della dottoressa, che spero di riuscire a incontrare, anche perché è anche difficile incontrarla, nonostante telefonate, appuntamenti e quant'altro, riesca a trovare un po' di tempo per comprendere come superare questa cosa, se con una norma, se chiedere alla Giunta di modificare. Di fatto, la soluzione, 16 mila euro a Ente, sembra veramente voler vanificare un progetto o perlomeno realizzarlo non nelle modalità che erano nell'intenzione. Naturalmente, dovremmo soltanto risentirci, spero che lei riesca ad avere un colloquio più franco e più diretto tale da poter portare a casa il risultato che era negli intenti miei, ma anche del Consiglio tutto che approvò. Grazie.